“Siamo alle solite che la privatizzazione fosse un danno per i cittadini utenti era una cosa risaputa ma in provincia di Enna si passa ogni limite di umana sopportazione il tutto nell’assenza o forse nella complicità di chi dovrebbe garantire il rispetto delle leggi. Nelle bollettazioni del mese di maggio era inserito il deposito cauzionale nonostante i cittadini lo avessero già pagato all’atto della stipula dei vecchi contratti; oggi, nuovo balzello con “partite pregresse” (conguagli anni 2005-2010) nonostante contratti stipulati dai cittadini nel 2008-20010- 2012) certo qualcuno obietterà che si tratta di una rigidità del sistema di Acquaenna, ma ogni sistema esegue gli imput che vengono impartiti. Ci sembra proprio che ogni scusa è buona per far cassa a scapito dei cittadini che spesso pagano non sapendo se le somme richieste rispondono alle norme di legalità o siano degli abusi. I conguagli per partite pregresse è vero che sono state autorizzate dall’assemblea dei soci dell’ATO idrico n. 5 composto dal presidente della Provincia di Enna e dai Sindaci dei comuni con delibera n. 2 del 25.01.2012, ma è altrettanto vero che gli anni dal 2005 al 2009 sono caduti in prescrizione e, quindi, non dovute.

Migliaia di giovani e di famiglie oggi fin dalle 10 del mattino sono rimasti incollati davanti al monitor del proprio PC per registrarsi sul sito e sperare così di entrare tra gli 800 fortunati che avrebbero così potuto sperare in un "avviamento al lavoro". Si sono invece trovati davanti alla scritta ( sul monitor) : " La pagina web non è disponibile" . C'era forse da aspettarselo ? Si . La Sicilia ( riferita alla classe politica regionale) ci ha abituato da decenni a queste cose. Il resto  ( commenti compresi) lo potete leggere di seguito.

Problemi e proteste in Sicilia, a causa delle enormi difficoltà incontrate dagli utenti del portale del Piano Giovani: si tratta dell’iniziativa creata dalla Regione siciliana per l’attivazione di tirocini retribuiti per i giovani, 2000 in tutto, suddivisi in diverse giornate.

Oggi era previsto il secondo clickday con partenza alle 10,00, prevedendo l’attivazione di 800 tirocini. Una corsa contro il tempo per le migliaia di giovani aspiranti che disperatamente in cerca di lavoro hanno riposto le loro speranze nel Piano giovani, che però sembra non abbia correttamente funzionato.

La conferma arriva da Alessandro Balsamo, segretario particolare dell’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra: ”La società che gestisce il sito ci ha confermato che ci sono stati dei problemi di natura tecnica per il sovraccarico di utenti connessi, che sono stati circa 95 mila – dice  - L’assessore ha già dato disposizioni per verificare cosa è avvenuto.

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Adesso è semplice affermare che " lo avevamo detto". A dire il vero non abbiamo mai creduto alla favola che alcuni giornali andavano raccondando sulla costituzione di un mega libero consorzio che comprendesse i comuni dell'ex provincia di Enna e alcuni comuni dei Nebrodi. Gufi ? No . Solo ragionamento logico. La notizia che riportiamo dal quotidiano La Sicilia non fa che confermare il fatto che sul territorio dell'ex provincia di Enna pesano ancora le decisioni che vengono presi ad Enna da parte di personaggi incolori che intrecciano i loro obiettivi seppur da apparenti posizioni diverse.Non hanno meno colpe quei sindaci e presidenti dei consigli comunali che si sono "rifiutati" fino ad ora di discutere dell'argomento demandando il tutti ai "giochi politici" forse più comodi da realizzare per chi pensa alla politica come realizzazione personale. Abbiamo sempre affermato che questa volta sarebbe stato democratico sentire l'opinione dei cittadini del territorio dell'ex provincia di Enna perchè  oggi si offre la possibilità ai cittadini  di esprimersi  su un argomento che li legherà possibilmente per i prossimi decenni al nuovo territorio. E adesso ? Meglio leggere fino in fondo l'articolo che segue.

regalbuto press

Grazie alla legge regionale n°8 del 2014, i comuni dei Nebrodi occidentali non hanno bisogno di aderire al consorzio delle Madonie o a quello di Enna per non dipendere più da Messina”. La riunione che si è svolta in un locale di Castel di Tusa, alla presenza di sindaci e consiglieri comunali, ha lanciato la proposta di costituzione di un nuovo consorzio dei Nebrodi, che comprenderà buona parte del versante tirrenico della vecchia provincia, e si potrebbe verificare la rinunzia dei nove comuni che avevano aderito, anche se non ufficialmente, al libero consorzio di Enna, partecipando tra l’altro ad alcune riunioni, che erano state organizzate presso l’Università Kore e condividendo totalmente le iniziative, che erano state intraprese, approvando in maniera totale le iniziativa intraprese dal sindaco Paolo Garofalo. Ora, invece tutto torna in alto mare perché alcuni rappresentanti politici di quella zona hanno evidenziato che è preferibile che l’area nebroidea non sia smembrata, perché anche aderendo ad un altro consorzio, le circoscrizioni dell’Agenzia delle Entrate, del Tribunale, dell’Azienda sanitaria, del Catasto, del Provveditorato agli studi, della Questura, della Prefettura, dell’Inps, ecc., rimarrebbero invariate, con il risultato che i comuni dei Nebrodi occidentali, pur associandosi ad Enna o alle Madonie, continuerebbero a far riferimento a Sant’Agata di Militello o a Patti, quando non direttamente a Messina, per tanti servizi. Una situazione questa che mette in difficoltà il libero consorzio di Enna,

Nascono turbolenze all’interno dell’Udc dopo le dichiarazioni espresse circa la possibilità di alleanze in vista delle prossime elezioni amministrative. Le decisioni del segretario provinciale, Lorenzo Granata sono state tempestive e decise visto che ha nominato un commissario comunale, dopo essere stato in contatto con la direzione nazionale, nella persona del vice segretario provinciale, Mario Tedesco.

“L’Udc alle Europee ad Enna – ha dichiarato Lorenzo Granata (nella foto) – ha ottenuto 100 voti pur essendoci in lista il segretario regionale Giovanni Pistorio e l’assessore regionale Patrizia Valenti. Un risultato molto modesto venuto fuori a causa di una campagna elettorale miserevole e durante la quale si è notata l’assenza del segretario cittadino e non ci sono state riunioni indette dal segretario comunale”.

“Visti i risultati elettorali che definirei assolutamente non rispondenti alle aspettative – ha proseguito Lorenzo Granata – ho nominato Mario Tedesco quale unico portavoce dell’Udc di Enna”. Il commissariamento è già avvenuto da tempo e Granata lo ha comunicato anche ai vertici della segreteria regionale ottenendone il benestare. “A breve – spiega Granata – affiancheremo a Mario Tedesco una rappresentante del mondo femminile e una nuova squadra di dirigenti leali che hanno votato per l’Udc e non per Zambuto e il Pd”. Lorenzo Granata, inoltre, ha specificato in tema di alleanze con altri partiti ha partecipato ad un incontro per la costituzione di un’area di centro che vede insieme Udc, Ncd, Scelta civica e l’Italia per domani proprio in vista delle prossime elezioni amministrative che ad Enna hanno un’importanza particolare perchè nel prossimo aprile ad Enna ed in provincia ci saranno i liberi consorzi. “Vogliamo allargare quest’area politica ad altri soggetti per varare un programma politico per la città – conclude Lorenzo Granata – ed a questo tavolo porterò una mia proposta per il candidato sindaco che io avrei già individuato”. E’ una persona che racchiude in se tutti i crismi di onestà, capacità amministrativa e politica. Il soggetto giusto per poter competere all’elezione a sindaco di Enna”.

SI SEGUITO LA PRONTA RISPOSTA DEL SEGRETARIO CITTADINO DI ENNA MICHELE MACALUSO

 

Pubblichiamo interamente il documento che è stato redatto durante i lavori dell'ultimo consiglio comunale e sottoscritto da tutti i consiglieri.

A Sua Eccellenza il Prefetto

I cittadini Regalbutesi stanno dando prova e conferma della loro apertura e della loro ospitalità, specialmente i nostri giovani hanno accolto a braccia aperte quei nostri fratelli più sfortunati che fuggono da situazioni di terribile disagio quali guerre, miseria, persecuzioni.
Accanto a questi aspetti di grandissima e profonda umanità è però nostro dovere constatare come ben presto, in nome di valori universali come la solidarietà e l’accoglienza, il sistema messo in atto dallo Stato e dall’Unione Europea si sia nostro malgrado trasformato in un vero e proprio business, un sistema in cui la vita di un essere umano disperato corrisponde ad una cifra di denaro della quale l’aspetto del soccorso umano , materiale e spirituale, passa in secondo piano. E’ in questo modo che rifugiati e richiedenti asilo diventano nient’altro che strumenti di arricchimento , business, e cessano di essere trattati ed accolti per quello che propriamente e realmente sono: essere umani.
In considerazione che il territorio di Regalbuto ospita al momento un numero previsto di 70 migranti, in strutture diverse, chiediamo un’attenzione ulteriore, più di quella già posta, da parte di Sua Eccellenza, per evitare l’attivazione di nuove strutture di accoglienza nella nostra piccola comunità. La città di Regalbuto pur dotata di grandissima umanità, non appare oggettivamente in grado di sopportare logisticamente un eventuale aumento del numero dei migranti. I servizi non bastano, l’erogazione idrica è tradizionalmente razionata ad alcune ore al giorno (in assenza di guasti), l’organico della nettezza urbana è insufficiente , non esistono presidi sanitari attrezzati per la gestione delle emergenze, le forze dell’ordine, come ormai apparato in tutto il circondario ennese , soffrono di una carenza di organico non indifferente.
E’ con questo spirito e per le ragioni esposte che chiediamo a Sua Eccellenza il Prefetto di voler fermare eventuali progetti di nuovi insediamenti e/o ampliamenti di quelli già esistenti per l’accoglienza dei rifugiati nel Comune di Regalbuto e di voler attenzionare la problematica alla luce dei rilievi posti in essere da questo Consiglio.

A supporto della nota del Sindaco del 17 Luglio 2014, prot. 14158.

Regalbuto, 21/07/2014

 

(fonte foto sito: Repubblica.it)

Ecco l’ultimo scandalo e il nuovo primato firmato Regione Sicilia. Grazie al Piano Giovani, le figure ricercate (e al limite della legalità) sono proprio quelle di Sagrestano, di Guardapecore o ancora di Donna Tuttofare. Questi sono gli annunci che campeggiano sul sito di riferimento a proposito dei tirocini formativi attivati in Sicilia.

La Regione Sicilia in questi giorni si è data un bel da fare per abbattere in qualche modo il problema dell’occupazione giovanile, grazie al tanto discusso Piano Giovani. Un progetto che nella sua forma utopica aveva tutte le carte in regole per far tirare un sospiro di sollievo ai ragazzi, che, con tanto di laurea sulle spalle, chiedono ogni sera 20,00 Euro a Papà prima di uscire.

Ma qualcosa, come sempre, è andato per il verso storto.

Come si evince in una nota emessa dal sito Espresso “La Repubblica” (da dove è tratto questo articolo) i tirocini formativi in Sicilia, promossi con il Piano Giovani, profumano di truffa.

Dal Guarda Pecore al Sagrestano: passando per la donna tuttofare.

Da quanto emerso dalla prima fase del progetto Piano Giovani di Crocetta, ad avere la meglio, sono di sicuro le aziende che hanno così potuto aprire le porte “legalmente” agli stagisti, ricevendo al contempo manodopera a costo zero, e per di più, pagati dallo Stato.

Il tutto diventa più imbarazzante, quando è lo Stato a pagare il tirocinio ad esempio ad un sagrestano o ancora quando gli annunci, rasentano la legalità, come l’annuncio per donna tuttofare, con la Regione Sicilia complice. Si perché basta andare sul sito in questione per caricare l’offerta di lavoro (qualsiasi essa sia) in qualità appunto di datore di lavoro, e ricevere presto, un giovane disperato.

Il criterio per la selezione dei tirocinanti, per questa prima tranche di assunzione, non è ancora stata resa nota. Nel mentre tutti vanno pazzi per i tirocini della regione! Clicca qui per guardare la gallery degli annunci più pazzi d'Italia -> Segui il link su Repubblica.

 La Prefettura, su indicazione del ministero dell'Interno - Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, al fine di fronteggiare i massicci sbarchi di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, deve procedere all'individuazione di Centri di accoglienza per immigrati richiedenti protezione internazionale siti nell'ambito del territorio della provincia di Enna, con i quali assicurare sino al 31 dicembre, l'accoglienza di un numero di immigrati già presenti pari a 410 e ospitati presso strutture temporanee della provincia di Enna, in forza di convenzioni in scadenza il 31 Agosto. Per tale motivo, la Prefettura ha emesso un avviso pubblico, perché si vuole determinare una graduatoria di enti gestori con i quali stipulare un accordo quadro e garantire, a scorrimento della stessa graduatoria, l'individuazione di Centri presso cui alloggiare gli immigrati richiedenti la protezione internazionale. L'accoglienza dovrà essere svolta all'interno di strutture per le quali i soggetti interessati abbiano la disponibilità alla data di presentazione dell'istanza, con una capacità ricettiva minima di 20 persone e comunque non superiore a 100 ed a seguito di stipula di relativa convenzione per la fornitura dei servizi e dei beni allo scopo necessari. La spesa presunta al fine della elaborazione degli atti della gara viene stimata in un milione 750 mila euro e 700 oltre Iva.

Mercoledì sera in un noto locale di Regalbuto si è riunita l’assemblea degli iscritti e simpatizzanti del movimento civico “ Orgoglio Regalbutese “ . Un’assemblea molto partecipata , come fino ad ora sono state partecipate quelle avvenute nei mesi scorsi, durante la quale si sono affrontati temi che riguardano la vita sociale , politica e culturale di Regalbuto. Nell’occasione si è discusso sul progetto Sprar  di Regalbuto ,il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati , e i  risvolti socio economici che ha avuto nel tessuto sociale della città. Altro argomento è stato quello relativo agli incontri che la delegazione di “Orgoglio regalbutese” ha avuto nelle scorse settimane con alcune forze politiche e movimenti cittadini nel corso dei quali è stato ribadito il concetto , già espresso in passato, e cioè che è necessario porre al centro dell’attenzione la città di Regalbuto, con i suoi problemi e le contraddizioni , per costruire il futuro prossimo dei ragazzi e dei giovani. I presenti hanno altresì ribadito che la politica deve confrontarsi sugli argomenti socio economici che vive la città, sui metodi per affrontarli e realizzare progetti condivisibili e non sulle persone. Dopo la pausa estiva riprenderanno gli incontri informativi degli aderenti al movimento e l’approfondimento del confronto con le forze politiche e movimenti di Regalbuto.  

Roma. Una delegazione di sindaci dell’Ennese è stata ricevuta a Roma. Scopo della missione, rappresentare le difficoltà di un piccole territorio dove necessitano infrastrutture ed investimenti sull’economia e la sicurezza idrogeologica. La delegazione, formata dai sindaci di Regalbuto Francesco Bivona, di Villarosa Francesco Costanza, Calascibetta Carmelo Cucci, di Leonforte Francesco Sinatra, di Valguarnera Sebastiano Leanza, e di Gagliano Salvatore Zappulla, è stata ricevuta a Palazzo Chigi da Nicola Centrone, capo segreteria del sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri Luca Lotti. Con i sindaci era presente Angelo Argento, della direzione nazionale del Pd. L’incontro istituzionale è seguito ad una tappa alla sede nazionale del Pd, dove i sindaci hanno incontrato Davide Faraone. Al Governo centrale i sindaci hanno rappresentato le istanze di una ex provincia con un territorio interno e poco esteso, che soffre la crisi economica più di altre e che è “affetta” da una storica mancanza di strade percorribili, di interventi di messa in sicurezza degli abitati e di provvedimenti strutturali per il rilancio della sviluppo di una intera comunità. Molti i temi trattati per i quali i sindaci, in veste di rappresentati dei cittadini che li hanno eletti, hanno chiesto al Governo attenzione per le problematiche specifiche del territorio nel suo complesso e dei diversi Comuni. E’ stata illustrata anche la realtà di una ripresa del flusso migratorio dai piccoli Comuni dell’entroterra i cui cittadini sono costretti ad emigrare e che rischia di trasformarsi in una emorragia di popolazione, con il conseguente ulteriore impoverimento di tutto il territorio. Centrone, che ha preso atto delle richieste avanzate ha ribadito la disponibilità del Governo e del presidente del Consiglio Renzi alle istanze dei sindaci. I componenti della delegazione hanno sottolineato che, pur essendo soddisfatti per l’attenzione rivolta alle loro richieste, sono intenzionati ad insistere nelle battaglie future che devono riportare i territori al centro della politica regionale e nazionale che devono dare risposte certe alla profonda crisi delle aree interne.