L'umanità deve compiere una scelta, ora che si profila la fine della pandemia: scegliere tra una revisione dei propri punti di riferimento sociali, economici e culturali oppure piegarsi al dio denaro, al suo sepolcro.Papa Francesco torna nuovamente a riflettere sugli egoismi che si manifestano di fronte al contagio (ieri sua una esplicita critica ad una Europa egoista che deve ritrovare l'antico spirito di solidarietà) e avverte: il dopo sia in favore della gente, dei popoli.

Soldi per non rendere testimonianza a Dio, spiega, "è corruzione". Se si nega l'evidenza delle cose, aggiunge, si sceglie "la strada del diavolo e della corruzione". E anche oggi, aggiunge nell'omelia della messa a Santa Marta, "davanti alla prossima fine - speriamo - della pandemia abbiamo la stessa opzione: i popoli o il dio Denaro". Tra una ricostruzione che sia per l'uomo oppure "la schiavitù, la guerra, i bambini senza istruzione". Una scelta tra "scegliere il bene della gente e cadere nel sepolcro del dio Denaro".

Il vangelo del giorno racconta che, grazie alla costanza delle donne che hanno appena ricevuto l'annuncio della Resurrezione, la notizia inizia a spargersi e i sommi sacerdoti, i dottori della legge pagano il silenzio delle guardie, per evitare l'imbarazzo del Sepolcro di Cristo rimasto vuoto. Prima considerazione di Papa Bergoglio: "le donne vanno avanti a portare l'annuncio. Sempre Dio inizia con le donne: aprono le strade, non dubitano. Sanno, hanno visto".

Seconda considerazione: i timori e le paure di quanti ora pensano "quanti problemi ci porterà questo sepolcro vuoto" e fanno in modo da comprare il silenzio dei testimoni che hanno visto. "Questa non è una tangente, questa è corruzione pura", sillaba le parole Papa Francesco, "quando davanti all'evidenza si sceglie questa strada, questa è la strada del diavolo e della corruzione". Denaro contro verità anche oggi che si deve iniziare a pensare agli assetti mondiali del dopo coronavirus. Il Papa, già all'inizio della messa, ha lanciato un invito molto significativo.

"Oggi preghiamo per i governanti, per i politici, per gli scienziati che hanno cominciato a studiare la via d'uscita per il dopo pandemia", ha detto, "il dopo che è già cominciato, affinché trovino la strada giusta sempre in favore della gente, sempre in favore dei popoli". Più tardi, nell'omelia, lo riafferma e lo scandisce: "Quando non serviamo il Signore Dio, serviamo il Signore Denaro". Una terza via non è data.

Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone. Tra le tante aree del mondo colpite dal coronavirus, rivolgo uno speciale pensiero all'Europa". Lo ha detto Papa Francesco nel corso del messaggio di Pasqua, prima della benedizione Urbi et Orbi.

 "Dopo la Seconda Guerra Mondiale, questo amato continente è potuto risorgere grazie a un concreto spirito di solidarietà che gli ha consentito di superare le rivalità del passato", ha ricordato a Bruxelles e alle capitali dell'Unione, parlando dai cancelli di fronte all'Altare della Confessione di San Pietro.

"È quanto mai urgente, soprattutto nelle circostanze odierne, che tali rivalità non riprendano vigore, ma che tutti si riconoscano parte di un'unica famiglia e si sostengano a vicenda", ha avvertito.

"Oggi l'Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Non si perda l'occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L'alternativa è solo l'egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni".

"In considerazione delle circostanze, si allentino le sanzioni internazionali che inibiscono la possibilità dei Paesi che ne sono destinatari di fornire adeguato sostegno ai propri cittadini e si mettano in condizione tutti gli Stati di fare fronte alle maggiori necessita' del momento, riducendo, se non addirittura condonando, il debito che grava sui bilanci di quelli piu' poveri".  

Dallo slogan # #rrustu #acasa" lanciato in questi giorni dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, ai controllii via drone annunciati dal primo cittadino di Palermo  Orlando, e a Catania.
Anche il sindaco di Leonforte, Carmelo Barbera ha lanciato il messaggio ai concittadini attraverso la relazione del COC: "È stata pianificata, insieme al Commissariato di P.S. di Leonforte, l’intensificazione delle attività di controllo del territorio prevista per le giornate di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo".
Arriva intanto la notizia di #camperisti #sanzionati nel territorio ennese (nei pressi di Agira) perchè intenti a raggiungere altre località, evidentemente per svago.
Da più parti, il messaggio chiaro di evitare scampagnate o gite fuori porta e di restare a casa. Per esempio, anche dal Prefetto di Catania, Sammartino: "I dati degli ultimi giorni sono incoraggianti, ma l’epidemia è tutt’altro che passata. Per questo non si possono fare passi falsi, e soprattutto non si possono commettere errori di sottovalutazione.
Come appuriamo da una dichiarazione rilasciata a LiveSicilia, "il Prefetto ha dato precise direttive, nel corso di due riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, a tutte le forze in campo per l’emergenza Covid-19. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione civile, Polizie Locali e amministrazioni comunali sono chiamati a intensificare “i servizi di vigilanza e controllo finalizzati alla verifica del rispetto delle disposizioni di contenimento”. E non ci saranno fronti lasciati scoperti. Controlli via terra, mare e cielo. E non solo elicotteri in volo ma anche droni pronti ad lanciare ‘alert’ in caso di assembramenti o goliardiche ‘scampagnate”.

Nel momento in cui l'Italia , i partiti , la politica dovrebbe dimostrare unità nel superare due crisi : quella del virus e quella economica, la lite sul Mes innescata dal duo Salvini/Meloni e continuata con le precisioni del presidente del Consiglio Conte in conferenza stampa ci riporta ad una certezza : l'Italia è stata fatta ma non gli italiani come sperava Cavour nel 1860. E' ancora l'Italia delle regioni,l'Italia del Nord contro il sud , l'Italia dei Guelfi e Ghibellini , l'Italia dei fascisti e antifascisti. Detto ciò per dovere di cronaca riportiamo la brevissima storia del Mes . Fu il Consiglio dei Ministri del governo Berlusconi IV ad approvare il 3 agosto 2011 "il disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio Europeo 2011/199/Ue, che modifica l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento della Ue relativamente a un meccanismo di stabilità (Esm - European Stability Mechanism), nei Paesi in cui la moneta è l'euro. Obiettivo della Decisione è far sì che tutti gli Stati dell'Eurozona possano istituire, se necessario, un meccanismo che rendere possibile affrontare situazioni di rischio per la stabilità finanziaria dell'intera area dell'Euro".Il Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011 fece seguito al Consiglio Europeo del 25 marzo 2011, in cui l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rappresentò l'Italia al tavolo in cui si definirono i contenuti del Mes. La Cancelliera tedesca era ovviamente Angela Merkel. l governo Berlusconi IV ebbe Bossi ministro per le Riforme, Meloni ministra per la Gioventù, Calderoli ministro per la Semplificazione, Nitto Palma ministro per la Giustizia dal 27 luglio 2011, La Russa ministro della Difesa, Tremonti ministro per l'Economia e Gelmini ministro per l'Università.
I commenti ci sembrano inutili. Penso anche che nel periodo storico che stiamo vivendo nessuno vorrebbe stare nei panni del Presidente del Consiglio il quale vive più di ogni altro le tensioni e le responsabilità e il peso di un fatto senza precedenti dal dopo guerra. Comprendere ciò sarebbe umano. Fare campagna elettorale anche in questa occasione è semplicemente disumano.

Nei prossimi giorni partiranno le attività didattiche in diretta sui canali Rai, in collaborazione con MIUR Social. Sarà una programmazione quotidiana dedicata soprattutto ai più piccoli, che hanno maggiori difficoltà di accesso al digitale. Il 24 marzo scorso il Miur ha infatti siglato una carta d’intenti con la Rai per aiutare la scuola e potenziare l’offerta per la didattica a distanza. Così come fatto anche da altre emittenti pubbliche internazionali, la Rai ha messo a disposizione il suo patrimonio di contenuti, distribuiti tra i canali tematici televisivi, la radio e la selezione di RaiPlay che riprende la campagna #LaScuolaNonSiFerma del Ministero dell'Istruzione. Ora si va oltre: pochi giorni dopo Pasqua saranno lanciati nuovi programmi.

La Rai rivendica la sua centralità formativa

Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, rivendica in una intervista al Sole 24 Ore lo sforzo della Tv pubblica in questa delicata fase di emergenza legata al Covid-19:

"la nostra reazione all’emergenza è stata rapida. Abbiamo ampliato gli spazi informativi, assicurando una copertura da servizio pubblico. L’informazione delle testate regionali si sta rivelando ancor più preziosa per la particolarità della situazione. E poi l’offerta per i ragazzi, con contenuti inediti: da “Diario di casa” alla didattica con una programmazione divisa per materie su Rai Scuola, sul canale 146. Altre produzioni stanno partendo, tra cui una dedicata agli studenti che affrontano la Maturità e un programma live per ragazzi, anche questo totalmente nuovo, di 3 ore al giorno, dal lunedì al venerdì".

Lezioni in diretta per tutti gli ordini di scuola

Dalla prossima settimana, in accordo con il ministero dell’Istruzione inizierà un percorso di didattica a distanza con lezioni in diretta per le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. Per quanto riguarda l'offerta culturale, in questo periodo è stata diffusa tra i canali di Rai Cultura, come il pomeriggio di Rai Storia, Rai3 e i siti con l’immenso archivio delle Teche, e tutta la programmazione di Radio Rai.

 

Più che parlare di code su strade, ai supermercati, di coronavirus etc ,nella prima pagina di oggi vogliamo riflettere con una foto che è diventata il simbolo della Pasqua 2020. Gli auguri di questa Pasqua non sono e non possono essere così come quelli degli anni scorsi. C'è una profondità di fede che questa Pasqua ci invita a ritrovare nelle nostre famiglie. Non tutto o quasi niente sarà come prima. Le nostre vite cambieranno.Sono già cambiate. Oggi più di ieri avvertiamo paura per le nostre vite e quelle delle persone a noi più care. Le preghiere sono rivolte al superamento di un fatto storico che ci ha pugnalato alle spalle. E' il significato stesso della Pasqua che ci invita a rinascere. Auguri !

Se c'è un programma che possiamo consigliarvi di rivedere durante i giori del coronavirus è "Quelli della notte" di Renzo Arbore e Ugo Porcelli andato in onda nel 1985 intorno alle 23. Un successo televisivo che ancora oggi diverte.Vennero realizzate 33 puntate, andate in onda (dal lunedì al venerdì) dal 29 aprile al 14 giugno 1985, con l'interruzione del 29 e 30 maggio in seguito alla strage dell'Heysel. La trasmissione iniziava verso le 23:00 e andava in onda da un luogo che Arbore (accreditato sia come conduttore che come regista) qualificava come il salotto di casa propria (laddove in realtà si trattava di una scenografia ricostruita all'interno di uno studio televisivo).Come successivamente dichiarato dallo stesso Arbore, caratteristica della trasmissione era quella di non avere un copione predeterminato, ma anzi di procedere a braccio, improvvisando continuamente e cercando di creare un dibattito che fosse il più sconclusionato possibile, al punto che lo stesso Arbore il più delle volte non sapeva cosa avrebbero detto in diretta i vari personaggi.Il programma ottenne un crescente successo fino a superare il 50% di share. Celebri sono rimaste la sigla di apertura e quella che accompagnava i titoli di coda: rispettivamente, Ma la notte no (che fu proposto anche come titolo della trasmissione in alternativa a Quelli della notte) ed Il materasso.

Credetemi. E' come un film che è arrivato all'epilogo finale. Quale sarà ? Come al solito le strade sono due: l'Italia accetta le condizioni di Germania e Olanda ( ma ci sono altri ipocriti dietro di loro), oppure l'Italia deve fare da sola. Stasera o al massimo nei prossimi giorni la responsabilità della decisione sarà tutta sopra le spalle di Conte e del Governo . La posizione delle opposizioni la conosciamo. Dunque la Germania ha detto no ai coronabond così come Spagna , Italia e Francia chiedono. Così è riportato sul portale svizzero d’informazione Swissinfo, citando un lancio dell’agenzia tedesca Dpa. Le fonti sarebbero «alcuni partecipanti alla riunione». In ogni caso la cosa che balza agli occhi di tutti è che l'Europa non esiste più. O meglio esiste solamente una Europa economica e basta . Devo confessarvi che quando insegnavo alle medie, nel corso delle mie "prediche" invitavo i miei ragazzi a diventare cittadini europei nel senso pieno del termine. Non più tante nazioni ma una sola sotto un'unica bandiera. Non è così. Siamo anche questa volta di fronte alla storia. Il Nord del mondo contro il Sud del mondo. E' una storia che si ripete. Ancora una volta l'Italia deve affrontare un altra guerra oltre quella già in atto con il coronavirus. E' una guerra per la sopravvivenza economica. La più rognosa che si possa affrontare perchè l'economia di oggi è dimostrato che sia la morte della socialità. E' l'esaltazione dell'egoismo più puro di quanti vedono nel dio denaro l'unica fonte di sopraffazione verso i più deboli. Grecia docet. Che fare dunque ? Se dovessi ragionare con il mio orgoglio nazionale darei stasera comunicazione che l'Italia è fuori dall'Europa. Ma non sono nè un economista nè conosco nulla di ciò che potrà capitare ad una nazione che vuole uscire dall'europa ( notate l'e minuscola). Posso solamente fare affidamento al mio orgglio di essere Italiano perchè sò che questo orgoglio è sempre stato sulle palle alla Germania per esempio nel mondo del calcio. Perchè sò che ci è servito in tante occasioni storiche : il risorgimento. Perchè sò che noi Italiani abbiamo una patrimonio storico che rappresenta il 70% della storia mondiale. Ma non bastano. Ora è il momento di riflettere e decidere: dentro o fuori. Per far ciò ci vorrà la forza di tutti: nord , sud, centro, sindacati, partiti,movimenti,industriali,commercianti, studenti,universitari, sportivi, volontari, pensionati. Perchè sia che accettiamo le condizioni della Germania e L'olanda sia che usciremo ( forse) fuori dall'europa ci offriremo in pasto agli speculatori e ai guerrafondai . Dunque ci vorrà la forza e il sostegno di tutti per uscirne fuori con meno danni possibili ma vittoriosi.

AgoVit

In nottata il presidente della Regione Musumeci ha firmato una  nuova ordinanza della regione Siciliana Musumeci che prevede ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.Un ordinanza soft rispetto a quanto era stato annunciato. In particolare, mascherine, guanti monouso e igienizzante sono dal 10 aprile saranno obbligatorie solo per “gli operatori” dei negozi di generi alimentari. Tutti però dovranno indossare la mascherina in tutti i luoghi in cui non si può mantenere la distanza di un metro.Un’altra restrizione contenuta nell’ordinanza 15 dell’8 aprile del Presidente della Regione, prevede una ulteriore limitazione delle uscite. Si potrà uscire da casa solo per acquisti essenziali (eccetto per i farmaci) e solo una colta al giorno un solo membro a famiglia.Una ulteriore limitazione riguarda la consegna a domicilio degli alimenti che sarà vietata le domeniche e nei giorni festivi. Il traghettamento dello Stretto di Messina sarà consentito solo ai pendolari, agli operatori sanitari e agli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate a meno di “comprovati motivi di gravità e urgenza”.

Altre sette “sorprese” per questo aprile 2020 contrassegnato dalla stasi e dal torpore quotidiano però propedeutici per una ripartenza diversa e più consapevole. Ci riallacciamo al periodo pubblicando un libro molto interessante di Pëtr Alekseevič Kropotkin dal titolo “La scienza moderna e l’anarchia”, una sorta di riflessione, riportiamo testualmente sui rapporti esistenti fra le nostre idee e la tendenza, ben distinta in questo momento, nelle scienze naturali, di spiegare i grandi fenomeni della natura con l’azione degli infinitamente piccoli, laddove non si vedeva prima che l’azione delle grandi masse, e nelle scienze sociali, di riconoscere i diritti dell’individuo, mentre finora non si consideravano che gli interessi dello Stato. È la volta poi di “The Great American Novel” di William Carlos Williams, in inglese, un bellissimo metaromanzo ironico che un po’ prende in giro i romanzi americani del 900 sottolineandone le debolezze.
La battaglia delle donne ritorna in auge con “My own story” di Emmeline Pankhurst una sincera autobiografia che avverte “La lotta per la piena emancipazione delle donne non è stata abbandonata; essa è stata, per il momento, semplicemente sospesa. Quando il fragore delle armi cesserà [...] la richiesta verrà fatta di nuovo. Se non sarà accordata rapidamente, allora, ancora una volta, le donne prenderanno le armi che oggi hanno generosamente deposto. Non ci potrà mai essere una pace reale sulla terra finché alla donna, la metà materna della famiglia umana, non sarà data libertà nei consessi del mondo”.
L’intenzione è quella di pubblicarlo anche in italiano ma per ora accontentatevi di quella in inglese. Un romanzo straordinario, meraviglioso, scritto in maniera perfetta da Jack London che con il suo “The Jacket, the star rover” raggiunge, a parer nostro il massimo della sua bravura. Uno scritto tra l’altro sulla spiritualità e sulla forza delineato in prima persona da Darrell Standing, un professore universitario che sta scontando l'ergastolo nella prigione di stato di San Quentin per omicidio. I funzionari della prigione cercano di spezzare il suo spirito per mezzo di un dispositivo di tortura chiamato "la giacca"…
Le confessioni d’un italiano di Ippolito Nievo, ricalcano il sentimento che proprio in questo periodo pervade gli italiani. Il romanzo racconta la vicenda di Carlo Altoviti, personaggio che narra in prima persona la propria vita trascorsa come patriota, ma soprattutto come uomo che ha vissuto la trasformazione della propria identità da veneziano a italiano.
Una serie di racconti di Joseph Roth, in italiano e Antic Hay di Aldous Huxley, in inglese, un romanzo allusivo e arguto che fornisce un forte contrappunto alla sua visione nichilista dell’umanità, conclude questa seconda tranche di aprile in attesa delle prossime due pubblicazioni: una vera e propria iniziazione per la casa editrice…
i

Image
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale , ai sensi della legge n° 62 del 7/3/2001.