Un “piccolo eroe” ? Fatto sta che Giacomo Pellegrino , già provetto piccolo pilota di kart , grazie al suo fiuto è riuscito a salvare una coppia di anziani da un incendio sviluppato nella caldaia posta sul balcone esterno della loro abitazione , dando prontamente l’allarme . Erano circa le 20,30 e Giacomo e suo padre stavano posteggiando la propria autovettura in garage in Via Paolo Borsellino. Mentre il padre manovrava per entrare, avvertiva una puzza di bruciato che proveniva dalle abitazioni soprastanti, ma non dava molto peso a questa puzza. Giacomo avvertiva la stessa puzza ed il suo primo dubbio era se questa proveniva dal motore. Accertatosi che la puzza non riguardava la propria auto, incuriosito e non preoccupandosi del pericolo cui andava incontro, fiutava la puzza e accortosi dell’incendio ha dato l’allarme avvertendo il padre.." Allora accorrevo pure io- ci dice il padre di Giacomo- e vedevo delle fiamme, già molto alte, che fuoriuscivano dalla caldaia a metano dell'appartamento posto al primo piano dello stesso stabile. A quel punto anche io ho cominciato ad urlare per avvisare gli inquilini che non si erano accorti di nulla. Gli stessi appena realizzato il pericolo si prodigavano a spegnere l'incendio con recipienti d'acqua e con un estintore. Senza l'intervento di Giacomo quella caldaia avrebbe continuato a bruciare e visto il collegamento al Gas Metano ed alla corrente elettrica chissà cosa si sarebbe potuto succedere.”

Una “Dispensa da cucina intelligente” che tramite tecnologia RFID tiene traccia, su di un database in cloud, di tutti gli alimenti presenti in casa, e che ci suggerisce, quando siamo al supermercato, in tempo reale e tramite un’App pre-installata nello smartphone, la lista della spesa, o che arrivando a casa la sera tardi, dopo una lunga giornata di lavoro, propone il menu per la cena in base agli alimenti presenti ed alle ricette preferite. Ed ancora un “Armadio domotizzato” che suggerisce l’abbigliamento a seconda dell’occasione e della temperatura esterna, abbinando pantaloni, camicia, giacca e cravatta.

Sono queste le idee che hanno consentito agli studenti del quarto anno dell’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica, settore Tecnologico, dell’Istituto Tecnico “Salvatore Citelli” di Regalbuto di essere selezionati, con ben 2 diversi team, tra i 20 migliori team in tutta Italia che parteciperanno alla fase finale del concorso “progetta con STM32 Open Development Environment” indetto dalla STMicroelectronics, per chi non la conoscesse una delle più grandi multinazionali nel campo dell’elettronica, che ultimamente ha approvato un investimento di 270 milioni di dollari per lo stabilimento di Catania, con conseguente assunzione di centinaia di unità.

E la collaborazione con STM non finisce qui, perché ad aprile i 10 migliori studenti avranno la possibilità di effettuare uno stage di una settimana presso lo stabilimento di Catania, seguendo un corso tenuto dai migliori tecnici ed ingegneri d’Italia, tra cui l’inventore dei MEMS.

Ma non sono queste le uniche iniziative previste quest’anno per il settore Tecnologico del “Citelli”: gli studenti del secondo anno parteciperanno infatti a fine maggio alla “Minirobotics”, competizione di robotica indetta ogni anno dalla facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Catania; gli studenti del terzo anno effettueranno uno stage dentro le navi della Grimaldi Lines, in navigazione nel mediterraneo; mentre lo studente con la media più alta del quarto anno parteciperà alla “Gara nazionale di elettronica” che quest’anno si terrà nei laboratori dell’Istituto Tecnico “Marconi” di Verona. Tutto questo a spese della scuola ed a costo zero per gli studenti, selezionati col principio della meritocrazia.

Ma come si arriva ad acquisire queste competenze? Risponde l’ingegnere Petronio, docente presso l’Istituto Tecnico di Regalbuto: “Fin dal primo anno si studia il coding, ovvero la programmazione informatica, portando gli studenti nelle condizioni di poter anche realizzare piccoli videogiochi; al secondo anno ci si diverte con la robotica, mentre dal terzo anno si iniziano a realizzare veri e propri prototipi elettronici con l’uso di Arduino e della programmazione in C. Agli studenti viene inoltre data la disponibilità di effettuare attività di tirocinio pomeridiano e di alternanza scuola-lavoro presso aziende locali. In questi giorni ad esempio i nostri studenti stanno cablando la rete LAN della rinnovata sede della scuola media”.

Una scuola all’avanguardia dunque, ma a quanto pare incompresa dai genitori degli alunni di terza media, il 90% dei quali ha deciso per il prossimo anno scolastico di iscrivere i propri figli fuori paese, soprattutto a Catania, costringendoli al disagio di lunghi viaggi in pullman, i cui costi graveranno sull’economia del Comune che, in tempo di crisi, potrebbe anche decidere di non rimborsare più le spese di viaggio.

“Il nostro Istituto”, continua il professor Petronio “offre ben 4 differenti indirizzi di studio, due nel settore Economico: Amministrazione finanza marketing e Turismo, e due nel settore Tecnologico: Elettronica ed Elettrotecnica. Abbiamo docenti motivati e preparati e laboratori nuovi ed attrezzati, ma molti dei genitori degli alunni di terza media non sono neanche venuti a trovarci durante l’Open Day, preferendo le grandi scuole di Catania dove i loro figli non saranno altro che numeri, trattati da studenti di serie B. Senza considerare che da quest’anno, con la legge 107 del governo Renzi, nota anche come “la buona scuola”, ci sarà l’obbligo di effettuare 400 ore di alternanza scuola-lavoro soprattutto in orario extrascolastico. Immagino già il disagio che tutto questo causerà nei genitori e negli alunni minorenni costretti a viaggiare dalla mattina alla tarda serata.”

Tutto questo và in contraddizione con gli studenti che giorno per giorno provengono da Agira, Nissoria, Catenanuova, Centuripe, ma anche da Assoro e Gagliano, avendo preferito il nostro Istituto dopo un’accurata analisi del territorio. Forse solo chi proviene da fuori Regalbuto ne apprezza le potenzialità? “

Nel campionato interprovinciale di prima divisione maschile organizzato dalla federvolley di Caltanissetta,battendo il Tarblitz di Calascibetta per tre a uno sabato scorso al palazzetto dello sport,la formazione maschile di Amèselon Volley si è qualificata assieme ad altre cinque squadre alla seconda fase del torneo che eleggerà le due finaliste per la promozione in serie D. Davanti ad un nutrito pubblico le due squadre si presentavano nel parquet di Regalbuto memori della sfida , finita tre a due per il Tarblitz, sabato scorso a Enna e dunque per i regalbutese era importante vincere se volevano qualificarsi per la seconda fase. Primo set a favore dei padroni di casa trascinati da un Guido Macaluso in ottima forma e un ispirato Luca Vitale ( palleggiatore) che metteva in difficoltà la difesa degli ospiti i quali erano costretti a cedere con il punteggio di 25 a 17 per Ameselon. La reazione però del team di Donatella Gervasi non si è fatta attendere e la musica cambiava nel secondo set vinto meritatamente da La Paglia e compagni per 25 a 16 . Si va al terzo set e questa volta sono i ragazzi di mister Antonio Millauro ad avere la meglio grazie soprattutto ad una attenta difesa e al muro che aveva ripreso a mettere in difficoltà gli avversari tanto è vero che chiudevano il set a loro favore per 25 a 15. Senza storia la prima parte del quarto set . Gli ospiti calavano vistosamente e ne approfittavono i regalbutesi i quali si portavano sul punteggio di 21 a 13 . Nella pallavolo però nulla è mai scontato e la reazione del Tarblitz lo dimostra portando il risultato sul 22 a 20 cedendo però i set Gianluca Randazzo e compagni per 25 a 21. “ Per noi è un risultato che premia l’impegno profuso in questi mesi – ci dichiara un euforico presidente/giocatore Dario Bonina – Stiamo lavorando sodo in palestra nonostante i pochi allenamenti settimanali ma la volontà è forte e abbiamo un allenatore che ci da fiducia .” Ora si attende il comunicato della federvolley di Caltanissetta il quale stabilirà, in base alla classifica avulsa, i due gironi a tre delle sei squadre che lotteranno per due posti per la finalissima e per la promozione in serie D.

Attraverso il comunicato congiunto, con il quale ritornano sulle attività ad Enna dellagiuseppe arenaDunarea de Jos, i rettori delle università siciliane con facoltà mediche hanno ancora una volta fornito prova di una profonda miopia accademica. 

Mentre infatti i tribunali amministrativi ordinano l’iscrizione ai corsi di laurea in medicina di oltre 9 mila studenti, raddoppiando e quindi ridicolizzando il numero chiuso nazionale, mentre migliaia di ragazze e ragazzi italiani sono costretti ad andarsene all’estero per studiare medicina, mentre cioè il sistema giudiziario e i fatti indicano la luna, i rettori degli atenei statali siciliani si fermano al dito con il quale il Tribunale di Caltanissetta, stabilendo la legittimità delle lezioni a Enna di un ateneo di un altro stato europeo, ha indicato l’esistenza di un problema politico gigantesco per l’intero Pese e non certamente per il piccolo orizzonte nel quale operano i rettori degli atenei statali siciliani. 
E, poiché anche il dito risulta, evidentemente, enorme per questi rettori, essi cercano di sminuire anche quello, tentando di dimostrare che esso non indica la luna, che l’ordinanza del Tribunale di Caltanissetta insomma non sarebbe entrata nel merito. 
E invece ci è entrata, eccome! 
Basta semplicemente leggere con quali termini il Giudice conclude a proposito della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli di studio nell’Unione Europea: “nel caso in cui il MIUR ritenesse che tali titoli non trovino automatico riconoscimento nel nostro Pese, ben potrebbe adottare, nell’ambito delle proprie attribuzioni, un formale provvedimento di diniego di tale efficacia, non risultando necessaria una preventiva pronuncia da parte dell’Autorità Giudiziaria. Qualora, al contrario, il Ministero ritenesse che tali titoli godano del riconoscimento automatico in Italia, mal si comprenderebbe su quale base giustificare la chiesta interruzione dei corsi”. 
Insomma: se il Ministero è convinto che i Trattati Europei non si applicano, provi a dirlo con un formale provvedimento invece di ricorrere alla magistratura, faccia un provvedimento motivato. 
Ma al Ministero sanno di non poterlo fare. 
Sanno che il numero chiuso in medicina è saltato perché è iniquo, non trasparente e pieno di potenziali imbrogli, come hanno dimostrato i tribunali e come denunciano da anni le associazioni studentesche.
Non si tratta di aggirare la valutazione delle attitudini alla professione medica. Anche gli studenti iscritti alla “Dunarea de Jos” din Galati nell'aula remota di Enna hanno sostenuto le prove di ammissione, (quiz), ma hanno ottenuto i risultati immediatamente alla fine delle prove, inoltre, l’intera prova è stata registrata con un video conservato agli atti. 
Perché invece i risultati delle prove nelle università italiane si conoscono dopo due o tre settimane delle prove ?
La qualità comincia dal rispetto degli studenti.
A proposito di qualità vorremmo solo ricordare che decine di studenti iscritti nella facoltà di Palermo vanno proprio a Galati alla “Dunarea de Jos”, per un periodo di 6 mesi per arricchire il loro curriculum formativo.
Il che la dice lunga……
FONDO PROSERPINA SRL
già Fondazione Proserpina
Prof. Avv. Giuseppe Arena

 

(ANSA) - PALERMO, 17 FEB - Assunti in ditte a Salerno, a Crotone, a Genova, a Taranto ma senza aver mai lavorato e ritrovandosi con richieste di disoccupazione mai presentate incompatibili col sussidio di cui sono beneficiari e che ora rischiano di perdere. A essere coinvolti, in quella che si profila come una maxi truffa, sono un centinaio di persone, precari siciliani appartenenti al bacino dei cosiddetti "ex Pip", che ricevono il sussidio pubblico di 830 euro al mese: negli archivi informatici dell'Inps risultano inquadrati da almeno un anno con contratti a tempo pieno in aziende del Mezzogiorno e del Nord Italia. Una vicenda intricata esplosa in queste ore dopo che una donna consultando il proprio profilo contributivo nel sito dell'Istituto ha scoperto di risultare assunta in una ditta campana. Gli uffici dell'Inps di Palermo, presi d'assalto da un gruppo di precari che chiede spiegazioni, stanno cercando di capirne di più.
                 

Una dolcissima storia d'amore lunga 56 anni e centinaia di fiori rosa a testimoniare l'affetto di un uomo per la sua compagna. Teatro di questa tenera vicenda è il Giappone e protagonisti sono il signore e la signora Kuroki, proprietari di quella che oggi è anche un'attrazione turistica per veri romantici: una sconfinata distesa di fiori profumati, nata dalla perseveranza di Mr. Kuroki, determinato a far tornare il sorriso alla moglie privata della vista. A raccontarla è il Telegraph.

Tutto ha inizio dieci anni fa, con la pensione, quando la coppia decide di godersi il meritato riposo visitando finalmente il Paese. Ma alcune complicazioni dovute al diabete tolgono nell'arco di una sola settimana la vista e la gioia di vivere alla signora Kuroki, che caduta in depressione si chiude in casa. Pensando che qualche visitatore potesse aiutarla a sconfiggere la tristezza, il signor Kuroki ha così iniziato a piantare alcuni fiori shibazakura in giardino, nella speranza che il rosa acceso attraesse i curiosi e che la moglie, pur non potendoli vedere, ne sentisse comunque il delicato profumo.

Dopo due anni di duro lavoro il risultato è stato strabiliante: non solo una marea di fiori rosa ha invaso la casa e il terreno circostante, ma i visitatori sono arrivati a migliaia per fare compagnia alla signora. Sono 7mila i curiosi che in primavera arrivano ogni giorno per visitare la splendida fioritura rosa nata per amore e conoscere la coppia. E finalmente la signora Kuruki ha ritrovato la felicità: non è raro infatti vederla passeggiare nel giardino in compagnia dell'adorato marito. E di un dolce, perenne sorriso.

 

Catenanuova. Il Carnevale 2016 ha lasciato una scia di polemiche, evidenziate dalla locale Pro Loco, per voce del presidente Alessia Maccarrone che ripetutamente ha stigmatizato l’operato dell’assessore Laura Colica nella conduzione. Non ci sta la Colica ad essere accusata di egemonia, dichiarando: “Tengo a precisare che per politica intendo spirito di servizio, con giovani che intendono avvicinarsi alle istituzioni. Nell’intervento della chiusura non ho menzionato in modo specifico la Pro Loco, ma un richiamo a tutte le associazioni del territorio alla collaborazione. Per l’amministrazione, organizzare significa, mettere a disposizione una piazza per ballare, la diffusione musicale, un servizio d’ordine efficace, la chiusura delle strade interessate ed i premi ai partecipanti. Tutto ciò è stato rispettato. Della Pro Loco, considerate le continue immorali e sterili affermazioni vorrei delineare le inadempienze, fra le quali la mancata collaborazione verso l’amministrazione comunale, l’assenza di progettualità sul versante comunale, provinciale, regionale, di promozione di attività turistiche, richiamanti il Carnevale, la festa di S.Prospero, mostre, cura dell’ambiente e sensibilizzazione. Come mai una associazione come la Pro Loco, oggi risulta essere composta da quattro amici al bar e non è riuscita ad aggregare nuovi giovani?. In quesi due anni, per la Pro Loco, solo un Summer festival, supportato da un contributo di 1000 euro dall’amministrazione. Vorrei – scrive Laura Colica- fare un raffronto con una Pro Loco di qualche anno fa, con la presidenza di Alessandro Zampino, che con pochi mezzi a disposizione riusciva a dare il massimo creando progetti ed essendo attiva sul territorio. Nella Pro Loco attuale, è venuta meno l’esigenza di coinvolgere l’assessore nelle problematiche circa le entrate ed uscite e non certo per disinteresse della scrivente nell’ascolto e nel dialogo, piuttosto perchè l’associazione non ha mostrato impegno disinteressato ed incessante, decantato, ma senza riscontro valido. Mi trovo oggi a commentare una vicenda-chiarisce Colica – che mette in mostra il continuo blaterare senza documentazione a supporto, del leader della Pro Loco, cui posso consigliare un bagno di umiltà, invitandola a dimettersi per inettitudine, poichè nelle recenti fasi organizzative delle diverse manifestazioni, all’invito di collaborazione ha sempre risposto: “sono impegnata nello studio!”. Perchè allora non lasciare posto ad altri che vogliono impegnarsi?. Il mio staff – conclude Colica- è composto da giovani con la voglia di contribuire alla riuscita senza servilismi e senza pretendere nulla in cambio. Il nostro invito alla Pro Loco a questo Carnevale è stato condito da troppi “no”, e mi sento di ringraziare la Misericordia e i partecipanti per l’educazione e il rispetto mostrati, mentre alla Pro Loco posso solo dire: Prima di adoperarsi a contestare è necessario essere presenti fisicamente e soprattutto umanamente!”.

Carmelo Di Marco - articolo tratto da Vivienna -

Da notizie ricevute il mini museo del contadino di cui nel precedente articolo è tutt'ora custodito in una aula dell'Istituto Comprensivo G.F. Ingrassia ex scuole elementari. Nel prossimo servizio saremo più dettagliati.

Il 23 febbraio prossimo nell’aula magna dell’Istituto comprensivo Gian Filippo Ingrassia di Regalbuto, si svolgerà l’edizione 2016 del progetto legalità con una conferenza sul tema “Non esiste libertà senza legalità”. Al convegno interverranno lo scrittore e giornalista Marco Corvaia,Enzo e Augusta Agostino ,e Pasquale Calandra ,presidente centro studi Uil lavoro e cultura. Anche quest’anno dunque la scuola media di Regalbuto, dirigente Serafino Lo Cascio, continua a proporre attività e progetti sull’ educazione alla legalità. I due progetti denominati “I Care” e “Costituzione e libertà”, sono stati portati avanti ,durante il presente anno scolastico, da un gruppo di docenti, consolidato nel tempo ed hanno come obiettivi: la promozione della solidarietà e dell’integrazione, la cittadinanza attiva, l’attenzione ai fenomeni di illegalità nei piccoli e grandi ambienti, il superamento di ogni forma di paura nel perseguire la propria libertà. I docenti Giuseppa Amoruso, Maria Rita Bonina,Santa Militello, Angela Natoli e Giovanna Vasta continuando a perseguire la diffusione della cultura della legalità anche quest’anno propongono alla città di Regalbuto un incontro con persone che ogni giorno “combattono” per il perseguimento della giustizia, del rispetto delle norme e del vivere civile. Lo scorso anno scolastico la scuola era stata premiata e si era classificata al primo posto del bando “Progetto Legalità” finanziato dalla Banca di Credito Cooperativo “La Riscossa” di Regalbuto diretto alle scuole secondarie di primo grado per l’anno scolastico 2014/2015. Oltre all’asta dei quadri realizzati dagli alunni della scuola , ospite della conferenza era stato il giornalista e direttore di Telejato Pino Maniaci.

 

L'ACSI con la collaborazionedell'ACSI Italia Atletica e dell’ACSI Campidoglio Palatino organizza la 18ª edizione della "Roma Appia Run", manifestazione di corsasu strada competitiva sulla distanza di Km. 13 e non competitiva sulla distanza di km. 4. La manifestazione si compone di quattro prove:

Agonistica Km.13: riservata ai tesserati FIDAL, Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e possessori di RUN CARD, purché in regola con le norme sulla tutela sanitaria dell'attività sportiva e che alla data del 17 aprile 2016 abbiano compiuto il 18° anno d'età.
Non competitiva Km. 13: Aperta a tutti
Non competitiva Km. 4: Aperta a tutti
Fulmine dell’Appia: prove di velocità il 16 aprile alle ore 15,00
2. PATROCINI: La manifestazione gode dei patrocini di Roma Capitale, della Regione Lazio, e si svolge sotto l’egida della Fidal.

3. RITROVO: è fissato il 17 aprile 2016 alle ore 8.00 presso lo Stadio delle Terme di Caracalla a Roma. La partenza delle prove competitiva e non competitiva di Km. 13 sarà data alle ore 9,30, quella non competitiva di Km. 4 sarà data alle 9,35.