Articoli filtrati per data: Dicembre 2024
TASI . UNA MINI GUIDA PER FAMILIARIZZARE SULLA TASSA COMUNALE.
Un altro "pezzo pregiato" del calcio regalbutese alla corte dell'Argyrium calcio a 5
Colpo grosso di mercato da parte della società agirina di calcio a 5 militante in serie C2, che ufficializza il 29enne universale Giuseppe Oanni (nella foto), da più di un decennio pilastro del calcio a 5 regalbutese. Pè Oanni, così lo hanno sempre chiamato i suoi compagni, ha militato prima per diverse stagioni nelle file dell’Asd Regalbuto per poi trasferirsi nella Rahl Butahi, dove ha disputato i suoi ultimi campionati di serie C1. Da pochi giorni, ha avuto inizio la nuova esperienza con l’Argyrium; Oanni si è aggregato al gruppo biancogranata per svolgere la preparazione atletica agli ordini di mister Pagano.
Queste le sue prime parole da biancogranata: “Sono davvero felice di aver sposato il progetto Argyrium – dice l’universale regalbutese – è un ambiente sereno, ho già avuto modo di conoscere i nuovi compagni e devo dire che è stato un piacere, sono ragazzi d’oro”. In merito alle ambizioni, personali e di squadra, Oanni ha le idee chiare: “Personalmente, voglio divertirmi e nello stesso tempo tenermi in forma con nuovi stimoli, per quel che riguarda il campionato, penso che abbiamo tutte le carte in regola per fare una stagione di vertice: ci sono tanti atleti validi, un allenatore che sa motivarci a dovere e un gruppo, ripeto, che può fare la differenza nelle gare più difficili. Sono fiducioso”. Poi, abbiamo chiesto al neo atleta dell’Argyrium di confessarci il suo ruolo preferito e lui ha risposto così: “A dire il vero, preferisco giocare da laterale, ma posso adattarmi a fare l’ultimo e se il mister mi vede in quel ruolo, non ho nessun problema a svolgerlo. Sono a disposizione del tecnico per il bene della squadra”. L’unico neo di questo inizio di preparazione è per Oanni un fastidioso risentimento muscolare che lo ha bloccato nell’ultimo allenamento: “Spero non sia nulla di grave, perchè ho tanta voglia di giocare e di dare il mio contributo all’Argyrium – conclude Oanni – attendiamo con ansia gli esiti della risonanza”. Giuseppe Oanni dunque approda alla corte del calcio a cinque di Agira, nella quale già l'anno scorso ha militato Putrino , già compagno di squadra di Oanni al tempo della storica società del Rahl Butahi .
13. I cognomi dell'ennese: Pizzuto, Scime', Ferlauto, di Francesco Miranda
13. I cognomi dell’ennese: Pizzuto, Scimè, Ferlauto , di Francesco Miranda
Pizzuto
Il cognome Pizzuto dovrebbe derivare dal nome di località legate al termine “pizzo” (cima) e starebbe ad indicare la provenienza del capostipite da una località montana, come, ad esempio, Monte Pizzuto, montagna dei monti Sabini, nel subappennino laziale, o Castelpizzuto, comune in provincia di Isernia, nel Molise. Non è escluso che, almeno per il ceppo siciliano-meridionale, il cognome provenga dal termine dialettale “pizzuto” che significa pungente, arguto, pronto, vispo, presuntuoso, ecc.; in tal caso sarebbe riferito al comportamento del capostipite o della sua famiglia. Pizzuto è diffuso soprattutto in Sicilia, ma anche in Puglia, Molise, Calabria, Lazio, Piemonte, Lombardia e in quasi tutte le altre regioni italiane. Nella nostra Isola è presente in particolare nel messinese (Ficarra, Capo d’Orlando, Messina, ecc.), nel palermitano (Castronovo di Sicilia, Casteldaccia, Villalba, ecc.), nel catanese (Catania, Motta Sant’Anastasia, San Giovanni La Punta, ecc.), nell’agrigentino (Campobello di Licata, Santo Stefano Quisquina, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, Gela, Butera, ecc.), nell’ennese (Leonforte, Agira, Nicosia)
ACSI ENNA interviene sull'impiantistica sportiva della provincia di Enna
"I Comuni devono concedere in comodato d’uso gratuito gli impianti sportivi alle società sportive affiliate alle federazioni o ad un ente di promozione sportiva e affrettarsi per fare in modo che questi impianti siano subito disponibili affinchè le società sportive a settembre possano iniziare l’attività per la prossima stagione 2014/2015." A dichiararlo è il presidente provinciale di Acsi Enna Agostino Vitale , il quale alla vigilia dell'apertura della prossima stagione sportiva interviene sulla situazione che oggi vivono le società sportive ennesi. " Solo in questo modo si riconosce il valore sociale dei sodalizi sportivi della provincia di Enna ,- dichiara Vitale- le società sportive dal canto loro devono eventualmente consorziarsi nella gestione degli impianti , evitare inutili contrapposizioni di carattere personale che possono mettere a rischio la stessa gestione dell’impianto , garantire la presenza del personale necessario per la custodia, pulizia, vigilanza e manutenzione ordinaria del centro, garantendone il funzionamento e il corretto utilizzo, nel rispetto delle norme di sicurezza e di igiene, dei regolamenti comunali e delle disposizioni di legge applicabili ed estensibili all’ impianto e al personale utilizzato per la sua gestione e garantire soprattutto il risparmio energetico che purtroppo in molti comuni è la voce più rilevante tra i costi sostenuti . Purtroppo la situazione reale nei comuni di Enna è piuttosto variegata , solamente in alcuni comuni si è compreso che il comodato d’uso è una forma di contributo necessario per la sopravvivenza di un sodalizio sportivo, in altri comuni invece ciò non avviene con un aggravio in termini economici per le società sportive. Altra nota dolente - continua il portavoce provinciale dell'ACSI Enna - è quella della concessione delle palestre scolastiche che spesse volte in qualche comune della provincia avviene a partire dal mese di ottobre e che mette in difficoltà e a rischio il regolare inizio delle attività sportive delle società della nostra provincia e ritarda l’inizio dei campionati . L’ACSI Enna si fa portavoce di determinate problematiche che affliggono i sodali sportivi ennesi perché siamo convinti che riconoscere il valore sociale dello sport agevoli la crescita dei nostri ragazzi i quali non possono essere discriminati rispetto alle opportunità che i loro coetanei hanno nelle regioni del Nord Italia , dove esistono più impianti e dove la maggior parte dei Comuni oramai ha scelto la strada del comodato e dell’eventuale concessione di contributi per il concorso delle spese sostenute per agevolare l’attività dei sodalizi sportivi.”
Dal 21 al 24 Agosto la mostra d'arte organizzata da " I vaneddi dell'arte "
L’associazione culturale “I Vaneddi dell’Arte” di Regalbuto, presenterà, dal 21 al 24 agosto con apertura alle ore 19:00, nella sempre affascinante cornice del chiostro degli Agostiniani in piazza V. Veneto, una mostra di pittura dal titolo “Dall’astratto al reale”. "Cecheremo di realizzare una galleria d’arte all’interno del chiostro, riferisce il presidente Liborio Erba, sfruttando quello che il chiostro ci offre e arricchendolo con dei particolari coreografici. Riteniamo interessante la visione di questa mostra, non solo per la presenza delle opere di due importanti maestri messinesi, Mario Ampelli e Luigi Ferrigno, rappresentanti il primo, della corrente dell’astrattismo (nuova figurazione) e il secondo di quella figurativa, ma anche per un percorso di crescita culturale dell’Associazione stessa nonché per i visitatori che stavolta non si cimenteranno ad ammirare e commentare le fotografie come nelle precedenti mostre, ma la pittura. I due artisti, offrono due visioni diverse di un unico mondo, quello dei colori, dove il loro profondo sentire, il vedere l’arte del dipingere, si tramuta in segni, linee, corpi e volti, che prendono vita su bianche tele … altrimenti inanimate. Un banco di prova importante per l’associazione, perché a mio avviso solleticherà la fantasia dei più giovani che vogliono avvicinarsi al mondo dell’arte. A tal proposito colgo l’occasione per informare i regalbutesi che dal mese di aprile e fino a fine luglio scorso, l’associazione “I vaneddi dell’Arte” ha allestito dei corsi completamente gratuiti di pittura e disegno, fotografia, poesia, ceramica e disegnatrice di moda rivolti a bambini frequentanti le classi quarta e quinta elementare e le tre classi delle medie, con 56 partecipanti. A partire dal mese di settembre riapriremo le iscrizioni ai suddetti corsi. Nei giorni dedicati alla mostra gli interessati riceveranno informazioni più dettagliate. Questo del 21 agosto, è un evento organizzato ed ideato dai “Vaneddi dell’Arte”, ed inserito nel calendario dell’estate regalbutese promosso dall’amministrazione comunale, nell’ottica di quell’impegno preso mesi addietro dai componenti l’associazione, che tra artisti ed entourage annovera già trenta iscritti, nel proporre eventi che siano momenti di aggregazione, per tutti gli amanti dell’arte e della cultura.
Gaetano Campagna giochera' in serie A con l'Acireale.
La notizia era già nell'aria ma l'annuncio ufficiale è arrivato solamente il 13 Agosto scorso. La società Futsal Regalbuto presieduta dal presidente Contino ha ceduto in prestito Gaetano Campagna all'Asd Acireale che nella imminente stagione sportiva 2014/2015 andrà ad affrontare il Campionato Italiano di Serie A di calcio a 5.Cresciuto nelle giovanili dell’Asd Regalbuto ha partecipato al Torneo delle Regioni Categoria Juniores che si è tenuto in Friuli Venezia Giulia dal 13 al 19 Aprile 2014. Campagna è un giovane di 20 anni ma è già dall’età di 6 anni che pratica la disciplina del calcio a 5. Nel corso degli anni ha partecipato a tutte le categorie giovanili dell’Asd Regalbuto togliendosi già alla sua tenera età diverse soddisfazioni infatti si è laureato Campione Regionale Categoria Allievi nel 2010; ha partecipato al Campionato Nazionale Juniores disputando pure i play-off scudetto; ha partecipato al Campionato Nazionale Under 21 ed alla Coppa Italia Under 21 ed è stato pure convocato nella Nazionale Italiana Under 21; ha esordito alla sua tenera età nei Campionati Nazionali di Serie B e Serie A col Regalbuto. Anche quest’anno ha partecipato al Torneo delle Regioni con la Rappresentativa Sicilia classificandosi al 3° posto e perdendo in semifinale solo ai rigori con il Veneto che poi si è laureato Campione d’Italia. Campagna è un giocatore molto completo grazie anche al lavoro fatto negli anni dai diversi mister italiani e non che si sono succeduti a Regalbuto tanto è vero che ha un ruolo di universale.
ACSI ENNA. VITALE " Il nostro obiettivo e' mettere nelle stesse condizioni il ragazzo che pratica sport in provincia di Enna con il ragazzo di una qualsiasi citta' o paese del Nord .
Manca orami poco alla conclusione della stagione sportiva 2013/2014. Dall’uno settembre difatti per le società sportive partirà ufficialmente quella targata 2014/2015 anche se già da tempo sono state effettuate le riaffiliazioni ai comitati delle federazioni per partecipare ai campionati. Il fatto che la Regione Sicilia ha decurtato del 90 % i contributi alle società sportive e ai comitati regionali delle federazioni e degli enti di promozione sportiva, ha messo in serio pericolo tutto l’assetto organizzativo sportivo regionale. “ Sarà un anno col punto interrogativo – dichiara il presidente di ACSI ENNA Agostino Vitale – perché tutto dipenderà dal numero delle società sportive che hanno deciso o decideranno di riaffiliarsi o affiliarsi ad una federazione o a un ente di promozione sportiva come l’Acsi , che è presente nel territorio di Enna . Anche quest’anno – continua Vitale – abbiamo voluto mantenere pressocchè inalterate sia il costo di affiliazione che quello del tesseramento perché siamo consapevoli che anche per la prossima stagione continuerà la crisi , peraltro aggravata dalle scelte del Governo regionale e degli Enti Locali. E’ già stato deciso dal consiglio direttivo di riconfermare le attività di pallavolo e calcio , i tornei di burraco e per la prima volta organizzare i corsi per sub nel diving Acsi Enna a Santa Tecla . Costi invariati anche per le società che svolgono attività motoristiche ed equestri. Due sport particolari che meritano la nostra attenzione. L’ACSI Enna nel corso degli ultimi anni ha dimostrato serietà e soprattutto trasparenza. Ci siamo posti come consulenti e a disposizione delle società sportive che si sono con noi affiliate o che vogliono affiliarsi ma soprattutto abbiamo allargato il numero delle attività sportive e culturali. Non nego – conclude Agostino Vitale – che la scellerata decisione del Governo regionale di tagliare drasticamente i contributi, metterà a dura prova anche l’ACSI Enna , ma sono certo che le società e i circoli vorranno darci ancora una volta fiducia.Da queste pagine vorrei infine lanciare un messaggio ai presidenti delle federazioni sportive presenti nel territorio provinciale perché la grave situazione economica ci accomuna e può essere superata non con le sterili contrapposizioni territoriali tra federazioni e enti di promozione sportiva , ma collaborando per consentire ai nostri ragazzi di svolgere l’attività che hanno scelto di praticare per tutti i mesi dell’anno. Si può essere affiliati con una federazione e contemporaneamente con un Ente di promozione sportiva e si possono trovare punti in comune che possono essere discussi. “ Minacciare ritorsioni” alle società sportive non serve allo sport anzi aggrava la divisione e la divisione non fa mai bene a nessuno. Il nostro obiettivo è mettere nelle stesse condizioni il ragazzo che pratica sport in provincia di Enna con il ragazzo di una qualsiasi città o paese del Nord Italia. E purtroppo, in tal senso, il divario è ancora enorme sia in termini di impianti che ,di riflesso , di organizzazione dei campionati. “
Regalbuto. Personaggi di oggi....Ivo Bisignano e le illustrazioni della memoria.
Ivo l'ho conosciuto parecchi anni fà.Esattamente nel 1986 . Nel salone del Collegio alla Grazia stavamo allestendo il primo spettacolo estivo " Festival di casa nostra" e lui assieme a Salvatore Barbanera avevano il compito di studiare le coreografie , i balli e far parte del coro. La Libertas Regalbuto era nel pieno splendore e oltre alla pallavolo mettere in scena uno spettacolo non era cosa facile. Fu un successo a tal punto che l'anno dopo nel 1987 fu inserito tra gli spettacoli in Piazza e Ivo, Salvatore, Ivana ( non si separavano mai) dovettero faticare in quell'occasione per cercare di non sfigurare. Fu scelto Salvo Cardaci come presentatore. Gli arrangiamenti delle canzoni erano stati affidati a Vito Cardaci e al suo complesso. Da allora con Ivo ne nacque una bella amicizia. Segui i suoi percorsi di studio , poi il lavoro e infine il suo trasferimento a Milano dove tutt'ora vive e lavora. Non è difficile trovarlo su Google. Basta scrivere Ivo Bisignano e si ha la possibilità di leggere tanto della sua arte. A Ivo non piace parlare di sè,non piace mettersi in mostra, non piace l'esteriorità esteriore , è una persona come si suol dire della porta accanto. Sono però famose le sue Poupettes , le sue illustrazioni come Le Femme , i suoi videoclip e quelli dove ha partecipato con le illustrazioni tra cui quello di Paola Lezzi "Se perdo te". Ivo Bisignano studia e consegue la Laurea in architettura a Berlino, poi il Master. Talento poliedrico lavora in diversi ambiti dell’industria della moda; Ivo è un illustratore per Conde Nast, per Rizzoli e per Mondadori. Allo stesso tempo è stylist e consulente moda, partecipando a numerosi progetti artistici in giro per il mondo.Ivo Bisignano ha recentemente collaborato con Prada, Fratelli Rossetti e Missoni e ha realizzato delle illustrazioni per la mostra tributo ad Anna Piaggi - Hat-ology.L'11 gennaio scorso al Blanco Milano, Ivo ha presentato le sue illustrazioni: LES FEMMES. Donne tristi, malinconiche, cocteauiane, sempre perfette anche in gruppo ma ovviamente sole, dove la solitudine da sfogo alla loro creatività di essere uniche, irrangiungibili, nel loro modo di apparire, nei loro confronti e nei confronti di una società che non le rappresenta.” La rivista illustrata Vogue Italia ha scritto di lui :" Ivo Bisignano è un fashion-artist, un archeologo della moda, un creativo multitasking che unisce l'ispirazione nostalgica alla pura progettazione, visuale e fattiva. Dalle immagini e dai ricordi della sua infanzia nascono Les Pouppettes: un mondo popolato da bambini, bambine e animali dalle sembianze difformi, spesso esasperate, vestiti in abiti elegantissimi e completi impeccabili di Chanel, Balenciaga o Alexander McQueen. Una "freak gang", come lui stesso la definisce, formata da personaggi che trascendono i canoni istituzionali per trasmettere un messaggio estetico di bellezza nella diversità, nell'unicità, nelle linee surreali avvolte di glamour. Il metodo spazia dai disegni eseguiti con i pastelli e la cera alle più complesse illustrazioni 3D, realizzate con dei modelli plastici di carta vegetale, bullonati con fili di seta, che si trasformano in bambole animate su cui l'artista cuce i suoi abiti-ricordo. I materiali e i tessuti sono quelli conservati nel tempo e dal tempo: vecchie calze di Dior, ricami di Lanvin, scampoli di trench Burberry, fiocchi, nastri e passamanerie vintage." continua su Vogue
Fa piacere sapere che quei ragazzi : Ivo , Salvatore , Ivana oggi hanno fatto strada . Loro avevano iniziato da un piccolo e paesano Festival , così come aveva iniziato Vito Cardaci , Salvo Cardaci e altri che sono rimasti nel mondo dell'arte, della fotografia, della musica o che hanno ottenuto grandi risultati nello sport. Si può iniziare da Regalbuto ma poi ognuno è riuscito a volare da solo scegliendo la strada da seguire.
Regalbuto Press
Di lui hanno scritto;
L'amore incondizionato di Buttafuoco per la sua " Buttanissima Sicilia "
Giovani, andate via, qui chiudono persino le aziende che fanno succo d’arancia!
Come non dare ragione, tristemente, amaramente ragione, a Pietrangelo Buttafuoco quando ci dice «In Sicilia chiudono le aziende che fanno i succhi di arancia. E’ una follia, come se in Francia chiudessero le aziende che producono champagne».
Si, è proprio così, ma il degrado non è solo questo, questa è l’isola nella quale le migliori spiagge, la splendida baia che un tempo accolse i megaresi, da Siracusa ad Augusta, lì dove Sant’Elena sbarcò la Sacra Croce, o la lunga e placida serie di dune, “i maccuna” si chiamavano, che dal ragusano, da Caucana, giungevano sin sotto Butera, ed ancora la costa imerese, luoghi di incanto naturale e di mitiche presenze, sono state sacrificate al Dio della speculazione.
Chilometri di venefici capannoni industriali, non di rado abbandonati o pronti all’abbandono, chilometri di serre che, nate per produrre frutti di un’agricoltura un tempo sapiente, si sono trasformate nelle schiavistiche ed altrettanto venefiche prigioni di contadini costretti a vivere dei brevetti israeliani (il famoso ciliegino ad esempio).
Sicilia capace di cancellare in cinquanta luridi anni la splendida conca d’Oro, le meravigliose città d’arte di Enna, Siracusa, e Trapani.
Sicilia capace di fagocitare, in un enorme villaggio di periferia abusiva, interi paesaggi anche accanto gli splendori di Akragas, Selinunte ed Eraclea.
Questa Sicilia, buttanissima come gente, deflorata vergine come Terra, non va abbandonata, caro Pietrangelo, va difesa, con le unghie e con i denti, va infine salvata, dai suoi protettori, da quelle trattative che, si è vero, all’ombra di una specialità statutaria mai sino in fondo percorsa, hanno consentito di stabilire sin dove la mafia potesse spingersi e dove, un pallido Stato potesse ergersi a difesa di quel che resta di un sistema legittimo.
Certo, mi confondo, a pensare quella Palermo felix fatta fuori in una sola notte, demolita dal disinvolto sistema dei Lima e dei Ciancimino ma anche delle migliaia di palermitani, buttani si questi, pronti a vendersi pure il cuore pur di giungere ad un profitto immediato.
E mi confondo quando vedo e seguo le concitate fasi di un teatrino politico che annaspa attorno… al nulla. Milioni di Euro comunitari fermi perché non spendibili, perché non ancora attribuiti a questo o quel codazzo di galoppini, oppure da spendersi nella certezza dell’inutilità più totale. Bandi per decine e decine di portali per il rilancio turistico di… non si sa cosa. Negli ultimi tre anni abbiamo destinato milioni di Euro ad una infinita serie di progetti copia ed incolla per portali, metaportali, siti, network e similari ove, se son rimasti online, leggerete dei parchi, delle riserve, della Natura, dei monumenti ma non un centesimo è andato a quegli stessi patrimoni che continuiamo a dire di voler vendere ed oggi rischiamo la chiusura di aree archeologiche, musei, castelli, parchi e riserve.
Il coraggio di esprimere le proprie opinioni
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere(art. 19, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - Unesco 10 Dicembre 1948).
Voglio riprendere questo articolo pubblicato nel blog di Roberto Lorusso (www.robertolorusso.it ). Una persona che ho trovato per caso nel gran mare di internet che affronta un tema quanto mai attuale oggi in Italia e se mi consentite anche a Regalbuto. Esprimere liberamente la propria opinione sembra sia diventato oggi una pratica assai difficile per paura di aver torto o quando si pensa di essere fuori dal coro o peggio ancora per evitare ritorsioni personali. Interessanti sono le citazioni su “L’arte di avere ragione” del filosofo Arthur Schopenhauer, su come un gruppetto di poche persone, possa dar vita ad una sorta di effetto valanga del consenso intorno a opinioni, idee o scelte importanti di cui in realtà la maggior parte delle persone non ha una cognizione sufficiente, anzi, molto spesso nessuna cognizione. Ma non voglio togliere il piacere della lettura a quanti vorranno arrivare fino in fondo all'articolo perchè c'è qualcosa da imparare . Da tempo vado considerando come in alcuni contesti sia difficile (o si ha semplicemente paura) poter esprimere la propria opinione. Di contro, ogni giorno, mi rendo conto di quanta fatica alcune persone fanno per combattere i modelli mentali dominanti, quanto siano difficili da superare, e quanto siano presenti in qualsiasi contesto (non se ne salva alcuno).
Recentemente purtroppo ho anche scoperto un altro problema forse più grave del primo. In realtà ho scoperto che esistono molte persone che non vogliono farsi un’opinione. E la cosa mi ha preoccupato e non poco. Ci sono persone, infatti, che avendo scoperto che esiste una opinione generale, per pigrizia (ma anche per molto altro più miserabile) decidono di adottarla.
Ma come nasce un’opinione generale?
Ho trovato interessante scoprire, dalla lettura del volume “L’arte di avere ragione” del filosofo Arthur Schopenhauer, come un gruppetto di poche persone, possa dar vita ad una sorta di effetto valanga del consenso intorno a opinioni, idee o scelte importanti di cui in realtà la maggior parte delle persone non ha una cognizione sufficiente, anzi, molto spesso nessuna cognizione.
Schopenhauer dice: <<Ciò che si chiama opinione generale è, a ben guardare, l’opinione di due o tre persone; e ce ne convinceremmo se potessimo osservare come si forma una tale opinione universalmente valida. Troveremmo allora che furono in un primo momento due o tre persone ad avere supposto o presentato e affermato tali opinioni, che si fu così benevoli verso di loro da credere che le avessero davvero esaminate a fondo: il pregiudizio che costoro fossero sufficientemente capaci indusse dapprima alcuni ad accettare anch’essi l’opinione: a questi cedettero a loro volta molti altri, ai quali la pigrizia suggerì di credere subito piuttosto che farne faticosi controlli. Così crebbe di giorno in giorno il novero di tali accoliti pigri e creduloni: infatti, una volta che l’opinione ebbe dalla sua un buon numero di voci, quelli che vennero dopo l’attribuirono al fatto che essa aveva potuto guadagnare a sé quelle voci solo sulla fondatezza delle sue ragioni. I rimanenti, per non passare per teste irrequiete che si ribellano contro opinioni universalmente accettate e per saputelli che vogliono essere più intelligenti del mondo intero, furono costretti ad ammettere ciò che era già da tutti considerato giusto. A questo punto il consenso divenne un obbligo. D’ora in poi, i pochi che sono capaci di giudizio sono costretti a tacere e a poter parlare è solo chi è del tutto incapace di avere opinioni e giudizi propri, ed è la semplice eco di opinioni altrui: tuttavia, proprio costoro sono difensori tanto più zelanti e intolleranti di quelle opinioni. Infatti, in colui che la pensa diversamente, essi odiano non tanto l’opinione diversa che egli professa, quanto l’audacia di voler giudicare da sé, cosa che essi stessi non provano mai a fare, e in cuor loro ne sono consapevoli. Insomma, a essere capaci di pensare sono pochissimi, ma opinioni vogliono averne tutti: che cos’altro rimane se non accoglierle belle e fatte da altri, anziché formarsele per conto proprio?>>
Non so a voi, ma a me questo brano mi fa star male. Specialmente nell’ultima parte. Quando si capisce che quanti non sono capaci di farsi un’opinione odiano coloro che hanno l’ardire di voler esprimere la propria.
Ma torniamo al punto iniziale: la paura di esprimere il proprio parere quando si pensa di essere fuori dal coro.
Nell'estate del 1905 (5 anni prima di morire), Mark Twain scrisse un breve saggio, pubblicato solo dopo la sua morte, dal titolo "Il privilegio della Tomba", (The Privilege of the Grave) nel quale sostanzialmente ci dice che la libertà di parola è una pura illusione.
Ecco alcuni suoi passaggi in merito: “L’omicidio è proibito sia formalmente che di fatto, la libertà di parola è formalmente ammessa, ma di fatto proibita. … L’omicidio è a volte punito, la libertà di parola lo è sempre, qualora venga esercitata. Il che avviene raramente. …