Articoli filtrati per data: Dicembre 2024
La ricorrenza dei defunti a Regalbuto
Si avvia a concludersi la due giorni della ricorrenza dei defunti anche nel cimitero di Regalbuto. Un flusso continuo di persone ha fatto visita ai propri cari ricordandoli con un lumino e un fiore. Il cimitero , come di consuetudine, si è presentato ancora una volta pulito e soprattutto ben organizzato dal personale del Comune.La compostezza dato il luogo,la preghiera , il ricordo delle persone scomparse hanno accumunato tutti. Cappelle e tombe anche nei prossimi giorni profumeranno di crisantemi e dall'odore della cera dei lumini accesi. Molte le tombe senza fiori e lumini. Tombe forse abbandonate o forse i cui parenti sono lontani da Regalbuto e tra queste quelle che a noi piace definire le più belle perchè anonime.Sono le croci dei defunti che sono stati sepolti nella nuda terra chissà quanti anni fa. Famiglie povere che non potevano permettersi di costruire una cappella o una semplice tomba di marmo o muratura per ricordare che li giace quel loro parente con la data di nascita e quella di morte e poche parole per definire chi fosse. Poi ci sono le cappelle e le tombe gentilizie, veri e propri monumenti di personaggi del loro tempo famosi , ricche famiglie che governavano la città che si possono leggere tra le righe della storia di Regalbuto. Il vociare dei giochi dei ragazzi che ancora oggi , come ieri, si danno appuntamento tra le tombe del cimitero per i loro giochi sono le uniche voci che rompono quel silenzio degli adulti .
15. I cognomi dell'ennese: Incudine, Federico, Alessi, Colaleo, di Francesco Miranda
15. I cognomi dell’ennese: Incudine, Federico, Alessi, Colaleo, di Francesco Miranda
INCUDINE
Incudine è un cognome molto raro, presente solo in pochi comuni di alcune regioni italiane, in Lombardia (Legnano, Milano), in Liguria (Genova, San Remo), in Lazio (Roma, Anzio), in Campania (nel napoletano, Sant’Agnello, Piano di Sorrento), in Basilicata, in Sicilia (Enna, Catania); deriva dal toponimo “Incudine”, piccolo comune della Val Camonica, in provincia di Brescia, cognomizzazione probabilmente riferita a capostipite proveniente da quella località.
Tracce storiche e personaggi. Alcuni storici fanno derivare il nome di Incudine da “encosen” (incudine), il noto attrezzo usato dai fabbri; un’antica leggenda locale vuole che il paese sia stato fondato in epoca post -romana o nel basso medioevo, come campo di raccolta e di sorveglianza per schiavi (da cui il nome “incudine” per indicare il grosso blocco d’acciaio su cui venivano ribattuti i ferri che incatenavano i condannati). Altri studiosi sono propensi verso una etimologia che fa riferimento ad “anchusa”, una pianta erbacea, o a “incudo” (= fatto con il ferro). Una versione più recente collega il nome alla conformazione o alla aridità del suolo, da “incusine” ( = terre incolte).
MARIO INCUDINE (Enna 2/6/1981), cantante, attore, musicista e autore di colonne sonore. La critica lo riconosce interprete di “un modo nuovo di cantare la Sicilia tra il cantastorie e il cantautore”. Vincitore nel 2009 del X “Festival della Nuova Canzone Siciliana” organizzato da Antenna Sicilia al teatro ABC di Catania, l’anno dopo, nel 2011, ebbe il premio della critica. Nei vari anni si è esibito nei più prestigiosi festival di world music, in Italia e in molti paesi europei, ma anche in Cina, in Messico, negli Stati Uniti. In un anno ha tenuto più di cento concerti. Vanta varie presenze anche in televisione, su Antenna Sicilia, Rete 4, Rai2. Nel 2013 ha realizzato il videoclip “Li culura”, scritto e diretto da Davide Vigore. Attualmente è direttore artistico del Teatro Garibaldi di Enna
FEDERICO
Federico proviene dal nome germanico FRITHURIK, composto da FRITHU ( = pace, sicurezza) e RIKYA ( = potente), con il significato di “potente nell’assicurare la pace”. Si arriva all’attuale italiano Federico attraverso il latino medioevale Fredericus o Frederigus, tradotto nell’antico italiano Frederigo e Frederico. Il cognome Federico, presente in prevalenza nel centro-sud (Campania, Sicilia, Calabria, Lazio, Abruzzo, ecc.), ha come variante Federici, noto soprattutto nel centro-nord (Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio). In Sicilia Federico è diffuso in particolare nel palermitano (Caltavuturo, Alimena, Petralie, ecc.) e nel messinese (Messina, Spadafora, Villafranca Tirrena, ecc), ma ha nuclei abbastanza consistenti anche nelle altre province: nell’agrigentino (Licata, Cammarata. San Giovanni Gemini, ecc.), nel catanese (Caltagirone, Catania, Santa Venerina, ecc.), nel nisseno (Gela, Acquaviva Platani, Butera, ecc.), nell’ennese (Agira, Pietraperzia, Enna)
Riferimenti storici e personaggi. In Sicilia si ha memoria di una famiglia Federico fin dal XIII secolo con Guglielmo, cavaliere di Butera, e Raynaldo, cavaliere di Mineo. Un Federico nel 1370 acquistò il feudo di Cefalà e forse è lo stesso che nel 1367 tenne la carica di pretore di Palermo; un Antonino ottenne il diritto del grano (prelievo di una percentuale in moneta) sul caricatore (silos) di Sciacca. Tanti esponenti di questa famiglia ebbero cariche prestigiose, come Antonio Federico che fu conte di San Giorgio, “secreto interinale” di Palermo nel 1731, governatore della Compagnia della Pace nel 1715, primo conte di Villalta, deputato del Regno di Sicilia nel 1738/48.(Nobiliario di Sicilia).
Regalbuto. Approvato a maggioranza il bilancio 2014.
Lo sport come momento di crescita
PALERMO (ITALPRESS) – Riportare lo sport al centro della Sicilia, con la collaborazione di Regione e Comuni. Ex segretario Cisl, in Parlamento prima con la Margherita e poi con l’Ulivo, dallo scorso giugno Sergio D’Antoni ha accettato una nuova sfida, “una fra le piu’ difficili della mia carriera”, confessa nel corso di un forum all’Agenzia Italpress. Presidente del Coni Sicilia, D’Antoni si e’ trovato davanti una situazione “non brillante”, con la popolazione dell’Isola che si gioca, suo malgrado, con la Campania il poco invidiabile primato italiano in termini di sedentarieta’ e obesita’. Guardando a certi dati, verrebbe da dire che in Sicilia non c’e’ spazio per lo sport ma D’Antoni si e’ gia’ rimboccato le maniche per quanto, “non avendo ne’ strutture ne’ risorse, bisogna mobilitare idee e cultura”. E il primo passo e’ “utilizzare gli impianti che esistono in maniera totale, superare gli ostacoli che ne impediscono l’uso e convincere i Comuni ad affidarli a societa’ e Federazioni che vi fanno attivita’. L’Anci e’ gia’ d’accordo, basterebbe una manutenzione modesta per renderli fruibili”. Dalla Corte dei Conti e’ arrivato il via libera per lo sblocco di 52 milioni di euro che serviranno alla copertura dei primi 40 impianti in graduatoria, un piccolo grande passo aspettando anche un aiuto dalla Regione. La speranza del massimo dirigente del Coni siciliano e’ che il nuovo governo sposi una concezione moderna “che vede lo sport come elemento decisivo per la crescita della Sicilia in termini di salute, sviluppo e occupazione”. “Anche il Coni sta cambiando – spiega – Prima eravamo concentrati sulle medaglie ma queste medaglie si conquistano se c’e’ una rivoluzione culturale, se si entra nella logica di aumentare l’attivita’ motoria nelle scuole e negli impianti, di aumentare gli eventi e spero che l’Assessorato regionale allo Sport si faccia interprete di questa filosofia”. D’Antoni chiede anche un cambio di rotta dal punto di vista dei contributi economici. “Siamo passati dai 22,5 milioni del 2006 a zero – sottolinea – Dopo una lunga battaglia siamo arrivati a 1,8 milioni ma vorrei si arrivasse a 4-5, entrando nell’ottica dell’investimento”. Il numero uno dello sport siciliano considera “praticabile” anche la strada degli investimenti privati “ma dobbiamo anche fare i conti con la crisi economica che attraversa la regione, non e’ facile trovare soggetti disposti a destinare risorse sullo sport”.
A Catania arriva ‘Expo Food & Wine’ . TRE GIORNI DI DEGUSTAZIONI, INCONTRI E CONVEGNI
L’appuntamento con l’eccellenza gastronomica parte dal cuore della Sicilia e lo scenario che si prospetta è di carattere internazionale, con la partecipazione di Paesi e buyers stranieri e di decine di importatori del Made in Sicily nel mondo. Si presenta così “Expo Food and Wine”, il più importante Salone del buon cibo e del buon vino del Sud Italia, in programma alle Ciminiere di Catania dal 29 novembre al 1° dicembre 2014 (www.expofoodandwine.com).
La scelta di SIEF ITALIA, organizzatrice della manifestazione con l’amministratrice Alessandra Ambra, è infatti quella di scommettere sul comparto dell’agroalimentare di eccellenza partendo proprio dalla Sicilia, per dare la possibilità a centinaia di produttori e imprenditori del settore di incontrare operatori e commercianti italiani ed esteri direttamente sul proprio territorio. Da qui, l’agenda fitta di appuntamenti già costituita dall’organizzazione, a cominciare dagli incontri B2B e con i Paesi esteri coinvolti: Argentina, Usa, Emirati Arabi, Ghana, Turchia, mentre altre nazioni stanno chiedendo di entrare nella squadra.
Gli operatori ghanesi stanno già lanciando un progetto di sviluppo per la diffusione dell’agroalimentare siciliano e del franchising nel loro Paese. Così come gli Emirati Arabi, abili nell’intermediazione commerciale. E gli Usa, da anni ormai innamorati della produzione vitivinicola italiana. Un’occasione da non perdere, per i tanti produttori siciliani, che potranno presentare tutte le potenzialità anche economiche della dieta mediterranea e avere visibilità sui mercati esteri.
Oltre che sul fronte commerciale, la stessa attenzione “Expo Food and Wine” la rivolge al mondo della ristorazione, trasformando le tre giornate in un momento di confronto e di educazione alla qualità agroalimentare. Una strategia alla quale hanno aderito da subito importanti e prestigiose istituzioni e associazioni di settore, a cominciare dalla Regione Siciliana – Assessorato delle Attività Produttive, SPRINT Sicilia – Sportello regionale per l’internazionalizzazione, che hanno dato il loro patrocinio, e dalla Federazione Italiana Cuochi e Associazione Provinciale Cuochi Etnei, che cureranno la parte organizzativa degli show cooking, e a cui si aggiungono la Federazione Italiana Pasticceri Sicilia, Associazione Italiana Celiachia – Sicilia, Confagricoltura Catania, Corfilac, Accademia Italiana Gastronomia Storica, Città del Gusto Catania – Gambero Rosso, Fisar, Associazione Italiana Sommeliers Sicilia, Università di Catania – Dipartimento DISPA e DI.GE.SA, Comitato Regionale Giovani Imprenditori Confindustria Sicilia, Cisalpina Tours, Consorzio Med Europe, GAL Terre dell’Etna e dell’Alcantara, e gli sponsor tecnici Enoiltech ed Electrolux.
CROCETTA "TROVATO ACCORDO SU GIUNTA", SCILABRA FUORI
PALERMO (ITALPRESS) – “L’accordo e’ concluso. Ho lavorato tutta la notte e gli incontri sono terminati. Si conferma l’accordo elettorale che ha dato origine alla mia candidatura e che prevede Lucia Borsellino e Linda Vancheri. Per il resto si azzera tutto e si ricomincia da capo”. Lo ha detto il governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, a margine di un incontro all’ospedale Ingrassia, a Palermo, sulla scelta dei nuovi assessori dopo l’azzeramento della giunta regionale. “In giornata – ha continuato – mi aspetto i nomi. Naturalmente, dato che per me il tema della legalita’ e’ primario, bisognera’ fare prime tutte le verifiche su inconferibilita’ e incompatibilita’, le dichiarazioni dei redditi, i carichi pendenti perche’ una giunta in Sicilia non si puo’ permettere di fare errori”. Il governatore, pero’ ha smentito che le conferme di Borsellino e Vancheri siano all’unanimita’: “Per me e per l’intera coalizione la loro conferma – ha spiegato – e’ stato uno dei temi dirimenti perche’ invece qualcuno voleva un azzeramento totale”. Della nuova giunta non fara’ parte l’assessore alla Formazione uscente Nelli Scilabra.
(ITALPRESS).
Renzi opera tagli ai Patronati.
Tutti i lavoratori versano un contributo per avere assistenza da parte dei Patronati. E il governo Renzi che cosa fa? Taglia il fondo e incamera questi soldi. Poi dimezza sia le anticipazioni sia l’aliquota di contribuzione. E così soffoca i Patronati che saranno costretti a chiudere e a licenziare 7mila addetti. È il destino segnato dei Patronati se sarà approvata la Legge di stabilità. Una scelta politica che rischia di lasciare senza assistenza milioni di cittadini.
La manovra di bilancio, infatti, prevede per il 2015 un taglio di 150 milioni di euro del Fondo Patronati, somma che sarà destinata «ad altra posta del bilancio pubblico». Attualmente il Fondo ammonta a circa 430 milioni di euro derivanti interamente dal contributo dello 0,226% sui salari dei lavoratori dipendenti. Non solo, il governo ha stabilito anche di dimezzare dall’80 al 45% gli anticipi che vengono versati ai Patronati sulle somme spettanti. Un’ulteriore 'mazzata', visto che i servizi vengono svolti anticipando le spese e i Patronati sono ancora in attesa di ricevere i saldi del 2011, 2012, ecc. Dal 2016, poi, verrà semi-chiuso direttamente il 'rubinetto' di finanziamento del Fondo, con la riduzione dell’aliquota di contribuzione allo 0,148%. Senza peraltro specificare se ciò si tradurrà in un più alto stipendio netto per i lavoratori o se le somme saranno destinate ad altro. Ma col risultato certo di dimezzare definitivamente il Fondo patronati. «Il taglio complessivo di risorse è pari a circa 298 milioni di euro su 430 – spiega Nino Sorgi, presidente dell’Inas-Cisl –.
Regalbuto. Mercoledi 29 ottobre Consiglio Comunale
MERCOLEDI' 29 c.m. alle ore 19.00 presso la sala consiliare del comune di Regalbuto si terrà un Consiglio Comunale per trattare i seguenti argomenti:
- Conferma importo proventi cimiteriali per l'anno 2014; - Adozione del Programma triennale delle OO.PP. 2014/2016; - Individuazione dei beni immobiliari non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali da alienare e valorizzare (art. 58 del D.Lvo 112/2008); - Verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza e alle attività produttive e terziarie, art. 172 D.Lvo n. 267/2000; - Approvazione piano triennale 2014/2016 di razionalizzazione nell'utilizzo delle dotazioni strumentali e delle autovetture di servizio; - Approvazione del Bilancio di Previsione per l'esercizio Finanziario 2014 con annessa relazione revisionale e programmatica per il triennio 2014/206. Attestazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 193 del D.to L.vo 267/2000; - Sentenza del Tribunale di Enna n. 103/2014 Comune/Dipendente Comunale. Riconoscimento debito fuori bilancio; - Sentenza del Tribunale di Enna n. 583/2013 Comune/Dipendente Comunale. Riconoscimento debito fuori bilancio; - Ricorso in cassazione promosso dal Comune di Regalbuto contro il Consorzio Emiliano Romagnolo. Riconoscimento debito fuori bilancio saldo parcella al legale incaricato.
ASD REGALBUTO JUNIORES SUGLI SCUDI
Manca sempre meno all'inizio del campionato regionale Juniores per la Futsal Regalbuto che prosegue senza intoppi la preparazione alla nuova stagione agonistica. Ieri pomeriggio ancora un test amichevole per il sodalizio del presidente Vito Contino che si è sbarazzato facilmente dei pari grado dell'Agira.
Un match giocato alla grande dal team allenato da quest'anno da Salvo Cardaci che ha archiviato la contesa già nel corso del primo parziale chiuso in vantaggio per 5 a 0. Nella seconda parte di gara spazio anche alle seconde linee con Salvatore Carosia, Mattia Leanza, Gabriele Di Marco, Vito Dario Roccella, Armando Fichera, Carmelo Militello e compagni in grado di non far rimpiangere i più esperti titolari.
Questa volta, al di là della prolificità dell'attacco, le note positive sono arrivate soprattutto dalla difesa con i due portieri Salvatore Trusso e il capitano Vito Iomino Gamiddo che hanno praticamente sigillato la porta ben difesa dai soliti Giuseppe Cardaci, Andrea Vitale, Michael Rocchetta, Raffaele Fasciana e dal rientrante Fabio Saitta. In attacco ancora una super prestazione per Thomas Cardaci e Gabriele Capuano, mentre rispetto alla precedente amichevole è sembrato leggermente in ombra il talentuoso Pietro L'Episcopo. In ogni caso è stato un allenamento assai proficuo a sole due settimane dall'inizio della nuova stagione che dovrà vedere il quintetto ennese protagonista a livello siciliano.
Giovedì prossimo giorno 30 si replicherà rendendo visita all'Agira (la cui formazione maggiore è capolista in serie C2), mentre prima del debutto ancora un match è in programma con la formazione maggiore del Regalbuto ai primi posti nella serie C1 regionale.
"I nostri ragazzi stanno facendo evidenti progressi e da più di un mese si allenano con una costanza da fare invidia - sottolinea il direttore sportivo Sergio Politi - un gruppo compatto allenato sapientemente dal prof. Cardaci che ha portato in società entusiasmo e grande professionalità. Non sappiamo sinceramente dove possiamo arrivare, ma continuando con questa determinazione sono certo che i ragazzi ci regaleranno tante soddisfazioni".
La domanda è : " Il Presidente del Consiglio Vito Maida si dimettera' ?"
Seppure l’attenzione e i pensieri dei regalbutesi siano rivolti da tutt’altra parte e la politica ha finito per diventare l’ultima delle preoccupazioni, non possiamo non registrare un fatto che certamente finirà per alimentare le discussioni. Mancano pochi giorni dalla scadenza del mandato del Presidente del Consiglio Comunale di Regalbuto Vito Maida. La domanda di coloro i quali si interessano ancora dei fatti politici del paese è se rassegnerà le proprie dimissioni a favore del capogruppo consiliare di “Guardiamo il Futuro” Salvo Cardaci. Dell’argomento non è da ora che se ne discute anche perché “radio Piazza” sostiene che Maida non si dimetterà e che la maggioranza ha pronto un documento che attesta l’impegno assunto , davanti a testimoni, da Vito Maida e tale documento sarà reso pubblico se il presidente del consiglio non dovesse dimettersi. Da mesi difatti pare che non siano mancate le discussioni all’interno della maggioranza e sempre “radio piazza” afferma che in più occasioni Maida abbia già comunicato che non intende dimettersi,innescando le ire di consiglieri comunali , assessori e Sindaco i quali invece lo hanno richiamato a mantenere la parola data. Maida naturalmente si difende e difende le proprie ragioni che sembrerebbero essere nate – così sostiene- già prima delle scorse elezioni amministrative quando cioè si cercavano accordi per chiudere alleanze con gruppi e persone. E’ lo stesso Maida poi a dire che la firma sul documento fu apposta per evitare , all’indomani dell’avvenuta elezione , la spaccatura all’interno della coalizione o del movimento. Ci sarà dunque da discutere e pensiamo che i prossimi giorni saranno cruciali per capire quali saranno le decisioni che prenderanno sia da parte di Maida che dell’intero gruppo di maggioranza. Decisioni che forse potrebbero pesare non solo nei rapporti tra il presidente del consiglio comunale e il sindaco ma nell’intero quadro di alleanze all’interno dello stesso movimento “Guardiamo al Futuro”. Sulla vicenda invece fino ad ora non si registrano commenti da parte di altri movimenti e partiti i quali si limitano a osservare da lontano anche se riteniamo che all’interno l’argomento delle dimissioni di Maida sia stato discusso.