Martedì scorso in città abbiamo vissuto uno dei quei momenti particolari che un giorno racconteremo al pari del passaggio del Giro d'Italia qualche giorno prima . Un evento , quello di martedì, misto a paura , consepevolezza e riflessione. Abbiamo preso coscienza che anche Regalbuto non è immune dai casi di positività al Covid-19. La comunicazione del Sindaco di essere asintomatico, quella seguita da altri sui social , la comunicazione sul sito della scuola di un caso sospetto di un alunno e la relativa sanificazione del plesso di piazza XXIV Maggio con sospenzione dell'attività didattica per la giornata di mercoledì, la sospensione del servizio scuolabus e la chiusura degli uffici comunali , hanno innescato con il passaparola le consuete diffusioni di notizie che di bocca in bocca hanno come al solito assunto carattere di montagne con tanto di nomi e cognomi. C'è stata poi la corsa ai laboraratori privati sui tamponi. Chi l'ha fatto , non solo per precauzione ma anche per certezza sul proprio stato di salute , è perchè finalmente si è avuto avuto certezza che il Covid continua - lo sottolineo - continua a muoversi con le nostre gambe e si muove più velocemente se non osserviamo le regole che ci sono state insegnate . Stamattina la città era più vuota del solito. C'è paura si è vero ammettiamolo. Si sono riviste le persone con le mascherine, i distanziamenti, persino gli studenti all'uscita dalla scuola e in Piazza più disciplinati nel seguire le regole. Lavarsi le mani spesso, indossare la mascherina, evitare gli assembramenti, sono cose che continuano a ripeterci . Facciamolo. Si può essere scettici sulla diffusione del Coronavirus ma i dati ci dicono che la malattia non è una banale influenza e dunque meglio essere prudenti. Regalbuto comunque detiene il primato di aver saputo reagire al meglio nella prima parte della diffusione del virus ora è iniziata la seconda fase : più aperta della prima ma proprio per questo ancor di più siamo certi che prevarrà il senso di responsabilità di ognuno.
AgoVit