Se la proposta dell’on. Greco dovesse divenire legge, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore tutte le società di navigazione aerea sarebbero chiamate a istituire un servizio di assistenza sanitaria (assicurando la presenza di un medico e di un infermiere altamente specializzato) e a dotarsi di defibrillatori a bordo.
Il prezioso strumento salvavita è già obbligatorio sui campi sportivi da quando, circa un anno fa, l’allora Ministro alla Salute, Balduzzi, di concerto con il Ministro dello Sport, Gnudi, aveva sottoscritto il decreto ministeriale di disciplina della certificazione dell’attività sportiva contenente le linee guida sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori.{jcomments on}
Proposta di legge dell’on. Greco “defibrillatori sugli aerei”. In evidenza
Era il 14 marzo di un anno fa quando Salvatore Gritti fu colto da un malore letale sull’aereo che lo avrebbe dovuto portare a Roma per assistere al giuramento della moglie, Maria Greco, eletta pochi giorni prima per la prima volta a Montecitorio. Un anno dopo, ecco l’on. Greco presentare alla Camera dei Deputati una proposta di legge per l’istituzione di un servizio di assistenza sanitaria sugli aerei di piccola, media e lunga tratta. “E’ stato calcolato che ogni anno nel mondo muoiono da 500 a 1000 persone per infarto nell’ambito dei viaggi in aereo – ha spiegato la parlamentare nazionale del PD nella relazione allegata alla proposta di legge – da qui nasce la necessità di installare a bordo degli aerei i defibrillatori utilizzati da personale medico opportunamente qualificato. Con 1000 euro, tasse incluse, si acquista uno strumento che aiuta a spostare in avanti la parola fine”. Solo alcune compagnie aeree, infatti, hanno fin qui deciso di tenere il defibrillatore a bordo, chiaramente con il personale istruito all’utilizzo. “Costa poco, è facile da usare, salva vite umane, io ritengo sia necessaria una norma generale che obblighi tutte le compagnie aeree a dotarsi di defibrillatori a bordo”, sostiene l’on. Maria Greco, che ricorda poi alcuni casi di infarto accaduti in aereo, in Italia, negli ultimi anni: “una donna di 74 anni è morta su un aereo Ryanair diretto da Las Palmas a Pisa; una 63enne non ce l’ha fatta dopo il decollo di un aereo diretto da Orio al Serio a Lamezia Terme; un pilota Usair è morto a bordo dell’aereo della compagnia per cui lavorava; e l’anno scorso, sul volo Alitalia Catania – Roma, ho perso mio marito colto da malore nel corso delle operazioni di atterraggio e deceduto per arresto cardiocircolatorio”.
La deputata nazionale originaria di Agira ricorda che “in caso di morte cardiaca improvvisa, il tempo limite per il ripristino del regolare battito cardiaco della vittima è ridotto a pochi minuti. Ma senza un defibrillatore disponibile, anche i soli venti minuti per l’atterraggio risultano troppi e dunque fatali. Da qui la necessità di dotare gli aerei di apparecchi DAE attrezzando all’uso tutto il personale di volo: l’adozione del defibrillatore è un decisivo mezzo per salvare vite umane che non può essere lasciato alla discrezionalità delle compagnie aeree”.