La legge di riforma elettorale per i Comuni non è ancora approdata in aula ed è già battaglia fra le forze che popolano l’Assemblea Regionale Siciliana.
A lanciare la pietra del “confronto” è Vincenzo Figuccia, componente della i commissione in quota partito dei siciliani che parla di “procedure irregolari in commissione affari istituzionali. Cosi’ come e’ impostata, questa legge riporta indietro le lancette di 20 anni adombrando scenari di controllo che sembravano tramontati ed introducendo una unica parità di genere, quella clientelare”.
L’attacco riguarda la proposta di abbassamento della soglia di sbarramento: “Condivido la necessita’ di tutela dei pluralismi, a partire da un abbassamento della soglia di sbarramento al 4 con divieto cumulo cariche – dice -, ma temo che ancora una volta la Commissione Affari Istituzionali abbia seguito un iter irregolare. A pochi mesi dal voto, a liste già fatte, si stravolgono le regole del gioco. E’ in atto una guerra sullo sbarramento che ha come fine