Domenica 21 febbraio 2021  è stata convocata  alle ore 10.30 in prima convocazione e alle 11.30 in seconda, ad Aci Castello (CT), presso il Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference Center, in via Antonello da Messina 45 ,l'assemblea elettiva del Comitato Territoriale Fipav Catania che rinnoverà per il quadriennio 2021/2024 sia il nuovo Presidente che il consiglio territoriale. A concorrere nella lista dei consiglieri vi sono due rappresentati del territorio di Enna : Tino Pregadio - Kentron Enna -per la lista Ragusa Presidente e Gaetano Lupo - Volley Agira per la lista Sutera Presidente. Sia Pregadio che Lupo , come dicevamo , rappresenteranno , in caso di elezioni , di uno o entrambi,  il territorio di Enna per le società di pallavolo affiliate alla federvolley.Un territorio che negli anni , ha vissuto il lento declinio specie sul numero delle società sportive affiliate che attualmente è rappresentato da sole 6 società sportive che hanno diritto al voto. Nei programmi di Pregadio e Lupo si avverte la necessità di portare le istanze del territorio ma anche di contribuire alla organizzazione di un Comitato piuttosto complesso , nell'ambito della pallavolo, quale quello di Catania. Nel corso della campagna elettorale in questo senso è stato posto da tutti i candidati alla presidenza sia territoriale che Regionale Sicilia, il voler rimettere mani ai territori siciliani riorganizzandoli per rivitalizzare l'intero comparto della pallavolo. E' quanto si auspicano le società sportive ennesi le quali nel corso degli incontri coi candidati hanno voluto evidenziare non solamente le difficoltà riscontrate nell'organizzazione dei campionati giovanili , che in molti casi hanno finito per rendere difficile la partecipazione. A seguire le lezioni del 21 febbraio , il 28 delle stesso mese a Palermo si giocherà l'altra importante partita tra due liste rappresentate dai rispettivi candidati alla presidenza : Nino Di Giacomo e Giuseppe Gambero.

Quel che abbiamo assistito in questi lunghi giorni di crisi del Governo ma direi della politica ha evidenziato il lato oscuro della politica , quella fatta di cattiverie, personalismi, calcoli , avidità economica e di potere . Quella politica ( lo scriviamo in minuscolo) che purtroppo è stata messa a fuoco e quindi maggiormente evidenziata, dalla signorilità e dalla dedizione di un Presidente del Consiglio, osteggiato, vilipeso , beffeggiato persino offeso nella sua persona , che non ha mai risposto o se lo ha fatto con pacatezza e chiarezza. L'impressione che si è avuto è quella che tutto ciò che è accaduto sia per colpa di un bel gruzzoletto di euro che l'Europa ha messo a disposizione dell'Italia per uscire dalla crisi dettata dal Coronavirus , 209 miliardi su cui in molti vorrebbero metterci le mani e spartirsi le fette più grosse. Conte è stato attaccato da Confindustria, dai giornali , da televisioni al solo scopo di riuscire a minare l'immagine di un Presidente che faticosamente stava tentando di portare l'Italia fuori dalla crisi ma soprattutto che era riuscito a ri-dare un volto più sicuro  in Europa . Conte ne esce tra gli applausi : mai capitato prima . Con lui , in dignità sia Fratelli d'Italia che Calenda i quali hanno dimostrato quella coerenza rara a vedersi oggi tra partiti e movimenti. Ma c'è un altra fetta di persone che da questa vicenda ne escono "puliti" : è quella parte di Grillini che non ha condiviso l'incoerenza di una scelta che finirà per stritolare un movimento che fino ad un certo punto aveva il pallino in mano. Draghi forse non l'avrà voluto ma ha dovuto accettare il "manuale Cencelli" dettato dai partiti che fanno parte dell'attuale maggioranza di Governo: due a me , tre a te, uno a te e così via. Ma quel che è ancora più triste è che al neo Presidente del Consiglio gli si è lasciato solamente lo spazio di scegliere i ministri cosiddetti "tecnici" . Dai politici sono invece riapparsi nomi che francamente pensavamo di aver dimenticato. Nomi di alto profilo ? Ho i miei dubbi.  E' dunque quel "lato oscuro della politica" che ha messo in maggiore evidenza le doti e l'onesta , ma direi anche la coerenza e l'incorruttibilità di Conte. Gli Italiani lo abbiamo capito e a leggere i commenti sui social si può tranquillamente affermare che l'ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è uscito tra gli applausi dei molti Italiani che lo ricorderanno con ammirazione. 

AgoVit 

Se ne andato tra gli applausi commossi dei funzionari del Consiglio dei Ministri , applausi che hanno commosso l'Italia, tranne i nani e le ballerine ( rispetto per loro) della politica e di quella parte di giornalisti al soldo del padrone. Il suo saluto in poche righe apparse sui social : 
 
" Ho lavorato nel “Palazzo”, occupando la “poltrona” più importante. Ma tra i corridoi e gli uffici di Palazzo Chigi, anche alla fine delle giornate più dure e dopo le scelte più gravose, ho sempre avvertito l’orgoglio, l'onore e la responsabilità di rappresentare l'Italia.
Sono grato a Voi cittadini per il sostegno e l'affetto, che ho avvertito forti e sinceri in questi due anni e mezzo. Ma vi sono grato anche per le critiche ricevute: mi hanno aiutato a migliorare, rendendo più ponderate le mie valutazioni e più efficaci le mie azioni.
La forza e il coraggio dimostrati dalla intera comunità nazionale soprattutto durante quest’ultimo anno di pandemia sono stati davvero incredibili: ci hanno dimostrato che ogni ostacolo, anche il più alto e insidioso, può essere superato, scacciando via le paure e i calcoli di convenienza, fidando nel coraggio dell’azione, nella determinazione dell’impegno, nell’etica della responsabilità. Io stesso ho cercato di far tesoro di questa esperienza, pur con i miei limiti, ma - vi assicuro - con tutto il mio impegno e la mia massima dedizione.
Da oggi non sono più Presidente del Consiglio. Torno a vestire i panni di semplice cittadino. Panni che in realtà ho cercato di non dismettere mai per non perdere il contatto con una realtà fatta di grandi e piccole sofferenze, di mille sacrifici ma anche di mille speranze che scandiscono la quotidianità di ogni cittadino.
È davvero necessario che ognuno di noi partecipi attivamente alla vita politica del nostro Paese e si impegni, in particolare, a distinguere la (buona) Politica, quella con la - P - maiuscola, che ha l’esclusivo obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini, dalla (cattiva) politica, intesa come mera gestione degli affari correnti volta ad assicurare la sopravvivenza di chi ne fa mestiere di vita.
Insieme a tanti preziosi compagni di viaggio abbiamo contribuito a delineare un percorso a misura d’uomo, volto a rafforzare l’equità, la solidarietà, la piena sostenibilità ambientale. Il mio impegno e la mia determinazione saranno votati a proseguire questo percorso. La chiusura di un capitolo non ci impedisce di riempire fino in fondo le pagine della storia che vogliamo scrivere.
Con l’Italia, per l’Italia. Grazie. " 
 
Giuseppe Conte 

“Stiamo raccogliendo alcuni dati, per fortuna, confortanti: diminuisce il numero dei ricoveri anche in terapia intensiva, dei contagiati e abbiamo un Rt intorno allo 0,60, anche se ancora non ufficiale. Ho buoni motivi per pensare che col dato ufficiale di domani potremo chiedere al governo non solo l’introduzione della zona gialla, mi piacerebbe se il ministro ci autorizzasse a consentire ai ristoratori e a chi somministra cibo di potere tenere aperti i locali per questo fine settimana fino alle 22, in occasione della festa di San Valentino”.

Assegnati i primi 430 ettari di terreni ai giovani imprenditori agricoli che intendono investire nell'agricoltura in Sicilia. Dodici le aziende agricole guidate da altrettanti imprenditori under 41 che hanno ricevuto i terreni in concessione della "Banca della Terra" di Sicilia, prima regione per numero di giovani sotto i 35 anni titolari di imprese agricole. Nei prossimi mesi sarà emanato un secondo bando con cui assegnare altri 750 ettari circa di terreni liberi del Demanio e di proprietà delle Asp. Quattro le province coinvolte Agrigento, Siracusa, Enna e Caltanissetta.

«Il governo siciliano ha pensato di offrire ai giovani con la vocazione imprenditoriale in agricoltura la possibilità di utilizzare una parte dei terreni inutilizzati della Regione per farne una fonte di reddito - ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - dopo un monitoraggio attento del patrimonio da parte dei dipartimenti Agricoltura e Sviluppo rurale e delle Asp, per conoscere quanti ettari di terreni disponibili possono essere utilizzati dai giovani. Abbiamo dato così, dopo anni, piena e concreta attuazione ad una legge che istituiva la "Banca della terra". Con questa iniziativa diamo la possibilità ai giovani di realizzare il loro sogno e insieme ridurre il tasso di terreni incolti complici del dissesto e della desertificazione del territorio».

«Si tratta di una importante occasione di connubio fra agricoltura e giovani, in linea con la politica agricola del governo Musumeci che insieme ad altre misure mette al centro i giovani e la valorizzazione delle eccellenze e dei territori. Dodici imprenditori avranno la terra per realizzare progetti per creare vera economia e posti di lavoro», dice Toni Scilla, assessore regionale dell'Agricoltura.

«I progetti dei nuovi imprenditori, valutati da una commissione tecnica, puntano ad un'agricoltura moderna con interessi di mercato, come le colture di mandorlo e pistacchio, con ampio spazio dedicato alla zootecnica nell'ottica della valorizzazione delle razze autoctone, con alcune specificità quali il Cirneco dell'Etna, l'ape nera di Sicilia fino alle piante officinali», sottolinea Dario Cartabellotta, direttore generale del dipartimento dell'Agricoltura.

Per affrontare le spese di interventi strutturali e avviare la nuova attività, l'Irfis metterà a disposizione dei giovani imprenditori un prestito di avvio e di esercizio a basso tasso d'interesse.

Dal punto di vista del tasso di mortalità, a causa della pandemia il 2020 è stato un anno terribile, con un aumento sensibile dei decessi, che ha suscitato attenzione anche sui cimiteri e sulla loro gestione nelle città. Un rapporto Istat, pubblicato lo scorso 3 febbraio, evidenzia come i mesi di marzo, aprile e novembre dello scorso anno abbiano visto un evidente aumento dei decessi, considerando tutte le cause di morte. Si tratta di un dato evidentemente influenzato dal coronavirus. Tra il 1 gennaio e il 30 novembre 2020 in Italia sono decedute (per tutte le cause) 668.453 persone, 81mila in più della media dei decessi negli stessi periodi degli anni dal 2015 al 2019. Rispetto ai cinque anni precedenti, c'è stato un incremento dei decessi del 13,8%. Il bisogno di garantire una sepoltura dignitosa alle persone decedute ha acceso i riflettori sulle criticità dei servizi cimiteriali in alcuni territori, dalla disponibilità alla qualità degli spazi, necessità ineludibili per la dignità di chi è morto e dei suoi cari. Le spese per il "servizio necroscopico e cimiteriale" si trovano nei bilanci delle amministrazioni comunali, all'interno della missione "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia". In questa voce viene inclusa l'amministrazione, il funzionamento e la gestione dei cimiteri, ma anche delle concessioni di loculi, delle inumazioni e delle tombe di famiglia. Questa parte del bilancio comprende anche le risorse elargite per la pulizia, la sorveglianza, la custodia, la manutenzione di cimiteri e relative aree verdi, dove presenti. Infine, qui sono incluse le spese per il rilascio delle autorizzazioni, il controllo delle attività cimiteriali e anche per i servizi funebri a carico dell'amministrazione, nel caso ad esempio di persone o famiglie che non riescano a sostenere economicamente i funerali di un parente deceduto. Tra le grandi città il Comune di Messina è quello che spende la maggiore quota pro capite con 37, 78 euro , in provincia di Enna , il capoluogo spende 9.58 euro pro capite per cittadino con una spesa complessiva di 255381.99 , il Comune di Agira  spende ogni anno  267476.48 per una spesa pro capite di 33,36 eu. Il Comune di Regalbuto ha speso nel 2019  alla voce "servizio necroscopico e cimiteriale " € 104.159 , per una spesa pro capite per ogni cittadino di euro  14, 89 .  

 

Niente di ufficiale soprattutto perchè Draghi ha giò fatto capire che dal suo enturage non trapeleranno notizie anche su altri argomenti, ma è bastato forse un inpercettibile spiraglio per far affermare a giornali e Tg la volontà o il desiderio del prossimo presidente del Consiglio di allungare l'anno scolastico fino alla fine del mese di Giugno anticipando la vaccinazione agli insegnanti e al personale non docente riportando alla luce un argomento , quello sulla scuola , che nei commenti è già considerata di "primaria importanza". La Azzolina , ex ministro della pubblica istruzione, sarà ricordata così come giornali,commentatori politici hanno fatto, per l'acquisto dei banchi a rotelle e non invece per il suo impegno a riportare gli alunni nelle classi , osteggiata da Governatori delle Regioni di destra così come quelli di Sinistra e non solo , anche dai suoi stessi colleghi di governo e forse di buona parte del movimento 5 stelle. I dati , quelli veri pubblicati e ufficiali hanno sempre dimostrato che a Scuola gli studenti sono in sicurezza e lo sono sempre stati perchè l'impegno profuso da Presidi,Insegnanti e personale Ata è stato un impegno non solamente straordinario ma svolto con passione. E' sui trasporti che la Azzolina e la Scuola si è dovuta scontrare. E sarà sui trasporti che anche il prossimo Governo dovrà prendere le decisioni più opportune e necessarie. Che si allunghi la scuola di 15/20 giorni non cambierà più di tanto il pericolo di diffusione del virus. Ma è bastato quella " soffiata" per far gridare al miracolo ! Aspettiamo di vederlo dopo che sarà passata la luna di miele.

(ITALPRESS) – E’ attivo il bando da 16,6 milioni di euro destinato alla bonifica di aree inquinate in Sicilia. L’avviso consentirà di intervenire sui numerosi siti censiti all’interno del Piano regionale delle bonifiche classificati secondo un diverso ordine di pericolosità. Il governo Musumeci intende così mettere in sicurezza le centinaia di vecchie discariche dismesse e le aree a rischio che per decenni hanno rappresentato uno scempio ambientale oltre che un pericolo per la salute dei cittadini.
Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e si ha tempo fino a metà marzo per presentare l’istanza. Il provvedimento – redatto dal dipartimento Acque e rifiuti e a firma del dirigente generale Calogero Foti – prevede contributi finanziari in conto capitale alle pubbliche amministrazioni fino al 100 per cento dei costi totali ammissibili dell’operazione. Le somme a disposizione saranno stanziate in due diverse finestre e rientrano all’interno del Po Fesr 2014/2020 (Azione 6.2.1 “Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano regionale di bonifica”).
Il bando dell’assessorato regionale all’Energia, guidato da Alberto Pierobon, stabilisce che saranno ammessi a finanziamento i progetti di “messa in sicurezza permanente”, “bonifica” e “ripristino ambientale”. Nel rispetto del principio “chi inquina paga”, non sono ammissibili operazioni su “aree produttive” e su discariche private. Tra i criteri oggettivi di valutazione ci sono: la riduzione dei rischi per i cittadini; il grado di pericolosità degli inquinanti presenti sui siti da bonificare; e la presenza di un Piano di riutilizzo o tutela dell’area oggetto di bonifica.

Quando chiude una pagina di un qualsiasi giornale è sempre un venir meno al diritto all'informazione dei cittadini oltre alla perdita di posti di lavoro. Si aggrava la situazione dei giornalisti del Giornale di Sicilia. Nel piano di contenimento delle spese l’editore aggiunge l’eliminazione di altre pagine provinciali, dopo quelle della Sicilia orientale, che riguardano la cronaca di Enna e Caltanissetta.Per affrontare responsabilmente la sempre più allarmante situazione di crisi del quotidiano palermitano, è stato costituito il Coordinamento dei giornalisti collaboratori del Giornale di Sicilia.

“Il sindacato dei giornalisti considera miope e fuori dalle normali logiche imprenditoriali la modalità intrapresa dall’editore del Giornale di Sicilia di scaricare così drasticamente sui lavoratori la crisi di bilancio”, afferma il segretario regionale Assostampa Sicilia Roberto Ginex, che ha preso parte alla riunione indetta dai giornalisti non dipendenti insieme con la vicesegretaria regionale con delega ai collaboratori Cristina Puglisi. “È inaccettabile che l’attività industriale di editare un quotidiano venga gestita pretendendo di trattare i lavoratori, perché questo sono i collaboratori, come mera zavorra senza valore di cui liberarsi all’occorrenza per riprendere quota. L’identità di un giornale è costituita dal patrimonio culturale del suo corpo redazionale. Redattori e collaboratori – aggiunge Ginex - sono nel loro complesso gli insostituibili garanti nel tempo della continuità di rapporto, negli oltre 160 anni della sua vita, tra il quotidiano palermitano e il suo territorio di riferimento. Il Giornale di Sicilia non ha affatto rami secchi da tagliare nella sua redazione, si assiste piuttosto all’intenzione di continuare ad amputare le radici che lo rendono organismo vivo e riferimento irrinunciabile della nostra comunità”.

“Il modello a breve che si rivela nelle intenzioni della proprietà è quello di condurre l’attività industriale della testata quotidiana con un pugno di giornalisti assunti e una moltitudine di collaboratori sottopagati, inessenziali e intercambiabili”. Così riporta il documento del Coordinamento dei collaboratori del Giornale di Sicilia indirizzato all’Assostampa e al Cdr del quotidiano. “I giornalisti non possono che rivendicare il valore dell’informazione di qualità come diritto del cittadino, che non si può coniugare con la precarizzazione dei lavoratori che ne producono i contenuti. Le vertenze che riguardano i giornalisti non possono essere gestite separatamente tra dipendenti e non dipendenti, essendo il giornale prodotto quotidianamente tanto dai subordinati che dai lavoratori autonomi, anzi prevalentemente da questi ultimi. Non affrontare le crisi aziendali congiuntamente per entrambe le tipologie contrattuali ha finora portato solo ad una continua erosione dei livelli occupazionali, alla mera desertificazione della redazione. Se l’editore del Giornale di Sicilia non dà alcuna garanzia né prospettiva di nuovi posti di lavoro, non può pretendere di mantenere la produzione quantitativa dei contenuti da pubblicare affidandola a giornalisti precari da pagare quanto vuole e quando vuole, senza alcuna garanzia di progressione di compensi, di continuità di lavoro e di welfare. Chiediamo che le istanze dei collaboratori vengano finalmente considerate come integranti ed essenziali in qualsiasi confronto e vertenza tra l’azienda e i lavoratori giornalisti, senza pregiudizio e discriminazione tra subordinati e autonomi. Denunciamo essere conclamato - conclude il Coordinamento dei collaboratori - che l’editore del Giornale di Sicilia non rispetta cronicamente le condizioni per il lavoro autonomo previste dal vigente contratto di lavoro giornalistico e chiediamo pertanto l’intervento urgente di solidarietà e tutela del sindacato dei giornalisti e del comitato di redazione”.

In tanti lo pensano , specialmente i leader dei partiti e movimenti . Tranne i cosiddetti peones . Coloro cioè che sanno già di non poter più essere candidati , che poi sono la maggior parte sia alla Camera che al Senato , ma che purtroppo non contano dato che a decidere se andare o meno alle elezioni saranno sempre quei pochi che tirano le fila e che hanno potere verso gli stessi peones e verso i cittadini. L'attuale crisi di Govero oltre che essere incomprensibile è  infame specie nel momento in cui l'Italia balla sia sul piano economico , che sociale e sanitario. La realtà è quella che purtroppo è sotto gli occhi di tutti e cioè le divisioni personali tra protagonisti della politica e soprattutto il voler mettere le mani su quel mucchio di euro che l'Europa ha messo a disposizione dell'Italia per risollevarla soprattutto da una situazione economica senza precedenti dal dopo guerra , seconda solamente al Piano Marshall. A ciò si aggiungano gli interessi dei cosiddetti poteri forti che allargano sempre di più il solco tra interessi economici di pochi e quello che una volta veniva chiamato proletariato. La realtà è che la politica è sempre più lontana dai propri concittadini e sono sempre meno quelle figure storiche di leader che in passato hanno saputo unirsi nonostante le divisioni politiche e mai personali quando era necessario. Meglio andare a votare. piuttosto che assistere ai balletti fiorentini , meglio per tutti votare. Ma è dall'Europa che arrivano le maggiori resistenze . L'eventuale vittoria della destra alle eventuali elezioni anticipate, porrebbe l'Italia in una posizione di disallineamento rispetto agli altri Stati e all'equilibrio della governance europea con conseguenze che potrebbero rivelarsi disastrose che comunque farebbero piacere ai cosiddetti Stati del Nord i quali farebbero a meno - come hanno già dimostrato di fare - di far arrivare così tanti miliardi di Euro in Italia convinti come sono che a tutto potrebbero servire tranne che per lo scopo per i quali sono stati stanziati. Piaccia o no il garante di questo equilibrio è proprio Conte che nei sondaggi viene considerato assieme alla Merkel il leader più popolare in Europa e i sondaggi in Italia lo danno di gran lunga preferito a Salvini. Andare al voto sotto il continuo ricatto del bullo aggraverebbe l'agonia di un Governo che è avversato anche dentro il PD e dagli stessi fuorusciti 5 Stelle. Andare al voto per poter scoprire le carte e vedere , come a poker , anche se ciò che ci riserva il futuro è già scritto e si aspetta solo che sia legittimato. Ci sembra di rileggere la Storia Italiana quando proprio dalla crisi economica e sociale della grande guerra quando a vincere fu l'uomo forte con l'aiuto dei poteri forti che avevano interessi economici per le loro industrie e le banche cui erano azionisti o proprietari. Si sa come è andata a finire ! Come spesso mi accade di dire : " tutto ciò accade oggi o meglio si ripete ma questa volta nello scacchiere politico Italiano e mondiale manca quel Partito Comunista e Socialista che rappresentava il proletariato e equilibrava la borghesia : due classi sociali cioè che assunsero un ruolo importante nel mondo industriale. Oggi quell'equilibrio  si è  rotto a favore di una classe borghese famelica che tira le fila soprattutto in politica aiutata soprattutto dalla decandenza dei sindacati sempre meno rappresentativi dei lavoratori e da una sinistra piuttosto incolore.