Un piano straordinario per far ripartire lo sport a maggio, sempre che l'Italia si sia messa alle spalle l'emergenza coronavirus. È quello a cui sta lavorando il ministero dello Sport, come annunciato dal ministro Spadafora in una diretta Facebook: "Per poter ripartire da maggio, bisogna che in quella data tutte le realtà sportive possano arrivare con le risorse necessarie", ha evidenziato, annunciando che il primo passo è stato la creazione di un fondo da 50 milioni di euro destinato ai collaboratori delle strutture sportive di base, partendo da quelli con un reddito inferiore ai 10 mila euro annui.

I dettagli della road map saranno discussi nei prossimi giorni, coinvolgendo i vertici dello sport nazionale. Spadafora ha infatti annunciato che venerdì incontrerà in videoconferenza i presidenti delle 5 principali federazioni sportive e che dal Coni riceverà "i suggerimenti di tutto il mondo sportivo, per capire quale sia stato l'impatto dell'emergenza sanitaria e cosa possiamo fare noi come Governo per aiutare questo mondo".Il ministro ha specificato che l'obiettivo di tali consultazioni è "avere tutti i dati che servono per lavorare a un piano che guardi subito alle esigenze del mondo sportivo, dalle grandi realtà alle piccole associazioni sul territorio".Spadafora si è anche soffermato sulla questione allenamenti, che continuano a rimanere fermi come qualsiasi altra attività soprtiva non agonistica: "Anche nel mondo dello sport bisogna continuare a osservare delle regole assolutamente rigide. Ora di fronte a noi abbiamo dieci giorni complicati e importanti, in cui possiamo fare la differenza per poi cominciare a vedere, dopo Pasqua, segnali ancora più netti e forti di cambiamento. Ecco perché nei prossimi dieci giorni saranno vietate tutte le competizioni sportive di ogni ordine e grado, ma dobbiamo chiedere un ulteriore sacrificio anche ai nostri atleti e quindi abbiamo vietato ogni tipo di allenamento in ogni tipo di struttura. Serve innanzitutto per tutelare loro stessi e tutti quanti noi. Non sono decisioni che prendiamo a cuore leggero, ma la responsabilità e' forte".

Non c’è trasmissione aerea del virus, ma solo tramite il contatto con le goccioline di saliva da una persona infetta. A ribadirlo è ancora una volta l’Organizzazione mondiale della sanità, che in uno studio analizza le forme di trasmissione del coronavirus, confermando che esso passa solo attraverso le goccioline respiratorie che una persona infetta proietta quando starnutisce o tossisce. Non vi sono prove, in pratica, di trasmissione nell’aria.Va da sé, conclude l’Oms, che le mascherine non sono strettamente necessarie per chi si trova ad uscire di casa per un momento (cane, spazzatura…) e soprattutto raccomanda di lasciare quelle filtranti al personale sanitario e a chi lavora a stretto contatto coi malati.Le infezioni respiratorie, spiegano gli esperti nel documento, possono essere trasmesse attraverso goccioline di dimensioni diverse: quando le particelle di goccioline hanno un diametro maggiore a 5-10 μm vengono chiamate “goccioline respiratorie”; quando hanno un diametro di minore a 5μm sono “nuclei di goccioline”.

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L'auto con il megafono che continua a girare per le strade di Regalbuto che invita  a restare a casa. A non uscire cioè se non per effettiva necessità. "La spesa è consentita una volta la settimana" si sente dalla viva voce del sindaco. La Sicilia è entrata nella quarta settimana di quarantena e con il picco da contagio Covid-19 ormai vicino ,l’appello del sindaco di Regalbuto è sempre lo stesso: «Restate a casa». "Teniamo duro -scrive -so che è difficile, ma vi assicuro che è necessario , questa settimana più di altre." Stamattina ancora i controlli dei Vigili e Forze dell'Ordine. Si avverte anche una certa stanchezza tra le persone , specie tra i più piccoli e i ragazzi. Sono giorni difficili ma è importante rimanere saldi, uniti , concentrati a venirne fuori per lasciare alle spalle una esperienza indimenticabile. Questa quarta settimana è la settimana durante la quale si misurerà il picco e si guarderanno i numeri del contagio in sicilia e nella provincia di Enna con maggiore attenzione., Ma la lotta è ancora lunga : passerà la Pasqua e il mese di Aprile per tirare le somme  a Maggio a distanza di tre mesi dai provvedimenti restrittivi. E' meglio non farsi illusioni perchè pur intravedendosi una luce il pericolo del contagio sarà ancora duro da combattere. Ci vorrà la collaborazione di tutti. "Arrivare al plateau, ha detto Brusaferro, dell'ISS  «non vuol dire che abbiamo raggiunto al vetta e ora è finita, vuol dire che dobbiamo fare la discesa, e si fa solo con grandissima attenzione ai comportamenti, senza abbassare la guardia. Per fare indagini di popolazione ampie servono test più rapidi per la ricerca degli anticorpi. Stiamo pensando di fare questo tipo di indagine e stiamo mettendo a punto le tecnologie per poterlo fare».


  Il Comune di Agira ha richiesto   manifestazione di disponibilità per affitto di unità immobiliare ( alberghi- b&b - agriturismi e case vacanze) per ospitare persone in quarantena , nell'emergenza covid-19.
Saranno pazienti positivi al Coronavirus, ma che non hanno necessità di ricovero in strutture ospedaliere e/o per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare. Gli alloggi privati dovranno essere DOTATI DI UTENZE (LUCE-ACQUA E GAS) e dell'arredamento indispensabile per il soggiorno e saranno temporaneamente destinati all’ospitalità di cittadini che, non avendo a disposizione un appartamento adeguato, abbiano bisogno di isolamento per il tempo necessario a garantire la tutela della propria e altrui salute.
Tutti gli oneri economici saranno a carico del Comune di AGIRA. Le manifestazioni di disponibilità dovranno pervenire entro la data del 02 aprile 2020 esclusivamente a mezzo PEC al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Saranno questi giorni cruciali per tutti noi , specie nel nostro territorio dove ancora sono pochi i casi di coronavirus. Il picco è atteso per questo fine settimana cioè con la terza del mese che vuol dire più di 15 giorni dall'emessione del decreto che chiudeva le scuole,palestre e quant'altro. E' importante dunque collaborare soprattutto in questa fase anche perchè nel territorio di Enna alcuni casi registrati tra Agira e Leonforte ci inducono a stringere maggiormente le maglie della diffusione. Oltre 31mila persone sono tornate negli ultimi giorni nell'Isola, un dato preoccupante che ha spinto il governatore Nello Musumeci a chiedere misure più stringenti. Intanto il governatore Musumeci ha chiesto anche l'utilizzo dei militari nei controlli di stazioni,porti e nelle strade. Serve dunque ancora un maggiore senso del sacrificio affinchè la curva dell'epidemia inizi a scendere.

L'emergenza sanitaria è già diventata un emergenza economica.Molti cittadini della nostra comunità saranno interessati da questo prossimo provvedimento. A scriverlo è il sindaco di Catenanuova Carmelo Scravaglieri che annuncia  la sospensione del pagamento  di alcune tasse comunali. Proprio in questo momento il Consiglio dei Ministri è in atto con la discussione di un decreto di 113 articoli con 25 miliardi di stanziamento previsti per il 2020, per contrastare l’emergenza Covid-19 e rivolti a Sanità, famiglie, imprese e lavoratori.Intanto con il comunicato n. 050 del Ministero delle Economie e Finanze, "i termini relativi ai versamenti previsti al 16 marzo saranno differiti con una norma nel decreto legge di prossima adozione da parte del Consiglio dei Ministri, relativo alle misure per il contenimento degli effetti dell'epidemia di Covid-19. Il decreto legge introdurrà anche ulteriori sospensioni dei termini e misure fiscali a sostegno di imprese, professionisti e partite IVA colpite dagli effetti dell’emergenza sanitaria. Considerato il nuovo decreto del Governo anche nel nostro comune sospenderemo i pagamenti di alcune tasse comunali.

La città di Regalbuto sta rispondendo bene alle direttive per contrastare il virus. La gente esce solamente per comprovati motivi grazie anche ai serrati controllli effettuati da Polizia Municipale e Carabineri. L'aggiornamento quotidiano arriva dal sindaco di Regalbuto Francesco Bivona che sottolinea in un messaggio l'eccellente lavoro delle forze dell'ordine per l'emergenza Covid-19. I Vigili  in quattro giorni - scrive il sindaco- hanno controllato 85 persone,35 auto e 53 esercizi commerciali. Altrettanti controlli anche dai Carabinieri e per qualcuno è scattata la denunciia. " Quasi tutti i nostri cittadini - dichiara Bivona - hanno compreso lo stato di emergenza ma qualcuno ancora , anche nella nostra comunità ,sottovaluta il problema.L'invito è sempre quell9o di evitare di uscire da casa."

L'allarme era stato lanciato dal presidente della Regione Musumeci il quale in maniera accorata aveva chiesto che venessero chiusi gli ingressi per la Sicilia , alla luce dell'alto numero di persone provenienti dal Nord. lLa ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, alla luce della richiesta pervenuta ieri sera da parte della Regione Siciliana, ha firmato nella notte il Decreto che prevede la sospensione dei collegamenti e dei trasporti ordinari delle persone da e per la Sicilia. Tutto regolare invece per il trasporto merci. L'obiettivo delle misure inserite nel Decreto, sottolinea la nota, è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia. Nel decreto, prosegue la nota, si specifica che le persone possono viaggiare su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate ed improrogabili esigenze, previa autorizzazione del Presidente della Regione. Ridotti drasticamente i voli da Roma solamente due voli giornalieri per Palermo e Catania. Per i collegamenti ferroviari diurni è previsto il mantenimento dei collegamenti minimi essenziali mediante un treno giorno intercity Roma/Palermo e viceversa. 

Tratto dal libro del prof Francesco Miranda "Strade, storie, leggende, uomini ed eroi " , un miracolo che avvenne nel 1666. Una storia, un evento che merita di essere ricordato.  Il quartiere è un cumulo di macerie da quando nel lontano Natale del 1972 franò a causa di un vasto smottamento del terreno; allora circa 150 famiglie furono costrette ad abbandonare la propria dimora e cercarono rifugio presso case di amici e parenti o in locali pubblici (Istituto San Giuseppe, edificio della Pretura, edifici scolastici, ecc.). Soltanto dopo un decennio fu costruito un nuovo quartiere (nuovo quartiere S. Ignazio) e nuovi alloggi furono assegnati ad alcune famiglie.
Oggi, rovina fra le rovine, sorge la chiesetta di S. Ignazio eretta nel quartiere nello stesso luogo dove, si dice, avvenne un evento miracoloso. Il 2 giugno 1666, nella casa di Salvatore e Leandra Sinagra erano state affisse tre immaginette di Sant’Ignazio; Leandra si preparava ad impastare il pane quando la figlia si accorse che l’immagine posta al centro della parete versava dal. dito indice della mano destra alcune gocce di sangue. La ragazza si mise subito a gridare al miracolo e ben presto la notizia si diffuse in tutto il paese. Per devozione l’immagine venne incastonata in una cornice d’argento e, protetta da un vetro, fu riposta nella teca della Chiesa Madre detta anche “Tesoro di San Vito”. Con atto pubblico del 15 aprile 1667 i Giurati e i Reggitori della città elessero Sant’Ignazio protettore e compatrono di Regalbuto. Il miracoloso evento e i miracoli subito dopo compiuti per intercessione di Sant’Ignazio, vennero riportati in un volumetto, scritto dall’Arcivescovo di Catania Mons. Michelangelo Bonadies, e intitolato: “Ristretto di quanto la maestà divina si è compiaciuta di operare in un’immagine del patriarca Sant’Ignazio Loyola fondatore della Compagnia di Gesù nella città di Regalbuto”, in Palermo per il Bua e Camagna, 1668. Recentemente il volumetto è stato ristampato e riproposto a cura del parroco della Chiesa Madre don Alessandro Magno col titolo: Sant’Ignazio di Loyola. La venerazione nella terra di Regalbuto, Leonforte 2010, Tipolitografia Arti Grafiche Jesus.
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Sant’Ignazio viene ricordato come il fondatore della Compagnia di Gesù, sorta a Montmartre (Parigi) nel 1534 ed approvata dal papa Paolo III nel 1540. La sua esperienza spirituale è espressa in un’opera da lui scritta “Gli Esercizi spirituali”, una serie di meditazioni e norme poi utilizzate come una vera e propria guida per l’itinerario spirituale. Ignazio nacque a Loyola, nei Paesi Baschi (Spagna), da una famiglia di piccola nobiltà. Ultimo di 13 fratelli, rimasto orfano della madre a sette anni, diventa paggio nella corte del re di Castiglia e qui si avvia alla vita cavalleresca. Partecipa alla vita militare e, a seguito di una ferita procuratasi nella battaglia di Pamplona, passa un lungo periodo di convalescenza nel castello del padre e qui ha occasione di leggere numerosi testi religiosi, alcuni dei quali dedicati alla vita di Gesù e dei Santi: emerge in lui il desiderio di seguire Gesù. Cambia vita ispirandosi a Francesco d’Assisi e si reca in Terra Santa. A Gerusalemme elabora un metodo di preghiera e contemplazione basato sul “discernimento”. Nel monastero di Manresa, in Catalogna, pratica un severo ascetismo e scrive gli “Esercizi spirituali” che il futuro ordine dei Gesuiti poi adotterà. Va a Parigi e qui con sei fedeli discepoli, fra cui quel Francesco Saverio che poi diventerà santo, fa voto di povertà e castità e fonda la “Società di Gesù”. Ritornato in Italia Ignazio e il gruppo dei suoi discepoli vengono ordinati sacerdoti. Chiede al papa l’approvazione per la costituzione del nuovo ordine e papa Paolo III riconosce la Compagnia di Gesù come ordine religioso della Chiesa cattolica. Da questo momento Ignazio dedica la sua vita alla direzione della Compagnia di Gesù, scrive “Le Costituzioni”, che regolano la vita del neonato ordine; nel 1548 fonda a Messina il primo Collegio dei Gesuiti. Muore a Roma il 31 luglio 1556. Venne beatificato da papa Paolo V nel 1609 e canonizzato da Gregorio XV nel 1622. Il suo corpo è collocato in un’urna di bronzo dorato conservata nella Cappella di Sant’Ignazio della Chiesa di Gesù a Roma. (Fonte: biografieonline.it)

Il dott. Emanuele Cassarà, direttore sanitario dell'Asp di Enna, ha fatto sapere che il reparto di cardiologia dell'ospedale Umberto I di Enna sta ritornando gradualmente alla normalità e quindi considera risolte le criticità e completata la sanificazione. Si pensa che da mercoledì 11 marzo il reparto tornerà alla piena efficienza. Una buona notizia dunque sopratutto perchè si temeva il diffondersi del virus dopo la scoperta che un medico dell'ospedale risultava positivo al coronavirus.