Dopo avere ricevuto la croce di cavaliere della Repubblica dalle mani del Presidente, Giorgio Napolitano, Franca Viola – colei che disse no al picciotto di mafia che l’aveva rapita per sposarla – ha detto di volere dedicare quel riconoscimento al padre, che era stato sempre dalla sua parte, e al marito, che l’avrebbe poi portata all’altare. Una dedica a due uomini nella giornata della donna. E’ trascorso più di mezzo secolo, Franca Viola è rimasta una grande siciliana.

Ma non fu certo l’unica a subire le angherie del suo tempo, come donna.  Qualche anno dopo una ragazza diciottenne di Gela che chiameremo Concetta con un nome di fantasia – ha diritto all’oblio – fu sequestrata dal fidanzato con l’aiuto dei familiari di lei, come nel film “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi. Non voleva sentirne dello spasimante e la sua riluttanza, tenace, rischiava di mandare all’aria il contratto di matrimonio  stipulato fra le due famiglie. A mali estremi, estremi rimedi. I genitori della fanciulla, con l’accordo dei parenti dello spasimante, decisero di mettere sul fatto compiuto la sposa riluttante. Come? Un sequestro di persona, organizzato in pieno centro, come nel copione del film di Germi.

L’episodio non destò alcuna sorpresa a Gela, perché negli anni Sessanta le fuitine erano all’ordine del giorno. Nessuno credette in un sequestro ma all’ennesima “scappatina” di due ragazzi che hanno deciso di “consumare” per affrettare le nozze oppure per “saltare” le spese della costosa festa di nozze. Questa consuetudine, peraltro, poteva contare su esperti “mediatori”, procuratori di matrimoni. Un’attività fiorente, redditizia e rispettata.

Il fatto è che stavolta arrivò all’orecchio del pretore di Gela, Mario Fantacchiotti, una informazione curiosa, attraverso i carabinieri, che cioè Concetta non era affatto d’accordo e che non si trattava della solita “scappatina” organizzzata con la benedizione dei familiari, ma di un sequestro di persone bello e buono.

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Primo giorno di Quaresima amaro per 4 Comuni che hanno ottenuto l’annullamento della Tia 2007, ma che tra oggi e domani si vedranno recapitare le relative fatture a carico delle casse municipali. A ricevere la fattura quale “titolare” del debito sono i Comuni di Enna, Nicosia e Barrafranca a carico dei quali l’Ato EnnaEuno ha emesso le fatture per il servizio di igiene ambientale del 2006 e del 2007, mentre al Comune di Valguarnera per il momento verrà chiesto solo il saldo relativo al 2006. Si tratta dei Comuni i cui sindaci hanno chiesto e ottenuto l’annullamento della Tia perché la tariffa non era stata deliberata nelle forme di legge. Si tratta di cifre tali da mandare in dissesto le casse dei 4 Comuni, se si considera che per Nicosia si tratta di circa 2 milioni di euro, che comunque devono essere pagati perché il servizio è stato prestato. “Si tratta di un atto dovuto al quale – ha spiegato il commissario liquidatore Giovanni Interlicchia – non potevamo sottrarci, essendo l’Ato in liquidazione e dovendo pertanto, nella veste di liquidatori, certificare le entrate e garantirle con crediti esigibili che come tali devono identificare il soggetto che deve le somme”. In questo caso sono i Comuni che hanno chiesto e ottenuto l’annullamento della Tia, il che vuol dire che se altri Comuni lo chiederanno, riceveranno le fatture per i relativi importi. Il servizio risulta prestato nei Comuni e quindi sono questi gli Enti, tra l’altro già obbligati a versamenti ed anticipazioni, che devono coprire il costo in veste di soci dell’Ato. Le fatture intimeranno un termine per il pagamento, si presume entro il 30 aprile, data dopo la quale gli Ato dovrebbero essere definitivamente sciolti.

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" Niente ci fu' " Il libro di Beatrice Monroy,edizione Meridiana, racconta la vicenda di una 17enne che, nel dicembre del '65, viene rapita e tenuta segregata per una settimana da un mafiosetto locale. Una "fuitina" forzata con tanto di violenza sessuale. A liberarla, il padre che finge di acconsentire allo sposalizio dei due. Ma la ragazza, con coraggio, rifiuterà di sposarlo infrangendo una convenzione sociale. Appena diciassettenne, Franca Viola, dopo avere rifiutato le avances di un innamorato, viene rapita mentre si trova nella sua casa di Alcamo. Filippo Melodia, rampollo della famiglia mafiosa dei Rimi, la tiene segregata e la violenta per una settimana intera. L’epilogo sarebbe stato il matrimonio riparatore, previsto dalla legge italiana come ‘ristoro’ in caso di violenza sessuale. Il padre di Franca invece finge di accettare un accordo per liberare la figlia, avvisa i carabinieri e fa arrestare Melodia.A quel tempo il cosidetto "codice Rocco" non puniva il rapimento e lo stupro se fosse seguito il matrimonio "riparatore". Franca Viola non volle in alcun modo acconsentire alle nozze previste , creando un precedente seguito da molte donne. E’ così che diventa un’icona del movimento femminista italiano. La legge che tutelava l’autore della violenza, pur avendo innescato un rovente dibattito politico e indignato l’opinione pubblica, sarà modificata solo nel 1981, con la cancellazione del matrimonio riparatore in caso di violenza sessuale .“’Niente ci fu’ è un modo di dire delle madri siciliane: quando i figli si fanno male si fa ricorso a questa espressione per minimizzare – spiega Beatrice Monroy. In generale, se si tratta di qualcosa di serio, è l’autocensura che caratterizza una certa cultura femminile siciliana del non-detto”. Dopo il can can mediatico sviluppatosi attorno alla vicenda, Franca Viola è uscita di scena, avvolta nel silenzio. “Dove sono finite le sue parole? – chiede l’autrice – Ho cercato di dare voce a lei e a tante altre donne vittime di violenza, diventate ormai testimoni mute . La violenza sulle donne assume connotati specifici perché condizionata dalla presenza della mafia, il cui primo comandamento è l’omertà”. Perchè, conclude Monroy, “non è una circostanza fortuita quella che vede fra i protagonisti della vicenda uomini di famiglie mafiose. Come andarono veramente le cose? Non è un caso che su questo sia calata una cortina di silenzio”.

Ai nostri lettori offriamo una piccola panoramica di ciò che si sta profilando a proposito del testo della nuova legge elettorale. Speriamo solo che si fermino per evitarci guai peggiori.

Pertici: "Mezzo Italicum è peggio di uno intero"

Pasquino: "Una riforma da buttare"

Ainis: "Italicum incostituzionale e folle"

Ainis: "Avremo una camera contro l'altra"

Capotosti: "Scioglimento delle camere a rischio"

In un mercoledì ancora assonnato , dopo i fasti del Carnevale, la denuncia del dott. Paolo Terranova , titolare dell’omonima Farmacia a Regalbuto, ha scosso l’opinione pubblica non solo di Regalbuto. La notizia apparsa,sulla cronaca di Enna di un noto quotidiano di oggi ha fatto presto il giro del paese. Il dott.Terranova ha deciso di indossare un camice di colore nero per richiamare l’opinione pubblica e gli organi competenti sul grave episodio che è avvenuto nei giorni scorsi a Regalbuto. “ In un gruppo creato su face book – spiega il dott.Terranova- è nata una discussione sulla vendita, così come avviene anche in tutto il territorio Italiano, nella mia farmacia di farmaci di importazione. Molti sono stati i commenti che hanno alimentato dubbi,perplessità e scarsa informazione sull’uso ed efficacia di tali prodotti. In particolare – continua – un utente ha definito pericolosi , di dubbia efficacia ed acquistati in un mercato parallelo ad un prezzo molto più basso,alludendo alla possibilità che io possa mettere a repentaglio la salute dei miei concittadini.Ancora più grave – denuncia il dott. Terranova – è che questo clima sia stato generato e alimentato da un collega. Da questa situazione scaturisce il proposito di protestare. I prodotti di importazione – sottolinea Terranova- sono regolarmente acquistati da noi farmacisti titolari presso depositi ed ingrossi farmaceutici italiani che vendono anche farmaci prodotti in Italia. Tali prodotti non sono acquistati su internet o in un mercato “parallelo” come si vuole alludere.Questi farmaci vengono rivenduti al cliente ad un prezzo stabilito , prezzo che è inferiore rispetto a quello Italiano pur avendo la stessa efficacia e sicurezza in quanto controllati sia dal pese europeo che li produce sia dall’Italia,dove prima della commercializzazione devono ottenere l’autorizzazione del Ministero della Salute.

Passo in avanti fondamentale nella Riforma delle Province. L'Assemblea regionale siciliana ha approvato l'articolo 7 del ddl che sostituisce le vecchie province con i liberi consorzi, dando così il via libera alle città metropolitane, uno dei nodi cruciali e più controversi della riforma. "Quel che è chiaro - ha sottolineato il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone - è che oggi sono state istituite le città metropolitane"Quello delle città metropolitane era un nodo cruciale. Dopo lo stop subito due settimane fa, con l’approvazione di un emendamento che quasi cancellava le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, la maggioranza e il governo Crocetta cercano un accordo con i grillini per evitare di andare sotto in aula una seconda volta. Una nuova bocciatura delle città metropolitane azzopperebbe definitivamente la riforma. In mattinata il capogruppo dei democratici Baldo Gucciardi ha incontrato una delegazione del Movimento a 5 stelle guidata da Francesco Cappello e Giancarlo Cancelleri.

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“Abbiamo vissuto con grande gioia e partecipazione la decisione del Consiglio comunale di Enna di conferire all’illustre scrittore Andrea Camilleri la cittadinanza onoraria. Con altrettanto entusiasmo comunichiamo che il nostro neo-concittadino guiderà – assieme a Barbara Spinelli, Moni Ovadia e Adriano Prosperi – la lista “Un’Altra Europa con Tsipras” alle elezioni europee di maggio. A dichiaralo Carmelo Albanese, Sigfrido Fadda e Renzo Pintus del Comitato ennese di sostegno alla lista “Un’Altra Europa con Tsipras”, che continuano: “Siamo convinti che “L’altra Europa con Tsipras” costituisca alle prossime elezioni europee uno straordinario elemento di novità: una lista della società civile, autonoma dai partiti, capace di dar vita, raccogliere, rilanciare le lotte civili e sociali, di opinione e di piazza, che nel corso del ventennio berlusconiano, e di compromessi di potere tutt’altro che estinti, hanno tenuto alta la bandiera dei principi di giustizia e libertà della nostra Costituzione repubblicana, indicandola come la “via maestra” da realizzare, anziché una carta obsoleta da calpestare.
Proprio perché la lista dei candidati è la “carta d’identità” di questa iniziativa politica, siamo felici di essere candidati di L’altra Europa con Tsipras, per sottolineare il nostro impegno pieno e convinto”.
Poi gli esponenti ennesi si rivolgono in primo luogo ai cittadini delusi dalla politica e tentati dall’astensione: “Ma siamo persuasi che tanti militanti ed elettori del Pd e del M5S troveranno uno strumento più coerente con le aspirazioni che li hanno fin qui spinti ad appoggiare, magari criticamente, i rispettivi partiti e movimenti, tanto più che la nostra lista è la sola ad avere sul tema europeo una posizione inequivoca: no all’Europa delle oligarchie finanziarie e delle Grandi Intese fra Socialisti e Popolari, sì a un Parlamento costituente e all’Europa dei cittadini e della lotta contro i privilegi. Dunque più Europa, non meno. E un’Altra Europa, radicalmente” Poi in nome e per conto di Andrea Camilleri, Barbara Spinelli, Moni Ovaia e Adriano Prosperi comunicano:

L'opinione di ......

Marzo 02, 2014

Tratto da http://www.holdenmagazine.it/2014/02/23/larma-della-curiosita/

Quando nel 1974 arrivò a casa mia una telefonata dalla Scuola Media B.Giuliano di Susa ( To) dall’altra parte del telefono continuavano a chiamarmi “professore” chiedendomi se volevo accettare la nomina a tempo indeterminato. Quando entrai in classe il primo giorno di insegnamento la prima cosa che mi passò per la mente è stata ” ora che gli dico ? “. Io appena diplomato all’Archimede di Catania con uno stentato 36/60, con un curriculum scolastico da far paura,ero diventato insegnate. Ripensai al tempo in cui ero alunno alle scuole elementari,poi alla media e alle superiori.Ripensai agli insegnati che avevo conosciuto,ai loro metodi,alle loro discriminazioni sociali. Ricordo che dovetti scappare da Piazza Armerina sol perchè avevo conosciuto una ragazza che scoprii in seguito fosse la figlia della mia professoressa di Italiano.La risposta che mi diedi fu qquella di cercare di riuscire di “far innamorare l’alunno”.Si perchè il segreto della Scuola è questo rapporto alunno-insegnante-genitore.Quando ritornai a Regalbuto ritrovai una scuola “diversa” rispetto a quella di Susa.Con gli alunni oltre a spiegare la materia, amavo dedicare qualche minuto per parlare con loro dei fatti di ogni giorno.Leggevo con loro il giornale e commentavo ciò che violento e di positivo avveniva nella nostra città. A quei ragazzi della scuola media continuavo a ripetere che loro sarebbero stati i futuri cittadini d’europa,significando che non dovevano fossilizzarsi dietro la frase fatta de”io amo il mio paese”.Ai meno bravi dicevo che era necessario studiare perchè dal “sapere” e dalla “conoscenza” dipendeva la vera libertà interiore.Smisi quando qualcuno mi disse che non era compito mio,insegnate di educazione tecnica,parlare di queste cose e quando un alunno durante una delle mie “prediche” mi disse : ” professore ha finito?”. Smisi quando mi accorsi che insegnare nella scuola di Carcaci era difficile tra alunni che non avrebbero voluto studiare. Allora mi licenziai da Insegnante per passare invece come impiegato all’INPS. Non volevo far male ai ragazzi.Non sono un eroe.Smisi perchè non ho voluto che si ripetesse ciò che a me era capitato quando ero scolaro e poi studente.

 

L'analisi delle associazioni di categoria  è tetra per i consumi italiani. Secondo l'associazione, infatti, ben 17 regioni su 20 hanno registrato nel 2013 un livello dei consumi inferiore a quello del 2000. Nonostante questo stallo però,si è segnalato un deciso +3,9% rispetto al primo semestre del 2010 in continuo crescendo anche per tutto il 2013, facendo registrare un fatturato di 510 milioni e 300mila euro. «Dati che parlano chiaro: la vendita diretta a domicilio coniuga qualità dei prodotti con la sicurezza dei consumatori» Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello della "cosmesi e accessori moda" seguito dagli "alimentari e beni di consumo casa"  e dai beni durevoli casa che, con il 61% di quota di mercato, rimane il comparto più importante della vendita diretta a domicilio. Sul fronte occupazionale, cresce il numero degli incaricati alla vendita diretta che, nel primo semestre del 2011 avevano raggiungono quota 54.717 con un incremento del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Da sottolineare la cospicua componente femminile pari al 72,4% del totale degli incaricati. La vendita a domicilio continua la sua performance positiva rispetto al commercio tradizionale. Abbiamo voluto incontrare Carolina Pirrera direttrice di zona Miriel che attualmente conta più di trenta consulenti  in provincia di Enna, alla quale abbiamo chiesto di descriverci la sua esperienza in MIRIEL .”Vi parlo di una scelta seria e professionale che ho fatto: il lavoro.La mia scelta di intraprendere (forse in modo un pò azzardato, dato le mie attuali competenze professionali ed il settore in cui opero principalmente) la strada di consulente Miriel è stata definita dal fatto che, rima di divenire una componente attiva della forza vendita, sono stata cliente. E che cliente! Ho avuto il piacere di essere "viziata",servita e riverita nel confort di casa mia, e non solo, ho avuto la soddisfazionedi provare prodotti di alta qualità a prezzi per me accessibili (secondo la qualità che ricercavo); ho avuto il privilegio di chiedere alla mia consulente di propormi qualcosa che soddisfacesse le mie esigenze: non mi sono mai pentita di spendere una lira. Si forse la qualità costa un pò di più rispetto a ciò che oggi si può trovare in giro con molto meno, ma riflettendo per me il Made in Italy non ha prezzo.Vi dirò di più,non mi sono mai trovata costretta adacquistare nulla, la mia consulente referente mi contattava di tanto in tanto er aggiornarmi delle novità ma mai, e dico mai, mi ha stressato per farmi comprare. Sono sempre stata io a chiamarla perchè mi serviva questo o quello. Da cliente: soddisfatta al 100%. Da consulente soddisfatta ancora di più perchè ricevo un'adeguata formazione sui prodotti, perchè posso gestire il mio percorso di carriera conciliandolo con la mia attuale posizione lavorativa, perchè guadagno. Infine, la cosa che mi entusiasma di più è quella di gestire diverse linee di prodotti e una grande varietà di clienti dai quali acquisisco continuamente nuovi input per cercare soddisfarli al massimo. Insomma con Miriel mi sono potuta concedere il "lusso" di dar valore ai miei acquisti ( perchè mi sono sempre sentita una cliente che conta) ma anche di far provare ad altri la stessa sensazione in quanto consulente. Miriel!! L'italianità di questa azienda mi rende orgogliosa.

Rivolgendosi agli alunni delle terze classi della scuola media Gian Filippo Ingrassia e a quelli del quinto anno dell’Istituto tecnico Fortunato Fedele di Regalbuto, il tenente colonnello Baldassarre  Daidone ,Comandante Provinciale dei Carabinieri di Enna, accompagnato dai marescialli Puglisi e Catalano del comando stazione Carabinieri di Regalbuto, non ha usato né metafore né mezzi termini per descrivere il fenomeno che vive oggi la città di Regalbuto.” Il consumo di sostanze stupefacenti a Regalbuto – ha detto- è assai diffuso specie tra i giovani che ne fanno largo uso.” Si è trattato di un incontro “speciale”, diverso da altri incontri tenuti nel corso di questi ultimi anni dal Colonnello Daidone, in quanto tenuto prima a Catenanuova ed oggi a Regalbuto a distanza di pochi giorni dall’Operazione Go Kart, durante la quale sono stati arrestati 50 persone . E’ stato un incontro “diverso” per come il tenente colonnello Daidone si è rivolto ai ragazzi,ai quali ha sottolineato che l’unica arma possibile per debellare lo spaccio di sostanze stupefacenti è quello di evitare sia le cattive compagnie che rifiutare l’uso di queste sostanze. “ Il cambiamento – ha detto – parte da voi giovani. Ho fatto il possibile per essere qui a Regalbuto perché questa città merita tutta la nostra attenzione .” Prima del ten.col. Daidone era stato il preside dell’Istituto comprensivo di Regalbuto e dell’Itc F.Fedele , prof. Scaminaci a far riflettere i propri alunni sul fatto che recentemente i quotidiani avevano pubblicato la notizia sullo spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole della provincia di Enna. Rivolgendosi sempre ai ragazzi il ten.col.Daidone li ha stimolati a vivere una corretta vita civile e sociale perché “il crimine o l’ illegalità in generale non portano da nessuna parte e non sono il presupposto di una vita agiata o felice; a certi livelli, infatti, si rischia di finire uccisi da qualcuno che è criminalmente più spietato o, ben che vada, si finisce comunque per essere arrestati. “