Vogliamo riproporre il bel articolo che Elena Cifali ha scritto questa breve nota, ispirata ad un post di Vito Massimo Catania sul suo profilo facebook (6 maggio 2014). dove si legge: "Amici e fratelli runner, prima di giudicare qualcuno abbiate almeno il buon senso di conoscere la persona, e giusto che voi parlate di me, perché io di voi non so niente e ne voglio sapere, pensate che io vivo dentro una sfera di cristallo; mi sta bene come mi sta bene che pensiate che io giochi sporco per non usare un altro termine, però vi chiedo un favore, come qualcuno si permette di scrivere in privato"Sei un atleta finito..." mi dispiace deluderti potevo chiudere Messina anche in 5 ore, ma con l'orgoglio e l'amore che o sempre messo in ciò che faccio, io c'ero e l'ho chiusa ma lei dov'era.... Per chiudere sono sempre a disposizione perché non o nulla da nascondere e cammino sempre a testa alta"
Elena ispirata da queste parole così scrive.
(Elena Cifali) Caro Vito, Il tuo sfogo, il tuo rammarico mi hanno toccata nel profondo.
Conosco perfettamente i sentimenti che stanno attraversando tutto il tuo essere in queste ore: rabbia, delusione, tristezza, pessimismo. Sono sentimenti ai quali ormai mi sono abituata.
Poco fa, al termine del mio allenamento mi si è avvicinata una persona e con fare di scherno dice ad altri presenti d’aver fatto un pessimo allenamento, e poi continua con questa frase: “Mi sento come Elena, quando fa le 6 ore e corre a 8 minuti al chilometro”.
Questa frase non solo mi ha lasciata stupita, ma mi ha anche offesa nel profondo.
Avrei voluto replicare, giustificare le mie andature lente nelle ultra e non solo. Avrei potuto spiegare a questa persona che non ha mai gareggiato su una distanza superiore alla mezza maratona che per fare le ultra i ritmi sono più lenti e che… e che… e che … con una serie infinita di bla-bla-bla e ancora bla.
Ho preferito mettermi in macchina, accendere la radio e andare via cantando.
Non frequento, né mi sforzo di frequentare le persone che non mi piacciono, quelle che non hanno stima di me.
Vedi, carissimo Vito, alcune persone parlano senza cognizione di causa, altre parlano solo per ferire, altre ancora parlano attraverso i filtri dell’invidia e della gelosia.
Domenica scorsa ho subito notato la tua assenza alla gara di Terrasini, avrei potuto mandarti un messaggio e chiederti il perché, ma non l’ho fatto.
Non l’ho fatto perché non volevo darti l’onore di rispondermi, non volevo che tu ti sentissi in dovere di darmi una spiegazione, di giustificarti in qualche maniera. Il senso di rispetto che ho verso di te passa anche attraverso il silenzio.
Ogni mattina, quando accendo il telefono so con assoluta certezza che ci sarà un messaggio di saluto da parte tua.
Non salti un giorno, spesso nel cuore della notte mi scrivi una semplice frase che mi da gioia e serenità.
Tu sei una persona colorata, una persona speciale, un eletto.
Lo sei e basta, senza se e senza perché, e se qualcuno non vede tutto ciò in te è perché le persone speciali si riconoscono solo fra di loro.
Non lasciare che nessuno turbi la tua serenità, il tuo equilibrio. Consegna al nulla i messaggi negativi, blocca le persone che ti fanno stare male.
Insisti a vivere nell’amore e nella gioia che Cristo ti dona.
La tua fede, così radicata, ti ha aiutato e continua ad aiutarti nei momenti peggiori della tua vita e sicuramente ti supporta nei momenti più belli e sereni.
Lascia agli altri il compito di giudicarti, ma non dare loro importanza, sii come il vento che asciuga anche le lacrime più salate.
Riempi le nostre vite di tutti quei sorrisi e di quegli abbracci che ci fanno sentire fratelli.
Chi non vede tutto ciò è una persona grigia.