La sburocratizzazione come presupposto essenziale per rendere la macchina amministrativa regionale efficiente e veloce. Questo il primo obiettivo sul quale punta la coalizione del governo Musumeci che  ha visto riuniti a Palermo i segretari regionali del centrodestra. Cinque ore di impegnativo confronto per un consuntivo, a metà legislatura, delle cose fatte e di quelle da fare.
Tanti i temi trattati, dalla riprogrammazione dei Fondi comunitari per dare sostegno alle imprese alla lotta contro il dissesto idrogeologico, alla disastrosa viabilità provinciale sulla quale da Roma si attende ancora da venti mesi la nomina di un commissario straordinario per sistemare le strade.
La stagione riformatrice, avviata con le leggi sul diritto allo studio, sulla pesca e sui procedimenti amministrativi, sarà completata con la riforma dei Consorzi di bonifica, con la legge urbanistica, dei rifiuti e delle ex Province, che vanno rilanciate con competenze specifiche e trasferimenti adeguati da parte dello Stato. Secondo i vertici del centrodestra la coalizione di governo ha restituito dignità istituzionale ad un ente mortificato e devastato da anni di immobilismo e di veti incrociati.
"È stata - ha dichiarato alla fine il presidente Musumeci - un'intensa giornata di lavoro, conclusasi con la disponibilità della Lega, a entrare in Giunta, su mia richiesta: ne sono felice perché mi é stata vicina fin dalla mia candidatura. Sono certo che, adesso, il centrodestra al completo saprà dare ulteriore impulso alle grandi riforme, in un rapporto sempre più sinergico tra governo e Assemblea regionale, comprese le forze dell'opposizione che vorranno essere propositive.
I siciliani hanno voglia di ricominciare e noi dobbiamo sapere interpretare, sempre meglio, il loro grande desiderio di uscire dall'incubo dell'epidemia e guardare al futuro con rinnovata speranza".

Il governo darà linee guida nazionali sulla base dei nuovi dati del monitoraggio e dal 18 maggio aperture regionalizzate, ma in sicurezza rispettando i protocolli Inail  e quelli del Comitato Tecnico Scientifico. È quanto si ha notizia dopo la  riunione tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dei ministri degli Affari regionali e della Salute, Francesco Boccia e Roberto Speranza, con i governatori delle Regioni."Per le regioni inizia la fase della responsabilità", avrebbe detto il ministro Boccia durante i lavori.  Durante la video conferenza con le Regioni il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – riferisce un governatore - avrebbe preso atto della volontà delle regioni di una riapertura anticipata al 18 maggio, soprattutto per quanto riguarda il commercio al dettaglio e che, sulla base dei dati epidemiologici, le stesse regioni avranno più potere d’azione. In questi giorni – ha spiegato il premier, secondo quanto viene riferito - Inail e Cts faranno i protocolli che mancano per tutte le attività.“Il premier Conte – scrive anche il governatore Toti su twitter -  ha accolto la richiesta di autonomia delle Regioni nella gestione della Fase 2, avanzata nei giorni scorsi con una lettera dei governatori indirizzata al Premier. Dal 18 maggio si potranno quindi aprire le attività sotto la nostra responsabilità e in base alle esigenze del territorio. Il Governo farà le sue proposte che verranno integrate da quelle degli enti locali e insieme porteremo avanti il monitoraggio della situazione. Avanti con buon senso! Ripartiamo insieme''. Le Regioni potranno quindi riaprire dal 18 maggio commercio al dettaglio, centri estetici, parrucchieri, bar e ristoranti. Entro la settimana arriveranno i protocolli di sicurezza per i diversi settori, elaborati dal comitato tecnico scientifico e dall'Inail.Le linee guida del comitato tecnico scientifico riguarderanno anche altri comparti, come quello degli stabilimenti balneari. Il governo però avrà sempre la possibilità di intervenire con un lockdown selettivo nel caso in cui i dati epidemiologici dovessero peggiorare.

fonte AGI

"Proporrò di aprire i centri sportivi al massimo entro il 25 maggio e abbiamo avviato un protocollo al Comitato tecnico-scientifico. Dobbiamo fare in modo che tutte le strutture abbiano la possibilità di riaprire e far sì che il protocollo sia adattabile. Metteremo a disposizione delle risorse per attuare i protocolli. è stata destinata alle federazioni delle risorse del 5% per sport di base e ora quei soldi, 17 milioni, saranno destinati a sanare e attuare i protocolli". Lo ha detto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora durante un'informativa in Senato.

 "Deve ripartire lo sport di base, devono riaprire tutti quei centri che sono una necessità per i cittadini italiani, dalle palestre ai centri danza a tutti gli impianti, centri e circoli sportivi. Io proporro' per il prossimo Dpcm la riapertura di tutte queste attività, di tutti questi centri al massimo entro il 25 maggio. Noi abbiamo già inviato al Comitato tecnico-scientifico le linee guida per la riapertura di questi centri, se avremo risposta positiva, è possibile anticipare anche prima del 25 maggio le riaperture".

Lo ha detto il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora durante un'informativa in Senato. "Questo protocollo che abbiamo inviato al Cts è stato elaborato ascoltando le varie realtà dei territori - ha aggiunto - ascoltando chi ha il problema di adattare questo protocollo alle necessità delle singole strutture perchè sono anche molto diverse tra loro. Dobbiamo fare in modo che tutti abbiano la possibilità di riaprire con un protocollo rigido e adattabile alle varie esigenze".

ROMA (ITALPRESS) – Dopo aver raggiunto la cifra record di 13,4 milioni di pernottamenti nel 2018, il comparto agrituristico italiano fa i conti con una crisi di fatturato senza precedenti.
Le stime Ismea evidenziano, per il 2020, una perdita complessiva per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato. La perdita calcolata dall’Ismea e’ frutto in primis del tracollo della domanda internazionale, prima voce di fatturato per gli agriturismi con un 59% dei pernottamenti complessivi, che si traduce in mancati incassi stimabili in circa 700 milioni di euro. A questa componente si aggiunge la caduta della domanda interna a seguito del lockdown, per il quale sono saltati sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, con effetti stimabili in una perdita di circa 200 milioni di euro, pari al 40-50% della quota annua derivante da ospiti italiani.
Infine, sempre da un punto di vista della domanda interna, vanno aggiunti altri 70milioni di euro di mancati incassi, derivanti dalla cancellazione delle visite nei 1500 agriturismi che sono anche fattorie didattiche, fruite dai segmenti scuola e famiglia, e concentrate prevalentemente nei mesi di aprile e maggio.
Valutazioni che nel complesso conducono a una stima di quasi un miliardo di euro di perdite per il settore, con un impatto generale sui flussi turistici, sui servizi di ristorazione e, quindi, sull’intera filiera agroalimentare.

Oggi (ieri per voi) è il VENTISETTESIMO giorno di fila in cui cala il numero dei ricoveri in terapia intensiva per COVID-19 in Italia – da 1168 a 1034, quindi di 134 unità. Siamo ormai a circa un quarto del picco (4.068 ricoveri) di alcune settimane fa. Ma è l'entità del calo che impressiona: 21.3% nel giro di due giorni. Insomma: le TI si stanno davvero svuotando. Ed è importante che scenda anche il numero dei ricoveri totali (da 14.636 a 13,834, calo di 802 unità, ed ora sono tremila in meno di cinque giorni fa). Il virus se ne sta andando, a passo veloce, e noi lo accompagniamo volentieri alla porta.

Già che ci sono approfitto per pregare chi legge di aiutarmi ad evitare un’altra stucchevole polemica tra esperti (il virus sta diventando più buono, sì o no?). E’ chiaro che la malattia sembra meno grave di alcune settimane fa. Potrebbe essere il caldo (che causa infezioni con inoculo virale più basso), e/o la nostra migliorata capacità di trattare la malattia, e/o il virus che si “adatta” al nuovo ospite riducendo la patogenesi (un fenomeno ben noto a chiunque conosce la virologia).

Discutere quest’ultima possibilità alla luce della propria esperienza clinica e conoscenza teorica NON significa fare “pseudoscienza”, come ha paventato con parole poco felici un collega (nel senso di “endowed professor” in una università americana) in un talk-show televisivo italiano. Detto questo, nessuno è perfetto, frasi infelici ne ho scritte anch’io, adesso chiudiamola qua e concentriamoci sul vero nemico, SARS-CoV-2, che è alle corde ma non ancora K.O.!!

Sul ritorno a scuola "stiamo immaginando assieme al comitato tre differenti scenari a seconda dell'andamento dell'epidemia. Tutti questi scenari tengono conto che gli ordini di scuola non sono tutti uguali, in particolare i bambini piu' piccoli hanno assolutamente bisogno di recuperare una relazione in presenza". Lo ha detto Sky TG24 la viceministra dell'Istruzione Anna Ascani.(nella foto)

 "Quindi nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado, tradotto elementari e medie, noi immaginiamo di poter avere la scuola in presenza. Naturalmente - ha spiegato Ascani - riducendo i gruppi classe, quindi per esempio facendo in modo che una classe sia divisa in due, ma moltiplicando le attività che si fanno, aggiungendo, cioe', ai curricula tradizionali piu' musica, arte, sport, creatività digitale e laboratori. Utilizzando per questo altri spazi che stiamo individuando insieme agli enti locali".

Secondo la viceministra dell'Istruzione "per quelli un po' piu' grandi che si gestiscono meglio anche da soli, prevediamo che una parte dell'attività sia comunque fatta in presenza, perche' anche loro hanno bisogno di rientrare a scuola, pero' molto probabilmente in questo caso la didattica a distanza continuerà ad essere una parte del loro curriculum. L'attività in presenza sarà di meno rispetto al passato e sarà integrata con la didattica a distanza, che soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ha funzionato meglio".

"Ci stiamo confrontando anche con il ministero dell'Economia - ha aggiunto Ascani - per capire in che misura noi potremo contare su un ampliamento di organico. Avremo sicuramente bisogno di professionalità specializzate per le nuove attività. Naturalmente i Comuni hanno anche delle relazioni importanti con enti del Terzo Settore e associazioni che possono farsi carico di un pezzetto di queste attività educative, pero' per noi conta avere un organico potenziato, perche' naturalmente e' quello che ci permette di organizzare piu' attività".

Il Consiglio comunale di Regalbuto,il 17 Marzo del 1862 ha compilato e approvato la lista generale dei soldati in servizio ordinario che facevano parte della Guardia Nazionale , composta da 472 residenti  , nello stesso Consiglio veniva  compilato e approvato l' elenco di   50 persone facente parte del servizio di riserva. Nel 1861 la popolazione residente a Regalbuto era formata da 9115 persone, di questi  gli aventi diritto al voto erano  150 ( dato ricavato alle elezioni amministrative del 2 settembre 1865 ) . La Guardia nazionale italiana fu un corpo militare del Regno d'Italia  inquadrato nel regio esercito italiano che era stato creato  subito dopo l'unità d'Italia e venne concepita per contrastare e reprimere il brigandaggio. L'esercito di Regalbuto era formato dunque in totale da 522 militi che avevano il compito di vigilare sul crescente fenomeno del brigandaggio , che presto crebbe a dismisura grazie all'introduzione del servizio di leva obbligatorio in Italia. Il fatto che le sue unità fossero composte da “locali” secondo il neonato governo italiano poteva essere un vantaggio: i briganti sarebbero stati arrestati dalla loro stessa gente e la popolazione avrebbe collaborato con i propri concittadini invece che con truppe esterne. Come forza di sicurezza interna i suoi metodi furono generalmente estremamente efficaci - sebbene spesso duri. Il suo scioglimento ufficiale avvenne nel 1872 con la legge 11 Luglio che istituiva la milizia territoriale e comunale. Aiutante maggiore del corpo di Regalbuto era all'epoca don Antonio Citelli, il Comandante della suddetta Guardia era don Giulio Citelli . I due tamburi : Sebastiano Bonanno e Raffaele Contino.

 notizie tratte dal libro di Vito Bonanno " Eventi regalbutesi 1820- 1870

Itinerari storici di Regalbuto - Venticinque/Monaco

Il tennis in Sicilia sta per ripartire. Da lunedì, secondo l'ordinanza di Musumeci i circoli entrano nella fase 2 e, inoltre, in ottemperanza a quanto indicato dal Dpcm dello scorso 26 aprile, da domani potranno tornare ad allenarsi tutti i giocatori tesserati presso la Federazione Italiana Tennis che abbiano una classifica di prima e seconda categoria nelle tre discipline del Tennis, del Padel e del Beach Tennis. Il permesso, così come riporta Luigi Ansaloni in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, sarà esteso ai tennisti Under 16, 14 e 12 di interesse nazionale convocati nei CPA (Centri Periferici d'Allenamento) della Fit e ai più forti atleti italiani che praticano il tennis in carrozzina. Il tutto cercando di rispettare le regole e le norme igieniche indicate dalle Pubbliche Autorità.

Fanno discutere le parole espresse della ministra alla Istruzione Azzolina nel corso di una intervista televisiva . Sul tavolo il tema del rientro degli alunni in classe, ma soprattutto quello dei concorsi. Già in due nostri articoli avevamo sottolineato come il tema del rientro a scuola sarebbe stato centrale per la ripresa totale delle attività lavorative. Ma anche e sopratutto quel che si discute è il tema della nuova organizzazione scolastica. Secondo quanto annunciato dal Ministro con il ritorno a scuola a settembre le classi sarebbero divise step : studenti metà settimana a scuola e metà a casa. Secondo i sindacati e alcune associazioni dei genitori meglio sarebbero i doppi turni. Secondo noi sia nell'una che nell'altra ipotesi le criticità saranno oggetto di discussione che non mancheranno di accendere il dibattito. Realizzare i doppi turni può significare solamente aumentare il numero dei docenti oppure rivedere il contratto di lavoro portandolo a 36 ore settimanali ma con un cospicuo aumento economico. Ma ciò comporterebbe , almeno per le classi superiori,   per esempio assicurare i traposrti che sono diversi in ogni territorio. L'ipotesi del Ministro invece avrà a che fare con l'organizzazione familiare soprattutto se i genitori lavorano. Quelle accennate sono alcuni , forse troppo pochi,  temi che fanno parte già del dibattito. Altro tema annunciato dal Ministro Azzolina è quello delle nuove assunzioni. 'Assunzioni con concorsi a titoli? Oppure lavorare alla stabilizzazione dei precari attraverso una procedura concorsuale differente da un test per crocette fatto in piena pandemia ? Lo scontro politico è già iniziato. Quel che interessa però è che bisogna far presto per dare indicazioni,protocolli e strumenti a Regioni , Province , Comuni ma soprattutto ai Presidi il tempo necessario di riorganizzare la scuola secondo le caretteristiche socio-lavorative  del proprio territorio.

“Non possiamo chiedere denaro a chi non ha lavorato a causa dell'emergenza! Per questo motivo abbiamo appena approvato in Aula un emendamento che esonera il pagamento dei canoni demaniali, irrigui e di pascolo e l'esonero delle concessioni governative. E non solo, abbiamo varato una norma che obbliga i Comuni a non richiedere il pagamento del suolo pubblico ai bar, ristoranti ed alle attività turistiche, utilizzando il fondo perequativo, stanziato dalla Regione, per coprire le minori entrate. Ed ancora abbiamo pensato ai cittadini: le auto di piccola cilindrata non pagheranno il bollo; e verranno sospese le rate del mutuo stipulato per l'edilizia residenziale agevolata. Sono soddisfatta del lavoro svolto. È questa la giusta direzione per la ripresa. ” Lo ha dichiarato l' on. Giusi Savarino  - diventera bellissima - L’esenzione del pagamento del suolo pubblico relativo al 2020 per bar, ristoranti e in genere le attività turistiche, approvata dall’Ars durante la Finanziaria sull’emergenza Coronavirus, è un concreto aiuto nei confronti di un settore in gravi difficoltà economiche.