Come ogni anno nell'apprestarci a ricordare il 25 aprile , il  pensiero va al nostro concittadino Vincenzo Gamiddo il cui nome da partigiano era "Fiamma". Per tale motivo abbiamo voluto riprendere l' articolo scritto nell'aprile 2014 con il quale tracciavamo un profilo ideale di Vincenzo Gamiddo e ricordare i partigiani ennesi caduti per la liberazione dell'Italia. In un tempo in cui purtroppo " non si vive di ideali " ci sembra tuttavia giusto "non dimenticare" ricordando questi uomini che ancora vivono nella memoria di tanti.

Il 25 aprile.A Regalbuto ci apprestiamo a festeggiare l’anniversario della liberazione , una data storica perché rappresenta un giorno importante per la giovane Repubblica Italiana.E’ l’anniversario della rivolta armata partigiana e popolare contro le truppe di occupazione naziste tedesche e contro i loro fiancheggiatori fascisti della Repubblica Sociale Italiana. Per questi ideali anche un nostro concittadino , poco più che ventenne parti da Regalbutoper arruolarsi come partigiano e partecipare alla lotta armata contro il nazi-fascismo. Era nato il 14 aprile del 1924 e morì il 23 novembre 1944 durante un pattugliamento ad Asti Variglie . Partigiano della 9Div. Garibaldi A. Imerito, col nome di battaglia “Fiamma”. È stato fucilato assieme ad altri compagni e ancora oggi è seppellito nel cimitero dedicato ai partigiani di Asti. Il sacrificio di Vincenzo Gamiddo ancora oggi viene ricordato a Asti con un “ceppo” . Gamiddo fa parte di quella migliaia di giovani provenienti dalle regioni del sud d’Italia che hanno partecipato alle vicende della resistenza piemontese con ruoli diversi: da quelli di primo rilievo nel comando e nella guida del movimento ai più oscuri e semplici militanti.Quella scelta ha comportato costi elevati, sacrifici per tutti e per molti anche il prezzo della vita. Le loro storie sono poco conosciute. Per tante ragioni: le difficoltà del dopoguerra, il ritorno nelle famiglie che avevano lasciato anni prima e di cui non sapevano nulla, la fatica quotidiana per sopravvivere in un’Italia impoverita dalla guerra, la ricerca di un lavoro.Dalla provincia di Enna partirono 76 partigiani , di questi 8 caddero ( e tra questi il nostro Gamiddo),5 furono feriti e 1 rimase invalido. La Sicilia tra le regioni meridionali, se si guarda la distribuzione per comune di nascita , che ha dato l’apporto più rilevante coprendo circa un terzo della cifra complessiva. Non bisogna perdere la memoria storica della nostra città e soprattutto di quegli uomini che rappresentano un patrimonio storico – culturale, esempio anche per le future generazioni. Il partigiano “Fiamma” Vincenzo Gamiddo era stato già onorato ad Asti dall’allora sindaco prof. Gaetano D’Agostino il quale, invitato dalle autorità piemontesi, si era recato ad Asti, con il gonfalone cittadino per presenziare agli onori ai caduti per la liberazione della patria.Poi tutto cadde nel dimenticatoio, fino a quando, venuti a conoscenza della storia di Gamiddo, è sembrato opportuno inserire tra i personaggi illustri di Regalbuto, anche chi, come “Fiamma” si era immolato per la patria. Ci piace ricordarlo così semplicemente il “partigiano Fiamma”. Di lui ci ricordiamo il 25 aprile anche se non tutti sanno che Gamiddo fu tra gli sconosciuti siciliani che persero la vita per un ideale. Non si può dire che siano mancati i tentativi di ricordare ed elaborare quell’esperienza: memorie di singoli, alcune di notevole qualità, ed anche risultati di ricerca interessanti su aspetti specifici. È tuttavia mancata una visione di insieme per cui sia lo sguardo da nord, sia quello da sud non sono riusciti a farne cogliere la rilevanza e collocarla nella sua giusta dimensione né nella storia della resistenza italiana, né nella storia del nostro paese

 

 

Da circa una settimana i finanzieri del Nucleo della Polizia tributaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza si trovano negli uffici dell'Ato Rifiuti di corso Sicilia per un controllo della situazione economica della società d'ambito, proprio nel momento in cui i due commissari liquidatori, Di Mauro e Ginevra, stanno per ultimare la compilazione dei bilanci dal 2008 al 2014, che non sono stati mai esaminati dall'assemblea dei sindaci.
I due liquidatori lo avevano preannunciato al presidente della nuova società rifiuti, Sebo Leanza (sindaco di Valguarnera). Bilanci che saranno presentati all'assemblea dei sindaci che dovrebbe riunirsi la settimana prossima per prendere in esami diversi adempimenti di una certa importanza a cominciare dalla questione del personale. È chiaro che l'ispezione delle Fiamme Gialle non si esaurirà in pochi giorni perché c'è tanto da esaminare nella vicenda complicata della gestione della società d'ambito da anni messa in liquidazione, da anni in discussione per i tanti debiti accumulati e che pare si aggirano intorno ai 200 milioni di euro. Inoltre tra poco dovrebbe verificarsi il trasferimento del personale alla nuova società di rifiuti e si tratta di un passaggio ricco di complicazione e di contrasti in quanto si dovrebbe verificare il taglio di un centinaio di lavoratori, compresi molti amministrativi.
Intanto i finanzieri si sono sistemati negli uffici di corso Sicilia. L'esame da parte degli esperti della contabilità dell'Ato Rifiuti è molto complessa e potrebbero venir fuori delle novità, ma ci potrebbe anche essere la possibilità che i bilanci annuali possano chiudersi in maniera definitiva in modo da poter sapere quale è la reale situazione economica dell'Ato Rifiuti, quali sono i tanti debiti sia nei confronti del personale che nei confronti dei fornitori, quali sono i suoi crediti visto che sono parecchi i Comuni che hanno degli arretrati da rimettere alla società. Da un ultimo esame si parla di 8 milioni di crediti complessivi che in comuni devono all'Ato.

Otto milioni il debito complessivo che i comuni ennesi, escluso Piazza Armerina, hanno nei confronti dell’Ato rifiuti per gli anni 2013, 2014 e i primi mesi del 2015 perché non sempre i pagamenti dei comuni hanno un cammino regolare, molto spesso i ritardi sono consistenti, di conseguenza arrivano le proteste dei lavoratori che vedono ritardi nel pagamento delle loro spettanze. Le leggi regionali legate al comparto rifiuti evidenzia che gli enti locali dovrebbero pagare alla società d’ambito Ennaeuno i soldi per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi ed il trasferimento di questi rifiuti nelle discariche, attualmente di fuori provincia (catanese e gelese), visto che la discarica di Cozzo Vuturo continua a rimanere chiusa. Il costo complessivo del servizio, secondo gli ultimi dati a disposizione, si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro che è in pratica la somma dei costi di ogni singolo comune per l’espletamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I venti milioni dei pagamenti complessivi da sempre viene ritenuto da EnnaEuno insufficiente per l’espletamento del servizio e c’è stata sempre la richiesta di aumentare il costo e portarlo a circa 25 milioni. I sindaci continuano a sostenere che il costo è eccessivo, che bisogna diminuirlo, partendo dalla diminuzione del personale ed anche degli stipendi tanto da sostenere che bisogna applicare il contratto degli enti locali. Il debito che ogni comune deve a Ennaeuno per gli anni 2013, 2014 e i primi mesi del 2015 è: Enna un milione e 91 mila euro; Nicosia un milione 370 mila euro; Barrafranca un milione 323 mila; Leonforte 860 mila; Centuripe 730 mila; Regalbuto 480 mila euro; Villarosa 385 mila; Agira 322 mila; Piazza Armerina 298 mila; Troina 280 mila; Cerami 143 mila; Nissoria 110 mila; Valguarnera 104 mila; Calascibetta 103 mila; Assoro 83 mila; Catenanuova 66 mila; Gagliano 65 mila. Questi debiti non pagati stanno mettendo in crisi la società d’ambito ed il servizio, si spera che la nuova società possa risolvere questo delicato problema che si ritorce nel pagamento dei dipendenti che sono in arretrato di 3 mensilità ma non vengono pagati i fornitori, non vengono riparati gli autocompatatori guasti, se ne affittano altri ed il debito cresce inesorabilmente.
 

RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA

 

( articolo pubblicato su Vivienna).Probabile che i 420 lavoratori dell’Ato Rifiuti possano essere messi tutti in mobilità e poi la nuova società rifiuti assumere quelli che sono necessari per gestire il servizio di raccolta dei rifiuti in tutta la provincia, dipendenti amministrativi compresi. Commissari di liquidazione, rappresentanti legali e consiglio di amministrazione della nuova società, in questi giorni, stanno affrontando proprio questo spinoso argomento che è fondamentale per il futuro della società stessa. Si parla di tutti in mobilità, ma anche del taglio di 100/150 dipendenti, compresi gli amministrativi, mentre di questi almeno 30/40 possono essere avviati alla pensione. Sono situazioni queste che sicuramente saranno contestate dai rappresentanti sindacali, i quali non accetteranno mai che i lavoratori dell’Ato debbono avere un contratto degli Enti Locali e sono contrari anche a questi tagli. La battaglia è sicuramente all’inizio e le prime avvisaglie già si sono viste, dopo Pasqua tutto questo verrà fuori, ci saranno tentativi per trovare una soluzione. Intanto i commissari di liquidazione hanno fatto sapere che nella prossima assemblea dei sindaci saranno presentati i bilancio dell’Ato Rifiuti dal 2008 sino al 2014; si tratta sicuramente di un successo, ma quello che è importante il fatto che finalmente si possa sapere a chiare lettere l’ammontare del debito dell’Ato visto che si parla addirittura di 200 milioni di euro, che è una cifra enorme, che metterebbe in ginocchio chiunque, ed una somma che graverà sicuramente sulle spalle di tutti i cittadini della provincia che vedranno aumentare le bollette da pagare. Intanto, subito dopo Pasqua, potrebbero essere avviati le procedure per la messa in mobilità, c’è da capire se sul piano legale e giuridico è preferibile mettere tutti in mobilità o soltanto una parte, ma in tutti e due i casi le proteste dei sindacati saranno sicuramente notevoli e si potrebbe arrivare anche all’organizzazione di manifestazioni di proteste e la sospensione del servizio con giornate di sciopero da parte dei lavoratori.

 

( articolo pubblicato su Vivienna).Probabile che i 420 lavoratori dell’Ato Rifiuti possano essere messi tutti in mobilità e poi la nuova società rifiuti assumere quelli che sono necessari per gestire il servizio di raccolta dei rifiuti in tutta la provincia, dipendenti amministrativi compresi. Commissari di liquidazione, rappresentanti legali e consiglio di amministrazione della nuova società, in questi giorni, stanno affrontando proprio questo spinoso argomento che è fondamentale per il futuro della società stessa. Si parla di tutti in mobilità, ma anche del taglio di 100/150 dipendenti, compresi gli amministrativi, mentre di questi almeno 30/40 possono essere avviati alla pensione. Sono situazioni queste che sicuramente saranno contestate dai rappresentanti sindacali, i quali non accetteranno mai che i lavoratori dell’Ato debbono avere un contratto degli Enti Locali e sono contrari anche a questi tagli. La battaglia è sicuramente all’inizio e le prime avvisaglie già si sono viste, dopo Pasqua tutto questo verrà fuori, ci saranno tentativi per trovare una soluzione. Intanto i commissari di liquidazione hanno fatto sapere che nella prossima assemblea dei sindaci saranno presentati i bilancio dell’Ato Rifiuti dal 2008 sino al 2014; si tratta sicuramente di un successo, ma quello che è importante il fatto che finalmente si possa sapere a chiare lettere l’ammontare del debito dell’Ato visto che si parla addirittura di 200 milioni di euro, che è una cifra enorme, che metterebbe in ginocchio chiunque, ed una somma che graverà sicuramente sulle spalle di tutti i cittadini della provincia che vedranno aumentare le bollette da pagare. Intanto, subito dopo Pasqua, potrebbero essere avviati le procedure per la messa in mobilità, c’è da capire se sul piano legale e giuridico è preferibile mettere tutti in mobilità o soltanto una parte, ma in tutti e due i casi le proteste dei sindacati saranno sicuramente notevoli e si potrebbe arrivare anche all’organizzazione di manifestazioni di proteste e la sospensione del servizio con giornate di sciopero da parte dei lavoratori.

Abito in Lombardia da quando emigrato nel 1956 dal mio paese natio, Regalbuto al centro della    Sicilia. adesso che i miei capello sono diventati bianchi incominciano ad affiorare i ricordi del passato,appaiono personaggi politici e di cultura che hanno sostenuto moralmente la nostra presenza nell'hinterland milanese,facendoci sentire vicini in una terra lontana con la cultura,i costumi e le tradizione della nostra Sicilia.                                                                                                                 Questi ricordi mi emozionano e sono difficilmente rimovibili rimuovibili, emozioni che si sono accresciute quando lo scrittore Franco Santangelo ha voluto salutare la nascita della federazione delle Associazioni Siciliane in Lombardia omaggiandoci un suo libro su Riccardi Lombardi, Regalbutese, primo Prefetto di Milano Libera, esempio di sicilianita' in Lombardia e degno figlio della Sicilia che permise la fioritura di quella bellissima primavera del lontano 25 aprile 1945,           facendo rivivere in ognuno di noi una grande emozione, percepita da tutti i presidenti dei circoli che hanno ricevuto il libro.                                                                                                                       E' stata questa un' occasione per ricordare la presenza del Sindaco Nunzio Scornavacche che insieme a Franco Santangelo l'8 dicembre 2005 ,al Teatro Binario 7 di Monza, hanno contribuito alla celebrazione della giornata dei Siciliani del mondo, e' stata ricordata anche la visita del Sindaco Gaetano Punzi alla BIT di Milano e in ultimo quella dell'attuale Sindaco ,al Circolo Culturale Siciliano di Garbagnate Mil.                Tutto cio' per dire grazie a coloro i quali ci fanno sentire vicini al a Regalbuto nonostante ci troviamo a vivere in terre lontane.                                                                                                            

                                                                                                   Pippo Ruggieri                                         

                   Io  vivo a Garbagnate Milanese in via cervino 4 Tel 02 99027386  cell. 3471182861                                                 email     Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.             Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La notizia era nell'area da settimane ma l'ufficialità è arrivata solamente oggi con un comunicato stampa a firma del segretario sezionale del PD di Regalbuto Salvatore Roccella. Francesco Bivona da oggi è tesserato al Partito Democratico. Una decisione unanime , che ha impegnato il direttivo in diversi incontri , alcuni dei quali con lo stesso sindaco. Caduti tutti i paletti, per statuto nella sua qualità di sindaco, Bivona farà parte di diritto del direttivo del circolo con il quale si troverà a discutere e decidere su argomenti che riguardano l'intera collettività regalbutese , così come avviene nell'organizzazione dei partiti. Sempre nel suo comunicato Roccella ha tenuto a sottolineare che al PD di Regalbuto non andranno cariche assessoriali .Di seguito  il testo integrale del comunicato  :

"Il Direttivo del locale circolo "F. Marraro" del PD di Regalbuto, riunitosi il 27 marzo 2015, decide di accogliere all’unanimità la richiesta di adesione al PD del Sindaco di Regalbuto Francesco Bivona.
Il diritto all'iscrizione di ogni singolo cittadino al PD rappresenta un principio inviolabile e fondante dello stesso PD, basti solo pensare che anche i non iscritti al Partito concorrono votando all'elezione del segretario nazionale e regionale del Partito affermando pertanto il principio di statuto che chiunque in adesione ai valori del PD può richiedere l'iscrizione e concorrere a cariche di rappresentanza di Partito.
L'adesione in una piccola realtà come la nostra, attraversata da una grave crisi economica, da chi è stato democraticamente eletto in una lista civica può rappresentare un'opportunità per questo paese. Un'opportunità da cogliere avviando subito un confronto serrato nella sede di Partito fra attivisti e Sindaco sulle tante azioni amministrative che vogliamo proporre e sul confronto fra quelle già avviate.

Il direttivo allo stesso tempo ritiene doveroso sottolineare che il PD di Regalbuto non è interessato direttamente o indirettamente a possibili ruoli assessoriali, attuali o futuri. Le voci di piazza circa un cambio degli assetti amministrativi dovuti ad un coinvolgimento diretto del PD sono false.

Il direttivo ribadisce che solo il Segretario di Sezione ha titolo a rappresentare il PD all'esterno, in qualsiasi sede o contesto.
E' intendimento di quest'organismo direttivo proseguire nell'opera di ascolto e confronto con tutte le altre forze politiche regalbutesi al fine di continuare a ricercare punti condivisi e obiettivi comuni per il bene della comunità regalbutese.
Siamo convinti che l'adesione del Sindaco di Regalbuto al grande progetto del PD possa ulteriormente rafforzare i rapporti con gli altri sindaci PD del territorio ennese con cui già da tempo si trova a collaborare su importanti questioni che riguardano il nostro territorio, come testimoniato dall'importante contributo che il Sindaco di Enna Paolo Garofalo ha voluto dare affinché questa vicenda si coronasse con un successo.
Il nostro benvenuto a Francesco Bivona nella nostra piccola ma solidale comunità politica con il nostro augurio di buon lavoro."

 

Le amministrative in Sicilia rischiano di diventare un problema per il Pd. In questo scenario si registra il silenzio del segretario nazionale, Matteo Renzi, o comunque dei vertici. Così ora succede che sul caso Enna sia Crocetta sia Crisafulli tirino per la giacchetta il capo-presidente del Consiglio.
Il presidente della Regione Sicilia ha scelto un convegno sul contrasto alle mafie nelle istituzioni (alla presenza del capo dello Stato) per sottolineare che “si può far finta che Crisafulli si possa candidare a sindaco di Enna e guai a porre il problema tanto poi il tema per un politico è ottenere consensi”. D’altra parte, aggiunge, “con molta fatica il mio partito sopporta il fatto che io sia diventato presidente della Regione Sicilia e anche qualche attestato di solidarietà a livello nazionale ogni tanto farebbe bene”. Dall’altro lato il “ras” di Enna, ex diessino diventato cuperliano, gran collettore di voti, che si vantava che avrebbe vinto in zona anche se il sistema elettorale fosse stato a sorteggio a ilfatto.it ieri, 24 marzo, ha detto: “Renzi e Faraone non vogliono la mia candidatura? Ma io voglio essere il candidato del Pd ennese, che le assicuro non è fatto da imbecilli. Venerdì verranno qua Raciti e Zambuto (segretario e presidente del Pd siciliano, ndr) che non mi sembrano essere contrari ad una mia candidatura. Che poi perché non mi dovrei candidare? Io sarei impresentabile? E perché? Nel 2013 avevo un procedimento penale in corso, ora quel procedimento si è chiuso, punto. Se ho sentito Faraone? E perché dovrei sentire Faraone che fa il sottosegretario?”. La parola finale dovrà essere messa venerdì 27 dagli organismi cittadini del Partito democratico: a quel punto, ha detto Crisafulli, sarà sciolta la riserva.

Nei giorni scorsi avevamo dato notizia che giorno 20 marzo   l’Istituto Comprensivo G.F. Ingrassia di Regalbuto aveva pubblicazione il bando di assegnazione  dei lavori di manutenzione straordinaria del Plesso Don Milani. Nella stessa data l’Istituto ha altresì spedito con PEC al responsabile dell’area tecnica dell’UTC di Regalbuto Ing . Libiano il file affinchè  venisse pubblicato anche all’albo pretorio del Comune di Regalbuto. Copia della determina,del bando e dei documenti necessari possono essere scaricati dal sito dell’Istituto Comprensivo http://www.ic-regalbuto.gov.it/  cliccando sulla voce Albo Pretorio . Il 24 marzo invece l’Istituto Comprensivo ha pubblicato il Computo Metrico dello stesso Plesso Don Milani. Anche questa mattina si sono rincorse  le solite “voci “ tese più a creare confusione oppure a disinformare i genitori  sulla veridicità della notizia che Regalbuto Press ha pubblicato . Per tale motivo siamo andati sul sito dell’Istituto e abbiamo constatato il fatto , così come abbiamo avuto notizia che il file contenente il bando era stato spedito nella stessa data al responsabile UTC di Regalbuto per essere pubblicato all’albo Pretorio del Comune cosa che pare che al momento in cui scriviamo non sia ancora avvenuta. Nel frattempo l’Istituto Scolastico ha provveduto a chiedere il preventivo alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione di un avviso relativo all’aggiudicazione della Direzione Lavori della Don Milani .A proposito di ciò  la Scuola è in attesa ,da parte del responsabile dell’UTC , del file da inserire nella specifica piattaforma prima di pubblicare il bando di gara per la nomina del Direttore dei Lavori. Intanto è già stata fissata la gara di appalto dei lavori al 21 aprile prossimo, poi i tempi tecnici per eventuali ricorsi e successivamente dalla data della consegna lavori alla ditta gli stessi dovranno essere ultimati entro 120 giorni naturali e consecutivi . L’amministrazione scolastica si è riservata la facoltà di richiedere l’esecuzione dei lavori in via anticipata prima della stipula del contratto di appalto. Sarà una corsa contro il tempo per evitare eventuali contrattempi e per tali motivi è necessaria la sinergia Scuola – UTC  che diventa fondamentale affinchè non ci siano rallentamenti e siano ridotti al minimo eventuali disagi agli alunni. Di seguito avrete modo di leggere il bando di gara. ( Regalbuto Press )

file:///C:/Users/pc/Downloads/BANDO%20GARA%20(1).PDF

http://www.ic-regalbuto.gov.it/index.php/albo-pubblicita-legale

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L’Istituto Comprensivo G.F. Ingrassia ha pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori del plesso scolastico Don Milani . SI è arrivati a ciò dopo  la riunione avvenuta al Miur Sicilia convocata dalla dott.ssa Maria Luisa Altomonte ,alla quale hanno partecipato il Preside e la Direttrice Amministrativa dell’Istituto Comprensivo G.F. Ingrassia di Regalbuto il sindaco e l’assessore all’istruzione di Regalbuto durante la quale  il Preside prof Ferro nella sua qualità di Responsabile Unico del Progetto ha  ricevuto  assicurazioni sia dal responsabile nazionale che regionale del Ministero della Pubblica Istruzione sui tempi  che potrebbero portare la Direzione Nazionale del Miur  a chiedere per la Sicilia di allungare i tempi ( attualmente la data è quella del 31/12/2015  per la certificazione  finale delle spese  che le Scuole devono presentare allo stesso Miur pena il non rimborso delle stesse spese così come nella circolare del 10 febbraio scorso) . Il Preside/Reggente dell’Istituto Comprensivo G.F. Ingrassia di Regalbuto Prof Ferro , venerdì scorso nella sua qualità di Responsabile Unico del Progetto che gestisce tutto l’iter burocratico prima e dopo i lavori per il plesso scolastico Don Milani, ha provveduto ad inserire nella specifica piattaforma il bando che  indice  la gara di appalto dei lavori che è già stato pubblicato ,  gara che si svolgerà il 21 aprile prossimo .   Si gioca tutto sui tempi dato che ora sarà compito dell’UTC  predisporre il bando sulla sicurezza ( predisposto già dal MIUR Sicilia)  senza il quale non potrebbero partire i lavori.  Proprio quei tempi così a lungo disattesi  da diversi parti sin dal 2013. Basti ricordare per esempio che da allora si sono alternati 3 Presidi ( dato che la scuola non ne ha uno titolare) e che l’iter burocratico è rimasto inspiegabilmente fermo dal 20 dicembre 2013 , data in cui  Scuola e Amministrazione Comunale firmavano l’accordo che in pratica variava il precedente accordo del 30/10/2013 in considerazione del fatto che con la delibera di Giunta n° 190 del 15/11/2013 il Comune di Regalbuto ha dovuto prendere atto di “dover rinunciare all’espletamento dei servizi di coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione,direzione dei lavori,misura e contabilità,collaudo tecnico e amministrativo a causa della notevole mole di lavoro – così si legge- dell’Ufficio  Tecnico Comunale demandato a tale compito dall’accordo precedente.”  al novembre 2014 . Si poteva far meglio e di più per non arrivare a dover rincorrere i tempi ? Oggi però è bene quel che finisce bene.  I  lavori potrebbero iniziare a Maggio , il Preside è stato rassicurato dal  MIUR  e tutto ciò  va a vantaggio dell’intera comunità regalbutese , ma premia soprattutto  la determinazione dell’ex Preside  prof Domenico Campagna il quale aveva creduto nel progetto che lo ricordiamo è stato redatto gratuitamente dall’Ing. Renata Miranda. Il resto è cronaca di oggi , comprese le polemiche alcune delle quali artificiose stemperate ( bene ha fatto) dal Presidente del Consiglio Comunale Salvo Cardaci che li ha definite”  sterili “   esagerate forse dalla  troppa disinformazione , dai pregiudizi e da notizie ingigantite e riportate dai troppi  “si dice” .  Tutto è bene quel che finisce bene. I problemi della scuola a Regalbuto non sono solamente questi. Ci aspettiamo per esempio che ora con la stessa determinazione si chieda a gran voce di poter disporre di un Preside titolare così come merita la scuola di Regalbuto.  Ma questo è un altro discorso.  ( Agovit)

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