Slitta la scadenza di giovedì 14 ma i Comuni sono obbligati ora a bilanci consolidati che includano quelli delle Partecipate. “Mortificante” l’esito dell’incontro a Roma dell’assessore Contrafatto. In Sicilia raccolti 15 chili di carta a testa, 80 al Nord
“La Sicilia resta all’anno zero” e l’ombra di un default pesante due miliardi, per i Comuni dell’Isola torna a farsi minacciosa. Così la Cisl sull’emergenza rifiuti nella regione. Domani, giovedì 14, sarebbe dovuto scattare il passaggio dai 27 Ato in liquidazione, “addirittura dal 2010” denuncia il sindacato guidato da Mimmo Milazzo, a società di raccolta, Srr, di cui nessuno però sa ancora nulla. La scadenza slitta per l’ennesima volta. E il “ritardo cronicizzato – afferma Milazzo – rischia di portare all’incasso l’ipoteca che pende sugli 11 mila lavoratori del settore, privi di certezze, e sui 390 Comuni siciliani sui quali ricadranno i due miliardi di debiti degli Ato”. “Da quest’anno – ricorda la Cisl – il decreto legislativo 118 del 2011 è pienamente in vigore. Così i Comuni sono obbligati ora a elaborare bilanci consolidati che dovranno includere i conti delle Partecipate, Ato compresi”. Insomma, lo stallo nella governance regionale del settore è “una miccia accesa in direzione del fallimento degli enti locali”, punta il dito la Cisl per la quale l’esito interlocutorio dell’incontro di ieri al ministero dell’Ambiente a Roma, dell’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto, è “mortificante”. Tanto più, scrive il sindacato, alla luce dei ritardi della Regione nella quale, “ad esempio, si raccolgono poco più di 15 chilogrammi di carta a testa contro gli oltre 80 di regioni come il Trentino e l’Emilia Romagna”. E se la differenziata non decolla, il sistema delle discariche mantenute anche a dispetto delle direttive Ue, si legge nella nota Cisl, apre a “incognite in tema di danni all’ambiente e alla salute”. Eppure, se messo a reddito il settore farebbe lievitare il Pil regionale, sostiene la Cisl per la quale “la perversa logica delle proroghe è la misura del fallimento della politica regionale”. “Come i trasporti, i rifiuti attraversano trasversalmente l’economia – rimarca Milazzo – valorizzarli in un ciclo integrato equivarrebbe a dare una spinta vera al tessuto economico. Oltre che a tenere pulite le nostre città”.
articolo tratto da Vivienna