Da mezzanotte non sarà più sindaco di Messina, l'ultimo giorno per Cateno De Luca, che si è dimesso per candidarsi - per ora in solitario - a governatore della Sicilia, è cominciato presto. Qualche diretta Facebook in maglietta bianca per i suoi quasi 500 mila followers, poi gli incontri per i saluti istituzionali: il rettore, il prefetto, il questore, l'arcivescovo, imprenditori e sindacalisti. Dopo la visita istituzionale, De Luca ha incontrato il presidente della Corte d'appello, quindi a Palazzo Leoni per salutare i dipendenti e i sindaci del messinese, con annessa diretta Fb.
    Fitto il programma anche nel pomeriggio, con la relazione a Palazzo Zanca, sede del municipio, in serata l'ultima riunione della giunta e alle 23 la formalizzazione delle dimissioni.
    Mezz'ora dopo diretta no stop sulla sua pagina Fb con la consegna della fascia tricolore al segretario generale del Comune, l'omaggio floreale all'Immacolata in piazza e il brindisi di commiato in piazza Duomo. Un quarto dopo la mezzanotte, De Luca presenterà il candidato sindaco sostenuto dal sua movimento 'Sicilia Vera'. Domani in Assemblea siciliana, alle 10.30, De Luca lancerà ufficialmente la sua corsa a governatore. (ANSA).

MESSINA, 12 FEB - "Mi sono arrivate diverse offerte sia di una vicepresidenza della Regione e di un assessorato al bilancio, sia eventualmente una nomina come sotto segretario in futuri governi nazionali. Questo perché hanno capito che condizioneremo gli equilibri: parte difatti l'operazione movimento meridionalista, c'è già pronta denominazione e loghi e Messina sarà il fulcro. La mia candidatura alla presidenza della Regione sta facendo tremare i palazzi". A dirlo il sindaco di Messina, Cateno De Luca durante la conferenza stampa nella quale ha salutato i giornalisti ricordando che il 14 prossimo rassegnerà le dimissioni per candidarsi a presidente della Regione e indicherà il suo candidato a primo cittadino della città dello stretto.
    "Rispetto a 10 anni fa - prosegue - quando mi sono candidato alla guida della Regione ho l'esperienza e gli anticorpi per affrontare adeguatamente questa sfida. Il prossimo presidente deve ragionare come un sindaco e governare con la stessa tensione, questo è mancato nel governo della Regione che non è stato amministrata si è fatta solo politica con la logica dei soldatini.". (ANSA).

La previsione è quella che ogni famiglia nel corso dell'anno dovrà pagare in media 1500 euro in più rispetto allo scorso anno , somma dovuta per il rincaro delle materie prime e soprattutto quelle energetiche che hanno avuto come conseguenza il rincaro delle bollette di gas , luce e benzine.La ripresa dell'economia italiana, come del resto quella dell'Eurozona, dovrà fare i conti con un'inflazione più alta di quella prevista in precedenza. A guidarla, come è noto, il caro bollette, che comporterà rincari a catena, in particolare sui prezzi dei prodotti alimentari. È l'allarme lanciato dalla Commissione europea, cjhe ha presentato le sue previsioni economiche invernali. "Le indicazioni dei contratti futuri - ha detto il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni - mostrano che i prezzi dell'energia dovrebbero rimanere elevati più a lungo e che le pressioni sui prezzi si stanno estendendo a diverse categorie di beni e servizi". Di conseguenza, gli esperti di Bruxelles hanno rivisto al rialzo le stime sull'inflazione nel 2022: nell'Eurozona, l'aumento dei prezzi dovrebbe essere del 3,5%. In Italia, la stima è ancora più alta della media dei Paesi euro: +3,8% . Per il primo trimestre 2022 gli incrementi si tradurranno per quella elettrica in una spesa per la famiglia-tipo nell'anno scorrevole (compreso tra l’1 aprile 2021 e il 31 marzo 2022) di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente, corrispondente a un incremento di circa 334 euro/anno. Lo precisa Arera nella nota in cui annuncia gli aumenti .Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.560 euro, con una variazione del +64% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente, (+610 euro/anno) Inoltre, da gennaio l'aumento della bolletta dell'elettricità per la famiglia-tipo in tutela sarà del +55%, mentre per quella del gas del +41,8%. Gli aumenti che scattano "malgrado gli interventi" del governo, spiega l'Autorità, precisando che gli incrementi record delle materie prime "avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell'elettricità e del 59,2% di quella del gas" .

 “La guerra è un controsenso della creazione. Nella Bibbia Dio crea uomo e donna. Ma poi arriva una guerra tra fratelli, uno cattivo contro un innocente, per invidia, e poi una guerra culturale. Subito vengono le guerre. E’ un antisenso della creazione, la guerra è sempre distruzione. Fare una famiglia, portare avanti la società è costruire, la guerra è distruggere”. Così Papa Francesco in collegamento da Casa Santa Marta a “Che Tempo che Fa” su Rai3.

“C’è un problema di categorizzazione, di primo e secondo posto e le guerre, mi dispiace dirlo, in questo momento sono al primo posto. Bambini, migranti, poveri, coloro che non hanno da mangiare non contano, sono nelle categorie basse, non sono al primo posto. Nell’immaginario universale quello che conta è la guerra – ha sottolineato il Pontefice -. Con un anno senza fare armi si può dare da mangiare e fare educazione per tutto il mondo in modo gratuito, ma questo è in secondo piano. Si pensa alle guerre, è duro ma è la verità. La prima categoria è la guerra, gli altri al secondo posto. Guerra ideologica, commerciale, di potere, per andare avanti e tante fabbriche di armi”.

“Con i migranti quello che si fa è criminale. Per arrivare la mare soffrono tanto, ci sono filmati sui lager, uso la parola sul serio: lager in Libia – ha spiegato Francesco -. Cosa soffrono? Vogliono fuggire. I filmati sono nella sezione del dicastero umano. Soffrono, poi rischiano per attraversare il Mediterraneo, alcune volte sono respinti da chi ha responsabilità locale e dicono: no, qui non vengono e muoiono sul mare”.

“Vediamo poveri, migranti che muoiono, bambini che hanno fame, vediamo le ingiustizie ma c’è la tentazione molto brutta a guardare da un’altra parte. Guardiamo, ci lamentiamo un po’ e poi è come se nulla fosse accaduto – ha detto ancora il Papa -. E’ necessario sentire e toccare, non basta vedere. Entra la psicologia dell’indifferenza. Ci manca toccare le miserie. Penso ai medici, agli infermieri che hanno dato la vita in pandemia, hanno toccato il male e scelto di rimanere con gli ammalati. Il tatto è il senso più completo, pieno, quello che ci mette la realtà nel cuore. Toccare è farsi carico dell’altro, se guardiamo senza toccare con le mani il dolore della gente, mai potremmo trovare una soluzione, una via”.

(ITALPRESS).

 

Se da un lato si respira aria di serenità, fiducia e spirito collaborativo tra i movimenti Regalbuto Riparte, Obiettivo Comune  e Movimento 5 Stelle i quali già si trovano in uno stadio avanzato del lavoro fin qui svolto sia nella scelta dei candidati che ( soprattutto) del programma, dall’altro lato o meglio da altri lati , i gruppi che si sono formati sono ancora nella fase interlocutoria alla ricerca di possibili alleanze. Si intensificano gli incontri e corteggiati speciali sono i Democratici , che si sono già incontrati con Forza Italia e Innoviamo. A proposito di Forza Italia c’è da sottolineare , forse, che la lettera aperta di Croce Parisi conferma , al contrario di quanto si vocifera, che è pur sempre candidato a Sindaco, ma non  per quella parte di Forzisti che già hanno aperto un dialogo con il Pd. Insomma si ha l’impressione che da questo lato alcuni e forse la maggior parte dei movimenti hanno già le idee chiare sulla candidatura a Sindaco ( in giro si fanno  i nomi ma per correttezza di informazione preferiamo aspettare i comunicati ufficiali) e al Pd si chiede di chiudere una larga alleanza. E’ la fine della centralità dei Dem ? Forse si e forse no perché tutto dipenderà dalle scelte che la segreteria vorrà e dovrà prendere nei prossimi giorni. E che ne sarà di Croce Parisi. ? Andrà avanti nella formazione di una terza lista ? Oppure preferirà rimanere un libero battitore ? Ma c’è dell’altro e questo altro è voce comune che sia rappresentato dal gruppo che fa capo a un ex candidato a primo cittadino in passate tornate elettorali, gruppo i cui emissari  hanno   partecipato a  incontri esplorativi e  che con  i Democratici potrebbero avanzare  una nuova candidatura,  che però non convince gli altri movimenti , forse perché dagli ex “Guardiamo al Futuro” il nome del candidato a Sindaco sembra sia  già stato scelto e confermato nel loro interno. Allo stato attuale dunque ci sarebbero tre candidati Sindaci di cui uno ufficiale e due ancora ufficiosi. Resta al PD e al gruppo di cui sopra , la scelta sul da farsi. E su quest’ultimo punto ci saranno altre novità interessanti.

RegPress

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Croce Parisi.  

Gentile elettrice, caro elettore di Regalbuto ,
sono partiti puntualmente come ogni campagna Elettorale Amministrativa gli incontri per preparare la classe (sempre nuova)Dirigente per la Governace della nostra bellissima CITTÀ.
il prossimo 12 Giugno sarete chiamati a decidere il futuro di Regalbuto. Dal vostro voto dipenderà quale sarà la Regalbuto dei prossimi anni, quella in cui vivremo e vivranno i nostri figli.
La vocazione di Regalbuto è quella di essere una CITTÀ nel suo splendore invidiata perché era un bel pezzo di PIL per l’economia Siciliana – è stata la prima realtà Regionale nel campo della gomma–plastica e deve tornare a svolgere un ruolo trainante, anticipatore, innovativo. E’una CITTÀ la nostra concreta e operosa, con grandi tradizioni da salvaguardare nell’industria manifatturiera, ma devi ricordate quando lavoro si faceva a casa,(e una crescita del turismo e del terziario che va tutelata e rafforzata.)
Per questo occorre un’amministrazione adeguata. Stiamo rivivendo nuovamente l’emigrazione tanti amici e parenti lasciano il Paese per nuove opportunità.
Regalbuto è in affanno: la povertà è aumentata, l’occupazione diminuita, il sostegno ai giovani dimenticato, I GIOVANI NON SONO UNO SLOGAN. All’avvicinarsi di ogni campagna elettorale si risente, per il resto del tempo praticamente dimenticati, parlare di GIOVANI: “bisogna riportare i giovani alla politica, al voto, alla partecipazione… bla, bla, bla”. Sono stanco di sentire parlare dei nostri giovani quasi come un’entità astratta senza un’età precisa senza soluzioni concrete per realizzare le loro legittime aspirazioni. Ed ecco che le forze politiche scrivono programmi, manifesti ad essi dedicati, ma senza alcuna soluzione pratica e fattibile ma soprattutto utile per la loro crescita umana e lavorativa. I nostri giovani cittadini hanno idee, progetti, voglia di fare. Più degli altri rappresentano chi crede ancora a un reale possibile cambiamento. Ma ad essi vanno dati gli strumenti, luoghi e confronto diretto con chi voglia investire nelle loro idee. Le buone idee non hanno confini, ma ciò deve essere declinato in ogni singola comunità e contesto urbano, e non relegato a rimanere un mero slogan. I GIOVANI NON SONO UNO SLOGAN. Parlo con tanti giovani a Regalbuto, colgo e percepisco la loro voglia di fare, mi nutrono con ondate di idee e innovazione. È doveroso da parte mia registrare che tutto ciò merita una risposta vera. La chiave di tutto, fondamento della mia cultura liberale, è che basta adoperarsi per creare una reale sinergia tra pubblico e privato trovando semplici soluzioni ma di grande impatto innovativo.

Le Amministrazione Comunali mettano a disposizione uno spazio fisico tecnologicamente attrezzato dove i potenziali giovani imprenditori si possano confrontare tra loro ed elaborare le proprie idee capendo se le stesse possono anche diventare un unico progetto. Solo dal confronto nascono le buone idee. Creando innanzi tutto rete tra di loro. Coinvolgano, per aree tematiche, imprenditori sia locali che non, già di comprovata esperienza nei vari settori di pertinenza, per permettere un confronto costruttivo sia di tutoraggio sia di possibile sbocco lavorativo o meramente di investimento su un’idea proposta. Organizzino sistematicamente incontri mensili tra aspiranti imprenditori, creatori di idee e chi in esse potrebbe metterci struttura realizzativa e finanza. Si crei una rete istituzionale pubblico-privato che metta i nostri giovani cittadini in diretto contatto con i possibili investitori.
Ciò non da meno sui temi della partecipazione civile e democratica prevedere una consulta pubblica di confronto tra i giovani il sindaco e l’intera giunta di governo della città. investire sui giovani vuol dire investire sul futuro e permettere al territorio di crescere e innovarsi. Non sono più disposto ad ascoltare nel dibattito politico amministrativo la parola GIOVANI COME SE FOSSE UNO SLOGAN DA USARE A CONVENIENZA IN DETERMINATI PERIODI PER POI DIMENTICARSENE COMPLETAMENTE.  Bisogna cambiare, nel segno della concretezza e dell’operosità. Per questo ho scelto di scendere in campo con professionisti i grande qualità, il Sottoscritto ci conosciamo tutti sono un moderato con una forte passione DELLA POLITICA con 20 anni di esperienza DIRETTA presso Assessorati della Regione Siciliana e tanto altro. Le candidature, scelte in base alla professionalità e alle competenze da mettere al servizio della collettività. La partita si vince se ci sono veramente oltre alla passione Politica le competenze. Per questo mi auguro che riunendo in una federazione tutte le componenti Politiche si ritorni dentro i partiti per dare uno slancio alla nostra CITTÀ.

Il Circo Massimo, lungo circa 600 metri e largo 150, poteva ospitare forse - secondo le stime di Plinio il Vecchio - 250.000 spettatori (circa un quarto o un quinto della popolazione cittadina in età imperiale) ed è tutt'ora il più grande edificio per spettacoli mai costruito dall'uomo. Dove sarebbe sorto il circo sarebbe avvenuta la famosa corsa che avrebbe distratto i sabini mentre avveniva il ratto delle loro donne. Secondo Livio le prime strutture in legno risalirebbero all'epoca di Tarquinio Prisco e in età repubblicana vennero costruiti alcuni edifici che componevano il circo, prima in legno poi in pietra, finchè non venne completato da Augusto, che per ornare la spina fece portare dall'Egitto un enorme obelisco di Ramses II, oggi in Piazza del Popolo. Un secondo obelisco, di Tutmosis III e IV, venne fatto portare sotto Costanzo II alla metà del IV secolo d.C., e oggi si trova nei pressi di San Giovanni in Laterano.
L'edificio, che ospitava corse di quadrighe, ma occasionalmente anche spettacoli di gladiatori e venationes (almeno fino alla costruzione del #Colosseo), fu probabilmente l'origine dell'incendio neroniano del 64 d.C., come raccontava già Tacito: nelle botteghe che occupavano il perimetro doveva essere rimasta accesa una lanterna che, cadendo, avrebbe appiccato l'incendio, attizzato dalla notte particolarmente calda.
Nel circo fu posto per volere del senato anche, ad un'estremità, un arco di trionfo per Tito. La struttura ricevette la sua forma finale sotto Traiano e subì poi vari restauri, specialmente sotto Caracalla. Nel VI secolo venne usato ancora da Teoderico per tenere degli spettacoli, cui presenziò durante i festeggiamenti per i suoi tricennalia.

Nel territorio di Enna il 2 % degli alunni sono di nazionalità straniera. A Catania il dato sale al 2,8%. In provincia di Messina si arriva al 4,4%.La percentuale più alta registrata in Sicilia è quella di Ragusa con il 10,8% di alunni stranieri nelle scuole. A Trapani è al 4,1% . A Agrigento si arriva al 3,2% .Siracusa al 3,4%.Palermo 2,8%. I dati sono riferiti all’anno scolastico 2019/20 e sono aggiornati al 31 dicembre 2020.In base ai dati Miur, quella degli studenti stranieri nati in Sicilia e più in generale in Italia è l'unica componente in crescita nella popolazione scolastica italiana. La quota di nati in Italia rispetto al totale degli alunni stranieri è infatti aumentata in maniera considerevole nella scuola secondaria di II grado (+18 punti percentuali tra 2018 e 2019) e di I grado (+12,8 punti). Ma la crescita è stata inferiore per la scuola primaria (+3 punti) e nel caso della scuola dell'infanzia si è addirittura registrato un calo (-3,3 punti percentuali). La nota dolente purtroppo arriva dai dati riferiti all'integrazione . Nonostante l’elevato numero di alunni stranieri iscritti presso le scuole italiane, ancora esistono divari rispetto ai compagni di nazionalità italiana, soprattutto rispetto al percorso scolastico intrapreso.

(ANSA) - PALERMO, 18 GEN - L'ordinanza del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, sui collegamenti marittimi in Sicilia, abroga, da domani, anche l'articolo 2 dell'ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni in zona arancione la possibilità di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad. Diversi sindaci anche di città capoluogo avevano chiuso le scuole provocando ricorsi e decisioni del Tar che aveva ordinato la riapertura degli istituto. La norma nazionale concede deroghe per la presenza a scuola solo ai comuni in zona rossa. L'art. 2 della precedente ordinanza di Musumeci diceva che nei territori dichiarati zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del covid 19, previo parere dell'Asp, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione totale o parziale delle attività didattiche con conseguente adozione della Dad.

Dopo la decisione della CTR Trentino Alto Adige che avevamo commentato il mese scorso (“La giurisprudenza e la riforma del lavoro sportivo” in Euroconference News del 6 dicembre scorso), la Suprema Corte di Cassazione ha continuato il suo lavoro di nomofilachia con una serie di sentenze, tutte emesse durante le recenti vacanze natalizie, sul lavoro sportivo dilettantistico (sentenze nn. 41397/2021; 41467/2021; 41418/2021; 41419/2021; 41420/2021; 41468/2021; 41570/2021; 41729/2021; 175/2022; 177/2022; 952/2022; 953/2022; 954/2022).

Tredici decisioni, tutte della sezione lavoro, univoche e conformi nel ritenere che, in presenza di una attività sportiva dilettantistica svolta a titolo oneroso, con continuità, in maniera professionale, i compensi sportivi dilettantistici di cui all’articolo 67, comma 1, lett. m), Tuir non possano essere riconosciuti (“… non consente di includere all’interno dell’area dei redditi diversi le somme percepite da coloro i quali svolgono professionalmente le attività cui le somme si riferiscono..).

Queste decisioni si pongono in netta controtendenza rispetto ad un’ampia giurisprudenza di merito.

Secondo la Corte d’appello Firenze, sentenza n. 683/2014: “… la finalità perseguita dal legislatore è quella di realizzare un regime di favore a vantaggio delle associazioni sportive dilettantistiche esentando dal pagamento dell’imposta (e della contribuzione) quanto queste corrispondano in forme di rimborsi forfettari o di compensi non solo agli atleti ma anche a tutti coloro che collaborino con mansioni tecniche o anche gestionali, al funzionamento della struttura riconosciuta dal Coni. Vi sottende, ovviamente, la necessità di incentivare questo tipo di attività e di alleggerirne i costi di gestione, sul presupposto della oggettiva valenza della funzione, anche educativa che consegue all’esercizio di attività sportive non professionistiche“.

Il Tribunale Ancona, con sentenza n. 3642/2011 ha statuito quanto segue: “deve, pertanto, ritenersi che il legislatore abbia previsto l’esonero da tassazione e contribuzione in favore dell’intera attività sportiva dilettantistica, in tutte le sue manifestazioni, anche laddove non strettamente collegate ad un evento agonistico, così come reso evidente dall’inclusione in tale esonero anche delle attività di carattere amministrativo-gestionale.

Sul punto si veda anche la sentenza della Corte d’Appello Milano, Sez. Lav., n. 1172/2014 secondo la quale il mancato riferimento alla non professionalità per le prestazioni sportive dilettantistiche contenuto nell’articolo 67, comma 1, lett. m), Tuir sarebbe significativo della voluntas legis di non attribuire alcuna rilevanza a detto requisito: ci sarebbe “una sorta di presunzione del carattere non professionale delle prestazioni in esame”.

Ma l’orientamento di legittimità in esame appare anche in controtendenza rispetto ad una precedente pronuncia della Suprema Corte“.…invero, in un’ottica premiale della funzione sociale connessa all’attività sportiva dilettantistica, quale fattore di crescita sul piano relazionale e culturale, il legislatore ha inteso definitivamente chiarire che anche i compensi per le attività di formazione, istruzione ed assistenza ad attività sportiva dilettantistica beneficiano dell’esenzione fiscale e contributiva, senza voler limitare, come in precedenza in alcuni ambiti sostenuto, tale favor alle sole prestazioni rese in funzione di una partecipazione a gare e/o a manifestazioni sportive…” (Cassazione Civile, Sez. lavoro, ordinanza n. 24365 del 30.09.2019).

Il Collegio, in tutte le tredici decisioni in commento, che ripetono le medesime motivazioni, ripercorre la storia legislativa in ordine alla tutela assicurativa dello sport fino al quadro normativo attuale.

Dopo aver ricordato la disciplina dello sport professionistico e la scelta verso la subordinazione per presunzione legislativa, la Corte punta a distinguere la prestazione sportiva dilettantistica inquadrata come attività a carattere ludico da quella svolta nell’ambito di una prestazione sinallagmatica a carattere lavorativo.

Viene quindi definitivamente smentita la tesi che inquadrava il lavoro sportivo dilettantistico come norma speciale e fattispecie dotata di terzietà rispetto ai criteri ermeneutici del lavoro autonomo o del lavoro subordinato sulla quale si era posta anche la prassi amministrativa.

In tale direzione si erano posti prima il Ministero del Lavoro con la sua nota del 21 febbraio 2014 prot. n. 4036 (“In questo quadro il Ministero ravvisa pertanto l’opportunità di farsi promotore d’intesa con Inps di iniziative di carattere normativo volte ad una graduale introduzione di forme di tutela previdenziale a favore di soggetti che, nell’ambito delle associazioni e società sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni, dalle Federazioni Sportive Nazionali nonché dagli enti di promozione sportiva, svolgono attività sportiva dilettantistica nonché attività amministrativa gestionale non professionale ex articolo 67 primo comma lett. m) ultimo periodo del Tuir”) e, successivamente, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro con propria lettera circolare del 01.12.2016 n. 1/2016 (che testualmente riporta: “… la volontà del legislatore … è stata certamente quella di riservare ai rapporti di collaborazione sportivo – dilettantistici una normativa speciale volta a favorire e ad agevolare la pratica dello sport dilettantistico rimarcando la specificità di tale settore che contempla anche un trattamento differenziato rispetto alla disciplina generale che regola i rapporti di lavoro”).