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Martedì, 30 Settembre 2014 07:40

L'opinione di .... Ettore Rino Maccarrone

Poche idee, forse azzardate o eretiche per tanti, destinate a far riflettere chi vuol riflettere. Siamo un popolo che, nei secoli, ha molto viaggiato e molto accolto. Abbiamo aperto le porte ai Troiani quando disperati e fuggiaschi, dopo la distruzione di Troia, trovarono un posto, qui da noi, dove fermarsi e tentare un nuovo inizio (vedi Tempio di Segesta).
Così anche gli Albanesi perseguitati a casa loro nei secoli scorsi e accolti in Sicilia stabilmente (Piana degli Albanesi) e chissà quanti altri esempi! Abbiamo popolato e costruito Paesi come l'Argentina, il Venezuela, il Canada, il Nord America; e arrivavamo a destinazione (pieni di pidocchi!) dopo tre mesi di mare, ammassati con tutte le nostre masserizie sul ponte della nave.
E' bene quindi non dimenticare mai le inimmaginabili difficoltà di questi processi migratori: bimbi che arrivano soli, donne stuprate, il Mediterraneo che è diventato il più grande cimitero all'aperto e poi gente che si lascia dietro il peggiore e barbaro degli incubi: la guerra.
La guerra è ciò che proietta, più di ogni altra cosa, gli uomini nella irrealtà, nell'estremo opposto della ragione. E' sempre così quando l'essere umano viene sacrificato. E poi c'è chi ne approfitta, chi organizza questi "viaggi", ma dietro ancora (e peggio!) chi in silenzio vende le armi.
E' bene ricordare che per i venditori d'armi, la pace è la peggiore delle disgrazie. Ma la speranza di chi parte lasciando tutto, è irresistibile, e per questo genere di migrazioni non esistono muri né confini, ma solo ponti.
E se non ci sono vengono costruiti! Tutte le politiche antimigratorie sono vergognose perché complicano i problemi legittimando autoritarismi e xenofobie. Certamente bisogna pensarci su e cercare di lavorare a "come" poter diminuire la sofferenza del mondo iniziando magari col togliere un bel po' d'attenzione al calcio, alle corse automobilistiche e al gossip dagli stipendi scandalosi di chi, invece di lavorare, corre, gioca, o recita!

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14. I cognomi dell'ennese: Fiamingo, Carlotta, Dante, di Francesco Miranda 

Fiamingo

Fiamingo (raro Fiammingo) è un cognome etnico delle Fiandre, regione settentrionale dell’attuale Belgio, probabilmente riferito a capostipite proveniente da quella località. Fiamingo è diffuso soprattutto in Sicilia, nel catanese (Aci Catena, Catania, Aci Sant’Antonio, Acireale, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Lentini), nel messinese (Messina,  Motta Camastra, Giardini Naxos, Letoianni),  nel palermitano (Palermo, Petralia Soprana), nell’ennese (Enna), nel ragusano; con piccoli nuclei esso è presente anche in Calabria, Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. Fiamingo è un’antica famiglia calabrese propagatosi in seguito in altre regioni italiane; si ricorda che Papa Adriano VI (1459-1523), nato Adriaan Florenszoon Boeyens, in molti testi è citato come “Papa Adriano Fiamingo”. Giuseppe Fiamingo (Riposto 20/4/1876 / ?), Laurea in Scienze Economiche e Commerciali, giornalista pubblicista. E’ stato deputato alla Camera nella XXV Legislatura del Regno d’Italia, dal 1/12/1919 al 7/4/1921.

Rossella Fiamingo (Catania 14/7/1991), schermitrice italiana specializzata nella spada, campionessa del mondo di spada individuale. Ha conquistato l’oro individuale ai mondiali svoltisi nel luglio scorso  a Kazan, città capitale del Tatarstan (Russia) e il  bronzo a squadre (con Mara Navarria, Bianca Del Carretto, Francesca Quondamcarlo), nella stessa manifestazione. Rossella Fiamingo, che ha iniziato la sua carriera internazionale vincendo a Novi Sad (Serbia) nel 2007 il titolo europeo cadetti individuale e conquistando il titolo mondiale ad Acireale nel 2008, annovera fra i suoi più recenti riconoscimenti: un oro individuale ai Giochi del Mediterraneo di Mersin (Turchia) , nel 2013; oro a squadre ai Campionati Italiani Assoluti 2012 di Bologna; oro individuale e 4^ posto a squadre ai Campionati Italiani Assoluti 2013 di Trieste; argento individuale e oro a squadre ai Campionati Italiani Assoluti di Acireale nel giugno scorso.

Carlotta

Cognomizzazione del nome Carlotta, variante italiana femminile di Carlo passata dalla forma francese Charlotte, femminile di Charles. Carlo deriva dal tedesco Karl che significa “uomo libero”; Carlotta, molto probabilmente, è un matronimico, riferito cioè a un capostipite “figlio di… Carlotta”. Si tratta di un cognome molto raro, diffuso soprattutto in Sicilia, nel trapanese (Trapani, Paceco, Marsala, Salemi), nel nisseno (Montedoro, Caltanissetta), nel palermitano (Palermo, Alimena, Corleone), nel siracusano (Floridia, Canicattini Bagni, Augusta), nel ragusano (Ragusa, Modica), nell’ennese (Villarosa, Calascibetta, Enna). Con piccoli nuclei è presente anche in Lombardia, Campania, Lazio, Emilia-Romagna e qualche altra regione italiana.

Riferimenti storici e personaggi. Il Mugnos ritiene questa famiglia originaria della Carinzia, passata a Trapani e poi a Palermo, dove godette di nobiltà: un Bernardo Carlotta nel 1420 fu giurato di Trapani e un Francesco Carlotta occupò lo stesso incarico negli anni 1499- 1517/18 - 1522/23. La famiglia vanta vari cavalieri di Malta e di Santo Stefano. Daniele Carlotta, di Modica (RG), classe 1985, fashion designer emergente con showroom a Milano, il prestigioso Studio Zeta; qui vengono ideate e realizzate oggi le sue creazioni, conosciute in tutto il mondo e che hanno vestito celebrità come Lady Gaga, Lana Del Rey, Bianca Balti, Belen Rodriguez: a quest’ultima Daniele  ha fornito il vestito del matrimonio. Approdato a Milano nel 2005, dopo un’infanzia e una giovinezza vissute nella sartoria di famiglia, sostenuto dalla madre, commerciante di tessuti, Daniele frequenta un corso di styling presso l’Istituto Europe di Design, corso che continua e conclude a Roma, dove sviluppa e consolida il suo forte senso estetico. Nel 2011 viene selezionato per lo Spiga2 , store multibrand ideato da Dolce e Gabbana nel 2010 che promuove e aiuta giovani designer emergenti da tutto il mondo e da qui inizia il suo progetto; oggi le sue collezioni sono vendute in più di 100 rinomati negozi di tutto il mondo.

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Il 16 ottobre prossimo scadrà la rata del pagamento della Tasi ( tassa sui Servizi Indivisibili) ,la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014. Essa riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale.

Il Consiglio Comunale di Regalbuto nella seduta del 3 settembre scorso ( assenti il Presidente Vito Maida e il consigliere Nicola Lo Cicero ) ha approvato la relativa tabella di riepilogo delle aliquote ,detrazioni e agevolazioni Imu e Tasi per l’anno 2014, Per la Tasi la misura decisa è stata dell’uno per mille unica , a fronte della proposta del competente ufficio comunale dell’1,5 per mille.

La grande novità della Tasi è che il soggetto passivo non è solo il proprietario a qualsiasi titolo dei fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, le aree scoperte e le aree edificabili, a qualsiasi uso adibiti, ma anche l'affittuario. La legge infatti stabilice che nel caso in cui l’unità immobiliare è occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare, quest’ultimo e l’occupante sono titolari di un’autonoma obbligazione tributaria. L'occupante però verserà solo una parte del totale compresa fra il 10% ed il 30% secondo quanto stabilito dalComune nel regolamento della Tasi.

Chi paga la Tasi?

La Tasi è pagata da chi possiede o detiene a qualsiasi titolo fabbricati, ivi compresa l'abitazione principale e aree edificabili, come definiti ai sensi dell'imposta municipale propria, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli.;

In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria.

In caso di locazione finanziaria, la Tasi è dovuta dal locatario a decorrere dalla data della stipulazione e per tutta la durata del contratto ( per durata del contratto di locazione finanziaria deve intendersi il periodo intercorrente dalla data della stipulazione alla data di riconsegna del bene al locatore, comprovata dal verbale di consegna).

In caso di detenzione temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, la Tasi è dovuta soltano dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie.

Nel caso di locali in multiproprietà e di centri commeciali integrati, il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile del versamento della Tasi dovuta per i locali e le aree scoperte di uso comune e per i locali e le aree scoperte in uso esclusivo ai singoli possessori o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali e le aree in uso esclusivo.

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Mercoledì, 24 Settembre 2014 13:46

Ato rifiuti. I troppi debiti a carico dei Sindaci ?

 I sindaci dei comuni ennesi, ancora sotto choc per la mazzata ricevuta dell’entità dei debiti ed anche dei soldi che bisogna pagare a livello erariale, stanno riflettendo su quello che è capitato loro e che per molti di essi potrebbe essere causa di dissesto finanziario perché questi debiti sono molti. Ovviamente si sta aspettando la conoscenza analitica di questa situazione. “La votazione dell’azione di responsabilità per 600 mila euro nei confronti dei precedenti liquidatori è stata votata da tutti i Sindaci presenti, a parte un distinguo – ha dichiarato Armando Glorioso,sindaco di Nissoria – Non si poteva fare altrimenti, era un atto dovuto, come penso si voterà anche la seconda azione di responsabilità per 15 milioni di euro, venuti fuori all’esame della situazione del personale. Se rinunciassimo ad applicare la legge rinunceremmo a vivere in un mondo civile e i più deboli non avrebbero tutele nella giungla sociale che si verrebbe a creare”. “Il Collegio di liquidazione, composto dal Dott. Di Mauro e dal Dott. Ginevra – evidenzia Glorioso – sta facendo solo il suo dovere. Questo è quello  che da anni un’intera provincia si aspettava. Mi auguro che questo percorso virtuoso che tutti i Sindaci della Provincia hanno intrapreso, unitamente alla preziosa collaborazione del Dott. Caccamo, quale Commissario Straordinario della ex Provincia regionale di Enna e presidente della Srr, non si interrompa e riceva sempre di più anche il sostegno della gente e delle altre Istituzioni, ciascuno per le proprie competenze”. Bisogna sottolineare che proprio il sindaco di Nissoria era stato quello che aveva chiesto con insistenza la nomina di collegio di liquidatori al di fuori della provincia, che potesse operare con una certa tranquillità, senza essere condizionato dai politici. “Nessuna strategia di sviluppo del territorio – spiega Armando Glorioso -potrà essere realizzata se non risolviamo la questione dell’Ato rifiuti, che con i suoi 200 milioni di euro di debiti, rischia di affossare tutti i Comuni mandandoli in fallimento”. Procura della Repubblica e Corte dei Conti stanno esaminando con attenzione le due relazioni del collegio di liquidazione per cercare di vedere quali errori sono stai commessi nella gestione dell’Ato Rifiuti, quali quelli commessi nel passaggio del personale, specie nell’aumento ingiustificato dell’organico, ma queste sono situazioni che si stanno valutando in questi giorni, poi saranno le due istituzioni a farsi sentire. Probabile che l’assemblea della nuova società di rifiuti, in settimana, si riunisce perché i giorni a disposizione sono pochi ed entro la fine del mese la Srr dovrebbe essere operativa, ma le difficoltà e gli ostacoli sono veramente molti.
Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia

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Il quotidiano on line Vivienna a margine dell'articolo sull'incendio doloso nell'immobile ex inam che dovrebbe accogliere gli immigrati, ha pubblicato la nota stampa della Prefettura di Enna , in risposta al Sindaco di Regalbuto il quale in un noto quotidiano regionale aveva dichiarato che a Regalbuto " non ci sono condizioni di sicurezza." La nota secondo noi chiarisce gli aspetti della vicenda che investe anche la città di Regalbuto e come al solito lasciamo al lettore la possibilità di farsi un'idea della reale situazione in riferimento ai fatti che fino ad ora si sono susseguiti.

Dalla Prefettura di Enna la seguente nota stampa di precisazione: Con riferimento alle notizie del primo cittadino di Regalbuto secondo il quale non ci sono condizioni di sicurezza “L’emergenza umanitaria derivante dai massicci sbarchi sulle coste della Sicilia ha determinato – già dall’ottobre dell’anno scorso – la necessità di individuare strutture temporanee di accoglienza anche sul territorio della provincia di Enna.
A tale scopo, questa Prefettura ha provveduto – all’esito di una rapida consultazione del territorio effettuata per il tramite dei Sindaci dei Comuni della Provincia – ad individuare delle idonee strutture operanti nel pubblico o nel privato sociale per la temporanea accoglienza. Successivamente, per garantire una maggiore apertura al mercato – data l’esigua presenza di strutture pubbliche – si è provveduto all’indizione dal 28 luglio scorso di una nuova gara rivolta indistintamente ad enti pubblici, privati e del privato sociale. Tutte le amministrazioni locali sono state, pertanto, coinvolte nella ricerca di tali strutture (7 strutture pubbliche o del privato sociale e 3 private) presso le quali 410 cittadini stranieri sono accolti grazie all’impiego di risorse appositamente stanziate soltanto dall’Unione Europea e dallo Stato italiano. Non può, pertanto, condividersi l’affermazione secondo cui il Ministero dell’Interno darebbe indirizzo alle Prefetture “per la gestione di un problema così delicato affidandolo ai privati, che fanno business” “senza coinvolgere i comuni”. Di contro, non può sottacersi che la presenza dei cittadini stranieri richiedenti asilo abbia determinato positive ricadute in termini occupazionali (nuove assunzioni di operatori nel settore della mediazione culturale e dell’assistenza) ed economici (incremento di richieste ai fornitori delle diverse strutture) per le imprese operanti sul territorio della provincia. A ciò si aggiunga, per quanto attiene alle preoccupazioni sulle condizioni di sicurezza delle strutture, che l’individuazione delle stesse avviene all’esito di una verifica specifica che viene svolta da questa Prefettura avvalendosi di apposita commissione.
A tali fini si ritiene pertanto utile la preannunziata attività di verifica predisposta dall’Amministrazione comunale di Regalbuto. Infine, con riguardo alle preoccupazioni in termini di sicurezza ed ordine pubblico – sottoposti per competenza alle valutazioni della Prefettura di Enna – viene evidenziato che, ad oggi, risulta che i cittadini stranieri accolti non si siano resi responsabili di particolari atti criminali ma, al contrario, molti di essi – grazie alla professionalità dei diversi operatori dei centri nonché allo spirito di profonda collaborazione ed al senso ospitalità dei cittadini dei Comuni di Enna, Piazza Armerina, Aidone e Regalbuto – risultano in fase di graduale integrazione nelle rispettive comunità senza determinare alcuna tensione sociale.

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Martedì, 16 Settembre 2014 11:55

Il primo giorno di scuola....

Domani primo giorno di scuola per i nostri studenti. Ho voluto riportare un articolo apparso sul Fatto Quotidiano a firma di Alex Corlazzoli Maestro e Giornalista perchè mi sembra che sia il modo migliore per augurare ai nostri ragazzi non solamente un buon inizio di anno scolastico ma per dir loro che studiare è la prima forma di libertà che possiamo raggiungere e non essere discriminati. La lettera è vista dalla parte del Maestro. Da loro difatti dipende buona parte della formazione del futuro uomo. A loro dobbiamo rispetto ma anche pretendere di entrare in sintonia coi nostri figli e dare il massimo come sempre hanno fatto e faranno perchè dal loro sapere,dalla loro capacità di attrarre l'attenzione dei ragazzi dipende anche il futuro della nostra città.

"Oggi a scuola ho portato un fiore. L’ho messo sulla cattedra accanto al registro, alle penne, ai pastelli, al tablet e al giornale. Era da stamattina all’alba che mi domandavo cosa avrei detto ai miei ragazzi. Quando entri in classe all’inizio dell’anno non hai mai le parole giuste. Vorresti spiegare loro che solo insieme si potrà fare un cammino di vita.

Vorresti far capire loro che tu sei “solo” un maestro che prova ad appassionarli alla bellezza del sapere ma qualche volta può non riuscirci. Avresti voglia di scusarti in anticipo per quelle volte che non saprai fare un passo indietro, lasciare spazio alle loro voci, ai loro sorrisi, alla loro voglia di correre, saltare, giocare, piangere.

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La voce ha fatto già dal pomeriggio di oggi il giro delle piazze . Avvisaglie di allarmismo generico si erano però avute nei giorni scorsi da parte degli abitanti residenti nel quartiere “tribona “ i quali stasera ( 12 sett.) si sono riuniti in assemblea davanti al portone dell’edificio dell’ex Inam per cercare di capire se la voce diffusa nelle ore precedenti, che tale edificio avrebbe ospitato gli immigrati ( voci non confermate parlano di quasi un centinaio) nel , si presuppone , centro di accoglienza. Nulla però di  ufficiale per cui l’interrogativo è d’obbligo : nascerà a Regalbuto un CDA ? Per chiarire meglio riportiamo ( fonte Ministero dell’Interno) le diverse tipologie delle strutture che accolgono gli immigrati.

Le strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari sono distinguibili in tre tipologie.
- Centri di primo soccorso e accoglienza (CPSA)
- Centri di accoglienza (CDA) e Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA)
- Centri di identificazione ed espulsione (CIE).

I CENTRI DI PRIMO SOCCORSO E ACCOGLIENZA (CPSA)

Sono strutture allestite nei luoghi di maggiore sbarco, dove gli stranieri vengono accolti e ricevono le prime cure mediche, vengono fotosegnalati, viene accertata l’eventuale intenzione di richiedere protezione internazionale e vengono smistati verso altri centri.

 

CENTRI DI ACCOGLIENZA (CDA) E CENTRI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO (CARA)

CDA sono strutture destinate a garantire una prima accoglienza allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale. L’accoglienza nel centro è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire l'identità e la legittimità della sua permanenza sul territorio o per disporne l'allontanamento.

I CARA sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l’identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato.

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L’associazione culturale “I Vaneddi dell’arte”, nei giorni 12-13 e 14 prossimo, presenterà la mostra d’arte varia: “I colori delle nostre realtà”, durante la quale  tredici pittori e ceramisti regalbutesi, esporranno le loro opere, frutto dell’ ingegno e anche impegno, dato che alcuni di loro, oltre a delle opere già realizzate in passato, ne hanno create alcune in esclusiva per questo evento. Sarà quindi una finestra aperta sulle loro emozioni, sensazioni e anche un briciolo della loro follia … creativa, che il pubblico avrà modo di ammirare durante queste tre serate, che inizieranno sempre alle 19,00 nella splendida cornice del Chiostro Agostiniano. Sono serate che vedranno esporre artisti di diversa età con un modo diverso di vedere quello che li circonda, dai più adulti smaliziati artisticamente, ai più giovani che lasciano trasparire una stoffa di sicura qualità. E la soddisfazione per l’associazione, sta nel fatto che la loro partecipazione è stata del tutto spontanea e in alcuni casi cercata, segno evidente che la nostra piccola comunità culla e produce un torrente artistico culturale, che se ulteriormente incentivato, curato e seguito, può divenire un fiume impetuoso di fantasia e creatività. Non si è spenta ancora l’eco dell’ultima mostra d’agosto, che ha ottenuto un ottimo successo di critica e di presenze con oltre mille visitatori, che già daremo il via ad un’altra tre giorni d’arte. “A questo punto non ci resta che augurarci che siate voi, amici che verrete, - dichiara il presidente dell’associazione Liborio Erba - a sembrare un fiume costante e interessato, perché vale la pena veramente scoprire “I colori delle nostre realtà” cittadine. Ed infine, ricordandovi ancora che tra poco inizieranno i nostri corsi gratuiti di fotografia, pittura, poesia, ceramica e moda, vi diamo appuntamento al chiostro degli Agostiniani, in piazza V. Veneto, nei giorni 12-13 e 14 settembre 2014, alle ore 19,00. “

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All’Assessorato regionale Energia e Rifiuti si è consumata la riunione dei Sindaci con a capo della delegazione il dott. Salvatore Caccamo, nella sua qualità di presidente della SRR, il dott. Di Mauro e il dott. Ginevra, nonché il dott. Amato e la dott.ssa Siino, commissari regionali dell’Ato alla presenza dell’Assessore Regionale, Salvatore Calleri. Scopo raggiugere una intesa per stabilire il percorso finale che porterà alla nascita del nuovo sistema dei rifiuti Srr e poi le varie Aro tra i Comuni dell’ennese. Il Sindaco di Leonforte, Francesco Sinatra,  ha contestato l’accordo quadro stipulato il 6 Agosto 2013. L’Assessore regionale, Salvatore Calleri, si è detto d’accordo e che questo va rivisto, mentre il Sindaco di Villarosa, Franco Costanza, ha sollevato la problematica del personale tecnico-amministrativo in esubero con un invito alla “Regione”  di intervenire nella delicata contrattazione con i sindacati “i quali a volte chiedono garanzie per i dipendenti non sempre concedibili”. Altri interventi dei liquidatori dell’Ato, Di Mauro e Ginevra e dei commissari Siino e Amato, quest’ultimo ha sollecitato tutti sulla necessità di riaprire la discarica di Cozzo Vuturo. Ad intervenire, prima delle conclusioni dell’Assessore regionale, il Presidente del Collegio di Liquidazione, Antonino Di Mauro, ha –fortemente- illustrato la grave situazione dell’Ato in liquidazione che vede oltre 200 milioni di euro di debiti, poi ha fatto presente di avere iniziato “delle azioni di responsabilità nei confronti dei precedenti liquidatori, azioni che dispiace porre in essere ma che sono necessari per obbligo di legge”.

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La Tasi è la tassa comunale sui servizi indivisibili come illuminazione pubblica e manutenzione delle strade e insieme all'Imu e e alla Tari, forma l'Imposta Unica Comunale (Iuc).
 
 
Come si paga? Con F24 oppure con il classico bollettino di conto corrente postale.
Chi è esente? I terreni agricoli sono esclusi dal pagamento della Tasi.
Chi paga il 16 giugno? Il 16 giugno devono pagare la Tasi i proprietari e gli inquilini degli immobili dati in affitto, all’interno dei Comuni che hanno già assunto la deliberazione Tasi (oltre 2mila), sulla base delle aliquote e detrazioni approvate dal Comune stesso.
E gli altri Comuni? Per i Comuni che non hanno assunto le deliberazioni Tasi entro il 23 maggio, il versamento della prima rata viene posticipata al 16 ottobre 2014. A tal fine, i Comuni devono deliberare entro il 10 settembre le aliquote e le detrazioni. Nel caso in cui per il 10 settembre il Comune non avesse ancora deliberato le aliquote e le detrazioni Tasi, l’imposta sarà dovuta applicando l’aliquota di base pari all’1 per mille e sarà versata in un’unica soluzione il 16 dicembre 2014. Sempre nel caso della mancata determinazione, la Tasi dovuta dall’occupante sarà nella misura del 10 per cento dell’ammontare complessivo del tributo, determinato con riferimento alle condizioni del titolare del diritto reale. Le nuove imposizione sugli immobili prevedono per le prime case una aliquota che potrà salire fino a un massimo del 3,3 per mille mentre per le seconde si potrà arrivare all’11,4 per mille complessivo. Su seconde case e tutti gli altri fabbricati – uffici, negozi, capannoni e così via – si pagano sia l’Imu sia la Tasi.
Immobili di lusso. Le 73mila case accatastate nelle categorie di pregio (A/1, dimore signorili; A/8, ville e A/9, castelli) continueranno a pagare l’Imu sulla prima casa, con un’aliquota massima del 6 per mille e con la sola detrazione di 200 euro, senza i 50 euro extra per ogni figlio. Su queste case si pagherà anche la Tasi, sempre con aliquota massima del 3,3 per mille, ma il totale di Imu e Tasi non potrà superare il 6,8 per mille.
Immobili in affitto. Anche in questo caso si corrisponderà sia l’Imu sia la Tasi con il limite massimo dell’11,4 per mille. L’Imu verrà pagata interamente dal proprietario, mentre l’inquilino dovrà versarne una quota della Tasi compresa tra il 10 e il 30% a seconda della delibera. Calcolo. La base imponibile è la stessa dell’Imu. Si parte dunque dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni). Su questo valore si applica l’aliquota comunale, con le eventuali detrazioni.
 
articolo apparso su Rai cultura economia
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