Arrivai a Torino nel gennaio del 1974 con due grosse valige pieni di abiti, una Torino gelida ,sceso da uno di quei treni del sud pieno solo di meridionali che avevano trascorso le feste di Natale e Capodanno con le loro famiglie nei paesi di origine. Durante il viaggio si mangiava di tutto , pasta al forno compresa. Dovevo recarmi a Susa mia prossima meta dove avrei dovuto insegnare Educazione Tecnica agli alunni della Scuola Media. Susa mi accolse bene. Ma a Torino e nel Piemonte in generale si trovava ancora qualche cartello dove si vietava l'affitto ai meridionali. Il ricordo più triste e indelebile sono ancora gli sputi e i "mangia sapun" che la squadra di cui ero dirigente ,fatta di meriodionali e pochi giovani piemontesi, con un allenatore piemontese, veniva accolta quando andavamo a giocare nei campi di calcio del piemonte. Pietro Anastasi era già della Juventus. Pietro u Tuccu, lo chiamavano i catanesi. Per noi siciliani era comunque un simbolo di come si poteva vivere bene al Nord. Andai a vedere più volte la Juve al vecchio Comunale ma quando segnava Pietro tutto lo stadio esultava oltre il tifo perchè in quello stadio lui era il capitano con Zoff, Cuccureddu,Gentile, Longobucco,Morini,Scirea,Spinosi,Causio,Capello,Damiani,Furino,Marchetti,Viola,Altafini,Bettega e Rossi. Che Juve ! Ad Anastasi verrà intitolato a Catania un campo di proprietà del Comune, uno di quegli spazi in cui i giovani possono stare lontani dei pericoli della strada. Uno di quei spazi da dove lui proveniva come tanti giovani come lui e come me e altri di quelle generazioni cresciuti nelle strade.Le sue prodezze di calciatore hanno rappresentato il riscatto per tanti giovani siciliani ma soprattutto meridionali in anni dove essere meridionale al nord era ancora un pò complicato.
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