Si chiama "Fuori Orario" ed è il nuovo ciclo di interventi promosso dall’assessorato regionale all’Istruzione e formazione con cadenza biennale e uno stanziamento di 2,5 milioni di euro, per finanziare  le attività extra scolastiche e l'apertura delle scuole primarie siciliane statali oltre l'orario ordinario. L'iniziativa punta a sostenere l’offerta formativa e la sperimentazione di modelli per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa. In particolare, l'obiettivo ambizioso è quello di rendere la scuola uno "spazio condiviso", un laboratorio di cittadinanza in cui diffondere opportunità culturali accessibili a tutti. I progetti potranno essere avviati in questo e nel prossimo anno scolastico (2023-24 e 2024-25) e dovranno assicurare il prolungamento delle attività nel pomeriggio e nel periodo estivo per un minimo di 150 ore. 

«È un’azione mirata al coinvolgimento degli alunni e alla lotta alla dispersione scolastica - spiega l'assessore regionale all'Istruzione Mimmo Turano - attraverso un’ampia offerta culturale, didattica extracurriculare, creativa e ricreativa, artistica e multimediale».

Oltre alle spese per il servizio mensa, i materiali di consumo e promozione e le varie prestazioni professionali per la realizzazione delle attività, l'assessorato potrà finanziare numerose attività extra scolastiche: laboratori di teatro, musica, danza, arti visive, corsi di lingua, spazi di ascolto per alunni e famiglie, interventi anti dispersione, percorsi di educazione alla legalità, corsi e laboratori di coding, realizzazione di spettacoli, concerti, filmati, libri e giornali, mostre, uscite didattiche, iniziative interculturali di vario genere e partecipazione a eventi. Non saranno ammesse, invece, richieste per attività di progettazione, direzione e coordinamento, e per beni strumentali soggetti ad ammortamento in conto capitale.

Ciascun istituto potrà beneficiare di un finanziamento massimo di 12 mila euro. «Le risorse stanziate per "Fuori Orario" - aggiunge Turano - affiancano e integrano quelle già operative di "Scuole aperte", 27 milioni di euro in tre anni di fondi Fse per le scuole medie, con l’apertura di una finestra già in questo mese di marzo». 

Le scuole primarie interessate a partecipare dovranno presentare domanda, completa di allegati e relativa documentazione, al dipartimento regionale dell’Istruzione entro il prossimo 15 marzo, inviando una Pec all'indirizzo dipartimento.istruzione@certmail.regione.sicilia.it. All'interno delle domande dovranno essere inserite obbligatoriamente: le azioni di recupero delle competenze di base previste, attraverso il supporto allo studio, l’ascolto, l’empatia e la realizzazione di percorsi didattici personalizzati o per piccoli gruppi; gli interventi di potenziamento delle competenze da avviare attraverso esperienze e percorsi di arricchimento finalizzati al pieno sviluppo delle potenzialità, delle abilità, della capacità di apprendimento e sviluppo del pensiero critico, anche attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche innovative.
 

Scarica qui la circolare "Fuori Orario" e i modelli allegati.

Nuovi controlli del Corpo forestale della Regione Siciliana sul grano destinato alla commercializzazione e al consumo in Sicilia. Gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras), in tre diversi interventi congiunti con il Servizio fitosanitario dell'assessorato regionale dell'Agricoltura, nel mese di febbraio hanno prelevato campioni dai carichi di grano giunti a bordo di navi attraccate nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, per sottoporli ad analisi di laboratorio. I controlli sono stati disposti dagli assessorati regionali dell'Agricoltura e del Territorio e ambiente.

 Il primo e il 23 febbraio scorsi sono stati effettuati dei prelievi da un carico di tremila tonnellate di grano tenero croato; il 26 febbraio, altri prelievi hanno riguardato campioni di un carico di 27 mila tonnellate di grano duro e di tremila tonnellate di grano tenero originari dello stato canadese del Quebec. Stamattina tutti i campioni prelevati sono stati consegnati all'Istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo per essere esaminati. Entro una settimana si conosceranno gli esiti delle analisi multiresiduali per verificare l'eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantitativi superiori ai limiti di legge. 

 «Voglio ringraziare gli uomini del Corpo forestale che hanno prelevato campioni di grano proveniente dall’estero. La Regione - dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino - c’è e vigila con attenzione sulla qualità di questo grano per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale e la salute dei consumatori messa a repentaglio da prodotti di scarsa qualità». 

«Si tratta di una questione delicata che ha risvolti sanitari oltre che economici. Per questo - sottolinea l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana - il mio assessorato, di concerto con l'assessorato dell'Agricoltura, ha predisposto questi controlli che abbiamo intenzione di ripetere con regolarità. Ringrazio il personale del Noras del Corpo forestale per l'attento lavoro svolto. Useremo tutti mezzi che abbiamo a disposizione per difendere la nostra agricoltura dalla concorrenza sleale e per proteggere i siciliani da prodotti che potrebbero essere insalubri perché coltivati in Paesi dove ci sono scarsi controlli fitosanitari. Il governo della Regione manterrà una vigilanza costante affinché la Sicilia non subisca una colonizzazione selvaggia in materia di cibo che danneggia la nostra salute e la nostra economia».

 

Lo scorso anno sono stati otto i controlli effettuati dal Noras sui carichi di grano estero giunti in Sicilia. Le analisi dei campioni svolte da laboratori accreditati dall'Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) del ministero dell'Agricoltura hanno verificato la loro conformità ai valori di legge. 

I richiami di Mattarella.

Febbraio 24, 2024

Nel giro di appena 24 ore il Presidente della Repubblica è dovuto intervenire per richiamare tutti , in particolar modo i partiti, affinchè si abbassiano i toni violenti. "Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà". Sergio Mattarella è preoccupato, e non da oggi, di quanto si stiano alzando i toni del confronto politico ed interviene con una inevitabile solidarietà a Giorgia Meloni .Al capo dello stato non è piaciuta neanche la manifestazione di Roma dove un manichino di cartone con le sembianze della premier è stato bruciato in piazza ed è comprensibile per un presidente che da anni si spende invitando le forze politiche al dialogo, al confronto ma mai allo scontro. Per questo il messaggio di Mattarella va oltre il contingente e vale in questa fase "urbi et orbi". Mattarella è intervenuto anche sui recenti fatti che hanno visto protagonisti gli studenti e le forze dell'ordine a Pisa e Firenze per la fine dei bombardamenti a Gaza durante i quali ci sono state cariche delle forze dell’ordine sui manifestanti. «Il Presidente della Repubblica - si legge in una nota - ha fatto presente al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi , trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».  I richiami di Sergio Mattarella alla non violenza e al dialogo democratico forniscono il polso della attuale situazione per niente tranquilla di ciò che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti , ma che non nasce da adesso , piuttosto è figlia di quel mancato senso del rispetto politico che va sul personale dai toni a volte talmente insopportabili. Sulle manifestazioni bisognerebbe soffermarsi su quale debba essere il limite tra il diritto di manifestare e il dovere di chi ha deciso di manifestare. Quando diritto e dovere entrano in contrasto si arriva immangabilmente alla collisione. L'esempio di Empoli è ciò sul quale bisogna puntare : Un corteo, non preavvisato, di studenti a sostegno della Palestina ha sfilato  per le vie del centro di Empoli . La manifestazione si è svolta senza episodi di violenza e problemi di ordine pubblico. Gli studenti hanno esposto alcuni striscioni con messaggi come 'Palestina libera' e 'Proteggeteci non picchiateci'. Ganhi affermava : "

la forza della verità e della “nonviolenza”.

 

 ( GIAN MARIO SPACCA) La forma di governo oggi più diffusa è la democrazia.
Eppure è sempre più evidente nei cittadini un atteggiamento di forte insoddisfazione nei confronti della politica. Tanto da arrivare a chiedersi se davvero la politica è importante, se c’è ancora spazio e disponibilità per un impegno civile che abbia come obiettivo il benessere della collettività.
È la sfida che Gerry Stoker raccoglie fornendo una riflessione sui punti deboli della situazione attuale e indicando una serie di sentieri per conseguire una rinnovata passione per la ‘cosa pubblica’.
I cittadini avvertono una distanza sempre maggiore della politica dalla loro quotidianità, dai loro interessi, da ciò che ritengono importante e vitale. E rispondono con altrettanta distanza, con un disamore e un disincanto che li portano a considerare la politica appannaggio di un ristretto gruppo di professionisti da cui non si sentono più rappresentati. È l’ondata dell’antipolitica, la tentazione di chiudere con la partecipazione, di non credere più che ci siano strade percorribili per far sentire la propria voce, mediare con le richieste degli altri e rendere possibile la cooperazione.
Ci sono margini per un nuovo slancio della passione civile?
Stoker comincia col verificare le cause della situazione attuale, analizzando quanto è avvenuto nei governi democratici più importanti dell’Europa e del mondo, arrivando alla conclusione che i problemi non nascono, come si sarebbe portati a credere, dalla corruzione della classe politica, né da un distacco dagli ideali democratici.
Responsabili della disillusione attuale sono piuttosto le ‘patologie’ caratteristiche della nostra società: anzitutto il prevalere dell’individualismo e del consumismo, che portano a cercare benefici personali e non collettivi;
poi un atteggiamento di forte cinismo, che genera una sfiducia totale nelle parole dei politici;
infine una rinnovata fortuna del populismo, che rende incapaci di vedere la complessità della politica.
Di fronte a questo quadro, la proposta di Stoker è articolata su diversi piani – dalla ricostruzione di una politica rappresentativa e militante a una nuova architettura delle istituzioni e dei partiti, all’attenzione verso una governance multilivello che guardi al globale come al locale e si condensa infine in uno slogan: quello di cui abbiamo bisogno è una politica ‘amatoriale’, che si contrapponga all’attuale arena professionalizzata.
Occorre che i giovani si rendano protagonisti della nuova stagione e i cittadini si trasformino in ‘dilettanti competenti’, capaci di civismo e volontariato, disposti ad accogliere con realismo efficace le sfide della convivenza civile.

Un marito brontolone, due figli, gli amici dei figli, due cani, un merlo, un gatto: una miscela unica, surreale, all’interno della quale Brunella si muove per acconsentire alle pretese del direttore, rispondere alle lettrici, scrivere, infine, un libro. E tutto questo tormentata dalle sue nevrosi, i dubbi, le angosce e i ricordi. L’autrice ci parla della sua famiglia: il nonno anarchico, la nonna francese impegnata in un difficile colloquio con Dio, il padre antifascista, la madre indomita e, prima fra tutti, la sanguinosa ferita mai rimarginata dei quattro fratelli morti tragicamente durante la guerra partigiana. Guida della memoria gli animali, i cani amati e perduti, i gatti, gli uccelli che hanno scandito le diverse epoche della vita della scrittrice: l’infanzia, la guerra, il matrimonio, il ‘68. Ne scaturisce un ritratto straordinario di una donna, in un libro commovente proprio per l’estremo pudore dei sentimenti.

«Progetti innovativi nel campo della pubblica istruzione e della promozione della cultura siciliana, un impegno finanziario di oltre 30 milioni di euro e il cambiamento radicale delle regole nella formazione professionale, che privilegino finalmente il criterio della domanda su quello dell’offerta». Sono i principali punti tracciati dall'assessore regionale all’Istruzione e formazione, Mimmo Turano, per migliorare l'offerta formativa e il benessere degli studenti più giovani e delle loro famiglie, intervenuto oggi alla conferenza programmatica "Le istituzioni contro la violenza di genere e sui minori", organizzato a Valverde, in provincia di Catania, dal distretto socio-sanitario di Gravina di Catania e dal Comune etneo, guidato dal sindaco Domenico Caggegi, alla presenza fra gli altri, del direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Giuseppe Pierro.

«Le scuole siciliane saranno libere di mettere in campo tutte le iniziative possibili per la crescita umana, sociale e culturale dei ragazzi, in una serie virtuosa di attività, anche pomeridiane ed estive, oltre l’orario curriculare – dice Turano spiegando i provvedimenti di prossima attuazione – Potranno rimanere aperte al di là dell'attività didattica, svolgendo parallelamente un’attività sociale, educativa, culturale, sportiva, teatrale».

Tante le misure messe in campo dall'assessorato, fra cui, in modo particolare «le circolari contro la violenza di genere "Arte di ogni genere", con una dotazione di 2,8 milioni di euro, e gli interventi sul tempo d’estate nelle isole minori, mentre è in avvio l’avviso "Scuole aperte" su fondi Fse per le scuole medie, con un impegno di 27 milioni in tre anni e l’apertura di una finestra già nel prossimo mese di marzo. E ancora, la circolare per le scuole elementari dotata di fondi regionali per 2,5 milioni di euro in corso di pubblicazione – continua Turano – Gli istituti potranno così progettare e organizzare attività di doposcuola, escursioni culturali, iniziative di educazione civica e alla legalità, sport di qualsiasi genere, anche in partenariato con enti, onlus e associazioni. Saranno riconosciuti i costi dei pasti e favorite in ogni modo le aperture estive».

di Valeria Lentini

<<Leggere storie alle bambine e ai bambini è un atto di grande impatto sociale, che può cambiare le loro traiettorie di vita>>. Questa riflessione di Costantino Panza, medico e membro dell’Associazione Culturale Pediatri, rende chiara l’importanza della lettura. Atto fecondo e salvifico in grado di ridisegnare i destini, aggiustare le sorti, donare nuove speranze. Specie quando si inizia da piccolissimi. E di lettura condivisa in famiglia si occupa Nati per Leggere, il programma nazionale di promozione della lettura in età precoce, con ramificazioni in tutta Italia.

Lo scorso 20 gennaio il Centro Giovanile Lasalliano di Regalbuto, in provincia di Enna, ha ospitato l’incontro conclusivo nell’ambito della formazione dei nuovi volontari del gruppo interprovinciale Nati per Leggere di Enna e Caltanissetta. Volti, voci e sorrisi. E tanto entusiasmo per una nuova avventura. Ad accogliere le nuove volontarie, l’empatia e la grande competenza delle formatrici del coordinamento interprovinciale e regionale: Antonella Provenzano (formatrice del Centro per la Salute del Bambino onlus), Grazia Grippaldi (referente territoriale Nati per Leggere), Marcella Gianfranceschi (referente Associazione Italiana Bibliotecari – Nati per Leggere Enna e Caltanissetta). Una giornata che ha visto momenti di riflessione e condivisione delle competenze, alternati a lavori in gruppo dedicati all’approfondimento e alla progettazione. Il tutto accompagnato da una sana convivialità.

Sviluppato assieme all’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino, Nati per Leggere è presente in tutte le regioni italiane. Propone gratuitamente alle famiglie con bambini fino a 6 anni di età attività di lettura che costituiscono un’esperienza importante per lo sviluppo cognitivo dei bambini e per lo sviluppo delle capacità dei genitori di crescere con i loro figli. I volontari Nati per Leggere ricevono una rigorosa formazione per essere poi in grado di trasmettere ai genitori il ruolo cruciale della lettura in famiglia anche in tenera età, supportando gli operatori nelle attività di organizzazione e informazione e soprattutto dedicandosi alla lettura insieme ai piccoli nell’alveo dei presìdi NpL.

La formazione dei volontari e degli operatori, riccamente articolata e approfondita, è erogata dal Centro per la Salute del Bambino onlus, organizzazione senza fini di lucro con un obiettivo ambizioso: garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini uguali opportunità di sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale, fin dalla nascita. Affinché le opportunità siano realmente a portata di tutte e di tutti.

<<Leggere storie alle bambine e ai bambini è un atto di grande impatto sociale, che può cambiare le loro traiettorie di vita>>. (Costantino Panza – Associazione Culturale Pediatri) 

Bruno Tognolini, scrittore per bambini e autore Rai, ha ideato la Filastrocca dei Nati per Leggere: <<Leggimi subito, leggimi forte/Dimmi ogni nome che apre le porte/Chiama ogni cosa, così il mondo viene/Leggimi tutto, leggimi bene/Dimmi la rosa, dammi la rima/Leggimi in prosa, leggimi prima>>. Perché prima si inizia a leggere, maggiori sono le opportunità di vita e di crescita. <<Se cambi l’inizio della storia, cambi tutta la storia>>.

Alla fine dello scorso anno, è stato pubblicato il decreto legislativo 216 relativo all’attuazione della riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Uno dei cambiamenti più rilevanti è legato alla modifica degli scaglioni a cui applicare le aliquote, che da 4 passano a 3. Si tratta di cambiamenti che, come segnala Ifel, non riguarderanno l’addizionale comunale Irpef, una delle entrate tradizionali delle amministrazioni italiane. Le tasse e le imposte rappresentano una fonte di entrata importante anche per i comuni, contribuendo come voce complessiva di entrata al 23,5% degli introiti delle amministrazioni. Si tratta di entrate necessarie per garantire un funzionamento efficiente della macchina amministrativa che permette poi di avere dei servizi capillari su tutto il territorio. Assieme all’imposta municipale unica (Imu) e alla tassa sui rifiuti (Tari), l’addizionale comunale dell’Irpef rappresenta una delle principali imposte versate dai contribuenti alle amministrazioni. Questa particolare fonte di entrata è legata all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Le tipologie di reddito incluse sono di diverso tipo, tra i principali si comprendono i redditi fondiari, quelli di capitale, quelli di lavoro autonomo e dipendente (incluse le pensioni) e quelli di impresa. L’addizionale è stata istituita alla fine degli anni novanta con il decreto legislativo 360/1998. Per i comuni è possibile, salvo deroghe particolari come quella concessa al comune di Roma, istituire un’aliquota non eccedente lo 0,8%. Le amministrazioni possono introdurre un’aliquota unica oppure delle aliquote differenziate tra di loro, con la clausola di adeguarsi agli scaglioni di reddito presenti per la componente Irpef nazionale. Una condizione che verrà a meno per il 2024. È inoltre possibile per i comuni introdurre una soglia di esenzione subordinata a specifici requisiti reddituali.

L' Istituto professionale Don Pino Puglisi , si riconferma ai vertici italiani nel "contest NAZIONALE DEL PECORINO ROMANO DOP", tenutosi il 31 Gennaio 2024 presso l'Istituto Alberghiero "Carlo Porta" di Milano. Risultato prestigioso considerando che la selezione iniziale contava 1500 piatti partecipanti e alla fase finale solo 30 piatti.
Le studentesse Aurora Testa e Tosca Piemonte hanno sfiorato il podio (3° posto) per soli 2 punti, aggiudicandosi il 4° e 5° posto nella classifica generale. Ecco i piatti proposti:
-Gnocchi di Fava Larga di Leonforte su vellutata di Pecorino allo zafferano di VALGUARNERA;
-Filetto di suino Nero dei Nebrodi con crema di pecorino ,fantasia del cuore di Sicilia.
Le alunne sono state guidate dal prof. Giuseppe Rinallo, presidente dell'Associazione Cuochi e Pasticceri Ennesi, che afferma: "per me oggi è una doppia gioia, sia per la mia scuola che si riconferma fra le migliori d'Italia, che per la nostra associazione di categoria che vanta tantissimi giovani promettenti e chef stellari , grazie alla sinergia con chi lavora con noi per sviluppare maggiori competenze di settore e per dare maggiore risalto al nostro entroterra siciliano, ricco di tesori. Un grazie a tutti colleghi che hanno collaborato e alla scuola che da la possibilità ai ragazzi di esprimere la propria professionalità. Un sincero ringraziamento al nostro Dirigente Scolastico prof. Serafino Lo Cascio e al responsabile di sede prof. Felice Bonelli  e a tutto il personale scolastico che ha collaborato."

L'ultimo rapporto dello Smivez pubblicato di recente , fotografa il presente e il futuro del Mezzogiorno d'Italia. Nel 2080 la popolazione del Sud , scenderà di 8 milioni di residenti. Il Meridione avrà quindi quasi la metà della popolazione di oggi.  Il fenomeno dello spopolamento ci dice che negli ultimi vent'anni , ha causato un calo dei residenti di poco più di un milione di persone. L'esodo dalle regioni più povere d'Italia e d'Europa , avrà dunque una accelerazione tre volte maggiore negli anni a venire. Sono numeri che impressionano e allarmano perchè fotografano già da adesso come saranno i nostri paesi , specie quelli delle zone interne della Sicilia, con i quali bisognerà fare i conti. Difficile pensare che il territorio di Enna non sarà toccato , anche perchè la popolazione residente continua a diminuire mentre ancora si attende il tanto sperato sviluppo del Mezzogiorno , con i problemi ancora irrisolti: condizione delle strade, dei trasporti, servizi, scuole . Mancanza di lavoro. Come sarà la nostra città nel 2080 ?. Dalle risposte immagino che direte " se ci campo ! ". Comprensibile. E' doveroso però porci il problema fin da adesso. Ottanta anni fa i nostri padri si ritrovavano a dover ricostruire il paese dilaniato dalla guerra. Ma fra cinquant'anni cosa lasceremo alle future generazioni ?. E' dunque su questo importante tema che la politica dovrà confrontarsi.