Regalbuto. “ Meglio non dare niente per scontato e prima di decidere di entrare nel costituendo Libero consorzio ennese, secondo me il Comune di Regalbuto farebbe bene, se non ancora fatto, a guardarsi attorno e ad aprire un tavolo di confronto anche con il consorzio di Catania , affinchè si possano valutare con serenità e la coscienza del buon padre di famiglia eventuali vantaggi e svantaggi che una decisione di tal genere comporta . In tal senso sarebbe forse più opportuno sentire il parere delle forze politiche e dei movimenti che non hanno voce in consiglio comunale ma che rappresentano ognuna quasi un quarto della popolazione di Regalbuto.In fin dei conti Regalbuto era già provincia di Catania e tutt’ora gravita sulla città etnea sia in termini sanitari che di istruzione universitaria e tempo libero. Anche le acque del nostro Lago servono più al territorio di Catania che a quello di Enna.C’è da dire infine che è meglio valutare anche le eventuali ricadute economiche ed occupazionali per il nostro territorio. La cosa che ci deve spingere è quella che con la nascita dei liberi consorzi dobbiamo evitare di rimanere emarginati, come è di volta in volta accaduto in passato, dalle scelte che sono state fatte a livello provinciale.Se le premesse che leggiamo sui quotidiani sono quelle che il Libero consorzio ennese che si va delineando, si allunga verso il mar Tirreno comprendendo alcuni comuni del territorio di Messina secondo il mio modesto parere mi sembra troppo lontano da noi sia in termini logistici che di collegamenti stradali e con caratteristiche territoriali e socio-economiche molto differenti da Regalbuto.Non metto in dubbio il fatto che i nostri amministratori e con loro metto il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale in prima fila fino ad ora abbiano “dormito” , anzi, sono certo che abbiano un’idea assai concreta sulle cose da fare e che sono state fatte, ma a mio modesto avviso mi sembra che iniziare a coinvolgere la maggior parte delle parti politiche e sociali del paese sia opportuno cercando di stabilire un dialogo che possa avvenire in maniera sereno , costruttivo e non ideologico . Quando Mussolini decise di aggregare il nostro territorio a quello della nascente provincia di Enna fu per volontà di uno solo e non del popolo, sono certo che se il popolo avesse potuto scegliere sarebbe rimasto con la provincia di Catania, oggi si offre la possibilità ai cittadini regalbutesi di esprimersi in un argomento che li legherà possibilmente per i prossimi decenni al nuovo territorio. Sia chiaro che comunque la decisione finale spetterà al consiglio comunale. Ma credo che ascoltare opinioni anche diverse dalle nostre può far solo bene perché ci rinfranca con la realizzazione della “democrazia” o se si preferisce nel suo significato etimologico del “governo del popolo”.
Agovit