Se c'è una delle cose positive di questo virus è quello di averci fatto riscoprire il senso dell'altro , dell'aiuto e della solidarietà. Gli esempi non mancano a Regalbuto : la raccolta di alimenti da destinare alle famiglie più bisognose , Il Mulino Paratore per aver donato la farina , l’Oleificio Baio  per avere donato olio,  la ditta Mondo Plast per aver donato DPI e d altro materiale alla Polizia Municipale, la ditta Soaplast anch’essa a disposizione con DPI per chi si trova in prima linea. la Milla , ma anche semplici cittadini che sui social invitano i panettieri e i fruttivendoli di non buttare la roba per donarla gratuitamente a chi ne ha bisogno. Semplici gesti come quello dell'azienda agricola Nicosia che mette a disposizione i propri prodotti a titolo Completamente gratuito per i concittadini che ne hanno un reale bisogno, una reale necessità, una reale mancanza. " Chiedo a chi conosce o risiede accanto a nuclei familiari meno abbienti, anziani o persone che vivono queste giornate nel totale silenzio e vergogna di contattarmi in modalità privata, tramite messaggi o chiamate al numero 3338794713, indicandomi l indirizzo, sarà mia cura nel totale anonimato consegnare a domicilio quel che posso affinché anche chi non può, possa." Ha scritto il titolare dell'azienda sui social. Si moltiplicano le iniziative che dimostrano pian piano la ritrovata coesione sociale che personalmente vedevo a tratti negli anni passati. Oggi però c'è ancora una sottile diffidenza verso gli altri. Diffidenza dettata soprattutto dalla paura ( a volte esagerata) del contagio , ma chi non ha paura ? E dunque è bene continuare a mantenere le distanze , essere prudenti e rispettare gli inviti a restare a casa. Ma è sulla solidarietà che vorrei ancora soffermarmi, invitando anche gli scettici, a coloro che in qualche modo trovano motivo per "fuggire" dal dare semplicemente, di credere che questa non è una guerra è più . E' qualcosa che non ci aspettavamo , che ci ha trovati impreparati , che ha cambiato le nostre vite. Una cosa che ci sta facendo riscoprire la famiglia nel suo nucleo, che ci sta facendo riscoprire cose dimenticate perchè immersi in una frenetica quotidianità. Ci sono tra noi persone sole, persone che non arrivano alla terza settimana , persone che non trovano lavoro se non saltuariamente. La raccolta di alimenti, la gratuità di certi gesti oggi sono necessari. " NESSUNO SI SALVA DA SOLO , MA SOLO INSIEME. NESSUNO SIA LASCIATO SOLO " nella preghiera di Papa Francesco. Così combatteremo il virus, solamente in questo modo ritroveremo la capacità dei regalbutesi di riemergere più forti e solidali. Quella capacità e quell'impegno che i nostri padri , i nostri nonni misero dal giorno dopo la fine della guerra che pian piano fecero di Regalbuto una delle società più sviluppate della provincia. Solidarietà. Nessuna abbia paura !

Cento milioni di euro dalla Regione Siciliana per consentire alle famiglie disagiate di accedere all'assistenza alimentare. Lo ha deciso il governo Musumeci, riunito  a Palazzo Orleans, in seduta straordinaria e urgente."Si tratta di una prima necessaria risposta che vogliamo dare per consentire a migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli interventi dello Stato, da me più volte sollecitati. In queste settimane di paralisi - aggiunge il governatore - sono cresciuti a dismisura nella nostra Isola i nuclei familiari più fragili e maggiormente disagiati, quelli cioè che stanno soffrendo più di tutti la perdurante crisi dovuta all'emergenza Coronavirus. Famiglie che in parte si aggiungono alle altre 450 mila dichiarate povere in Sicilia, secondo i dati dell’Istat.Le risorse - continua Musumeci - verranno assegnate, in più tranche, a tutti i Comuni, che nella distribuzione - si legge nella delibera - dovranno prestare particolare riguardo “alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra assistenza economica o sanitaria”.

Due iniziative , due modi per non lasciare indietro quei studenti in difficoltà che non possono seguire le lezioni on line, e un aiuto alle famiglie più bisognose. Così l'amministrazione comunale in concerto con tutti i gruppi consiliari di Regalbuto per venire incontro alle persone  e famiglie che da questa crisi dettata dal Coronavirus e della mancanza di lavoro sono in difficoltà. " Ci stiamo sforzando di contribuire in ogni modo- scrive il Sindaco Francesco Bivona - affinché nessuno, sopratutto a scuola, resti indietro.Per questo di concerto con il Vicesindaco Giaggeri che si occupa di pubblica istruzione e la Preside Prof.ssa Giuffrida, questa mattina abbiamo autorizzato una ulteriore spesa per l'acquisto di un Tablet per gli studenti che si trovano in difficoltà e non possono sostenere spese per dotazione tecnologica.In aggiunta alle risorse messe a disposizione dalla Regione Siciliana, un ulteriore importante contributo economico del nostro comune permetterà quindi di estendere la platea dei ragazzi anche accederanno alla formazione a distanza acquistando dei tablet da consegnare in comodato gratuito con scheda e connessione.

" Non è il tempo delle medaglie, ma della solidarietà e dell’unione. - scrive Bivona -In queste settimana stiamo assistendo ad una comunità coesa e più forte. Ogni iniziativa è sostenuta da tutti.A partire da tutti i consiglieri comunali indistintamente, che ringrazio e che ci hanno dato il massimo supporto appoggiando ogni provvedimento emesso in questo momento senza alcuna distinzione di maggioranze o opposizioni, condividendo appieno tutta l’azione svolta.Ed è in questi momenti che si vede anche la forza di una comunità  dei singoli cittadini, che già stamattina hanno riempito i carrelli dei volontari dell’Avas  della Misericordia di Regalbuto.E ringrazio anche
- Il Mulino Paratore per aver donato la farina
- L’Oleificio Baio per avere donato olio
- La ditta Mondo Plast per aver donato DPI e d altro materiale alla Polizia Municipale
- La ditta Soaplast anch’essa a disposizione con DPI per chi si trova in prima linea.

 

Una delle precauzioni igieniche  alla quale dobbiamo per forza abituarci è l'uso dei guanti monouso. E' bene tenere a casa una scorta di questi guanti anche perchè è la stessa parola che lo indica: guanto usato una sola volta. Come tale ogni volta che andiamo a fare la spesa nei supermercati e afferriamo il carrello e gli alimenti in genere , comprese le monete per poi pagare alla casse, è necessario buttare i guanti che abbiamo usato. Perchè questi guanti non si possono ne lavare ne riutilizzare al pari delle mascherine che dopo l'uso dovranno essere buttate nella indifferenziata. Utilizzare guanti in lattice monouso per contrastare il coronavirus è sicuramente un fattore importante poiché possono essere una barriera efficace ma come e quando utilizzarli e quando invece farne a meno? Proviamo a fare il punto. I guanti monouso in lattice sicuramente sono da utilizzare perché servono a contrastate il contagio ma solo se sappiamo come utilizzarli e come toglierli, altrimenti il loro utilizzo viene vanificato. Vanno utilizzati quindi in modo corretto facendo molta attenzione a non toccare il lato che è stato a contatto con oggetti, ecc altrimenti tutti i batteri e virus che non abbiamo toccato prima li veicoliamo tutti in un colpo. I guanti monouso servono a prevenire le infezioni a patto che: non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per almeno 60 secondi , prima e dopo aver indossato i guanti. La procedura dice di rimuovere il primo guanto afferrando la parte esterna del guanto sul polso e sfilandolo in modo tale da rovesciarlo una volta rimosso. Rimuovere quindi il secondo guanto facendo scivolare le dita della mano non protetta all'interno del polso del guanto sfilandolo in modo tale che sia rovesciato. Dopo aver rimosso i guanti procedere a lavare le mani in quanto l'utilizzo degli stessi non è garanzia al 100% di protezione totale dalla contaminazione.Come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), bisogna stare attenti a seguire tutte le precauzioni del caso. In alcuni contesti lavorativi, i guanti “sono necessari, come per esempio per il personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti”, è il parere dell’Iss riportato nelle raccomandazioni. Quindi lo ribadiamo: lavarsi bene le mani prima e dopo e soprattutto  i guanti non devono essere riutilizzati e non bisogna toccarsi con esse bocca,occhi e naso. Un ultima cosa è utile dirla specie per chi con gli stessi guanti è costretto a prendere alimenti e contante  per pagare la spesa. E' secondo noi opportuno evitare lo stesso contatto degli alimenti e del contante.

Vi rimando per maggiori informazioni ad uno dei tanti articoli che servono ad approfondire l'argomento . Leggi qui

 

C'era da immaginarlo e del resto l'attuale situazione conferma che ci vorrà del tempo affinchè si possa dire che siamo fuori pericolo. Per esempio i vaccini. Si ipotizza un anno e forse più prima che vengano testati e messi in produzione, il fatto che le attività potranno ricominciare lentamente ma con estreme prudenza perchè , nonostante il calo del picco ( quando arriverà), il virus continuerà a trasmettersi nell'uomo. Quindi l'annuncio che dal 3 aprile le scuole non riapriranno. Ma , secondo noi, dichiarato dal Governo valido l'anno scolastico, si può ipotizzare che il ritorno nelle aule potrebbe ulteriormente allungarsi.

Il senatore Matteo Renzi insiste sull'urgenza di riavviare al più presto le attività produttive che sono state sospese con l'ultimo decreto del governo, per limitare i contagi di coronavirus in Italia: "Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi. Il vaccino non c’è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due…". È l'allarme lanciato ancora una volta dal leader di Italia viva, in una lunga intervista ad ‘Avvenire', che chiede di riaprire entro Pasqua le scuole, i negozi, le chiese e le librerie. Per l'ex segretario dem gli italiani dovrebbero imparare a convivere con il virus.

L'ex premier aggiunge: "Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere due anni con il virus". Per il senatore di Scandicci "bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione e si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate".


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Lo comunica l'Oasi stessa.
"Oggi i pazienti e gli operatori ai quali è stato riscontrato il contagio da Covid-19 presentano un quadro clinico che non desta particolari preoccupazioni, manifestando una sintomatologia con forma lieve o moderata.Non si registrano al momento casi di persone con stato di salute severo o insufficienza respiratoria grave. Risultano attualmente ricoverate in altri ospedali, tre persone, delle quali due saranno dimesse presumibilmente tra oggi e domani.
Per quanto riguarda il fabbisogno dei dispositivi di protezione individuale, criticità che si registra in tutta Italia, sono arrivati in questi giorni, e anche stamani, altre mascherine e diverso materiale sanitario per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza. La quantità al momento è sufficiente per proseguire nei prossimi giorni.
Nel frattempo si è in attesa di ricevere e acquisire ulteriori forniture anzitempo richieste. Nel pomeriggio di oggi inoltre, in Istituto, si è svolto un incontro tra i vertici aziendali dell’Oasi, il commissario per l’emergenza Giuseppe Murolo, il responsabile del Comitato per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, Antonio Candela, e il direttore scientifico dell’Istituto Neurolesi "Bonino Pulejo", Dino Bramanti, quest’ultimi inviati dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per monitorare e coordinare ulteriori azioni di prevenzione e contenimento del contagio da Coronavirus. “Abbiamo ritenuto, congiuntamente con gli membri del Covid- Team, di procedere all’impiego di dispositivi di telemedicina per portare le informazioni direttamente dal letto di casa, qualora qualcuno fosse a domicilio o in altre strutture non ospedaliere, agli operatori sanitari. Si tratta di monitoraggi che permetteranno di valutare anche un eventuale ricovero. Infine – conclude il professor Bramanti – le misure fino ad ora adottate dall’Istituto sono state assolutamente adeguate e applicate in maniera preliminare e preventiva, e ulteriormente affinate a seguito dell’insediamento del commissario Murolo”.
Il responsabile del Comitato per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, il dottore Antonio Candela, ha espresso parole di gratitudine per il personale sanitario dell’Irccs Oasi di Troina che sta operando con "grande abnegazione e spirito di sacrificio".

Stamattina mentre ero in fila per fare la spesa alcuni , nell'attesa, discutevano di mascherine antivirus e consigliavano ( dato che sono diventate introvabili ) quelle "fatte in casa". Definizione generica come dire copriti bocca e naso e tutto va bene. Ormai è psicosi. Nonostante le continue rassicurazioni da parte del Ministero della Salute, del Cnr e dei responsabili dei principali ospedali d’Italia, l’aumento dei casi positivi degli ultimi giorni ha scatenato una vera e propria corsa ai viveri, soprattutto nelle regioni maggiormente colpite (Lombardia, Veneto) ma anche nel resto d’Italia. Ed è corsa anche all’ultima mascherina.Nelle farmacie non se ne trovano quasi più. Le mascherine sono praticamente una rarità e allora si corre al fai da te. Tra gli effetti del coronavirus vi è anche questo: usare la mascherina sperando di mettersi al riparo dal contagio. Dal canto suo, l’Oms ha già fatto sapere da tempo che la maggior parte di quelle in vendita sono praticamente inutili.

Quali sono le mascherine realmente efficaci

A spiegarlo sono gli stessi produttori, e in particolare Assosistema Safety, secondo cui le macherine filtranti efficaci devono avere marcatura CE. Inoltre, stando a quanto precisato dall’Oms, esse devono essere conformi alla norma EN 149. In altre parole alla valida marcatura CE deve seguire il numero dell’organismo di controllo che ne autorizza la commercializzazione. Esse inoltre devono avere un filtro e coprire dal naso al mento.

“Spesso, specialmente nei grandi centri commerciali, si trovano mascherine non classificabili come dispositivi di protezione individuale e perciò non efficaci contro il coronavirus. Attenzione, quindi, a scegliere prodotti conformi ed efficaci con informazioni verificate e coerenti” spiega Alberto Spasciani, vice presidente di Assosistema Safety.

Se proprio dobbiamo acquistarle quindi almeno cerchiamo di scegliere quelle che funzionano davverio. Esse devono riportare i codici Ffp2 e Ffp3 che hanno un’efficacia filtrante del 92% e del 98%.

Ricordiamo che il Ministero della salute ha difusso una serie di indicazioni da seguire per ridurre al minimo il rischio del contagio: è fondamentale lavare spesso e bene le mani ed evitare di toccare occhi, naso e bocca . E' soprattutto indispensabile mantenere la distanza di sicurezza ( almeno un metro) sempre , anche nei supermercati dove c'è il rischio , soprattutto alle casse , di troppa vicinanza e dentro i quali possono entrare solamente un numero limitato di persone alla volta per evitare assembramenti.

Un ultimo consiglio. La mascherina deve perfettamente aderire al viso coprendo naso e bocca , indossarla con leggerezza ( tanto per....)  non serve a niente e inoltre Quando la mascherina diventa umida, va sostituita con una nuova e non riutilizzata; le maschere sono mono-uso.

Quindi il consiglio è quello di evitare mascherine fai da te . Se non è possibile trovare mascherine io consiglio, nel caso in cui non si abbia la mascherina, una bandana di cotone, che una volta tolta possa essere lavata secondo i criteri di massimo igiene.  A farlo notare in un post su Facebook è Adriana Bonifacino, responsabile dell’Unità Diagnosi e Terapia senologia della Unità di Oncologia medica dell’ospedale Sant’Andrea di Roma.
Certo – prosegue l’esperta – la migliore soluzione sarebbero le mascherine con filtro che peraltro anche quelle hanno una durata limitata di 8 ore. Ma c’è una carenza nazionale di questi supporti. Quelle chirurgiche – spiega – proteggono meno, ma meglio di niente e anche queste si trovano con difficoltà.

Impariamo  dunque a tenere le distanze di sicurezza,che i dispositivi sono usa e getta. Non vanno tolti e messi intorno al collo. Non vanno temporaneamente tolti e messi su altre superfici. Piccoli accorgimenti ma basta rifletterci su per avere cura di noi stessi e degli altri.

 

 

Regalbuto. Non ci sono state le temute code alle poste per il ritiro della pensione. In pagamento i pensionati dalla lettera A alla B che ordinatamente hanno atteso il proprio turno mantenendo le distanze di sicurezza sotto l'occhio vigile della polizia municipale che già dalle 6.30 era in servizio d'ordine. lo abbiamo sempre detto che i regalbutesi si stanno dimostrando tra coloro che hanno compreso la gravità del momento rispettando tutti i consigli e le disposizioni che fino ad ora sono stati impartiti. Domani venerdì 27 Marzo in pagamento le pensioni dalla lettera C alla D.

E' un colossal del 1956. Chissà quante volte l'abbiamo visto nelle reti televisive. Però è sempre bello rivedere certi film che in tempo di coronavirus ci terranno compagnia. Il film narra la staria di Mosè il bambino ebreo salvato dalla madre a seguito di un massacro voluto dal faraone, che, adottato dalla figlia di quest'ultimo, divenne principe d'Egitto e, dopo aver scoperto le sue vere origini, decise di abbandonare la sua vita di lussi e agi e, in seguito, dopo aver affrontato il faraone Ramesse II , suo acerrimo nemico sin dalla gioventù, liberò il suo popolo dalla schiavitù. Gli attori : Yul Brynner , Charlton Heston , Anne Baker . Buona visione !

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