Articoli filtrati per data: Novembre 2024
Regalbuto ha accolto i 310 partecipanti del "Meeting n’do Cori da Sicilia".
Continuano gli appuntamenti del calendario dell’Estate Regalbutese 2022 organizzati dell’amministrazione comunale retta dal Sindaco Angelo Longo. In questa prima domenica di settembre , a fare da cornice ai numerosi partecipanti è stata Piazza della Repubblica che ha ospitato il “Meeting n’do Cori da Sicilia”: erano presenti gli otto BMW Motorrad Club Ufficiali Siciliani che già intorno alle 10 hanno potuto attraversare il centro cittadino fino , appunto , in Piazza della Repubblica dove ad accoglierli vi era l Amministrazione Comunale. 310 i partecipanti che hanno avuto modo di scoprire il centro storico di Regalbuto prima di partire per un tour motociclistico sui percorsi panoramici del Lago Pozzillo, per poi fermarsi nell'area attrezzata del Piano Arena dove hanno potuto rifocillarsi e trascorrere un momento di relax nelle rive del Lago , «Con grande piacere – ha dichiarato l’assessore al Turismo Vito Stissi - il Comune di Regalbuto ha ospitato oggi questo bellissimo raduno. È stato un evento che ha permesso ai tanti appassionati delle due ruote presenti di conoscere, apprezzare e vivere il nostro paese. Ringrazio di cuore Alessandro La Bruna e tutti i Presidenti dei Club per questa importante opportunità di visibilità e promozione turistica data al nostro paese».
Un libro da ri-leggere.
La resistenza della Russia contro l'invasione napoleonica, dalla guerra del 1805 alla campagna del 1812, è il drammatico sfondo su cui si svolgono le vicende di innumerevoli personaggi, famiglie aristocratiche, contadini, soldati.
L'opera si apre con un quadro dell'alta società di Mosca nel 1805, alla vigilia della guerra contro Napoleone. Si distinguono il principe Andrej Bolkonskij - sarcastico, orgoglioso, intelligente già deluso dal suo recente matrimonio con l’infantile Lisa -, il conte Pierre Bezuchov, suo amico goffo e sensibile appena tornato dall’estero, e Nataša Rostov, ciascuno in cerca di una risposta alla propria inquietudine esistenziale. Alla vita mondana di Mosca si contrappone la calma della campagna nella casa dei Bolkonskij (Lysye Gory), dove vivono il padre di Andrej e la sorella Maria, dolcissima e profondamente religiosa. La guerra sconvolge questo mondo. Comandante delle armate russe è il generale Kutuzov che ai piani strategici di Napoleone oppone la fiducia nelle leggi naturali, per le quali alla fine il nemico verrà sconfitto dalla steppa russa e dalla generosità e dal coraggio della sua gente.
Andreij si arruola e combatte ad Austerlitz. Quando torna e la moglie muore dandogli un figlio, sente finita la propria vita. L'amore per Nataša, allegra e dolcissima, riaccende in lui l'entusiasmo e la voglia di vivere, ma Nataša si lascia sedurre dal fascino di Anatolij Kuragin e rompe il fidanzamento. Ritrova Andreij mortalmente ferito a Borodino e lo assiste con amore mentre lo trasportano durante la ritirata che precede l'incendio di Mosca. In punto di morte Andreij trova la serenità a lungo cercata nella fede cristiana, perdona Anatolij, che ferito ha subito l'amputazione di una gamba, e così interiormente pacificato muore. Pierre, corteggiato per la sua ricchezza dalle fanciulle del bel mondo, ha sposato la bella e infedele Elena, sorella di Anatolij, che morirà misteriosamente.
Il matrimonio è infelice e Pierre è anche costretto a battersi in duello col rivale Dolochov. Quando all'arrivo dei Francesi Mosca viene data alle fiamme dagli abitanti pur di non consegnarla al nemico, Pierre s'illude di risolvere la situazione da solo e medita di uccidere Napoleone. Finisce in carcere, dove incontra un misero, paziente e pio soldato-contadino, Platonov Karataev, genuina incarnazione del popolo russo, che gli mostra la via spirituale da seguire.
Alla fine della guerra Pierre rivede Nataša a Mosca: l’ama da tempo ma esita a dichiararsi, finché non ne trova il coraggio e lei accetta di sposarlo. Si uniscono infine anche Nikolaj e Marja che l’amava da quando l’aveva salvata da un ammutinamento di contadini a Lysye Gory durante a guerra. Le nuove famiglie vengono mostrate nell’epilogo, nel 1820: i protagonisti sono invecchiati, Nataša, assorbita dai suoi compiti di madre e moglie, ha perso molto del fascino poetico di un tempo. Marja e Pierre sono i personaggi spiritualmente più forti. Simbolo delle generazioni future, fa una breve e significativa apparizione Nikolen’ka, il figlio del principe Andreij.
Fonte: Wuz.it
Il Ministero dell'Istruzione ha inviato alle scuole un vademecum con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19
Il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole un vademecum con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19 in ambito scolastico in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023. Tra le principali novità: è consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali che non presentano febbre (ma in questo caso gli studenti potranno frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi), non servirà più la misurazione della temperatura per accedere ai locali scolastici mentre la modalità della didattica digitale integrata per gli alunni positivi cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022.
Il testo sintetizza i documenti elaborati dall’Istituto superiore di sanità nelle scorse settimane, già inviati alle scuole e ai loro dirigenti, e la normativa vigente. Il vademecum contiene, in particolare, una sezione con le principali domande e risposte sulla gestione dei casi di positività, la didattica digitale integrata, gli alunni fragili, in risposta alle domande pervenute ad oggi dalle scuole. Il vademecum ribadisce che le mascherine non serviranno per il rientro a scuola tranne nel caso in cui ci siano alunni o personale fragile ma “il personale scolastico a rischio di sviluppare forme severe di Covid utilizza i dispositivi di protezione respiratoria del tipo FFP2 e i dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente e anche il personale che ha la volontà di proteggersi con un DPI può usare un dispositivo di protezione respiratoria del tipo FFP2 e dispositivi per la protezione degli occhi”.
Il vademecum, poi, ricorda come i locali scolastici dovranno comunque essere sanificati. In modo ordinario e straordinario in presenza di uno o più casi confermati. C’è poi il capitolo sulla gestione dei positivi: in questo caso, come in passato, il personale scolastico, i bambini o gli studenti che presenteranno sintomi indicativi di infezione da Sars-CoV-2 vengono ospitati nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso di bambini o alunni minorenni, devono essere avvisati i genitori. Per il rientro sarà necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico). Resta sempre attivo, poi, per ogni richiesta di chiarimento, il servizio di help desk amministrativo contabile, canale ufficiale di assistenza, consulenza e comunicazione fra l’Amministrazione e le Istituzioni scolastiche.
Fonte Agenzia DIRE www.dire.it
Elezioni, Conte “Dal Pd scelta cinica, ora agita spauracchio delle destre”
ROMA (ITALPRESS) – “Noi non ci siamo pentiti di nulla e non possiamo pentirci di nulla, anche perchè è il vertice del Pd che ha fatto questa scelta cinica e adesso si lamenta e agita lo spauracchio delle destre. Doveva pensarci prima. Noi andiamo avanti sulla nostra strada guardando in faccia alle persone e andando a testa alta, siamo orgogliosi di poterci riproporre alle persone per continuare le nostre battaglie e ne abbiamo altre da portarne avanti”. Lo ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte, in un evento elettorale a San Severo, parlando della rottura del campo largo con il Pd.
– foto Agenziafotogramma.it –
Barbagallo “Stiamo valutando di richiedere un risarcimento dei danni al M5s”
(ITALPRESS) – “Stiamo valutando con i nostri legali di procedere ad una richiesta di risarcimento danni nei confronti del M5s ma anche di verificare la candidabilità dello stesso Di Paola”. Lo dice all’Italpress il segretario del Partito democratico della Sicilia, Anthony Barbagallo, nello stesso giorno in cui Caterina Chinnici conferma la propria disponibilità a scendere in campo come candidata alla presidenza della Regione dello schieramento che vede insieme i democratici, Cento Passi e i partiti satellite e movimenti civici. “La nonchalance con la quale il movimento ha meditato e attuato il tradimento è di una gravità senza precedenti nella storia politica siciliana”, dice Barbagallo, “stiamo valutando con i nostri legali i requisiti per candidabilità di Di Paola ma anche la richiesta di un risarcimento danni. Hanno sottoscritto un patto che prevedeva alcune cose ben precise, un programma elettorale ed un impegno”. Adesso “stiamo correndo per raccogliere le firme per il listino del presidente. Il Pd farà una lista forte e competitiva con una caratura ed uno spessore mai visto prima. Sono tempestato da tanti messaggi che arrivano da ogni parte della Sicilia per apprezzamento della Chinnici”.
credit photo agenziafotogramma.it
Elezioni, Agcom boccia confronto a 2 Letta-Meloni a Porta a Porta. Non rispetta par condicio
L’Agcom – a fronte di diverse segnalazioni ricevute in relazione alla preannunciata organizzazione della trasmissione Porta a Porta programmata per il 22 settembre, tra le quali quella del Presidente della Commissione di vigilanza Rai Barachini – ha adottato a maggioranza, con il voto contrario della commissaria Elisa Giomi, una delibera con la quale richiama le emittenti televisive e radiofoniche nazionali al rigoroso rispetto della parità di trattamento dei soggetti politici nei programmi di approfondimento concernenti la campagna elettorale per le prossime elezioni del 25 settembre. Il confronto era previsto tra il segretario nazionale del Pd Enrico Letta e la leader di FdI Giorgia Meloni. Per garantire l’applicazione di tale principio, le emittenti dovranno tener conto che l’attuale legge elettorale prevede un sistema misto (maggioritario e proporzionale) che, da un lato, per cinque ottavi, prevede l’assegnazione dei seggi in collegi plurinominali in base ad un criterio proporzionale fondato sullo scrutinio di lista, dall’altro consente alle medesime liste di presentarsi (o meno) in coalizione per concorrere all’assegnazione dei rimanenti tre ottavi dei seggi in collegi uninominali in base ad un sistema maggioritario. Tale legge non prevede altresì l’individuazione di un capo della coalizione (laddove invece impone alle liste di indicare il relativo capo politico), nè postula necessariamente che l’esito delle elezioni venga determinato dal confronto tra due liste o tra due coalizioni. Pertanto, l’interpretazione della disciplina sulla par condicio, come risulta dal combinato delle disposizioni della delibera 299/22/CONS e di quelle del provvedimento del 2 agosto 2022 della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, deve necessariamente conformarsi a tale impostazione, secondo quanto espressamente previsto dalla legge, e in questo senso sono i precedenti dell’Autorità relativi alla scorsa tornata elettorale. Fermo restando quanto stabilito dalla delibera dell’Autorità in materia di confronto fra le forze politiche (e in particolare dall’articolo 7, comma 10), la programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonchè le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri. Alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra richiamato, inoltre, la definizione delle modalità di eventuali confronti fra esponenti politici non può essere rimessa agli esponenti politici medesimi, rientrando, tale definizione, nella responsabilità editoriale dei direttori responsabili dei programmi. L’Autorità ha pertanto ritenuto, in vista della seconda fase della campagna elettorale e al fine di fornire indicazioni a tutti i soggetti interessati, di rivolgere un richiamo a tutte le emittenti televisive e radiofoniche nazionali affinchè, all’interno dei programmi di approfondimento informativo in cui sono previsti confronti politici, provvedano, nel rispetto della propria autonomia editoriale, ad assicurare un rigoroso ed effettivo rispetto delle condizioni di parità di trattamento, al fine di garantire all’elettorato una rappresentazione completa e imparziale delle diverse proposte politiche in vista del voto. L’Autorità, nel rispetto dell’autonomia editoriale delle singole emittenti, vigilerà sulla programmazione televisiva e radiofonica, secondo le proprie prerogative, al fine di garantire l’effettività dei principi della parità di trattamento e della correttezza dell’informazione.
(ITALPRESS).
Dietro i pochi laureati c’è anche un problema di divari territoriali
Nel contesto europeo, l’Italia è uno dei paesi con il minor tasso di giovani laureati, o di persone che comunque dispongono di un titolo di studio assimilato, di livello terziario. A fronte di una media del 41,2% di giovani europei con un titolo di studio di livello terziario, che comprende percorsi come quello universitario o in istituti tecnici superiori, nel nostro paese la quota si attesta al 28,3%. Si tratta del secondo dato peggiore dopo quello della Romania (23,3%).Incrementare la quota di laureati rappresenta una sfida cruciale per i prossimi anni. In un mondo del lavoro sempre più competitivo aumenta il livello di conoscenza richiesto per essere occupati, e con esso l’importanza del percorso di studi. Maggiori competenze consentono ai singoli individui di aspirare a migliori posizioni lavorative, riducendo il rischio di ricadere nell'esclusione sociale. Una questione ancora più centrale nel contesto post pandemico che stiamo vivendo.Per l'Italia, recuperare il divario con gli altri paesi Ue significa anche fare i conti con i divari interni oggi esistenti in termini di accesso all'istruzione terziaria. L'Italia presenta forti differenze territoriali in termini di accesso ai percorsi di istruzione, dai primi anni di vita del bambino per proseguire in tutti i livelli successivi. Lungo tutto il percorso di studi, il ritardo del mezzogiorno è spesso un elemento ricorrente. Nelle regioni meridionali è generalmente più bassa l'offerta di posti nido e del tempo pieno, nonché di strutture scolastiche come mense e palestre. Mentre sono più frequenti la dispersione scolastica e i bassi apprendimenti. Non fanno eccezione gli indicatori sull'istruzione terziaria. Nell'Italia meridionale, dove già sono di meno i ragazzi che raggiungono il diploma, meno della metà dei neodiplomati si iscrive all'università. Nel 2019 sono stati il 47,5% del totale sia nel sud continentale che nelle isole. Una quota inferiore rispetto alla media nazionale (51,4%), nonché al dato del nord (53,5%) e del centro Italia (55%). A livello regionale, escluso il Trentino Alto-Adige - il cui dato non tiene conto delle migliaia di giovani iscritti nelle università austriache - agli ultimi posti compaiono Sicilia (46,6%) e Campania (43%).
fonte openpolis
Lettera aperta di un lettore." Intitolare a Francesco Paolo Neglia il Teatro Comunale di Enna.
Mi chiamo Filippo Giunta. Quando ero ancora ad Enna "lavoravo" a Radio Express dove facevo i radiogiornali ed una trasmissione settimanale di approfondimento chiamata Block Notes , la disturbo per una idea che sto perseguendo da qualche mese relativa al nostro Teatro Comunale Garibaldi.Su Facebook ho lanciato l'idea di intitolare il teatro al Maestro Francesco Paolo Neglia per una serie di motivi che indico appresso ed altri che potrà leggere sulla mia pagina Facebook:
- Era di Enna ed era un valente musicista e questo già basterebbe! Si pensi al Teatro Bellini di Catania.
- Garibaldi era un guerriero e come tale molto distante dal concetto di arte più comune;
- storicamente non credo che il Meridione debba essere grato a Garibaldi;
- ad Enna Garibaldi "dispone" già di una piazza ed una scuola media.
Da un paio di anni abito a Vanzago, un piccolo paese della Città Metropolitana di Milano. Qui il locale Istituto Comprensivo è intitolato a Neglia: così come è ricordato a Legnano dove visse ed operò.
Neglia "inventò" il liceo musicale, come lo si intende oggi e l'insegnamento della musica nelle scuole: ebbene, il liceo musicale di Enna è intitolato a Napoleone Colajanni al quale è già intestato, oltre una piazza, anche il Liceo Classico!
Lo scorso anno una studiosa di Legnano, Laura Fusaro, presentò un libro su Neglia dal titolo "Maestro sul podio e nella vita". L'ho acquistato ieri e lo sto leggendo con interesse.
Ho visto che i miei pochi contatti su Facebook approvano l'idea ... Non so se la questione possa interessare la testata online che Lei dirige e che io seguo con affetto perchè costituisce un legame con la mia Enna.
Enna si sta preparando a celebrare nel Teatro Comunale Garibaldi l'ennesima edizione del Premio Internazionale per Pianisti e Cantanti Lirici intitolato a Neglia: mi pare che la location sia discutibile, non trova?
DI SEGUITO UNA BREVE STORIA DELL'ARTISTA .
Negli anni immediatamente successivi alla Prima guerra mondiale, a Legnano giunse il maestro Francesco Paolo Neglia (Enna, 1874 – Intra, 1932), direttore d'orchestra, compositore e didatta, particolarmente noto ed apprezzato in Germania.Nato in Sicilia da una famiglia di musicisti, diplomatosi al Conservatorio di Palermo in violino e composizione, sposato con Marie Dibbern, orfana di un facoltoso armatore di Kiel, conosciuta durante un soggiorno estivo a Taormina, era emigrato con lei ad
Nato in Sicilia da una famiglia di musicisti, diplomatosi al Conservatorio di Palermo in violino e composizione, sposato con Marie Dibbern, orfana di un facoltoso armatore di Kiel, conosciuta durante un soggiorno estivo a Taormina, era emigrato con lei ad Amburgo nel 1901. Dopo un non facile esordio, considerata la sua scarsa dimestichezza con le partiture sinfoniche era riuscito ad imporsi come uno fra i migliori interpreti delle sinfonie beethoveniane, alternandosi sul podio con le migliori bacchette dell'impero austro-ungarico. Non solo, ma aveva contribuito a far scoprire autori e pagine di musica ancora poco "frequentati" nelle sale da concerto tedesche, specie perchè ritenuti di difficile esecuzione.Nel settembre del 1914, Neglia dovette tornare in Sicilia per i funerali del padre. La Grande guerra era ormai divampata in Europa e il Nostro si trovò drammaticamente di fronte a un bivio: restare o andar via? Rientrare in Germania sarebbe stata, in quel momento, la scelta per lui più conveniente, e di questo tentarono in ogni modo di convincerlo i parenti e gli amici di Amburgo. Ma Neglia era un idealista e un patriota, non se la sentì di voltare le spalle all'Italia in pericolo e, rompendo ogni indugio, decise di rimanere. Consapevolmente e volontariamente rinunciò alla fama, al benessere economico, ad una carriera che si preannunciava assai promettente, per restare a disposizione della Patria, illudendosi forse che quel suo sacrificio sarebbe stato compreso ed apprezzato. Non fu così. Il suo nobile gesto fu, al contrario, del tutto ignorato ed, anzi, frainteso. Guardato con sospetto, apostrofato come "spia tedesca" dai suoi concittadini, ostacolato in ogni modo nelle sue legittime aspirazioni a vivere di musica e per la musica, dovette rassegnarsi, progressivamente, ad una condizione di emarginazione, ad una sorta di detestabile "morte bianca". Nessuno in Italia e men che meno in Sicilia sembrò far caso al suo passato luminoso di artista. Non uno fra i teatri nazionali gli offrì una stagione da dirigere; non uno fra i Conservatori del Regno gli mise a disposizione una cattedra. Per garantire un'esistenza decorosa a se stesso e alla propria famiglia, dovette accontentarsi dei miseri proventi derivanti dall'insegnamento nella scuola elementare in cui, grazie a un diploma conseguito in gioventù, cominciò a lavorare come maestro supplente.
Da Caltanissetta, nel 1921, si trasferì a Vanzago, sperando in cuor suo che l'avvicinamento a Milano, città musicalmente vivace e stimolante, gli avrebbe offerto nuove opportunità di rimettersi in gioco come compositore e direttore d'orchestra. In seguito passò a Rescaldina e, di qui, a Cerro Maggiore.
A Legnano giunse per caso, grazie al felice intuito di un assessore di allora, il ragionier Giovanni Borioli, futuro Commendatore e Presidente, negli anni Sessanta, del nostro Ospedale civico, che all'epoca faceva il capostazione a Vanzago. Fu lui il primo ad accorgersi del genio di Neglia, a coglierne la grandezza celata da un'apparenza umile e dimessa. Borioli sapeva che all'Istituto tecnico comunale "Carlo Dell'Acqua" cercavano insegnanti di lingua tedesca e Neglia era provvisto del titolo necessario. Fu questa competenza a portarlo a Legnano, ma poi, si sa, da cosa nasce cosa…
Vi giunse quasi in punta di piedi, avanzò rapido e deciso nella vita della comunità, respirando a pieni polmoni l'aria di dinamismo e di laboriosità nella quale si trovò da subito immerso, facendosi conoscere ed apprezzare, suscitando sentimenti di simpatia e di affetto, guadagnando il favore e la stima delle autorità locali, tanto da vedersi riconoscere dapprima, unico in Italia, l'incarico di Maestro di musica e canto corale in tutte le scuole elementari della città e, di lì a poco, l'autorizzazione ad istituirvi un "proprio" liceo musicale. Al maestro Neglia si deve infatti la fondazione, nel 1929, del Liceo "Giuseppe Verdi", collegato fin dalla denominazione al Conservatorio meneghino, istituzione di notevole prestigio, frequentata al secondo anno di attività, da una settantina di giovani legnanesi ai quali venne offerta la possibilità di istruirsi musicalmente sotto la guida di docenti di chiara e meritata fama, quali Rinaldo Renzo Bossi, Antonio Russolo, Riccardo Malipiero e Margherita Ceradini Vacchelli, ma che, purtoppo, chiuse i battenti poco dopo la morte del maestro, avvenuta a Intra il 31 luglio 1932.
Solo a Legnano, dunque, Neglia potè trovare un'opportunità concreta di riscatto professionale e personale e proprio per questo non se ne allontanò più. Oggi le sue spoglie riposano presso il Cimitero monumentale della nostra città e, oltre alla lapide, a testimoniarne il passaggio restano il piccolo monumento bronzeo, timidamente affacciato su Corso Italia, e una via un po' periferica a lui intitolata. La triste storia di questo artista singolare, una storia di pregiudizio e di straordinaria forza morale, è rievocata brevemente nel volume "Legnano nella Grande guerra". Era tempo di ridar voce a un personaggio che forse pochi, fra i legnanesi di oggi, conoscono ma che fece di Legnano la sua città d'elezione, lasciando un'impronta significativa in quanti ebbero la fortuna di incontrarlo e di essergli amici.
Se non in tutti i suoi allievi, che furono numerosissimi a Legnano e dintorni, egli riuscì ad instillare la passione per la musica, a tutti indistintamente lasciò un'indimenticabile lezione di vita. Agli studenti del "Dell'Acqua" cui insegnava il tedesco, ai bambini delle elementari cui dispensava nozioni di aritmetica, di igiene e di storia patria, oltre che di canto corale, agli allievi del suo liceo, avviati a far della musica il loro diletto se non la loro professione, egli testimoniò con l'esempio le virtù della pazienza, del coraggio e della forza d'animo. Insegnò loro a non arrendersi mai, a non indietreggiare dinanzi agli ostacoli, a perseguire con costanza e determinazione i propri obiettivi, a non rinunciare ai propri sogni.
POSTE ITALIANE, ALLA SCOPERTA DI CENTURIPE, TRA I PROTAGONISTI DEI “BORGHI DEI TESORI FEST”
E' Uno tra i 37 i comuni siciliani inseriti nel circuito della manifestazione promossa dalla Fondazione Le Vie dei Tesori con il sostegno di Poste Italiane. Un privilegio accessibile anche ai visitatori, grazie al “Borghi dei Tesori Fest” che si terrà, per tre weekend consecutivi dal 20 agosto al 4 settembre, in 37 località siciliane – di cui la provincia di Enna è presente proprio con Centuripe – con circa 400 tra siti, passeggiate ed esperienze.
Alla sua seconda edizione, l’iniziativa apre, racconta e mette in rete il patrimonio culturale e naturalistico siciliano. Il supporto di Poste Italiane al progetto, promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni interessati, rientra nel più ampio piano di interventi a sostegno di iniziative territoriali di valore culturale, sociale e ambientale.
Situata a oltre 700 metri sul livello del mare, nella foto ammiriamo uno scorcio del paese e imponente l’Etna da lontano. Centuripe, dalla classica forma a stella marina, da alcuni associata a un corpo umano dalle braccia aperte in segno di accoglienza, vanta un passato storico da “regina” della Sicilia greca e romana, attestato da ritrovamenti e scavi archeologici. “Sono doppiamente onorata, da cittadina e da dipendente: il mio borgo in un network di valorizzazione del patrimonio locale, la mia azienda a supporto di questo progetto virtuoso”, commenta Rosalia Barbagallo.
Il progetto è stato sostenuto da Poste Italiane in coerenza con il programma “Presenti sul territorio, vicini alle comunità”. L’Azienda, con i suoi 160 anni di storia, è impegnata a supportare le comunità locali sostenendo il benessere dei cittadini e lo sviluppo sociale ed economico del Paese”
Per maggiori dettagli sul progetto e scoprire gli itinerari proposti, visitare il sito www.levideitesori.com/borghideitesori.
Bilanci non approvati, 278 comuni commissariati. Orlando: “Profonda crisi del sistema”
"L’elevatissimo numero di commissari nominati dall’assessore Marco Zambuto conferma, come ribadiamo da anni, la profonda crisi finanziaria dei comuni siciliani e del sistema degli enti locali”.
Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia, a proposito dei 278 comuni siciliani commissariati dalla Regione per la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2021 entro il termine di legge fissato per il 30 aprile”.
“Sono indispensabili - ha continuato Orlando - risorse per i comuni siciliani in forte stato di criticità finanziaria e di liquidità che ormai purtroppo è strutturale. Mancano i trasferimenti statali e sono diminuiti quelli erogati dalla Regione: tutto questo ha provocato il progressivo gravissimo crollo del sistema e della qualità dei servizi resi ai cittadini”.