Tribunale di Sorveglianza. Riabilitazione ‘piena’ per Cuffaro.

Febbraio 17, 2023 228

"Confermo con determinazione che il mio tempo per le candidature è finito. Potrò tornare a fare il medico." . E' uno dei passaggi , forse il più determinato per fugare ogni facile giudizio , della dichiarazione di Totò Cuffaro a commento della decisone del Tribunale di sorveglianza di Palermo con la quale , modificando  un suo precedente pronunciamento, ha dichiarato “estinta” la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici che era stata inflitta a Cuffaro.  " Amo questa terra ed amo la politica , scrive  l'ex presidente della Regione. So di aver commesso molti errori e per i quali ho pagato un prezzo altissimo. Coltivo il diritto, e credo anche il dovere, di potere continuare ad essere utile, per questo mi sono speso e mi sto spendendo per affermare un partito di ideali e di valori: la Democrazia Cristiana. Un partito che voglio che sia Nuovo, Giovane e Donna. Un partito dal cuore antico che abbia la voglia e la forza di fare “un assalto alla disumanità e all’indifferenza”. La DC dovrà avere necessariamente un contenuto democratico-sociale, ispirato ai principi cristiani, fuori da questi termini penso non avrà mai il diritto ad una vita propria: rischia di diventare un’appendice di altri partiti. La Democrazia Cristiana è un’ideale, un’evoluzione di idee, una convinzione di coscienze, una speranza di vita.  Confermo con determinazione che il mio tempo per le candidature è finito. Potrò tornare a fare il medico. Impegnerò tutte le mie forze affinché la Democrazia Cristiana, oggi una realtà in Sicilia, possa diventare anche una realtà nel paese. È questo il mio sogno e chiederò a Don Luigi Sturzo che mi aiuti affinché diventi realtà. E se riusciamo a far rinascere la DC, chissà che non sia il miracolo per farlo divenire finalmente Santo. "  

Parole chiare , dettate dall'animo di un uomo che ha pagato un prezzo altissimo che ha reso ancor più chiaro i propri errori . 

“Ho sempre avuto una ostinata fiducia nella giustizia – dice Cuffaro -. Ho sempre creduto che il rispetto delle sentenze oltre che un dovere sia soprattutto un diritto. Mentre i doveri si ottemperano, i diritti si scelgono”. Cuffaro prosegue: “Mi sono difeso nel processo come è giusto che sia ed ho sempre rispettato il lavoro dei pubblici ministeri e dei giudici. Ho con sofferenza e con speranza attraversato il carcere accettandolo e vivendolo con spirito di rieducazione e di risocializzazione. L’esperienza della detenzione dolorosa ma non sterile ha fatto di me un altro uomo, consolidando in me la convinzione che la vita ha valore se si vive per qualcuno e per qualcosa. Oggi più che mai posso ribadire con forza la mia fiducia nella giustizia”.

 

Ultima modifica il Venerdì, 17 Febbraio 2023 12:35
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