Calcio a cinque. Alla Lubrisol il derby contro l'Argyrium.
Doppietta di Cereta e di Campagna e rete di Ciccio Insinga. Con un perentorio 5 a zero che non lascia spazio a discussioni la Lubrisol Regalbuto ha vinto sabato scorso al Palasport di Regalbuto il derby di calcio a cinque C1 contro i cugini dell’Argyrium. Sembrerebbe tutto facile ma non è stato così perché la partita a tratti è stata molto equilibrata anche se alla fine i dirigenti di Agira hanno dovuto ammettere : “Niente da fare..troppo forti i ragazzi di mister Paniccia ai quali auguriamo il meglio..Ora a testa al prossimo sabato dove in casa ospiteremo il forte United Capaci..secondo della classe” . Regalbuto sempre più in testa alla classifica nella terza di ritorno con una classifica che è rimasta pressochè invariata perché le dirette inseguitrici Mabbonath,Capaci, Mascalucia e Melilli hanno vinto i rispettivi incontri. “ Sarà un campionato giocato punto dopo punto – ci dice un soddisfatto direttore sportivo della Lubrisol Sergio Politi – Già sabato prossimo per noi la trasferta a Messina contro lo Sport Club Peloritana non deve ingannarci perché sono proprio le squadre che devono salvarsi a dover dare tutto. I nostri ragazzi sono consapevoli di ciò e sano che è vietato distrarsi.” Ieri per il team della Lubrisol giornata di riposo e oggi riprenderanno regolamente gli allenamenti agli ordini di mister Alfredo Paniccia.
Calcio a cinque. Alla Lubrisol il derbi contro l'Argyrium.
Doppietta di Cereta e di Campagna e rete di Ciccio Insinga. Con un perentorio 5 a zero che non lascia spazio a discussioni la Lubrisol Regalbuto ha vinto sabato scorso al Palasport di Regalbuto il derby di calcio a cinque C1 contro i cugini dell’Argyrium. Sembrerebbe tutto facile ma non è stato così perché la partita a tratti è stata molto equilibrata anche se alla fine i dirigenti di Agira hanno dovuto ammettere : “Niente da fare..troppo forti i ragazzi di mister Paniccia ai quali auguriamo il meglio..Ora a testa al prossimo sabato dove in casa ospiteremo il forte United Capaci..secondo della classe” . Regalbuto sempre più in testa alla classifica nella terza di ritorno con una classifica che è rimasta pressochè invariata perché le dirette inseguitrici Mabbonath,Capaci, Mascalucia e Melilli hanno vinto i rispettivi incontri. “ Sarà un campionato giocato punto dopo punto – ci dice un soddisfatto direttore sportivo della Lubrisol Sergio Politi – Già sabato prossimo per noi la trasferta a Messina contro lo Sport Club Peloritana non deve ingannarci perché sono proprio le squadre che devono salvarsi a dover dare tutto. I nostri ragazzi sono consapevoli di ciò e sano che è vietato distrarsi.” Ieri per il team della Lubrisol giornata di riposo e oggi riprenderanno regolamente gli allenamenti agli ordini di mister Alfredo Paniccia.
Volley. Il Città di Nicosia accede alla seconda fase del torneo.
Nel campionato interprovinciale di prima divisione maschile,organizzato dalla federvolley di Caltanissetta,il Città di Nicosia è la prima squadra del girone C che accede alla seconda fase del campionato , vale a dire quella che eleggerà le squadre che dovranno contendersi la promozione in serie D. Battendo l’Amèselon di Regalbuto,sabato scorso nella tensostruttura di Nicosia,Giovanni Lo Faro e compagni hanno matematicamente raggiundo il primo traguardo stagionale. La seconda squadra sarà eletta dal doppio incontro tra Tarblitz di Calascibetta e Ameselon Volley. Ma andiamo alla partita. Primo set un po’ sofferto per la squadra del direttore sportivo Pierluigi Campione, fino al 22 pari ma poi la maggiore esperienza del sestetto di Nicosia ha consentito di chiudere il primo set sul punteggio di 25 a22. Il secondo set inizia con un Amèselon ancora aggressivo che porta il vantaggio fino alla metà del set ma poi Matteo Gamiddo e compagni dovranno fare i conti con il ritorno dei padroni di casa che chiudono sul 25 a 17. Senza storia il terzo set dato che il sestetto di Regalbuto si disuniva e al fischio dell’arbitro la giusta gioia del città di Nicosia si manifestava anche con gli applausi dei propri sostenitori. Nicosia dunque nella seconda fase e un Regalbuto in crescita ( ricordiamo che questa squadra si è formata appena tre mesi fa). La compagine nicosiana è guidata, in panchina da un coach di lungo corso e pietra miliare del volley nicosiano come Franco Corsale, ed in campo dal sempreverde capitano Giovanni Lo Faro, vera colonna di questa giovane squadra composta da Daniele Duca, Daniele Scardino, Stefano Lociuro, Giovanni Lo Faro, Francesco Battaglia, Filippo Salerno, Marco D'Urso, Stefano Rizzo, Francesco Projetto, Salvatore Lociuro, Giacomo Orsini, Vincent Duca, tutti ragazzi di Nicosia che, per passione ed amore di questo sport, pur ripartendo dal basso, hanno accettato il progetto sportivo della nuova dirigenza, nelle persone di Fabrizio Ridolfo, D.G. dell'A.S.D. Città di Nicosia, e di Pier Luigi Campione e Fabio Bruno, Responsabili del settore Volley. “ Il nostro obiettivo è far riemergere la tradizione maschile del volley a Nicosia – ci dice Pierluigi Campione- questo successo è il primo passo , ora penseremo al prossimo incontro perché vogliamo chiudere questa prima fase a punteggio pieno e possibilmente senza perdere un set.”
#Regalbutoriparte. Gaetano Messina eletto segretario del movimento.
Il direttivo del movimento, nato dall'assemblea tenutasi nel dicembre scorso, si è riunito per l'elezione delle tre cariche esecutive stabilite dallo statuto, il Segretario il Vice segretario e il tesoriere. Dopo un'attenta discussione interna il direttivo nella sua unanimità ha eletto Gaetano Messina quale Segretario, Rosario Calcerano vicesegretario, e Vincenzo La Bruna tesoriere. Il Movimento civico, ha ora completato l'iter costitutivo con l'elezione di queste importanti cariche, che quale organo esecutivo si faranno espressione della volontà dell'assemblea tutta. Il neo Segretario Messina ha dichiarato subito dopo l'approvazione "sono particolarmente onorato che la scelta sia ricaduta su di me, per me appunto è la prima volta come segretario nonché membro di un movimento che si prefigge come alternativa amministrativa, ed essendo il primo movimento di opposizione, la cosa mi carica di responsabilità e impegno, impegno che non farò mancare, dedicandomi sin da subito alle numerose iniziative che già questo direttivo ha indicato, come i numerosi incontri che nei prossimi mesi svolgeremo sulle tematiche che più premono alla nostra cittadinanza" il direttivo pertanto si è aggiornato, iniziando ad affrontare le prossime iniziative che verranno calendarizzate nei prossimi mesi. Continua la campagna di tesseramento gratuito che consente a chi vuole interessarsi della vita amministrativa del nostro comune, di spendersi in prima persona con proposte idee e progetti che hanno come obiettivo la Regalbuto del 2017, anno delle prossime elezioni.
PD Enna. Qualcosa finalmente si muove....e c'è voglia di ribellarsi. ( tratto da Vivienna)
Enna. Avrebbe dovuto essere l’Assemblea cittadina del Partito Democratico per discutere il suo rapporto con la città, invece si è trasformata in un’Assemblea provinciale dove si è discusso di un commissariamento del Pd ingiustificato, inopportuno e penalizzante per tutti. All’assemblea svoltasi presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico erano presenti non solo il segretario regionale Fausto Raciti, il deputato regionale Mario Alloro, l’ex senatore Mirello Crisafulli, ma anche ex sindaci (Garofalo, Bonanno e Catania) e sindaci in carica (Lacchiana di Aidone e Draià di Valguarnera con tutta la sua giunta) segno evidente che gli iscritti, i simpatizzanti vogliono sapere con certezza quale è il futuro del PD in provincia di Enna, visto che il commissariamento di Ernesto Carbone si rivelato un fallimento totale, penalizzante per il futuro dello stesso partito (come viene sostenuto dagli amici dell’es segretario provinciale Crisafulli),. Sindaci, assessori, consiglieri comunali, dirigenti di partito vogliono certezze attorno al Partito Democratico, la richiesta generale è stata “organizzare il congresso nel più breve tempo possibile perché Enna e la sua provincia ha bisogno del Partito Democratico, essendo stato per tantissimi anni la struttura portante della realtà ennese. A coordinare i lavori l’ex assessore Gigi Savarese, che ha subito detto che bisogna tornare alle urne ed eliminare in tempi brevi il commissariamento, mentre Emanuela Guarasci, segretaria di circolo, ha sottolineato che il “partito è ancora attivo ed intanto si vuole smantellare un organismo e è necessario rispettare le regole”. Sulla stesso lunghezza d’onda Salvatore Cappa, capogruppo al consiglio comunale, l’ex assessore Vittorio Di Gangi ed il professore Peppe Mazzola a chiedere subito il congresso ed il rispetto delle regole. C’è un formalismo burocratico stupido e penalizzante e Mirello Crisafulli ha sottolineato che il PD ennese “è stato sempre al vertice in Sicilia, ci sono prossime elezioni comunali, la elezione del presidente del Libero consorzio ma pare che tutto questo non interessa a nessuno. Ma a noi si”. Ecco perché chiama tutti a raccolta ed ha ricordato a Fausto Raciti che lui è il segretario regionale del partito e può prendere decisioni importanti. “I responsabili dei circoli sono pronti ad organizzare in pochi giorni un’assemblea provinciale per eleggere il coordinatore e uscire da questa inutile impasse”. Sulle posizioni del leader provinciale hanno preso la parola Paolo Garofalo, Mario Alloro sottolineando che ci vuole il congresso e subito. E’ stata predisposta una scaletta politico-organizzativa per “Ripristinare immediatamente il percorso del congresso, organizzare le lezioni amministrative e del presidente del libero consorzio di Comuni, distinguersi con atti amministrativi chiari dal sindaco Dipietro. “Se ci impediranno il congresso – ha minacciato Crisafulli – siamo pronti ad eleggere un nostro coordinatore. Non vogliamo sopportare più. Chiediamo rispetto per ciò che esprime il Pd provinciale”. Raciti, nel suo intervento, si è impegnato a “velocizzare il percorso congressuale e riportare serenità. Il congresso si può fare nella prima finestra stabilita dal partito” e subito Crisafulli ha proposto maggio.
La motivazione sta nella nota diramata dal Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti ai comuni che, come il nostro, si erano pronunciati sul ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico. Parafrasando il famoso “fatta la legge trovato l’inganno”, bastava verificare tutto il dettato della legge regionale 19 del 2015, per capire che vi erano presenti numerose contraddizioni sia sul piano giuridico che sulla tempistica adottata. Pertanto la delibera approvata dal nostro consiglio comunale, fra gli applausi del gruppo di maggioranza è, evidentemente inefficace oltre che assolutamente inutile. In quelle settimane in una nota, segnalavamo le assurdità di chi evidentemente non sa quello che vota e pertanto, cercavamo di segnalare i dubbi e le impossibilità materiali di un ritorno, in tempi brevi, alla gestione pubblica dell’acqua. Per ora, come si evince dagli organi di stampa, la regione siciliana attraverso l’assessorato competente ha ripreso di fatto le motivazioni addotte dal governo nell’impugnativa dello scorso anno ed ha aggiunto “ma anche perchè contrarie all’ordinamento europeo”. A questo punto ci sorge spontanea la considerazione, politica dopo quella giuridica, conoscendo i problemi di tenuta numerica della claudicante maggioranza del Presidente Crocetta, e delle sue continue “genuflessioni” al PD nazionale, affinché non trasformi il suo barcollamento in una dolorosa caduta, ci sembra probabile se non plausibile che l’accodarsi alle motivazioni del governo sia anche dettato da questa condizione di precarietà della sua maggioranza. Tutto ciò, se ci è concesso, facendo passare l’assemblea regionale siciliana che ha votato l’anno scorso la legge, sotto le forche caudine dell’umiliazione politica. Una maggioranza di governo che umilia la sua maggioranza in assemblea? Stando così le carte in tavola, non sembrano esserci tanti dubbi.
Risultato di tutto ciò? Una legge, per quanto condivisibile nella posizione politica espressa, inammissibile e impossibile da applicare, i consigli comunali come il nostro che forse non comprendendo tecnicismi e presi dal facile consenso acquisibile, ratificano all’ultimo momento una “legge nata zoppa”.
Acqua pubblica sì, ma seguendo un iter applicabile, con le tempistiche che la legge consente, e sopratutto evitando di illudere (ancora) i cittadini.
Mattia Vignera
Ex province. Elio Galvagno lancia un appello ai Sindaci.
All’indomani delle dichiarazioni dell’Assessore regionale all’Istruzione, Bruno Marziano, che dalle pagine di un noto quotidiano ha lanciato l’allarme sul rischio che i tagli del Governo nazionale pregiudichino “i servizi scolastici per i disabili e la manutenzione degli immobili in cui hanno sede le scuole”, Elio Galvagno, Sindaco di Centuripe e già Presidente della Provincia di Enna, torna a manifestare la propria preoccupazione sul futuro dell’ente intermedio per eccellenza.
“La sensazione – dice il Sindaco di Centuripe – è che sulle ex Province siciliane sia calato inesorabilmente il sipario dell’attenzione e dell’interesse, come se si trattasse di qualcosa da archiviare nel “file” dell’oblio.
Tutto questo dimenticando, come bene rileva Marziano, che in Sicilia le Province, ex Province o Liberi consorzi che dir si voglia, governano le scuole e si occupano di strade e oggi, a causa della mancata riforma e dei tagli del Governo nazionale, si trovano in un pericoloso limbo politico – istituzionale, che rischia di produrre danni non più recuperabili.
Basti guardare la condizione in cui versano interi territori, completamente abbandonati per l’assenza di interventi che prima venivano effettuati proprio dalle Province: penso, ad esempio, alle scuole, che stanno in alcuni casi letteralmente cadendo a pezzi, e alle strade, che in assenza di manutenzione da più di tre anni, rischiano di diventare impercorribili.
A questo si aggiunge la possibilità, paventata dall’Assessore regionale all’istruzione, che i tagli progressivi di risorse cui stiamo assistendo inermi, impediscano il mantenimento di servizi per i disabili, in materia di assistenza durante le ore di lezione e di trasporto scolastico.
Per questo – continua Elio Galvagno – faccio appello ai colleghi Sindaci affinchè si costituisca un tavolo permanente sullo stato della Riforma, per mantenere alta l’attenzione sul destino di questo importante Ente intermedio, che corre il pericolo di venire travolto dall’inerzia del Governo regionale e dai tagli o mancati trasferimenti nazionali, che non tengono conto delle diverse competenze delle province siciliane rispetto al resto del Paese.
Non è più pensabile – conclude Galvagno – lasciare ancora le Province spoglie di funzioni e di competenze, con la conseguenza inevitabile, continuando di questo passo, che si “consegni” ai costituendi Liberi consorzi solo un “cumulo di macerie”, su cui sarà difficile ricostruire e avviare una seria pianificazione territoriale, che ormai manca da troppo tempo”.
I motivi per assentarsi dal posto di lavoro erano diversi: tornare nella propria abitazione, fare una semplice passeggiata. Qualcuno ne approfittava per andare a caccia. E i più intraprendenti non avevano timore a recarsi fuori provincia per lo shopping. È per questo che la Guardia di Finanza ha denunciato per truffa ai danni dello Stato sette dipendenti del Comune di Pachino (Siracusa), tra cui un dirigente, in servizio presso gli uffici agricoltura, sportello unico attività produttive (Suap) e commercio.
In totale oltre 103 ore di assenza accumulate, con un record di un dipendente dell'82 per cento di assenza sul suo orario. L'inchiesta, diretta dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano e coordinata dal sostituto procuratore Caterina Aloisi, è scattata dopo una serie di segnalazioni: "Due denunce di dipendenti dello stesso Comune, ma anche esposti da parte di cittadini - ha spiegato il procuratore capo Giordano -. Purtroppo è un fenomeno più diffuso di quanto si possa credere. Abbiamo ricevuto massima collaborazione da parte dell'amministrazione comunale nello svolgimento delle indagini".
Sembra che quella di Pachino non sia l'unica inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica su dipendenti comunali assenteisti. Le indagini, eseguite dalla tenenza di Noto prima dell'estate, sono durate una ventina di giorni: le telecamere sono state posizionate vicino agli strumenti per la rilevazione delle presenze per la timbratura dei cartelli, per monitorare sia le timbrature che i movimenti del personale.
Regalbuto. 24 famiglie temono per le tombe dei loro cari.
Nelle scorse settimane 24 cittadini firmatari di una lettera indirizzata al sindaco di Regalbuto e al responsabile dell’ufficio tecnico comunale , hanno segnalato che presso il cimitero comunale “ da diverso tempo – scrivono – si stanno verificando dei dissesti del sottosuolo che stanno compromettendo alcune strutture. In particolare alcune mini cappelle e i nuovi colombari.” Per loro è il signor Gaetano Licari a far da portavoce : “ In passato – dichiara Licari – sono state numerose le segnalazioni verbali fatte sia all’ufficio tecnico comunale che agli amministratori comunali che si sono succeduti,si sono fatti sopraluoghi e ci hanno sempre rassicurato , però ad oggi non abbiamo visto ancora alcun risultato. Per noi – continua Licari – la situazione è abbastanza seria e pertanto questa volta abbiamo deciso di scrivere per sollecitare chi di dovere a prendere le opportune e urgenti decisioni per contenere l’instabilità del sottosuolo e risanare le strutture che risultano danneggiate. Ecco perché questa volta – conclude Licari – abbiamo intenzione di non fermarci alle sole sollecitazioni verbali e se saremo costretti a tutelare i nostri interessi lo faremo nei modi che sono consentiti dalla legge.” Il timore dei firmatari pare essere quello che dal dissesto del sottosuolo l’intera struttura delle tombe potrebbero subire un danno irreversibile che potrebbero ulteriormente aggravare la situazione dei loculi dove sono sepolti i propri cari. “ E’ urgente intervenire – conclude Licari – e non ci bastano più le continue rassicurazioni e promesse che ci hanno fatto per questo abbiamo voluto sollecitare l’amministrazione comunale oltre i tecnici del comune.”