Nel calcio è più evidente ma il fenomeno dei genitori che litigano e se non litigano hanno un atteggiamento poco sportivo sugli spalti mentre i loro figli giocano avviene in altri sport , specie dove c'è contatto fisico. Il troppo tifo di taluni si trasforma spesso in rabbia e a farne le spese sono a volte anche allenatori e dirigenti delle società sportive con intromissioni qualche volta al limite dell'educazione. Che dire poi su ciò che sono costretti a sentire gli arbitri..... Bene hanno fatto I dirigenti in campo, tra cui l'ex portiere Giovanni Galli, responsabile del settore giovanile dell'Affrico e allenatore dei ragazzi del 2006, a chiedere l'interruzione della gara e la ripetizione a porte chiuse. Entrambe le società stanno pensando a incontri con educatori per i genitori irrequieti. Spesse volte a nulla valgono le richieste dei dirigenti delle società sportive volte a cercare di far comprendere che il ragazzo deve poter vivere la propria esperienza sportiva in maniera serena rispettando le regole sia con i compagni e la società sportiva sia verso gli avversari e arbitri. Ecco alcuni consigli : 1. Divertiti e sostieni la squadra e applaudi più forte che puoi ; 2.Lascia che tuo figlio viva il gruppo ; 3.La panchina non è una sconfitta ma il punto di partenza . Non discutere le scelte dell'allenatore, spiega a tuo figlio l'impegno in allenamento premia sempree che arriverà il suo momento; 4.La partita è la verifica di una settimana di allenamento impara a cogliere i miglioramenti della squadra e di tuo figlio e non pensare solo al risultato . Non imprta se ha vinto o perso , pensa solo che oggi si è divertito. 5. Abbi fiducia nella società sportiva e se non ti sta bene cambia società ma solo dopo aver chiesto cosa ne pensa tuo figlio.
AgoVit