Negli anni del dopoguerra e fino agli anni sessanta, i catastrofici erano rappresentati da un po' tutti i partiti , i quali nelle occasioni elettorali , studiavano ogni genere di comunicazione con manifesti ( esistevano pochi televisori e non era nata ancora internet) che avevano il compito di screditare gli avversari con ogni genere di slogan. In piena guerra fredda la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista rappresentavano gli uni e gli altri come il pericolo incombente e addirittura catastrofico. Oggi la comunicazione catastrofica è diventata sempre più raffinata . Sono rimasti invariati i due blocchi eredi però dei partiti della prima Repubblica , e i messaggi sono quasi tutti , se non tutti, riferiti all’Europa che ci guarda e tifa e al pericolo di una eventuale vittoria rappresentata dal leader di turno, dal crollo dei mercati , dalla recessione ., il ritorno del fascismo. In piena campagna elettorale , si voterà il prossimo 25 settembre e già nelle comunicazioni sulla carta stampata e sui rotocalchi politici televisivi, si tende a rappresentare il pericolo screditando le figure dei leader e non più con i messaggi che colpivano la fantasia degli elettori. Insomma bisogna creare la figura che io chiamo dell’Orco , per generare paure a sfavore di uno e dell’altro blocco di partiti. Oggi , se vi garba un esempio, il pericolo per la sinistra è Giorgia Meloni , per il semplice fatto che il suo partito , Fratelli d’Italia , nei sondaggi è il primo tra quelli scelti dagli italiani. Per il centro – destra , invece l’avversario da battere è il Partito Democratico e di conseguenza il suo Leader Letta. Dunque non è cambiato nulla. A cambiare sono stati solamente i metodi di comunicazione e i personaggi. La realtà di oggi come ieri però è sempre la stessa : non bisogna aver paura di votare. Chiamare il popolo alle elezioni è il più alto apice della vera democrazia e per fortuna quella italiana è la più completa che esista al mondo. La democrazia parlamentare , rappresentata dal popolo. Chi vince governa , chi perde va all’opposizione. Nell’Italia di oggi per fortuna, non c’è alcun pericolo del ritorno al fascismo o all’avvento del comunismo . Ci sono due idee che dividono i blocchi . Da una parte ci sono i progressisti ( guidati dal PD) , dall’altro i conservatori ( guidati dalla Meloni) .Da una parte coloro che sono fautori del progresso economico e sociale; spesso con riferimento a una politica di riforme e di rinnovamento. Dall’altra parte coloro che , guardando al progresso, propugnano il valore della tradizione e dell'esperienza storica, diffidando dai mutamenti improvvisi (la cui incontestabile espressione è il concetto di rivoluzione) e sostengono l'opportunità di preservare un determinato stato istituzionale, religioso, sociale. Sono tutte qui le differenze. Fascismo e Comunismo non potranno più esistere perché la storia dell’Europa è cambiata da tempo. Dunque. Andiamo a votare senza paura , secondo le nostre inclinazioni e lasciamo ai loro soliloqui chi ancora è rimasto fermo ai saluti romani e alla falce e martello . Queste persone sono fuori dalla realtà italiana
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