Articoli filtrati per data: Novembre 2024
Rifiuti e termovalorizzatori, un incontro di ANCI Sicilia con Legambiente e Bertolaso
“Dal 2014 l’ANCI Sicilia denuncia, in merito al sistema integrato dei rifiuti, uno stato di “calamità istituzionale” per molti versi provocato da cambi continui e repentini di leggi sulla governance con conseguenti sovrapposizioni nella gestione che, in pratica, non è riuscita ad affrontare le esigenze del territorio”. Lo ha detto, Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia, che ha introdotto l’incontro dal titolo “La gestione dei rifiuti in Sicilia: i termovalorizzatori?” cui hanno partecipato Tommaso Castronovo di Legambiente e Guido Bertolaso.
“In Sicilia- ha aggiunto Orlando- il sistema di gestione dei rifiuti è fondato sull'oligopolio e su pochi interessi privati. Un sistema che registra un’assoluta inadeguatezza di impiantistica che per anni ha determinato vistosi disservizi, rappresentando un danno per strutture e impianti pubblici ed un aggravio di costi per comuni e cittadini. L’ ANCI Sicilia è intervenuta in tutte le sedi competenti per denunciare gli effetti di questo sistema fondato su un "ricatto" in base al quale, nel breve periodo, l'unica alternativa al conferimento nelle poche discariche operanti è quella di avere i rifiuti per strada con le evidenti gravi conseguenze anche sul piano sanitario. Il senso di questo incontro è, quindi, fotografare soluzioni adeguate per uscire dall’emergenza con una logica progettuale”.
“Oggi – ha continuato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Associazione – abbiamo messo a confronto due posizioni diverse con l’obiettivo, seguendo il principio di Luigi Einaudi, di “conoscere per deliberare”. Da decenni ci confrontiamo su un’emergenza che non è solo ambientale ma anche finanziaria, poiché molti comuni dell’Isola si trovano in dissesto o pre dissesto anche per le difficoltà legate alla riscossione della Tari. Seppure consapevoli che negli ultimi anni molti comuni abbiano fatto uno sforzo poderoso nella raccolta differenziata, molti hanno superato la soglia del 65%, resta in sospeso il tema dell’impiantistica legata non solo alla realizzazione dei termovalorizzatori ma anche dei centri di compostaggio e delle centrali di trasferenza. In questi giorni, purtroppo come accade sempre in estate, vediamo proliferare in molte strade cittadine micro discariche che deturpano l’ambiente e che mettono in grave pericolo la salute pubblica. Per questi motivi, oggi abbiamo sentito i pro e i contro su un tema fondamentale cercando di interrogarci e di dare risposte senza pregiudizi”.
Tommaso Castronovo di Legambiente ha puntualizzato “che l'unico piano possibile è l'economia circolare: ridurre la quantità di immondizia prodotta e potenziare la raccolta differenziata. Obiettivo: dimezzare l’enorme quantità annua di rifiuti indifferenziati, dai quali poi recuperare, attraverso nuove filiere impiantistiche, ulteriore materia. Legambiente è da sempre contraria agli inceneritori ritenendo non sia questa la soluzione per gestire i rifiuti. Occorre, invece, spingere sulla raccolta differenziata, unico modo per chiudere le discariche. Inoltre, i termovalorizzatori sono a tutti gli effetti impianti industriali che immettono nell’atmosfera agenti inquinanti dando un contributo decisivo ai cambiamenti climatici”.
Guido Bertolaso ha parlato della sua esperienza legata all’inceneritore di Acerra, precisando che “solo nel 2016 sono stati prodotti 630.000 MWh di energia elettrica, sono state evitate circa 115 mila tonnellate di emissioni di CO2 e 230 mila famiglie hanno utilizzato l’energia elettrica prodotta nell’impianto”.
Bertolaso ha poi concluso parlando della situazione nella provincia autonoma di Bolzano in cui “una raccolta differenziata che sfiora il 100%, una encomiabile gestione dell’umido e una gestione del riciclo all’avanguardia si accompagna alla presenza sul territorio di un termovalorizzatore”.
Regalbuto. Finanziamenti dal Ministero della Cultura.
Il Ministero della Cultura, nei giorni scorsi, ha provveduto a ripartire 1,8 miliardi di euro destinati a investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei, per l’attrattività dei borghi; per la valorizzazione dei parchi e giardini storici, per l’adeguamento sismico e messa in sicurezza di luoghi di culto, torri e campanili e per il restauro di chiese del patrimonio del Fondo edifici di culto del Ministero dell’Interno. In Sicilia sono 190 milioni circa i progetti ammessi, di questi 15 milioni sono per interventi nell’ennese. Per la linea “attrattività dei borghi” l’unico progetto riguarda Assoro con 1,6 milioni. Nessun progetto ammesso per la linea “parchi e giardini storici” né per la linea “migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei”. Gli altri progetti finanziati sono per la linea “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)” e riguardano i comuni di Agira, Aidone; Barrafranca, Centuripe, Cerami, Enna, Nicosia, Piazza Armerina con ben 4 progetti, Regalbuto, Troina, che ha il finanziamento più rilevante (2, 4 milioni) e infine Valguarnera.
Spazzamento strade. Divieto di sosta in alcune strade della città.
Comunità di energie rinnovabili e solidali, illustrato il bando della Regione per i comuni che scadrà il prossimo 7 Agosto.
I comuni siciliani potranno accedere agli investimenti della Regione, modulati sul numero degli abitanti, finalizzati alla costituzione delle CER, Comunità Energetiche Rinnovabili. A prevederlo è uno specifico programma della Regione Sicilia che ha stanziato circa 5 milioni di euro per la promozione della sostenibilità energetico-ambientale nei comuni che si impegnano alla costituzione delle Comunità, assumendone il ruolo di promotori. Le comunità in questione si configureranno come enti senza finalità di lucro, costituite al fine di promuovere il processo di decarbonizzazione del sistema economico e territoriale, di agevolare la produzione, la condivisione “virtuale” e il consumo di energia elettrica generata principalmente da fonti rinnovabili, nonché per migliorare l’efficienza energetica attraverso la riduzione dei consumi. Queste le tematiche affrontate durante l’incontro divulgativo sul bando della Regione relativo alle Comunità di Energie Rinnovabili e Solidali, organizzato dall’ANCI Sicilia e dall’assessorato regionale per l’Energia e i Servizi di pubblica utilità. Le Comunità energetiche rappresentano nuovi modelli di autoconsumo collettivo attraverso cui imprese, comunità locali e cittadini condividono energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per promuovere la costituzione delle CER, il modello di sviluppo proposto agli Enti locali è quello già adottato, col finanziamento rivolto a tutti i comuni dell’Isola, con la nomina degli Energy manager (EGE) per la redazione dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) e che ha registrato la partecipazione del 96 % di tutti i comuni dell’Isola (ben 375 comuni su 391).
“Volendo fare uno specifico riferimento al contesto storico attuale, - ha spiegato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’ANCI Sicilia, che ha introdotto e moderato l’incontro - la guerra in Ucraina ci ha messo ulteriormente di fronte ai problemi collegati al rincaro dei costi dell’energia. L’Avviso messo a punto dalla Regione non solo favorisce la nascita e la creazione delle CER ma stimola l’autoconsumo e l’autoproduzione di energia. Le amministrazioni pubbliche hanno un ruolo fondamentale nell’attivazione di queste Comunità con modelli energetici che saranno adeguati al tipo di territorio, alle esigenze dei cittadini e alle tipologie di fonti di energia alternativa più adatte. Si tratta, quindi, di un percorso partecipativo sul territorio con l’obiettivo di ottenere una riduzione dei costi e potenziare la capacità degli enti a sfruttare risorse del PNRR”.
Saranno ammesse al finanziamento le proposte che prevedono la costituzione di comunità energetiche rinnovabili e solidali con le caratteristiche indicate nel programma stesso. Tra cui lo stato di povertà energetica di almeno il 10% dei partecipanti alla CER. I termini per presentare la domanda di accesso al contributo a fondo perduto si chiuderanno il prossimo 7 agosto 2022. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, l’Assessore all’Energia, Daniela Baglieri e il dirigente generale del Dipartimento Energia della Regione Siciliana, Antonio Martini.
Sondaggi. Duello Fratelli d'Italia e PD
Fratelli d’Italia si conferma primo partito anche questa settimana con il 23,4% dei consensi (+0,2%). Subito sotto c’è il Pd stabile al 23%. E’ quanto emerge da un sondaggio Dire-Tecnè realizzato il 21 e 22 luglio 2022 su un campione di mille persone.
Nel borsino dei partiti, seguono la Lega con il 14,6% (+0,1%), Forza Italia con il 10,6% (+0,3%) mentre il M5s è al 9,4% in calo dello 0,3% rispetto alla scorsa settimana. Seguono Azione di Carlo Calenda con il 4,8% (-0,1%), poi Europa Verde e Si con il 4,2%, Italia viva con il 2,8% e Italexit di Paragone con il 2,5%.
Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it
Elezioni politiche 2022. E' il momento dei catastrofici.
Negli anni del dopoguerra e fino agli anni sessanta, i catastrofici erano rappresentati da un po' tutti i partiti , i quali nelle occasioni elettorali , studiavano ogni genere di comunicazione con manifesti ( esistevano pochi televisori e non era nata ancora internet) che avevano il compito di screditare gli avversari con ogni genere di slogan. In piena guerra fredda la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista rappresentavano gli uni e gli altri come il pericolo incombente e addirittura catastrofico. Oggi la comunicazione catastrofica è diventata sempre più raffinata . Sono rimasti invariati i due blocchi eredi però dei partiti della prima Repubblica , e i messaggi sono quasi tutti , se non tutti, riferiti all’Europa che ci guarda e tifa e al pericolo di una eventuale vittoria rappresentata dal leader di turno, dal crollo dei mercati , dalla recessione ., il ritorno del fascismo. In piena campagna elettorale , si voterà il prossimo 25 settembre e già nelle comunicazioni sulla carta stampata e sui rotocalchi politici televisivi, si tende a rappresentare il pericolo screditando le figure dei leader e non più con i messaggi che colpivano la fantasia degli elettori. Insomma bisogna creare la figura che io chiamo dell’Orco , per generare paure a sfavore di uno e dell’altro blocco di partiti. Oggi , se vi garba un esempio, il pericolo per la sinistra è Giorgia Meloni , per il semplice fatto che il suo partito , Fratelli d’Italia , nei sondaggi è il primo tra quelli scelti dagli italiani. Per il centro – destra , invece l’avversario da battere è il Partito Democratico e di conseguenza il suo Leader Letta. Dunque non è cambiato nulla. A cambiare sono stati solamente i metodi di comunicazione e i personaggi. La realtà di oggi come ieri però è sempre la stessa : non bisogna aver paura di votare. Chiamare il popolo alle elezioni è il più alto apice della vera democrazia e per fortuna quella italiana è la più completa che esista al mondo. La democrazia parlamentare , rappresentata dal popolo. Chi vince governa , chi perde va all’opposizione. Nell’Italia di oggi per fortuna, non c’è alcun pericolo del ritorno al fascismo o all’avvento del comunismo . Ci sono due idee che dividono i blocchi . Da una parte ci sono i progressisti ( guidati dal PD) , dall’altro i conservatori ( guidati dalla Meloni) .Da una parte coloro che sono fautori del progresso economico e sociale; spesso con riferimento a una politica di riforme e di rinnovamento. Dall’altra parte coloro che , guardando al progresso, propugnano il valore della tradizione e dell'esperienza storica, diffidando dai mutamenti improvvisi (la cui incontestabile espressione è il concetto di rivoluzione) e sostengono l'opportunità di preservare un determinato stato istituzionale, religioso, sociale. Sono tutte qui le differenze. Fascismo e Comunismo non potranno più esistere perché la storia dell’Europa è cambiata da tempo. Dunque. Andiamo a votare senza paura , secondo le nostre inclinazioni e lasciamo ai loro soliloqui chi ancora è rimasto fermo ai saluti romani e alla falce e martello . Queste persone sono fuori dalla realtà italiana
Appello di 11 sindaci a Draghi: vada avanti, c’è bisogno di stabilità
Roma, 16 lug. (askanews) – “Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni”. Così undici sindaci italiani scrivono una lettera aperta in cui sottolineano “ora più che mai” di avere “bisogno di stabilità”. La missiva è firmata da: Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, Marco Bucci, sindaco di Genova, Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente Upi, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Maurizio Rasero, sindaco di Asti, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente Ali), Beppe Sala, sindaco di Milano. Gli undici primi cittadini esprimono la loro “incredulità e preoccupazione” per la crisi di governo “generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza”. “Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio”, concludono.
Crisi Governo.Draghi al Quirinale.
Via libera dell’aula del Senato alla fiducia sul decreto Aiuti. Il provvedimento passa con 172 sì e 39 no. I senatori del Movimento 5 Stelle, come annunciato ieri dopo il Consiglio Nazionale, non hanno partecipato al voto.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, mentre a Palazzo Madama si votava il dl Aiuti, ha lasciato Palazzo Chigi e si è recato al Quirinale. Il premier presumibilmente dirà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella quali sono ora le prospettive per il suo Governo dopo il voto sulla fiducia al decreto aiuti in Senato senza i senatori pentastellati.
Emergenza rifiuti, crisi finanziaria e status degli amministratori, al via i tavoli tecnici
Rifiuti, crisi finanziaria degli enti locali e dignità istituzionale degli amministratori locali: questi i temi
principali affrontati dai sindaci siciliani nel corso di una serie di incontri in videoconferenza che si stanno
svolgendo in questi giorni.
Dell’emergenza rifiuti si è già parlato nel corso del primo tavolo tecnico composto da una delegazione di
sindaci che si è confrontata per analizzare la difficile situazione sanitaria e ambientale determinatasi, a causa dell’eccessivo accumulo di rifiuti indifferenziati, in molti comuni dell’Isola.
In queste ultime settimane, infatti, si sono registrati, anche in considerazione del caldo estivo, seri problemi
igienico-sanitari, micro-discariche nei centri urbani e nelle strade provinciali e statali, problemi alla
circolazione.
Dal confronto è emersa la necessità di valutare le proposte relative a superare l’emergenza igienico-sanitaria
ed ambientale anche attraverso un’azione più decisa su programmazione e realizzazione di nuovi impianti,
anche in considerazione delle gravi ricadute che questa emergenza ha, oltre che per la tutela dell’ambiente,
dell’economia e della coesione sociale, sul sistema finanziario dei comuni e sulla gestione del personale
spesso inadeguato a fronteggiare tali situazioni.
In riferimento alle criticità finanziarie dei Comuni siciliani, poi, nel corso dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio,
è stato ribadito che siamo di fronte a problematiche di carattere strutturale che coinvolgono l’intero sistema
delle autonomie locali.
Partendo dall’analisi dei fattori di debolezza del sistema degli enti locali dell’Isola, quali la limitata capacità
fiscale e le difficoltà del sistema di riscossione, sono stati affrontati i nodi problematici dell’applicazione in
Sicilia delle norme sul bilancio armonizzato con particolare riferimento ai temi del sistema di accantonamenti
del FCDE ( Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) e del FGDC (Fondo di Garanzia per i Debiti Commerciali) e le
ripercussioni sulle capacità assunzionali degli enti. Sono stati, inoltre, evidenziati anche gli ulteriori limiti
della normativa nazionale per far fronte alle crisi finanziarie (dissesto e predissesto) e l’impossibilità per la
stragrande maggioranza degli enti dell’Isola di superare la condizione di sofferenza finanziaria con le sole
risorse proprie. È stata poi sottolineata la necessità di ripartire e sviluppare il percorso che ha portato nel
2021 all’assegnazione di 150 milioni (art.16-commi da 8 bis a 8 – sexies, del Collegato fiscale) come
riconoscimento dello stato di crisi strutturale dei Comuni siciliani.
Salute, calano i ricoveri fuori regione. Musumeci: «Investiamo nella Sanità siciliana»
Nel complesso il valore di tutte le prestazioni sanitarie (ricoveri ordinari e day hospital, specialistica ambulatoriale, somministrazione diretta di farmaci, farmaceutica, medicina di base, trasporti con ambulanza o elisoccorso, cure termali) rese a cittadini siciliani da strutture fuori regione nel 2021 ha avuto un valore economico di 237,4 milioni di euro, contro i 293,8 milioni del 2019, segnando una riduzione di oltre 56 milioni di euro.
«Offrire ai siciliani un servizio sanitario efficiente - commenta il presidente della Regione Nello Musumeci - è il chiodo fisso che ci accompagna da cinque anni. La netta riduzione del ricorso alle cure fuori dalla nostra regione è un primo segnale confortante, anche se va preso in considerazione l'impatto del Covid. Stiamo investendo oltre un miliardo di euro, in tutta l'Isola, per realizzare nuove e moderne strutture, adeguare reparti ospedalieri, potenziare i Pronto soccorso, acquistare moderne attrezzature mediche e dare ai nostri concittadini un'assistenza che non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane. Un percorso difficile, certo, ma ormai avviato e che intendiamo portare avanti».
DOCUMENTI: scarica da questo link il Report completo con tutti i dati su scala regionale e per singola provincia