La vicenda dei migranti oramai è relegata al ridicolo con una Europa incapace di decidere e una Italia ancora una volta lasciata da sola a gestire il flusso che seppur rallentato è comunque diventato un problema da gestire. A margine del fallimento della riunione a Bruxelles dei capi di Governo il comunicato stampa del Presidente del Consiglio Conte. 

"L'Italia è costretta a prendere atto che l'Europa oggi ha perso una buona occasione: in materia di immigrazione non è riuscita a battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà e di responsabilità che pure vengono costantemente declamati quali valori fondamentali dell’ordinamento europeo.

Nel corso della riunione convocata d’urgenza dalla Commissione Europea e che si è appena conclusa non è stato dato alcun seguito alle Conclusioni deliberate nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno. Anzi. Da parte di alcuni Stati è stato proposto un passo indietro, suggerendo una sorta di regolamento di Dublino “mascherato”, che avrebbe individuato l’Italia come Paese di approdo sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione dei soli aventi diritto all’asilo, che notoriamente sono una percentuale minima dei migranti che arrivano per mare.

Eppure è noto a tutti che l’Italia sta gestendo da giorni, con la nave Diciotti, una emergenza dai risvolti molto complessi e delicati.

Ancora una volta misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti."

Andrea Scanzi si aggiudica il Premio letterario Montefiore 2018, nella categoria principale (opera edita). La consegna si svolgerà il prossimo 30 settembre nella cornice di Montefiore Conca, incantevole borgo storico in provincia di Rimini.

Si tratta dell’ottava edizione del premio che ha come obiettivi sia quello di promuovere nuovi talenti della letteratura italiana ed estera, sia quello di tributare il giusto riconoscimento agli autori già affermati e meritevoli.

Andrea Scanzi, giornalista, conduttore televisivo e scrittore aretino, ha vinto il premio per il suo pamphlet politico Renzusconi, edito da Paper First

Sui social fanno discutere - alcuni in modo piuttosto violento - le parole apparse in un post sul profilo di Cristiana Alicata - ex  militante del PD , scrittitrice e ingegnere meccanico. Sulla sua biografia online la Alicata scrive di aver "partecipato alla fondazione del Partito Democratico" e di ritenere "che avremo un Paese migliore se avremo un Partito Democratico migliore. Anche se si è "dimessa dalla Direzione Nazionale del PD a maggio del 2015 a fronte della nomina nel CDA Anas avvenuta il 19/05/2015", il suo è un parere più o meno "interno". E sembra un invito al Pd a fare autocritica. Di seguito le sue frasi. 

"Sommessamente. Ho visto l'intera scena del selfie di Salvini ai funerali di Stato. Aveva accanto una ragazza, si è girato e si è trovato nella scena, poi immortalata dall'altro lato, nella foto che gira. Suggerisco ai dirigenti del PD tanto concentrati su questo , di concentrarsi sul fatto che la Genova che era presente ha applaudito l'omelia dell'imam di Ancona ( ma noi siamo concentrati su qualche applauso e qualche fischio). Quanto è complessa la realtà, eh. Che se PD ha ricevuto fischi è perchè ha governato e viene riconosciuto come potere. Sì anche la Lega governa e ha governato, ma il nostro msg di essere "potere" è passato più forte. Loro sono più bravi ad essere " uno di noi". Domandiamoci questo invece di commentare un istante. Se commentiamo gli istanti: come mai non gira la foto di Salvini che un minuto prima del selfie fa una carezza, dolcissima, ad un donna nera tra le persone a salutare chi arrivava? Una foto che nessuno ha fatto e forse sarebbe stata più forte da raccontare in contrasto alla politica omicida sui migranti di questo governo, in stretta continuità con quella del governo precedente, solo meno elegante. La narrazione deve essere sincera per arrivare al cuore. La sinistra ritrovi la sincerità. Non ne ha più. per questo non è più credibile. Non sono loro a vincere. Siamo noi a perdere."

Nove squadre adulti, 8 squadre bambini , 15 giorni di giochi in Piazza Duomo . Sono i numeri della quarta edizione del torneo misto di pallavolo organizzato dall'Us Centuripe che a partire da sabato 18 agosto prenderà il via in quella che sarà ricordata come la quarta edizione di un torneo che appassiona gran parte degli sportivi Centuripini. " Per noi è motivo di orgoglio - ci dice Walter Testaì presidente dell'US Centuripe Volley- poter organizzare un torneo di pallavolo nel nostro territorio che - mi dicono - sembrerebbe l'unico in provincia di Enna. Dalla prossima stagione presenteremo ai nastri di partenza dei campionati una nostra formazione Under 14 femminile e spero che questo torneo entusiasmi le famiglie e soprattutto i bambini." 

Dei 31 milioni di euro sbloccati dalla Regione per l’area interna sperimentale Val Simeto, la fetta più grossa, circa 20 milioni di euro arriva nell’ennese, a Centuripe. «Per noi un colpaccio« commenta il sindaco Elio Galvagno che si augura che questa opportunità possa presto estendersi a tutto l’ennese.

L’iniziativa coinvolge i Comuni di Adrano, che è capofila, e Biancavilla nel catanese e solo Centuripe in provincia di Enna che con i due Comuni etnei condivide l’appartenenza da quel territorio caratteristico che è la «valle del Simeto».

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Regalbuto dal 1500 al 1690 All'inizio del XVI secolo l'economia siciliana non mostrava, almeno apparentemente, segni di crisi: la produzione cerealicola dell'isola aveva ancora, per esempio, la stessa importanza che aveva avuto nel

passato; eppure la Sicilia si trovava in una situazione politico-sociale quanto mai instabile e caotica. A provocarla concorsero senza dubbio le epidemie del 152231 e del 1575-76, il terremoto e l'alluvione del 1542, le ricorrenti rivolte ed insurrezioni quali le sommosse antispagnole e le con giure baronali del 1516, l'ammutinamento di soldati spagnoli in Valdemone del 1439-43, l'insurrezione di Palermo per la carestia del 1560.

Tali eventi, aggiunti al dissesto dell'economia siciliana causato anche dall'espulsione nel 1492 degli Ebrei, che formavano allora una ragguardevole forza politica, e dalla profonda crisi del latifondo, crearono gravi squilibri sociali e nuovi problemi che accompagneranno la vita siciliana sino ai giorni nostri. Infatti tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento dilaga in tutta l'isola il banditismo, che avra' la sua permanente codificazione nella mafia. 

I briganti, battendosi contro i grandi proprietari terrieri, nonostante i proclami e le punizioni esemplari comminate dai vicere' ai favoreggiatori, riuscivano ad ottenere l'appoggio dei contadini, ormai stanchi delle angherie dei baroni. E', in sostanza, una grande rivolta sociale che dividera', sempre piu', la societa' siciliana in due: da una parte i piu' ricchi, i nobili e dall'altra i poveri con la loro infinita e disperata miseria. Nonostante tale situazione l'opinione pubblica guarda ancora con grande rispetto alla monarchia, e numerosi intellettuali e borghesi sperano in una sua iniziativa che limiti gli abusi del baronaggio, favorendo una maggiore connessione tra le classi. Cio' purtroppo non avviene dal momento che la monarchia spagnola, sempre piu' in crisi, e' costretta a vendere i Comuni della corona ai signori e a lasciare ad essi ed alla Chiesa mano libera, accrescendo i loro privilegi a danno delle altre classi sociali. La Chiesa subisce, in questo periodo, il turbamento spirituale provocato dalla scissione luterana.

Ma questo non influisce minimamente sul suo potere temporale. Essa infatti diviene, nel generale degrado e nelle carenze istituzionali, l'unica autorità stabile a cui poter far riferimento. Caratteristica di questo periodo e' la proliferazione di case religiose maschili e femminili sia nelle città che nei piccoli centri, dovuta anche alle leggi sul maggiorasco. Le famiglie aristocratiche e quelle borghesi in seguito, molto spesso, per non dividere il patrimonio, costringevano i figli piy giovani, o le figlie, ad entrare nei conventi o nei monasteri.

La vita religiosa non implicava oltretutto una perdita di rango e poteva anzi far sperare in una brillante carriera ecclesiastica. Ni la religione impediva ai cadetti dell'aristocrazia una vita in-dubbiamente mondana, se non addirittura licenziosa.

L'aumento di potere della Chiesa e le circostanze che la portarono a sostituirsi di fatto in molte funzioni all'autorità regia ci fanno comprendere, in parte, la tenace resistenza che essa ebbe in seguito di fronte a chiunque volesse limitarne i poteri, o riconsiderarne l'immunità. Nascono cosl le premesse che porteranno, in seguito, a molteplici e piy o meno famose controversie e liti giudiziarie in tutta la regione e a cui anche il Comune di Regalbuto non fu estraneo (vedi la controversia sulla chiesa di S. Calogero tra i Regalbutesi e i vescovi di Catania, o ancora la secolare lite giudiziaria tra gli abitanti di Regalbuto e i vescovi di Messina [AA.PP.]).

Tuttavia la chiesa, pur tenendo stretti legami con l'aristocrazia, tenta di ricostruire nuove relazioni con le classi subalterne e propone una nuova serie di interventi, codificati poi dal Concilio. di Trento, miranti a colpire la corruzione che in essa allignava da tempo e dando nuovo impulso a tutti gli ordini religiosi. Gli ordini monastici saranno in conseguenza la cinghia di trasmissione di questi nuovi fermenti, dato che essi assicureranno un indirizzo unitario ed una maggiore espansione ai progetti della Controriforma.

Assistiamo allora in tutta l'Isola, e quindi anche a Regalbuto, a un rifiorire dei vecchi monasteri e all'insediamento di nuovi. A Regalbuto, come d'altra parte in tutta la regione, furono gli ordini monastici gli esclusivi detentori della cultura; essi intuirono la rilevante valenza politica dell'istruzione e stabilirono usi e precetti innovatori, come ad esempio quello sulla gratuita dell'insegnamento, suggeriti dallo stesso vicere' Ferdinando Gonzaga.

Alcuni di questi ordini religiosi sono sicuramente presenti nel nostro Comune sin dall'inizio del XV secolo (A(Tostiniani, Carmelitani, Domenicani, ad esempio); ma solo dopo la seconda meta del Cinquecento, in seguito al moltiplicarsi delle loro iniziative e ad una loro maggiore "specializzazione", essi acquisteranno impulso e vigore. Tra di essi il piu' intraprendente e di gran lunga il piu' importante, nella storia della nostra comunita, fu l'ordine degli Agostiniani.

CONFRATERNITE E CONGREGAZIONI

Oltre agli Ordini religiosi un contributo sicuramente efficace al cambiamento del clima religioso regalbutese negli anni successivi alla chiusura del Concilio tridentino venne dalle confraternite e dalle varie associazioni laicali. I dati fornitici dalla nostra ricerca sono purtroppo incompleti ma sufficienti per esprimere alcune indicazioni e opinioni. La crescita e l'affermarsi di numerose confraternite denotano in questo periodo, la vitalita del fenomeno associativo nel nostro paese. A Regalbuto le diverse forme di associazionismo laicale erano suddivise in confraternite e congregazioni. Le confraternite erano quelle di S. Vito, Santa Maria della Croce, S. Antonio da Padova e di S. Sebastiano. 

Pubblicato da Usef Onlus nell'ottobre 2015

«Sono davvero arrabbiata con questi Siciliani ogni giorno di più. Non vorrei generalizzare ma il menefreghismo e lo schifo che ho visto in questi giorni mi ha davvero sconvolto. Non meritate la Sicilia. Se vogliamo metterla anche sul piano dell'alimentazione posso praticamente dirvi che raccogliendo dai rifiuti si fa anche un'indagine alimentare: ho raccolto per lo più carte di merendine, lattine di coca, sigarette, ecco spiegata la quantità di persone sovrappeso e obese che ho visto in spiaggia, soprattutto donne e bambini (mi sembra di essere in America). Siciliani... svegliatevi, e tra un arancina e l’altra pulite lo scempio che state facendo, e smettetela di dare la colpa allo stato ecc».

Sono parole scritte sul profilo instagram da Marta Giavoni, uno dei quattordici milioni di turisti che ogni anno vengono in Sicilia e riprese dalla pagina Parchi e riserve della Sicilia.

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Anche la Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto aderisce a “Resto al Sud”, l’importante iniziativa promossa dal Ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno in collaborazione con Invitalia, per favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Compiaciuto il Presidente Arturo La Vignera il quale afferma: “Si tratta di una misura particolarmente importante perché consente di finanziare le attività imprenditoriali relative alla produzione di beni nei settori dell’artigianato, dell’industria, della manifattura e nella fornitura di servizi. Il finanziamento, ancorchè finalizzato e modulato, copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo (erogato da Invitalia) nonché un finanziamento bancario parial 65% dell’investimento complessivo, con una durata massima di 8 anni, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi (anch’esso erogatodal soggetto gestore della misura agevolativa). L’operazione è ovviamente soggetta a valutazione e approvazione da parte dellaBanca maoccorre al contempo evidenziareche l'intervento e la particolare natura della garanzia rilasciata dal Fondo di Garanzia comportano una completa e migliore valutazione fiduciaria del Cliente.”. “Resto al sud” prevede agevolazionirivolte ai giovani tra 18 e 35 anni che, al momento della presentazione della domanda di finanziamento, siano residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e che trasferiscano la residenza nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo. Gli interessati non potranno avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento ovvero essere titolari di altra attività di impresa in esercizio.Le domande possono essere inviate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.

Grazie peraltro ad una specifica applicazione, scaricabile gratuitamente da Google Play e App Store”, afferma il Presidente La Vignera, “sarà possibile, per chi ha fatto domanda per ricevere gli incentivi di ‘Resto al Sud’, seguire in tempo reale lo stato di avanzamento del progetto e rimanere sempre informati su tutte le novità. Davvero un’ottima prova di efficienza e trasparenza da parte della Pubblica Amministrazione.L’applicazione garantisce inoltre un aiuto concreto e gratuito per “costruire” il progetto d’impresa attraverso l’instradamento verso gli enti pubblici, le università e gli organismi di terzo settore accreditati che offrono servizi di consulenza ed assistenza.”.

Il dettaglio dei requisiti e delle condizioni per accedere alla misura agevolativa e delle spese ammissibili e di quelle escluse è riportato nel Decreto attuativo 9 novembre 2017, n. 174 del Ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno “Regolamento concernente la misura incentivante “Resto al Sud” di cui all’ articolo 1, del decreto-legge, 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 3 agosto 2017, n. 123” e sul sito www.invitalia.it. Ulteriori informazioni presso laBanca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto.

Ancora un riconoscimento di prestigio per il prof. Salvo Cardaci che, dopo la nomina dello scorso mese di aprile a coordinatore tecnico della Figh in Sicilia, ha ricevuto nei giorni scorsi la comunicazione del conferimento della palma di bronzo al merito tecnico. In una lettera a firma del presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò il tecnico regalbutese è stato insignito dell’ onorificenza del Coni concessa a tecnici sportivi che si siano distinti per l'ottenimento di risultati di alto livello nazionale o internazionale, o per lo sviluppo dell'attività giovanile. “Con grande felicità – si legge nella lettera inviata dal presidente Malagò – ti comunico che il CONI ti ha conferito la palma di bronzo al merito tecnico per l’anno 2017 in riconoscimento dei risultati ottenuti in quelità di tecnico sportivo. Con questa onorificenza l’organizzazione sportiva nazionale, oltre ad attestare le tue capacità e i risulttai conseguiti inb telae attività, desidera esprimerti anche profonda riconoscenza per l’impegno dedicato allo sport in tanti anni”. Proprio l’anno 2017 è stato certamente l’anno indimenticabile per il prof. Cardaci che il 30 maggio conquista lo scudetto sulla panchina del Salerno in serie A1 femminile, dopo una stagione incredibile fatta di record storici. La Pdo Salerno, infatti, ottiene ben 29 vittorie consecutive battendo un record  storico di successi che resisteva addirittura dal lontano 1991 e detenuto dal Cassano Magnago che, proprio in quegli anni, conquistò addirittura la bellezza di 11 scudetti consecutivi. Nella stagione 2017-2018 Salvo Cardaci rientra in Sicilia per guidare l’H.C. Mascalucia nel campionato di serie A2 maschile e coordinare l’attività tecnica della società catanese che, oltre al settore promozionale, partecipa ai campionati regionali nelle categorie under 15 e under 17. Ancora risultati importanti con l’H.C. Mascalucia che chiude al 1° posto (sia la fase regolare sia i play-off promozione) approdando alla Final8 per il salto di categoria che si è disputata a Borgo San Lorenzo (Firenze). “La soddisfazione naturalmente non è solo mia – conclude coach Cardaci - ma certamente anche di tutti gli atleti e le atlete che in tanti anni di carriera sportiva mi hanno permesso di conquistare certi traguardi. Che aggiungere di più? SOLO GRAZIE”.

Nel giro di poche ore Acqua Enna è riuscita a mettere a regime il sistema di pompaggio nella stazione Sisto. E' naturalmente una situazione tampone che comunque permetterà il normale flusso di acqua potabile , in attesa del definitivo ritorno alla normalità.