Le attivita'culturali dell'associazione " i vaneddi dell'arte".
Come da programma, domenica 11 e 18 corrente mese alla sala Peppino Impastato in piazza della Costituzione, l’Associazione culturale “I Vaneddi dell’Arte”, ha tenuto dalle 16 alle 18 e dalle 18 alle 19, i primi due corsi gratuiti per ragazzi, rispettivamente di fotografia e poesia, con 13 partecipanti in totale. Il corso di fotografia è stato tenuto dal fotografo Prospero Trovato, coadiuvato da Orazio Famà, Franco La Bruna e Carmelo Tempio, mentre quello di poesia da Cateno Tempio e da Liborio Erba. A breve e con sede da destinarsi inizierà anche il corso di pittura tenuto da Carmelo Neri, Ilaria Picardi, Cinzia Labruna e Mariagrazia Vignera, quello di ceramica con Carmelo Neri e Cinzia Labruna e per il corso di moda ci saranno a disposizione Daniela Garbato e Enza Tempio. “Con moderata soddisfazione, dato i primi incontri, -dichiara il presidente dell’associazione Liborio Erba- un po’ tutti noi abbiamo constatato, nei ragazzi iscrittisi ai corsi, un certo interesse misto a curiosità che ci fa ben sperare per gli altri appuntamenti, mentre, e su questo non avevamo dubbi, la nostra esperienza va arricchendosi sempre più, così come si arricchisce in ognuno , la consapevolezza che con i bambini e i ragazzi ci sono sempre da scoprire nuovi mondi positivi, che possono soltanto migliorarci dentro. Ma le iniziative dell’associazione continuano, e oltre ai suddetti corsi,-continua Erba- abbiamo già pronta una mostra di pittura, poesia, scultura e tanto altro, da “addebitare” ad un solo artista, Giuseppe Cardella di Ribera (Ag). Cardella è un caro amico che conosco da oltre vent’anni, ed è un artista che io amo definire “a tutto tondo”, perché spazia dalla pittura, molto personale il suo modo di manipolare la tela e i colori, alla poesia dialettale e in lingua, fino a spingersi alla scultura sacra con l’utilizzo di materiali estremamente poveri, e ultimamente, anche allo scrivere commedie satiriche. Insomma, sarà una mostra da non perdere assolutamente e che si terrà dal 31 maggio fino al 2 giugno, nella caratteristica chiesetta di San Rocco (U Priatoriu) e come si suol dire, vi aspettiamo numerosi “
Barrafranca. Consorzio di bonifica Enna 6: sulla scrivania una testa di agnello e 2 proiettili. Crocetta convoca direttore Punzi
Barrafranca. Grave atto di intimidazione a Barrafranca dove nel corso della notte ignoti si sono introdotti negli uffici del Consorzio di bonifica Enna 6 forzando un infisso, ed hanno lasciato su una scrivania una testa di agnello e 2 proiettili. Il direttore del Consorzio Gaetano Punzi, che è stato sindaco di Regalbuto ha commentato l’atto dicendo che evidentemente la politica di servizio all’agricoltura portata avanti crea fastidio. Punzi dirige il consorzio dal novembre 2010 e si tratta della prima intimidazione registrata da quando è al vertice del Consorzio Enna 6 che distribuisce l’acqua a scopi irrigui e agricoli. “I consorzi sono nati per far lavorare gli agricoltori – ha detto Punzi – ed è quello che noi facciamo, dando l’acqua a tutti e facendola pagare a tutti, come è giusto che sia se vogliamo garantire e mantenere questo servizio”. Gli uffici nei quali è stato lasciato il messaggio si trovano a valle della diga Olivo e sono la sede logistica del consorzio. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri. Il Direttore Gaetano Punzi è stato immediatamente convocato dal Presidente della Regione Rosario Crocetta per riferire sull’accaduto
“Voglio manifestare amicizia, solidarietà e sostegno al direttore del consorzio di bonifica di Enna Gaetano Punzi e ai suoi collaboratori per la vile intimidazione subita”. Così Giovanni Pistorio, segretario regionale dell’Udc, apprendendo del rinvenimento a Barrafrranca di una testa di agnello e di proiettili destinati a Punzi. “Evidentemente – sottolinea Pistorio – il dottor Punzi, che è anche stimato dirigente del nostro partito, con il suo impegno per garantire un servizio efficiente e trasparente ha toccato gli interessi di qualcuno”. “E’ necessario – conclude il segretario regionale dell’Udc – sostenere con forza e determinazione quei dirigenti regionali, come l’amico Punzi, che facendo il loro dovere silenziosamente e seriamente fanno una vera battaglia per la legalità”.
la notizia è stata tradda da http://www.vivienna.it/2014/05/20/barrafranca-consorzio-di-bonifica-enna-6-sulla-scrivania-una-testa-di-agnello-e-2-proiettili/
E’ lecito affermare che a Regalbuto ha chiuso all’insegna della comicità il cartellone di prosa al cine Teatro Urania con la commedia in tre atti “ L’altalena” di Nino Martoglio per la regia di Francesco Bivona? A rifletterci bene l’improvvisato e soprattutto spontaneo “ cartellone “ si è aperto il 25 e 26 gennaio scorso con la commedia in due atti “ U muortu in casa” che la compagnia teatrale “Urania” di Regalbuto ha portato in scena. Il 15 e 16 marzo scorso ad andare in scena è stata il “Gruppo Teatrale La Salle” con la commedia brillante “ Mprestami a to mugghieri” e il 27 aprile scorso a calcare la scena dell’Urania è stata la compagnia dell’associazione culturale “ Ouroboros” con i due atti di “ E’ finito il teatro”. Infine il 17 e 18 maggio scorso la compagnia teatrale “ A Liscia” ha riproposto una delle commedie forse più belle di Martoglio riscuotendo i favori del pubblico che ha seguito la trama della commedia con particolare partecipazione. Non sappiamo se il regista Francesco Bivona l’ha fatto apposta o no ma “ A Liscia” ha portato in scena un argomento quanto mai attuale ai giorni nostri : La violenza di genere ovvero la violenza psicologica costituita da una serie di atteggiamenti intimidatori, minacciosi e denigratori da parte del partner o ex-partner. Come non pensare ad Ajtina dapprima succube di Mariddu il quale continua a ripetere “ tu sei cosa mia” tu mi appartieni e le punta la pistola mettendo in atto una serie di comportamenti volti a controllare e limitare la libertà di Ajtina e assumono vere e proprie forme di persecuzione di cui sono vittime principalmente le donne. Il destino di Nino Martoglio, e del teatro dialettale siciliano in genere, è di essere ricordato e rappresentato per i suoi copioni scintillanti di arguzia e trovate che i grandi interpreti hanno saputo rinverdire e attualizzare.
Il 17 e 18 maggio la compagnia "A liscia" al cine teatro Urania va in scena con l'Altalena di Nino Martoglio
Il 17 e 18 Maggio prossimo la c ompagnia Teatrale “ A Liscia” riporta in scena al cine teatro Urania di Regalbuto la commedia in tre atti di Nino Martoglio “ L’altalena “ con la regia di Francesco Bivona . La “prima” andrà in scena sabato sera alle ore 20,30 mentre domenica 18 maggio le repliche alle ore 17,30 e alle 20,30. Nino Martoglio scrisse L'Altalena o Voculanzicula nei primi anni del Novecento. La commedia narra la storia di una giovane orfana, Ajtina, ( Maria Spampinato) che abbandonata dal cosiddetto fidanzato, Mariddu,(Andrea Bivona) cerca conforto ed aiuto nella famiglia di lui, non trovandolo nella madre, Donna Flavia ( Rosalba Pardo) ma soltanto nel fratellastro, Neli ( Francesco Bivona).
Mariddu, ingelositosi, la ferisce e viene arrestato. Quando esce dal carcere vorrebbe riallacciare la relazione, ma Ajtina, a quel punto, preferisce il fratellastro Neli che durante quel lungo periodo, l'ha aiutata ad andare avanti con grande generosità, palesandole il suo amore seppur con tanta timidezza. Come si evince da questa breve sinossi, una storia d'altri tempi, quasi una sceneggiata in termini drammaturgici. Sennonché Martoglio inserisce nel plot narrativo due personaggi, i cosiddetti giovani di barbiere al servizio del principale Neli, costruendo una serie di situazioni divertenti. In questo senso, la tradizione ha visto sempre attori maturi interpretare i sopracitati due ruoli, in origine pensati come giovani. Non sono, allora, i toni patetici ad avere decretato il successo della commedia ma l'irresistibile comicità che emerge dalle varie scene. Ecco perché, nella storia delle messe in scena della commedia, i primi attori del teatro siciliano hanno voluto interpretare il ruolo di Nino ( Salvo Scifo), così come i grandi comici quello di Pitirru ( Vito Fabbio). Gli altri interpreti sono nell’ordine: La Za Sara ( Enza Chiavetta), ‘Gnaziu ( Gaetano Marraro), un Avventore ( Salvatore Adornetto), Nunziata ( Giovanna Di Pasquale) e la moglie di Ninu ( Giusy Mignacca).
Frate Agnello ritorna tra la sua gente.
A volte mi soffermo a riflettere sugli uomini che hanno reso grande o la rendono ancora oggi Regalbuto. Gente nata a Regalbuto che è passata, almeno nel nostro paese, nel più assoluto silenzio di cui non riesco a capire il perché. Né una via, né una piazza, né un ceppo per ricordare chi invece è ricordato fuori dalle mura di Regalbuto. Questa volta mi sono imbattuto in Frate Agnello Paladino. Tutta Catania lo ricorderà martedì 14 Maggio con la traslazione dei resti mortali dal cimitero di Catania alla Chiesa della Madonna della Guardia , dove ritorna tra la sua gente proprio il giorno della festa della Madonna. Giuseppe Paladino è nato a Regalbuto il 24 novembre 1904 da Nicola Pedalino e da Concetta Lo Presti, famiglia povera ma ricca di virtù cristiane. Giuseppe attratto dalla testimonianza di carità e umiltà rivelò ai Frati Collettori di Terra Santa il desiderio di diventare anche lui francescano. Fu accolto nel convento Santa Maria della Guardia il 20 gennaio 1926 e il 12 novembre 1929 nel Convento San Francesco di Biancavilla iniziò il noviziato con il nome di Frate Agnello. Ben presto frate Agnello sarà il frate questuante che passando di casa in casa , annuncerà il Vangelo, andando come agnello mansueto tra i poveri, gli emarginati e i bisognosi. Tutta la città di Catania lo ebbe come apostolo di carità e di pace e di gioia. La sua bisaccia, o le larghe maniche della tunica si riempivano con la questua che faceva di casa in casa e si svuotavano con lo stesso amore: i destinatari erano i paveri. Tante volte fu notato che usciva dal Convento con addosso il mantello per occultare ciò che portava a qualche famiglia: era il suo pranzo che prendeva altre direzioni. Era stato l’apostolo dei bambini, li sapeva accogliere , guidare e proteggere. Frate Agnello muore serenamente il 22 ottobre 1967, giorno dedicato alla festa della Madonna della Guardia, all’età di 63 anni dopo 40 anni di vita religiosa trascorsi interamente nel Convento Santa Maria della Guardia.I suoi funerali con grande concorso di popolo,testimoniano la fama di santità di cui godeva sia tra i frati che tra il popolo. I fedeli lo ricordano con tanto amore e chiedono testimonianze per un possibile cammino verso gli onori dell’altare. Martedì 13 Maggio alle ore 10,00 è previsto l’arrivo dei resti mortali di Fra Agnello nella Chiesa della Madonna della Guardia.
Interessante convegno su "Agroalimentare".Monteleone:" Ruolo centrale per lo sviluppo del territorio."
Mercoledì 7 maggio presso l'aula consiliare del Comune di Regalbuto, si è svolto il Convegno dal titolo “Agroalimentare: nuove opportunità di sviluppo per il territorio”. L'evento è stato organizzato dall'Assessore all'Agricoltura Giuseppe Monteleone che, oltre ad introdurre i lavori, ha sottolineato il ruolo centrale del comparto agroalimentare per lo sviluppo del territorio,ha in oltre affermato che le aziende da semplici appezzamenti di terra gradualmente devono diventare imprese produttive ed organizzate che producono reddito,grazie all'impegno al sacrificio ed all'innovazione, sfruttando anche le opportunità offerte dai finanziamenti comunitari. Il Dott. Gaetano Restuccia Direttore provinciale di Coldiretti oltre che dare alcuni cenni sulla nuova P.A.C. ha evidenziato come anche dal punto di vista del mercato del lavoro il comparto agricolo oggi offre alcune prospettive possibili rispetto ad altri ambiti lavorativi .Il Dott. Ignazio Gibino delegato regionale Giovani e impresa nel suo intervento ha messo in evidenza le potenzialità espresse dai giovani imprenditori agricoli che anche attraverso le nuove tecnologie stanno trasformando il modo di gestire l'agroalimentare. Il Dott. Pietro Rocca Coordinatore provinciale di Campagna Amica, invece, ha illustrato cosa sono e come si realizzano i mercati di Campagna Amica dove si offre la possibilià di vendere le produzioni locali garantendo la genuinità dei prodotti e la vendita a chilometri zero. Il Dott. Giovanni Sutera Capo dell'Ispettorato Provinciale Agricoltura
Catania ‘riapre’ le case chiuse:
La rivoluzione parte dalla cattolicissima Catania, quella Milano del Sud che vuole ripercorre il sentiero tracciato dai consiglieri regionali lombardi che hanno già dato il proprio via libera alla parziale abrogazione della più controversa fra le leggi del dopoguerra: la Merlin.
L’idea porta la firma dei consiglieri comunali catanesi, Giuseppe Catalano e Vincenzo Parisi, che oggi con altri 26 colleghi presenteranno l’iniziativa che punta a riaprire una questione iniziata già pochi anno dopo la famosa legge del 1958. Si tratta di un odg che impegna l’Amministrazione comunale affinché si faccia portavoce dell’iniziativa presso la Regione Siciliana, seguendo così il percorso già avviato in Lombardia.
“Non è una proposta in favore della prostituzione, anzi. E’ una presa di coscienza civica che libera le ragazze dalla morsa dello sfruttamento e della malavita e che dovrebbe dare decoro alle città come Catania”, commenta Catalano.
Ecco l’altra Europa di Tsipras
Una bella ragazza in bikini, in barca, nel mare di Sardegna. Nulla di nuovo sui social network? Beh una novità in realtà c’è. La bella ragazza in bikini non è una giovane donna che posta le sue foto ma una giornalista responsabile della comunicazione della lista Tsipras, un’altra Europa è possibile.
Si chiama Paola Bacchiddu e nel post che riporta la sua foto in bikini bianco c’è molto di più che una foto privata. “Ciao – scrive Paola -. È iniziata la campagna elettorale e io uso qualunque mezzo. Votate L’Altra Europa con Tsipras”. una trovata per far parlare di se, dunque e della sua lista che non ha proprio semplicità di comunicazione sui mezzi ufficiali e non.
I PRESIDENTI DEI SEGGI ELETTORALI
La Corte d’Appello di Caltanissetta ha pubblicato gli elenchi dei presidenti dei seggi elettorali per le elezioni europee del prossimo 25 maggio. Di seguito l’elenco.
CATENANUOVA. Sezione numero 1) Luisa Valenti, 2) Gaetana Censabella, 3) Giuseppina Cusumani, 4) Francesco Procaccianti, 5) Rosaria Biondi.
CENTURIPE. Sezione 1) Salvatore Saccone, 2) Carlo Roccella, 3) Carlo Cocimano, 4) Maria Grazia Romanello, 5) Federica Scarfallotto, 6) Grazia Bonanno. REGALBUTO. Sezione 1) Vincenzo Palazzolo, 2) Elsa Chiavetta, 3) Giuseppe Campagna, 4) Francesco Catania, 5) Cristina Liuzzo, 6) Vito Stancanelli, 7) Cristina Rottino, 8) Mario Garbato. AGIRA. Sezione numero 1) Marianna Stancanelli, 2) Simone Marchese, 3) Domenica Legname, 4) Cinzia Buscemi, 5) Teresa Bruno, 6) Rosario Rugnone, 7) Francesco Gazzo, 8) Maria Grazia Bannò, 9) Daniela Buzza, 10) Maria Rita Giunta, 11) Filippo Contino, 12) Gaetana Virzì.
Riflessioni sull' "albero di Giuda". L'opinione di....
Forse bisognerebbe approfondire ancora di più i temi che sono emersi dalla proiezione del film documentario “ L’albero di Giuda” di Vito Cardaci. C’era tutto : il populismo, il tradimento politico, l’indifferenza e la grave situazione sociale che attraversa Regalbuto . In particolare ciò che ha attirato la mia attenzione sul documentario di Vito Cardaci è stato il passaggio/paragone/denuncia che spero non sia passato inosservato non solo agli spettatori che erano presenti al cine Urania: l’indifferenza sociale dei regalbutesi verso il tradimento delle speranze che ognuno aveva riversato sul “parco tematico”e la folla osannante di giovani in piazza che ballavano sotto il palco dove Angela favolosa cubista si esibiva nella piazza di Regalbuto. Ritengo che quella di Vito sia una forte denuncia che non deve passare inosservata o meglio che non deve essere “evitata” perché Vito nel dialogo del carrubo ha affrontato l’aspetto sociale a parer mio più forte , quello che investe tutti noi , che nasce da lontano. Egli pone l’interrogativo del perché la gente di Regalbuto non ha reagito al tradimento e perché non reagisce ad altri piccoli tradimenti . La nostra città oggi è attraversata da un disagio sociale piuttosto evidente dal quale si fa fatica ad emergere anche se non mancano esempi di uomini e donne che con la loro passione raccontano e scrivono libri, emergono a livello regionale e nazionale nello sport,nell’arte e come nel caso di Vito nel cinema, nella medicina,nel mondo economico, nella politica, nella cultura come i giovani di Holden Magazine,un tempo nella plastica,nell’artigianato e nel commercio.