E' un vero e proprio colpo di mercato quello sottoscritto dal Volley Agira che ha chiuso un accordo con Mimmo Tripi .Il tecnico Catanese, classe 1967, vanta numerosi campionati in Serie B1 e B2, una Coppa Italia di B a Nicosia, titoli regionali e provinciali conquistati con i settori giovanili, un professionista e allenatore di assoluto livello con una grande esperienza arricchita dai suoi viaggi in giro per l'Italia: Foggia, Corigliano Calabro, Lagonegro, Misterbianco, Gela, Castellana Grotte, Cerignola e Trento. Adesso per il nuovo coach  arriva una grande sfida: sarà l'unico tecnico dei biancorossi, sia in ambito maschile che femminile. Con i ragazzi affronterà il prossimo campionato di Serie C dove verrà affiancato dal sempre presente Antonio Millauro , mentre è confermata la partecipazione in serie D in campo femminile. Per la prossima stagione la dirigenza ha scelto di sposare la linea giovane in tutti i settori con la rimodulazione degli organici . Tripi inoltre gestirà anche i settori giovanili  affiancato da bartolo Spalletta e Luigi Livera.Le parole del Presidente Lupo - "Siamo molto entusiasti e contenti dell'arrivo di Mimmo. Con il progetto della stagione 2020/21 stiamo investendo sempre di più sulla formazione e sulla crescita dei talenti locali, puntiamo sul portare Agira ad essere un punto di riferimento per la pallavolo provinciale"Le prime dichiarazioni di Coach Tripi - "Sono molto carico e voglioso di tornare in palestra dopo questi mesi di stop, vogliamo crescere e far bene in tutti i campionati, sia maschili che femminili, non vedo l'ora di cominciare questa nuova avventura ad Agira"

Si svolgeranno il 4 ottobre le elezioni amministrative in 62 Comuni dell'Isola. Lo ha deciso il governo Musumeci, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali, Bernardette Grasso. L'eventuale ballottaggio è fissato per il 18 ottobre. A essere coinvolti dalla tornata elettorale straordinaria
- a seguito del doppio rinvio deciso per contenere i rischi sanitari derivanti dalla diffusione della pandemia da Covid 19 - saranno oltre 810 mila siciliani. In precedenza, le elezioni erano state fissate il 24 maggio (ballottaggio il 7 giugno) e successivamente il 14 giugno (ballottaggio il 28). Ma, in entrambi i casi, visto l'evolversi della situazione emergenziale dovuta all'epidemia, la tornata elettorale era stato rinviato al secondo semestre 20202, in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 novembre. A seguito dell'emergenza Covid 19, in questa tornata elettorale le urne saranno aperte due giorni: domenica (dalle 7 alle 22) e lunedì (dalle 7 alle 14) Lo scrutinio delle schede si terrà immediatamente dopo la conclusione delle votazioni. La costituzione dell'Ufficio elettorale, nei vari seggi, avverrà il sabato pomeriggio.

Unici capoluoghi di provincia che andranno alle urne sono Agrigento ed Enna. Oltre che nei Comuni il cui rinnovo degli organi amministrativi era già fissato per scadenza naturale (52 enti), si voterà anticipatamente anche a Casteltermini in provincia di Agrigento, San Pietro Clarenza nel Catanese, Partinico e Termini Imerese in provincia di Palermo e Floridia nel Siracusano, attualmente commissariati e a Camastra e San Biagio Platani nell'Agrigentino, Bompensiere in provincia di Caltanissetta, Trecastagni nel Catanese e Vittoria in provincia di Ragusa, sciolti in precedenza per mafia dal Consiglio dei ministri.

Tra i Comuni più grandi coinvolti, oltre ai due capoluoghi, ci sono: Marsala nel Trapanese, Barcellona e Milazzo in provincia di Messina, Carini e Partinico nel Palermitano, Augusta in provincia di Siracusa e Vittoria nel Ragusano.
Questo l'elenco completo degli enti che andranno al voto (18 con sistema proporzionale e 44 con il maggioritario. A essere eletti saranno 872 consiglieri.

Provincia di Agrigento (9): Agrigento (proporzionale, 24 consiglieri assegnati), Camastra (maggioritario, 10), Cammarata (maggioritario, 12), Casteltermini (maggioritario, 12), Raffadali (maggioritario, 16), Realmonte (maggioritario, 12), Ribera (proporzionale, 16), San Biagio Platani (maggioritario, 12) e Siculiana (maggioritario, 12).

Provincia di Caltanissetta (4): Bompensiere (maggioritario, 10), Mussomeli (maggioritario, 16), Serradifalco (maggioritario, 12) e Villalba (maggioritario, 10).

Provincia di Catania (8): Bronte (proporzionale, 16), Mascali (maggioritario, 16), Milo (maggioritario, 10), Pedara (maggioritario, 16), San Giovanni La Punta (proporzionale, 16), San Pietro Clarenza (maggioritario, 12), Trecastagni (maggioritario, 16) e Tremestieri Etneo (proporzionale, 16).

Provincia di Enna (6): Enna (proporzionale, 24), Agira (maggioritario, 12), Centuripe (maggioritario, 12), Nicosia (maggioritario, 16) , Pietraperzia (maggioritario, 12) e Valguarnera Caropepe (maggioritario, 12).

Provincia di Messina (12): Barcellona Pozzo di Gotto (proporzionale, 24), Basicò (maggioritario, 10), Giardini Naxos (maggioritario, 12), Graniti (maggioritario, 10), Limina (maggioritario, 10), Malvagna (maggioritario, 10), Milazzo (proporzionale, 24), Mirto (maggioritario, 10), Naso (maggioritario, 12), Raccuja (maggioritario, 10), San Salvatore di Fitalia (maggioritario, 10), Savoca (maggioritario, 10).

Provincia di Palermo (16): Aliminusa (maggioritario, 10), Caltavuturo (maggioritario, 12), Carini (proporzionale, 24), Godrano (maggioritario, 10), Isola delle Femmine (maggioritario, 12), Lascari (maggioritario, 12), Misilmeri (proporzionale, 16), Partinico (proporzionale, 24) Polizzi Generosa (maggioritario, 12), Pollina (maggioritario, 10), San Mauro Castelverde (maggioritario, 10), Santa Cristina Gela (maggioritario, 10), Scillato (maggioritario, 10), Termini Imerese (proporzionale, 16), Trabia (maggioritario, 16) e Villabate (proporzionale, 16).

Provincia di Ragusa (2): Ispica (proporzionale, 16), Vittoria (proporzionale, 24).

Provincia di Siracusa (2): Augusta (proporzionale, 24) e Floridia (proporzionale, 16).

Provincia di Trapani (3): Campobello di Mazara (maggioritario, 16), Gibellina (maggioritario, 12) e Marsala (proporzionale, 24).

Agenpress – “La pandemia ha prodotto effetti catastrofici sui redditi delle famiglie. Senza misure di sostegno, molte famiglie potrebbero dover ricorrere al lavoro minorile”.Lo dice Guy Ryder, direttore generale Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), in una nota pubblicata oggi a Ginevra, sottolineando come milioni di bambini rischiano di essere spinti al lavoro minorile dalla crisi da Covid-19.

“Questo potrebbe portare all’aumento del lavoro minorile dopo 20 anni di progressi compiuti per eliminare tale fenomeno. L’impatto della crisi sanitaria, potrebbe infatti portare a un aumento della povertà e quindi a un aumento del lavoro minorile, poiché le famiglie utilizzano tutti i mezzi disponibili per sopravvivere. Alcuni studi dimostrano che un aumento di un punto percentuale della povertà può portare ad un aumento di almeno lo 0,7 per cento del lavoro minorile in alcuni Paesi.

Per il direttore generale dell’Ilo, “la protezione sociale è vitale in tempi di crisi. I gruppi più vulnerabili, come quelli che lavorano nell’economia informale e i lavoratori migranti, risentiranno maggiormente della recessione economica e dell’insufficienza dei sistemi di protezione sociale, in aggiunta ad altri fattori, spiega la nota. Alcuni dati – afferma la nota – dimostrano che durante la pandemia il lavoro minorile aumenta gradualmente con la chiusura delle scuole, ma anche quando le scuole riapriranno, alcuni genitori potrebbero non essere più in grado di mandare i propri figli a scuola. Ilo e Unicef propongono una serie di misure per contrastare possibile aumento del lavoro minorile, tra cui una protezione sociale più completa, un accesso più agevole al credito per le famiglie povere, la promozione del lavoro dignitoso degli adulti e misure per far tornare a scuola i bambini.

Il volley ma anche gli altri sport indoor, dal basket alla ginnastica,da settembre dovrà fare i conti con il problema delle palestre. L’indisponibilità degli impianti, infatti, rischia di paralizzare l’intera attività locale e non solo, soprattutto se verrà dato seguito alla richiesta del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina di utilizzare le palestre scolastiche per la ripresa delle lezioni. E senza le scuole, su cui si appoggia buona parte delle squadre italiane per allenamenti e partite, tornare a giocare diventerebbe impossibile. Il problema riguarderà ben l’85% del mondo dello sport. E non sarà da meno il territorio ennese dove nelle palestre scolastiche ogni anno si allenano e giocano buona parte delle squadre del territorio. A lanciare l'allarme  è il presidente di Acsi Enna  Agostino Vitale " Viviamo un momento straordinario e come tale va affrontato con un tavolo nazionale. le società sportive  non potranno aspettare la volontà delle singole istituzioni scolastiche. L’istruzione prima di tutto, ma attenzione perchè le società di base e le piccole asd oggi rappresentano una realtà che non può essere dimenticata. L’ampia autonomia data a direttori e dirigenti scolastici rischiano di essere devastanti per il nostro mondo, soprattutto per pallavolo ,ginnastica e basket, che vivono e si nutrono di impianti sportivi scolastici. Il mio invito ai presidenti dei sodalizi ennesi è quello di iniziare a confrontarsi con i Presidi e i Direttori Didattici per capire meglio quali siano le loro intenzioni . Ma è bene sollevare il problema anche ai Sindaci delle città."

Agenpress –  “Ora servono risposte urgenti alle crisi industriali, come Mittal e Alitalia, e decreti come semplificazioni, sicurezza e provvedimenti urgentissimi nel campo della giustizia. Siamo a un momento cruciale in cui si giocano i destini della legislatura e il futuro dell’Italia. Sono fiducioso e dobbiamo chiamare il paese a ricostruire la fiducia”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti nel suo intervento alla direzione nazionale del Pd.

“Abbiamo davanti un bivio: o l’Italietta, abbiamo tamponato, rinfrancato e ora possiamo rimetterci a fare come sempre, senza trarre alcun insegnamento di fondo, senza trarre insegnamento sulla necessità di investimenti nella sanità, la scuola, il mezzogiorno. Se prevale la sufficienza, le risorse a disposizione sarebbero dilapidate e si rialimenterebbe la rabbia che ritroverebbe pronta la destra italiana a interpretarla. L’altra strada che noi vogliamo prendere è cambiare tutto e costruire un nuovo modello di sviluppo”.

Disco verde per il Protocollo sanitario "SiciliaSiCura" che è contenuto nella nuova ordinanza emanata poco fa dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Il documento, oltre all'applicazione digitale di assistenza sanitaria riservata a quanti arriveranno nell'Isola, non essendo né residenti o domiciliati, istituisce anche le Uscat (Unità sanitaria di continuità assistenziale turistica) e fornisce delle Linee guida per favorire la più ampia diffusione del Protocollo che sarà in vigore dall'otto giugno fino al prossimo 30 settembre.

I titolari delle società di gestione dei trasporti e di qualsiasi struttura ricettiva (anche a carattere extralberghiero) saranno chiamati a promuovere il sistema di registrazione sul sito siciliasicura.com.

Come è noto, spetterà al dipartimento della Protezione Civile regionale coordinare, mediante il numero verde 800.458787, il call center per l'assistenza sui contenuti del protocollo "SiciliaSiCura". In particolare, agli utenti verranno erogati servizi in lingua italiana e inglese, con informazioni di natura sanitaria per i gestori delle attività produttive, nonché quelle per i cittadini che si sono registrati. Settimanalmente verrà redatto un report sull'andamento degli ingressi in Sicilia.

Saranno le Uscat a occuparsi del monitoraggio, presa in carico e assistenza degli eventuali casi sospetti da Covid-19 fra i non residenti o domiciliati nell'Isola. In particolare, in caso di positività di un soggetto, si applicheranno i protocolli vigenti del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità. Nell'ordinanza è specificato inoltre che l'isolamento domiciliare conseguente all'accertamento della positività al contagio, ove non sia necessario il ricorso a cure ospedaliere, è organizzato dalla Regione Siciliana, senza oneri a carico dell'interessato.

Volt è un movimento politico presente in tutta Europa con circa 30 mila attivisti sparsi per gli stati dell’UE e non solo. Nasce come risposta alle tensioni che si sono formate in Europa, successive alla Brexit.

L’obiettivo è creare un’Europa federale con un presidente eletto direttamente dai cittadini europei. Il movimento è ecologista, pro LGBT, progressista e liberale. Questi punti sono trattati nel Mapping of Policies

La nostra organizzazione punta a ottenere politiche comuni per quanto riguarda l’immigrazione, a unificare gli eserciti e a creare un benessere diffuso in tutta Europa, istituendo un salario minimo comune.

Il movimento è organizzato in maniera tale che i team operino in maniera coordinata a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

Volt è approdato ad Enna da poco tempo, punta sulla diffusione tramite la presenza massiccia sui social network, soprattutto Facebook e Instagram.  Su quest’ultimo ha già organizzato una diretta avanzando proposte per migliorare il  sistema scolastico italiano.

Volt Enna è attento alle esigenze del territorio ennese, ha un contatto diretto con i cittadini, in questo modo riesce a formulare proposte atte a migliorarlo.

Con l’evento del 4 giugno, Volt Enna ha portato alla luce problematiche ambientali che affliggono il nostro territorio, come la desertificazione, e ricorda l’importanza di preservare la Biodiversità del lago di Pergusa e di altri ecosistemi affini.

“Sentivamo l’esigenza di un movimento che rispecchiasse i nostri ideali. La nostra generazione è nata con un’Europa unita, e quando è stata messa in pericolo, abbiamo deciso di agire. Volt da la possibilità a tutti di mettersi in gioco, e migliorare l’ambiente in cui viviamo partendo dalle realtà locali, arrivando ad azioni che hanno impatto in tutta Europa.”

Francesco Intraguglielmo

coordinatore provinciale Volt Enna

 

                                                                                                                                                                        

Settimana molto significativa nella Supermedia dei sondaggi politici elaborata da YouTrend per Agi, che fa segnare due record: positivo per Fratelli d’Italia, negativo per la Lega.Non si ferma infatti il calo del partito di Matteo Salvini, che cede mezzo punto rispetto a due settimane fa e scende sotto la soglia del 26%, al 25,9%. Per il Carroccio si tratta del peggior dato da due anni, quando nel giugno 2018 vide la luce il governo gialloverde Conte I. Il Partito Democratico cederebbe anche di più (-0,6%, 20,4%), mantenendosi sopra la soglia del 20%. Per il partito di Nicola Zingaretti continua il trend di lieve calo cominciato con l’inizio della fase 2 (-0,9% in 4 settimane). Il Movimento 5 Stelle, al contrario, si rafforza tornando sopra quota 16% (+0,3%, 16,1%).Dicevamo nell’introduzione del nuovo massimo storico per Fratelli d’Italia (14,6%). La formazione di Giorgia Meloni avrebbe raddoppiato i suoi consensi nei 9 mesi del governo Conte II, mantenendosi nelle ultime settimane sempre intorno ai -2 punti da M5S. Buon dato bisettimanale per Forza Italia (+0,5%, 7,2%) e per Azione di Carlo Calenda (+0,4%, 2,5%), che si avvicina a La Sinistra e Italia Viva.

 AGI - "C'è un clima liberticida, una deriva preoccupante. Si vuole mettere a tacere il centrodestra. Ed è controproducente, perché la rabbia nel Paese è reale, può esplodere da un momento all'altro, e se a incanalarla in modo democratico c'è l'opposizione è un bene, non un pericolo".Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, esordisce così in un'intervista al Corriere della Sera in edicola. Poi la presidente di FdI precisa che "la mascherina l'ho sempre indossata" ma aggiunge anche che "le polemiche si fanno solo se le manifestazioni le organizziamo noi!".Dopo di che, "abbiamo visto assembramenti il 25 aprile, all'inaugurazione del Ponte di Genova, per Silvia Romano, anche ed è comprensibile a Codogno per la visita del capo dello Stato", tuttavia "gli unici su cui indaga la Digos siamo noi e i negozianti che si erano permessi di manifestare contro il governo" osserva Meloni.Poi la leader di FdI precisa che "se non si sta tra la gente ma si sta chiusi nei palazzi, il risultato è che si ritiene di risolvere la crisi enorme che ci attende a colpi di bonus monopattini" ma si dice anche disponibile al dialogo con il governo ma "ecco le due condizioni: sparisce tutto quello che non c'entra con il rilancio: poltrone, consulenze, amenita', bonus inutili.E le riunioni tra governo e opposizione le facciamo in streaming, così gli italiani potranno giudicare. Ci stanno? I signori del M5S, che tanto amavano la trasparenza, guarda caso adesso dicono di no...", conclude Meloni.

I saldi in Sicilia inizieranno il primo luglio, lo ha deciso l'assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, dopo un confronto con le associazioni di categoria."La data del primo luglio - spiega l'assessore Turano - è il frutto di un'attenta valutazione fatta con le associazioni del mondo del commercio delle specifiche esigenze del nostro territorio. Lo scopo è di riattivare il circolo virtuoso dei consumi prima che i siciliani vadano in vacanza e di sfruttare l'arrivo dei turisti nel mese di luglio".La Regione Siciliana, scegliendo la data del primo luglio, si discosta così dall'indirizzo comune approvato dalla Conferenza delle Regioni che prevedeva il posticipo dei saldi al primo agosto: "Anche il Lazio - sottolinea l'assessore alle Attività produttive - ha deciso di applicare i saldi già dal primo luglio, di fatto noi manteniamo la data che avevamo indicato prima dell'emergenza Covid-19 perché riteniamo sia urgente far ripartire i consumi, ma anche evitare il caos dei maxi-sconti prima dei saldi estivi".Saranno però saldi estivi in sicurezza, i commercianti saranno tenuti a rispettare tutte le norme di distanziamento sociale e ad adottare tutti i necessari dispositivi di sicurezza personale."Abbiamo scelto di dare più tempo per i saldi estivi per diluire anche le presenze ed evitare anche i cosiddetti black friday e gli assembramenti che questi notoriamente determinano" conclude Turano.

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