Elio Galvagno interviene sui Liberi Consorzi.
Enna. Elio Galvagno, ex presidente della Provincia, ex deputato regionale del Pd, ed ora sindaco di Centuripe, carica che aveva ricoperto 25 anni fa, affronta il problema dei Liberi Consorzi di comuni, legge approvata dopo anni di attesa. “L’approvazione della riforma delle Province, seppur tardiva – dichiara Elio Galvagno – rappresenta certamente un fatto importante, dopo tre lunghissimi anni di commissariamento, che hanno penalizzato pesantemente i territori siciliani, in assenza totale di risorse e di amministratori in grado di farsi carico delle istanze dei cittadini su tante materie di competenza di questi Enti, mettendo in difficoltà soprattutto i dipendenti, specie i precari con servizi importanti ridotti”. Per Elio Galvagno con l’approvazione della legge sui liberi consorzi si conclude anche il calvario dei dipendenti, che trovano la giusta tutela nella nuova legge, dopo anni di incertezze e di congelamento di funzioni, che hanno mortificato tante belle professionalità che si erano formate nel tempo. “Rilevo positivamente, inoltre – prosegue il sindaco di Centuripe – che la riforma prevede un potenziamento dei Consorzi, che avranno, come previsto dall’art.1, una loro autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa, amministrativa, impositiva e finanziaria, restituendo agli Enti di governo di Area Vasta la funzionalità e l’efficienza necessarie per adempiere compiutamente ai compiti cui sono chiamati e che considero fondamentali nell’ottica di un’efficace pianificazione territoriale, che è mancata per troppo tempo”. Ora si dovrà passare alla fase attuativa, tenendo conto che Piazza Armerina esce dal gruppo dei comuni ennesi per approdare al Libero Consorzio di Catania, mentre i 19 comuni dovranno provvedere ad organizzarsi con la elezione di un presidente e di una giunta per cominciare ad operare nell’interesse del territorio ennese.
Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia
Importante e proficua riunione del consiglio comunale di Regalbutosul tema delle garanzie concrete e le tutele dei cittadini, delle imprese e di ogni Ente o associazione di persone da ogni forma di attacco criminoso, dal racket delle estorsioni e del pizzo. Approvato, all’unanimità dei presenti, il consiglio comunale al fine di rafforzare e sostenere la lotta ai fenomeni estorsivi a danno di imprenditori del territorio, ha dunque deliberato l’esenzione dal pagamento della TARI (tassa sui rifiuti), per tre annualità di tassa, a ditte e società, organizzazioni e associazioni che si siano costituite come parte civile nei processi pensali per reati di estorsione e/o di usura, con esito di condanna anche in primo grado di giudizio.I soggetti beneficiari sono naturalmente tenuti a dimostrare, in via documentale, la spettanza del diritto all’esenzione.“Un atto concreto verso gli imprenditori e i commercianti che hanno deciso di dire no al pizzo – evidenzia il presidente del consiglio comunale Salvo Cardaci. Nel nostro comune, oramai da qualche mese, è operativa l’Associazione Antiracket Regalbuto, la terza in provincia di Enna, aderente alla F.A.I. (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura) guidata dal dott. Paolo Terranova.
Sono diversi gli imprenditori locali che hanno deciso di fondare questa associazione per sostenere e difendere tutti gli imprenditori e commercianti che subiscono pressioni estorsive. La delibera votata dal consiglio va in questa direzione – conclude il presidente Cardaci – ed è un piccolo ma concreto segnale da parte dell’amministrazione comunale, a sostegno di determinati comportamenti individuali connotati dal forte e coraggioso spessore morale”.
Ci piace riportare l'articolo di Manlio Viola apparso su Blog Sicilia perchè pensiamo che la disamina che Viola ha scritto sia pertinente con il pensiero di molti siciliani costretti a doversi sempre confrontare con le storiche inefficienze di una terra costretta a subire la malapolitica, la mafia , l'illegalità e la disonestà morale e intellettuale di quanti da questa Sicilia ne hanno tratto e ne traggono giovamento.
L'articolo è tratto da http://palermo.blogsicilia.it/a19-i-carabinieri-a-caltavuturo-controlli-su-via-dellonesta/304900/ ...
Le polemiche non mancano e i controlli, non potevano che seguire. Proprio mentre veniva inaugurata a Caltavuturo quella che i grillini hanno chiamato via dell’onestà, i carabinieri si presentavano in comune (e forse anche altrove) per acquisire la documentazione relativa alla realizzazione della strada. Normali controlli, verifiche che vanno fatte sui permessi, sui lavori, sulla sicurezza soprattutto quando c’è chi dice che sicura non è.
Ma ferma restando l’azione dell’arma delegata ad acquisire questo documenti e che, giustamente e correttamente, deve fare i controlli, fa sorridere in una Sicilia che cade a pezzi, dove vengono costruiti ponti che crollano appena aperti, la solerzia di un qualche ufficio di controllo nel verificare proprio questa di strada.
Ciò premesso la notizia c’è. Non è ufficiale ma l’acquisizione dei documenti c’è stata. Probabilmente sarà solo un controllo a tutela di tutti e null’altro.
Lasciando da parte i controlli, le polemiche, i tempi di realizzazione della scorciatoia che è comunque una strada fatta in emergenza per affrontare un periodo di emergenza, ci sono una serie di riflessioni da fare.
Diamo per assodato che i detrattori di questa iniziativa abbiano ragione ovvero. In fondo una regia trazzera realizzata 800 anni fa certamente non è un tracciato adatto alle auto moderne. certa,mente i lavori sono stati fatti in calcestruzzo, non si tratta di una strada realizzata ‘ad alta tecnologia’ e con i più moderni mezzi.
Vogliamo guardare al resto della Sicilia? Strade di altro profilo e realizzate con i più moderni mezzi? neanche l’0mbra. Strade sicure? Qualcuna più di altre ma non certamente tante. Strade insicure? Tutte quelle che vogliamo comprese le nostre autostrade. Di statli e provinciali definite ‘vie della morte’ la Sicilia è colma. Eppure le percorriamo senza neanche pensarci troppo.
Via dell’onestà, come l’hanno chiamata con un ‘colpo di teatro’ è una strada piena di difetti, ma comunque una strada d’emergenza realizzata in 37 giorni. E’ percorribile in alcuni tratti a 20 km/h, ha forti pendenze lungo le quali sono stati apposti dissuasori di velocità, è dotata di un semaforo per il senso unico alternato dove è troppo stretta. E’ vietata ai camion e ai Tir oltre che alle moto
Insomma non è una strada agevole ma insicura lo diventa se le limitazioni e prescrizioni non vengono seguite. Non c’è dubbio che la tendenza dei siciliani a non rispettare le regole crea questo rischio. ma lo crea su questa strada come su tante altre.
Inoltre non è nata per essere definitiva ma per affrontare una emergenza. non è una strada agevole, non è una strada veloce ma permette di risparmiare, a seconda del traffico, da 20 a 40 minuti.
Guardiamo l’alternativa ovvero la strada delle Madonie, quella che sale a Polizzi Generosa. una tradizionale strada di montagna, a tratti ceduta, con manutenzioni approssimative, stretta e troppo trafficata da aprila quando ha ceduto il viadotto Himera. peraltro è bastato un camion in fiamme o basterebbe un qualsiasi piccolo incidente per far impazzire tutto. non c’è più alternativa. Quella è una strada più sicura.
Oggi la differenza fra i grillini e i loro detrattori è la stessa differenza che c’è fra chi critica e chi fa. se un difetto lo vogliamo trovare a questa operazione è forse l’eccessiva enfatizzazione. ma vogliamo rimproverare a chi fa qualcosa l’aver voglia di veder riconosciuto il proprio impegno soprattutto se sembra avvicinarsi una tornata elettorale?.
La pallavolo regalbutese nella prossima stagione parteciperà ai campionati federali di volley di prima divisione indetti dal Comitato di Caltanissetta con due formazioni maschile e femminile e conferma la partecipazione ai raduni delle scuole federali di mini volley . Lo hanno deciso mercoledì sera l’assemblea dei dirigenti e giocatori della Polisportiva Amèselon. Tema in discussione la programmazione della prossima stagione sportiva 2015/2016. Unica società sportiva regalbutese , la prossima stagione la Polisportiva Amèselon farà scendere in campo due formazioni di serie con due diverse formazioni maschile e femminile, a conferma della crescita del movimento pallavolistico cittadino che oggi può contare su circa 60 iscritti ( tra prime squadre e settore mini volley) , che si regge con il sistema dell’autofinanziamento e la colleggialità delle decisioni. “ Un modo per far partecipare e coinvolgere i ragazzi alle decisioni della società sportiva e per superare insieme le eventuali difficoltà che possono insorgere nel corso della stagione.” Così come prescrive la legge regionale in materia di tutela e promozione dell’attività sportiva entrata in vigore l’1 gennaio 2015, la società sportiva di Regalbuto sta completando l’organico nel settore tecnico che garantisca il corretto svolgimento dell’attività fisico/sportiva sia nel settore mini volley che prime squadre. Fiore all’occhiello di Ameselon Volley la passata stagione è stata la scuola di mini volley, diretta da Agostino Vitale coadiuvato da Noemi Lombardo,Carmen Cono e Erica Smirne Miletti . La scuola oggi può contare su 25 ragazze iscritte di età compresa tra i 6 e 9 anni. Ha partecipato a ben 8 tappe del circuito di mini volley indetto dalla federvolley di Caltanissetta , ottenendo pregevoli risultati. Quest’anno la Scuola potrà contare sul ritorno di Mariella La Farina che affiancherà Noemi oltre naturalmente alla presenza sia di Vitale che della figura del direttore sportivo laureato Isef . “ Questo settore è quello che più ci sta a cuore perché rappresenta il futuro prossimo della pallavolo regalbutese. E’ il settore che vogliamo incrementare perché il volley a Regalbuto oramai è uno sport consolidato e dunque sono sempre di più le famiglie che scelgono questa pratica sportiva per i propri figli. Sarà importante il sostegno delle famiglie e dei nostri tifosi e comunque di tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport fatto di pulizia e solidarietà oltre che di sportività.”
Uniti per Regalbuto. " Baratto amministrativo per chi e' in difficolta' a pagare le tasse comunali".
BARATTO AMMINISTRATIVO. la misura è prevista dal decreto Sbocca Italia e consente di trasformare i debiti con il Fisco in lavori socialmente utili. In pratica, offre la possibilità di ridurre o esentare dai tributi comunali i cittadini incapaci di pagare a fronte di interventi per la riqualificazione del territorio eseguiti singolarmente o insieme. I lavori possono consistere in pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ma anche in decoro urbano, recupero e riuso di aree e beni immobili inutilizzati o valorizzazione di una d zona del territorio.Sono già in tante le amministrazioni comunali che si sono dotate di un apposito regolamento , di recente quella di Centuripe annunciata dal sindaco Elio Galvagno. A Regalbuto a sollevare la proposta è il Movimento Uniti per Regalbuto il quale in un comunicato stampa fa sapere di presentare la proposta in commissione . " Questo -scrivono-è un momento di particolare crisi per il nostro paese, e numerose sono le famiglie regalbutesi in difficoltà. Molti sono i cittadini che si recano in comune per un sostegno economico, noi riteniamo che sia giusto che questi cittadini magari restituissero la stessa solidarietà, alla cittadinanza, come consentito dal DL 133/2014 che ha istituito la possibilità per i comuni di dotarsi del cosiddetto baratto amministrativo, e seguendo le numerose proposte anche del movimento cinque stelle (come quella di Montecalvo e Scafati).Quindi coloro che usufruiranno dell'esenzione dalle tasse locali (IMU, TARI, TASI) qualora in difficoltà economica, restituiranno la stessa solidarietà, occupandosi per esempio di:
- sorveglianza delle scolaresche all'ingresso e all'uscita dalla scuola
- piccoli lavori di edilizia
- pulizia delle aree verdi e dell'area del Lago Pozzillo
- piccoli lavori di verniciatura delle inferriate comunali
- altre piccole azioni sostenibili anche da chi è più avanti con l'età."
" Noi crediamo - conclude il comunicato - che sia anche un riscatto di orgoglio e di dignità per coloro che usufruiscono del sostegno economico del comune, avere la possibilità di rendersi utili ai regalbutesi occupando una parte del proprio tempo per la collettività. Non riesci a pagare le tasse? Le paghi con il LAVORO! Presto il nostro gruppo consiliare presenterà il progetto in commissione consiliare per la predisposizione del regolamento comunale. "
Il Sindaco di Agira vieta il distacco dell'acqua.
Di recente mi è capitato di assistere ad una discussione tra persone a proposito del distacco dell'acqua ai cittadini morosi. La notizia che il sindaco di Agira abbia emesso l'ordinanza del divieto del distacco dei contatori mi ha confortato perchè l'acqua essendo un bene pubblico e un diritto per il cittadino non deve essere mai negata a nessuno soprattutto quando si parla di igiene e salute pubblica. Ha fatto bene l'on Maria Greco. Di seguito l'articolo....(agovit)
ll sindaco del comune di Agira l’ On. Maria Greco ha recentemente emesso un’ordinanza per il divieto di distacco dei contatori idrici e sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile, come hanno già fatto diversi sindaci della Sicilia.
Il provvedimento è scattato a seguito delle azioni messe in atto dalla società “Acquaenna” ente gestore del servizio idrico in provincia, i cui tecnici hanno provveduto, in casi di morosità tributaria di alcuni utenti, alla sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile ai nuclei familiari.
L’ordinanza sindacale impone il divieto assoluto “di procedere al distacco dei contatori idrici e alla sospensione dell’erogazione di acqua potabile su tutto il territorio del Comune di Agira ai nuclei familiari, assicurando, comunque e in ogni caso, ad ogni individuo l’uso di almeno 50 litri pro-capite giornalieri”.
Da mesi ormai si registrano in paese segnalazioni al comune di Agira da parte dei cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, che lamentano l’azione – definita “indiscriminata, grave ed autoritaria” – posta in essere dalla società “Acquaenna” tesa a procedere al distacco dei contatori idrici e alla sospensione dell’erogazione di acqua potabile.
Il primo cittadino di Agira l’ On. Maria Greco, sensibile alla problematica, sostiene che l’acqua è un bene pubblico di primaria necessità e il suo uso, seppure minimo, come già avviene per la corrente elettrica, non può essere vietato, con il distacco dei contatori.
“Avere accesso all’acqua potabile – ha detto l’ On. Maria Greco – è un diritto fondamentale che non deve essere negato da “nessuno” pertanto considerato che, ai fini della salvaguardia della pubblica igiene e della tutela della pubblica salute, si rende necessario provvedere alla immediata eliminazione di detti inconvenienti, scongiurando l’eventuale, possibile insorgenza di problematiche di natura igienico-sanitaria ho emesso l’ ordinanza disponendo il divieto assoluto al soggetto gestore del servizio idrico di provvedere al distacco dei contatori idrici ed alla sospensione dell’erogazione di acqua potabile sul territorio del Comune”
Vito Maida neo assessore al comune di Regalbuto.
Con la nomina ad assessore di Vito Maida si completa la Giunta Comunale di Regalbuto dopo il rimpasto che era stato effettuato nelle scorse settimane. Il Sindaco difatti aveva nominato tre dei quattro assessori , di cui due riconfermati , mentre mancava il quarto assessore che così come "era nei patti" nonostante qualche polemica all'interno del movimento "Guardiamo al Futuro" è stato assegnato a Vito Maida, già dimessosi da presidente del consiglio comunale ed ora assessore. Insomma la nomina di Vito Maida a detta di coloro che seguono la vita politica a Regalbuto,è stata piuttosto complicata ma alla fine accettata dai consiglieri comunali e all'interno del Movimento.
Cacciati per motivi disciplinari. Questa la motivazione fornita dalla Federvolly dopo la decisione del CT della nazionale maschile di pallavolo Berruto in Brasile per la Final Six alla quale partecipa anche la nazionale Italiana. I quattro giocatori sono Dragan Travica, Ivan Zaytsev , Giulio Sabbi e il nostro Luigi Randazzo esclusi dalla rosa . Questa la nota diffusa dalla Federvolley. “ Il presidente federale Carlo Magri,confermando la fiducia nel tecnico e allo staff ha espresso il proprio disappunto e l’amarezza per quanto accaduto alla vigilia di una importate manifestazione . L’episodio verrà valutato in ambito federale. Il motivo della “cacciata” pare , parlano di un permesso per una cena fuori a Rio chiesto dai quattro giocatori e negato dallo staff tecnico. Zaytsev, Travica, Sabbi e Randazzo, però, sarebbero usciti ugualmente facendo tardi sabato sera, quando invece il giorno libero concesso era solo domenica. Berruto ha scoperto la loro disobbedienza e li ha puniti. “Ci sono valori – ha dichiarato Berruto – che devono essere a fondamento di ogni azione quando si veste la maglia azzurra. Se questo non era chiaro, da oggi sono certo che lo sarà. Questa decisione presa in accordo con la federazione ha il significato di rimettere al centro di ogni progetto tecnico il valore del rispetto dei ruoli e delle regole”.
Forse è più di una lettera aperta o forse potrebbe essere il rammarico di un ex consigliere comunale ed ex assessore che ha contribuito al successo delle scorse elezioni amministrative. Fatto sta che il “ Movimento Democratico Regalbutese” è sceso in campo per pubblicare un lungo volantino con il quale esprimere tutto il “risentimento” nei riguardi del sindaco di Regalbuto e soprattutto dopo la mancata riconferma ad assessore di Domenico Romano, unico assessore non dimissionario così come nella determina sindacale del 12 maggio scorso. Si inizia con la “ Fiducia” : “ E’ la capacità di credere nella lealtà di una persona e un sentimento che proviamo quando crediamo di poter contare su quella stessa persona…” . Il Sindaco “ in tutti i comizi –si legge- della campagna elettorale e successivamente in diversi consigli comunali affermava testualmente “ questi sono gli assessori che resteranno in carica per tutti i cinque anni dal 2012 al 2017 e nessuno mai prenderà il loro posto.” Poi la determina del maggio scorso con la quale veniva azzerata la giunta comunale, non venivano riconfermati il vice sindaco Angelo Plumari e l’assessore Domenico Romano, mentre Teresa Perra ( neo vice sindaco) e Giuseppe Monteleone venivano confermati e con essi nominato neo assessore Giuseppe Carambia. “ Il sindaco con questa determona ha tradito il patto e gli impegni presi con glie elettori che lo hanno votato – scrivono dal MDR – Il rammarico nasce dalla mancanza di motivazioni concrete di tale scelta,ossia dal fatto che il primo cittadino a distanza di pochi anni ha azzerato la Giunta solamente per soddisfare le pretese di chi lo ha tenuto e lo tiene in pugno.” Parole dure ma chiare a leggere il volantino. “ Nessun accordo politico era stato preso in precedenza con il quale si prevedeva la sostituzione degli assessori. L’assessore Romano – si legge ancora- ha rispettato i patti ma è stato tradito e allora ci chiediamo –scrive il movimento – se è possibile credere in chi non rispetta la volontà dell’elettorato,in chi durante la campagna elettorale ha promesso una politica diversa e non come quella vecchia.” Infine la presa di distanza . “ Per rispetto della nostra moralità vogliamo dissociarsi dal sindaco e dalla maggioranza che continua a sostenerlo.”
Dalla stagione 2014/2015 era obbligatorio la presenza del defibrillatore e dell’addetto al suo utilizzo A tal proposito si ricorda che per Legge dal 1° gennaio 2016 tutti gli impianti sportivi dove si svolge qualsiasi tipo di attività sportiva (agonistica, allenamento, promozionale, amatoriale, ecc.) dovranno essere dotati della presenza di un defibrillatore e del relativo addetto al suo utilizzo. L’obbligo riguarda la dotazione di defibrillatori semiautomatici – così come di “eventuali altri dispositivi salvavita” – sia da parte di società sportive professionistiche che da parte di società sportive dilettantistiche (art. 1). Si intendono società sportive dilettantistiche quelle costituite come da Legge n.289 del 27 Dicembre 2002, all’articolo 90 comma 17, e cioè le società che indichino nel proprio nome tanto la dicitura “ASD” quanto la finalità sportiva da esse perseguita. Per le associazioni sportive dilettantistiche, l’obbligo nazionale scade il 1 Gennaio 2016. l Decreto prevede che un impianto sportivo cardioprotetto sia assimilabile – in tutto e per tutto – ad un PAD (Public Access Defibrillation).
Da questa equiparazione fattuale discendono i seguenti requisiti:
- gestione, manutenzione e facile accessibilità del DAE installato
- presenza di personale formato ad ogni gara ed allenamento
- segnalazione della presenza del DAE al sistema di emergenza territoriale locale (tipo, dislocazione ed elenco esecutori formati)
- informazione agli avventori dell’impianto cardioprotetto
L’allegato E, all’art. 4.1. precisa come gli impianti sportivi debbano avere almeno un DAE a norma CE, non solo “disponibile, accessibile e funzionante”, ma anche posizionato in modo tale da essere raggiunto in tempo utile da ogni parte dell’impianto e corredato di tutti gli accessori necessari al suo funzionamento.
L’art. 5 comma 6 specifica che la spesa per la messa in opera del defibrillatore e per la sua manutenzione grava sulla società sportiva, precisando comunque che – qualora più società utilizzino uno stesso impianto – è possibile accordarsi sia sugli oneri della dotazione (dividendo quindi le spese), che sulla modalità d’uso e manutenzione.