PALERMO. Un’udienza fiume per fare chiarezza sulle spese dei Gruppi parlamentari all’Assemblea regionale. Contratti di collaborazione, regali, missioni, ma anche ipad e cene: i parlamentari che nel 2013 hanno presieduto i Gruppi si stanno alternando dalle 16 davanti ai giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti per chiarire tutta una serie di anomalie sui rendiconti depositati nei giorni scorsi. Il decreto Monti recepito dalla Sicilia, infatti, per la prima volta obbliga a consegnare i rendiconti dei Gruppi parlamentari alla Corte dei Conti che può così esaminare le spese per chiarire che siano state legate ad attività istituzionali. Il sospetto, invece, è che in molti casi siano stati utilizzati fondi pubblici per altre finalità, spesso elettorali.
Diverse le posizioni dei parlamentari. I giudici hanno apprezzato il chiarimento fornito da Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd, sulle spese per un autista e sui contratti siglati solo con i dipendenti storici del Gruppo, i cosiddetti “stabilizzati”. E Giancarlo Cancelleri, ex capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha invece ammesso di avere commesso solo una “leggerezza”, avendo fatto transitare nel conto del gruppo i fondi donati dai cittadini che non sono stati spesi durante la campagna elettorale.

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Enna. Soddisfazione moderata quella dei dirigenti ed allenatore della Pallamano Haenna, che ha concluso il suo campionato di serie A2 maschile al secondo posto, a due punti dal Team Alcamo, che è stata battuto nell’ultima partita dei play-off per 41 a 22. L’obiettivo di inizio di stagione era quello di conquistare una salvezza tranquilla e soprattutto cercare di far maturare i giovani che l’allenatore Mario Gulino sta facendo crescere con pazienza, amore e tecnica. I risultati sono andati al di là delle previsioni perché la squadra gialloverde ha concluso al primo posto la stagione regolare, ed al secondo posto i play-off, a due punti dal Team Alcamo, causato da una sconfitta, quella di Scicli, che è maturata al di fuori del gioco e della partita, ma dagli episodi di violenza che si sono verificati in campo con gli arbitri che sono rimasti a guardare. Il secondo posto conquistato potrebbe anche portare la Pallamano Haenna a chiedere  il ripescaggio nel campionato di serie A1, soprattutto per il suo curriculum, che l’hanno visto per otto anni partecipare al campionato di serie A1, ha partecipato anche alla Coppa delle Coppe, manifestazione internazione, ha dato diversi giocatori sia alla nazionale maggiore che alle nazionali giovanili, di cui Mario Gulino è stato anche allenatore per diversi anni, ha organizzato per più di vent’anni il Trofeo Italia con la partecipazione della nazionali più prestigiose.

Domenica 4 Maggio 2014 - Con il Patrocinio del comune di Regalbuto presso Cine Teatro Urania – si svolgerà l’attesa  Proiezione del Film Documentario " L'Albero di Giuda" di Vito Cardaci - Premio Vittorio De Seta come miglior Documentario al Bif&st Bari International film festival . La prima proiezione ore 19:30 – alla quale seguira il dibattito pubblico e subito dopo seconda proiezione. La storia narra il “tradimento” dei politici sulla oramai famosa vicenda legata alla realizzazione del cosi detto “Parco Tematico”. Un’opera faraonica che aveva acceso le speranze di sviluppo di quella parte del territorio siciliano al centro dell’isola , particolarmente depresso. Vito Cardaci è riuscito a rappresentare il tradimento in maniera impeccabile dando vita a un documentario dai risvolti sociali che ha senza dubbio colpito la giuria di Bari che gli ha assegnato giustamente  il primo premio.” Ci sono voluti quasi 7 anni per mettere in ordine idee e riprese per un Docu Film che racconta l’arte del tradimento politico perpetrato ai danni della solita Sicilia,- scrive Vito Cardaci - dai tempi di Cuffaro, fino ad arrivare ai giorni nostri. A narrarlo è un albero, un Carrubo posato come prima pietra per la realizzazione di una grande opera. Un resoconto sarcastico e a tratti drammatico che racconta in parte anche il decantato modello Enna, quello di Mirello Crisafulli e di Cataldo Salerno ex Presidente della provincia regionale di Enna.

Con il triangolare femminile di pallavolo che si è svolto  domenica scorsa 27 aprile nel palasport Giovanni Paolo II a Regalbuto, si è in pratica conclusa la stagione 2013/2014  del volley dell’ACSI Enna che ha visto protagoniste le formazioni femminili di pallavolo di Regalbuto ( Amèselon volley) , Centuripe ( Volley Centuripe) e Catenanuova ( Volley Catena).  Quello appena concluso – riferiscono dall’Acsi Enna – è stato un esperimento su un metodo di organizzazione di un campionato che non si sovrapponga ai campionati indetti dalla federazione di pallavolo, con squadre che siano affiliate all’Acsi. I costi abbastanza contenuti e la vicinanza delle tre città a Nord della provincia di Enna hanno incoraggiato  i dirigenti delle tre società sportive a tentare  di realizzare  una serie di concentramenti che si sono svolti a Centuripe,Catenanuova e Regalbuto che hanno richiamato tanto pubblico ( domenica sera a Regalbuto si contavano più di 200 spettatori provenienti dai tre paesi) che ha avuto modo di assistere a partite giocate su livelli agonistici di tutto rispetto, con i sestetti che in campo hanno tentato il tutto per tutto per vincere , ma con una sportività che non è mai uscita dai canoni dello sport.

Peccato. Sicuramente l’emozione e tanta inesperienza hanno purtroppo impedito al quintetto dei “giovanissimi” della Asd Rahl Butahi di poter conquistare meritatamente la finale della final four Sicilia. Si pensi che i ragazzi di Massimiliano Vitale, a due minuti dalla fine erano in vantaggio sull’Acireale per due reti a una, ma una ingenuità di Macaluso e un contropiede dell’Acireale hanno fatto si che il sogno della finale svanisse in “due minuti”. La partita. Combattuta da entrambe le formazioni, le quali hanno giocato da subito a viso aperto . Nel primo tempo subito in vantaggio il Rahl Butahi che poi subisce nella ripresa il pari. Con caparbietà però Lo Cicero e compagni cercavano la rete del vantaggio che trovavano a una decina di minuti dalla fine , vantaggio che avrebbero potuto incrementare in almeno tre occasioni a tu per tu con il portiere avversario che avrebbero chiuso una partita fino a quel momento condotta in maniera impeccabile dai regalbutesi,ma non andate a buon fine un po’ per sfortuna , un po’ per imprecisione. Intanto però i minuti passavano fino ai fatidici due minuti finali che sono stati fatali per i ragazzi di Rapisardi e Catania. La gioia finale dell’Acireale e i visi allungati e le lacrime dei regalbutesi hanno regalato al numeroso pubblico presente le ultime emozioni . Il Rahl Butahi nonostante la sconfitta ha di fatto conquistato il terzo posto nella classifica regionale di categoria. Lo consideriamo un successo perché premia la scelta dei dirigenti del Rahl Butahi di dedicare tutto il tempo e la passione possibile al settore giovanile che quest’anno chiude in positivo la stagione 2013/2014, sia come numero di iscritti,che di risultati. E il terzo posto dei “giovanissimi” lo dimostra e incoraggia i dirigenti del Rahl Butahi ad andare avanti.

Il 25 aprile. A Regalbuto ci apprestiamo a festeggiare l’anniversario della liberazione , una data storica perché rappresenta un giorno importante per la giovane Repubblica Italiana.E’ l’anniversario della rivolta armata partigiana e popolare contro le truppe di occupazione naziste tedesche e contro i loro fiancheggiatori fascisti della Repubblica Sociale Italiana. Per questi ideali anche un nostro concittadino , poco più che ventenne parti da Regalbuto per arruolarsi come partigiano e partecipare alla lotta armata contro il nazi-fascismo. Era nato il 14 aprile del 1924 e morì il 23 novembre 1944 durante un pattugliamento ad Asti Variglie . Partigiano della 9Div. Garibaldi A. Imerito, col nome di battaglia “Fiamma”. È stato fucilato assieme ad altri compagni e ancora oggi è seppellito nel cimitero dedicato ai partigiani di Asti. Il sacrificio di Vincenzo Gamiddo ancora oggi viene ricordato a Asti con un “ceppo” . Gamiddo fa parte di quella migliaia di giovani provenienti dalle regioni del sud d’Italia che hanno partecipato alle vicende della resistenza piemontese con ruoli diversi: da quelli di primo rilievo nel comando e nella guida del movimento ai più oscuri e semplici militanti.Quella scelta ha comportato costi elevati, sacrifici per tutti e per molti anche il prezzo della vita. Le loro storie sono poco conosciute. Per tante ragioni: le difficoltà del dopoguerra, il ritorno nelle famiglie che avevano lasciato anni prima e di cui non sapevano nulla, la fatica quotidiana per sopravvivere in un’Italia impoverita dalla guerra, la ricerca di un lavoro.Dalla provincia di Enna partirono 76 partigiani , di questi 8 caddero ( e tra questi il nostro Gamiddo),5 furono feriti e 1 rimase invalido. La Sicilia tra le regioni meridionali, se si guarda la distribuzione per comune di nascita , che ha dato l’apporto più rilevante coprendo  circa un terzo della cifra complessiva. Non bisogna perdere la memoria storica della nostra città  e soprattutto di quegli uomini che rappresentano un patrimonio storico – culturale, esempio anche per le future generazioni. Il partigiano “Fiamma” Vincenzo Gamiddo era stato già onorato ad Asti dall’allora sindaco prof. Gaetano D’Agostino,

Dopo il torneo provinciale concluso con la vittoria sul neutro di Enna contro il Pro Aidone per 5 a 4 dopo i tempi supplementari e la vittoria contro la Sancataldese per la fase regionale, i ragazzi del settore giovanile della società sportiva Rahl Butahi, si sono già classificati tra le prime  quattro formazioni regionale che venerdì 25 aprile e sabato 26 si giocheranno a Regalbuto la final fur regionale per laureare la squadra campione regionale per la categoria “giovanissimi”.La final four , come dicevamo,avrà luogo a Regalbuto nei giorni 25 e 26 aprile a partire dalle ore 15.00 (semifinale). i sorteggi  per decidere gli accoppiamenti delle semifinali saranno effettuati alle ore 14.00 di giorno 25 aprile. La finale sarà il 26 aprile alle ore 15.00. Le squadre partecipanti sono: Acireale calcio a 5, ASD Garibaldina di Marsala, APD Rahl Butahi, ASD Santantonino di Barcellona P.G.La vincente disputerà la fase nazionale. La finale regionale premia senza dubbio la dirigenza del Rahl Butahi la quale dopo aver rinunciato alla serie C1 di calcio a cinque,aveva deciso di dedicare tutti gli sforzi nel settore giovanile con tecnici preparati e una programmazione nel tempo che ha già dato i primi risultati. “Tra noi c’è molta soddisfazione per questo traguardo,- ci dichiara il vice presidente Massimiliano Vitale-  

La Soprintendenza Archivistica della Regione Sicilia ha avviato ufficialmente l’iscrizione dell’Archivio e del tabulario dell’Abbazia San Filippo di Agira tra i “Beni di interesse storico particolarmente importante”. La comunicazione a riguardo è stata ufficiale e ad essa faranno seguito disposizioni di protezione, conservazione e vigilanza da parte delle autorità competenti fino al completamento del termine di procedimento.
L’Ufficio regionale per la tutela dei beni culturali ha sottolineato la valenza del sito: l’archivio rappresenta, così scrivono, una testimonianza della storia non solo degli ordini basiliani da cui trae origine la stessa Abbazia, quindi bene culturale di interesse religioso, ma è anche fonte archivistica documentaria di estremo valore per la storia di tutta quanto l’Isola.

Sorto sul tempio di Gerione, il monastero fu fondato, secondo la tradizione, dal patrono San Filippo. Fino al X secolo rivestì un ruolo importante in Sicilia, perché era un luogo di formazione religiosa, in seno al monachesimo basiliano, dei monaci cosiddetti santi e, per questo, meta di numerosi ecclesiastici. Ruggero I, nel XII secolo, lo fece ricostruire e lo affidò ai monaci benedettini. Già nel 1126, come testimonia un documento di quella data, era stato collegato all’abbazia di S. Maria Latina, la più antica fondazione di rito orientale a Gerusalemme. Durante il XV secolo, in seguito all’inaridimento delle campagne del Saladino, gli abati commendatari dell’abbazia di Gerusalemme si trasferirono in gran parte ad Agira, che diventò loro sede permanente sino al 1635, anno in cui si ritirarono nel monastero di San Nicolò a Catania.

Il segretario del PD di Regalbuto Salvatore Roccella ha inoltrato al Sindaco di Regalbuto Francesco Bivona e ai consiglieri comunali la richiesta di approvazione di un atto di indirizzo per l'istituzione del registro comunale delle unioni civili e celle convivenze. Di seguito vogliamo pubblicare il tosto integrale della richiesta.

 

"PREMESSO, • Che la comunità cittadina, al pari di quella italiana, è caratterizzata dal crescere di forme di legami affettivi che non si concretano nell'istituto del matrimonio e che si denotano per una convivenza stabile e duratura; • Che l’unione di due persone conviventi, non sancita dal matrimonio, è una modalità di relazione molto diffusa in Italia ed è compito delle istituzioni garantire ai cittadini i diritti civili e sociali senza discriminazioni di sorta anche nei confronti di coloro che affidano i propri progetti di vita a forme di convivenza, come le unioni civili diverse dalle famiglie;

CONSIDERATO, • Che pur in assenza in Italia di una legge dello Stato che disciplini la materia delle convivenze (coppie di fatto, unioni civili e formazioni sociali diverse dal matrimonio tradizionale), il DPR 223/89 prevede all'art.4 che «agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune»; • Che già da tempo è stato ritenuto che l'ambito di operatività e quindi di riconoscimento e tutela dell'articolo 2 della Costituzione si estende sicuramente alla fattispecie della famiglia di fatto; • Che la Corte Costituzionale con Sent. N.138 del 2010 ha riconosciuto che “per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico”; e che rientrano nella nozione di formazioni sociali “anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge, il riconoscimento giuridico con connessi diritti e doveri”. • Che anche la Corte di Cassazione con Sent. N. 4184 del 15.03.2012 ha affermato che “i conviventi in stabile relazione di fatto, sono titolari del diritto alla vita familiare, del diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata, che possono far valere dinanzi all’autorità’ giurisdizionale”. • Che la stabile relazione di fatto tra due persone caratterizzata da coabitazione,indipendentemente dal genere degli interessati, costituisce “vita familiare” protetta dall’art 8 della Convenzione Europea (CEDU), ratificata in Italia con legge 4 agosto 1955 n.848 e da ultimo confermata dalla Corte europea dei diritti umani nella sentenza del 14 giugno 2010 sul caso Shalk e Kopf contro Austria. • Che la risoluzione del Parlamento europeo, del 16 marzo 2000, approvata ad ampia maggioranza, ha chiesto a quindici paesi dell’Unione Europea, tra cui l'Italia, di «porre fine agli ostacoli frapposti al matrimonio di coppie omosessuali ovvero a un istituto equivalente, garantendo pienamente diritti e vantaggi del matrimonio e consentendo la registrazione delle unioni», nonché la risoluzione del Parlamento Europeo del 15 gennaio 2003 di richiesta ad alcuni paesi, tra cui sempre l’Italia, di dotarsi di una normativa adeguata in materia;

L'opinione di.....

Aprile 15, 2014

L’attenzione è oramai costante. Le acque del Pozzillo restano monitorate h24 non solo dall’Arpa la quale già dal primo allarme lanciato dal sindaco di Regalbuto Francesco Bivona, ha costantemente effettuato i dovuti prelievi per tenere sotto controllo le acque di un invaso che assolve principalmente il compito di irrigare i campi fino alla piana di Catania. Oltre all’Arpa il comune di Regalbuto ha chiesto  anche ai biologi del  CNR di Messina un parere sul fenomeno che si era presentato già anche in passato e sulle possibili soluzioni affinchè il fenomeno non abbia a ripetersi,biologi che lunedì scorso hanno ancora una volta effettuato i prelievi per studiare il fenomeno. A complicare la situazione la decisione dell’Enel che nei giorni scorsi aveva deciso di aprire le chiuse e sversare nel fiume Simeto tonnellate d’acqua del lago. Una notizia che aveva fatto scattare l’allarme tra gli agricoltori riuniti nell‘associazione Valle del Simeto e tra gli ambientalisti, con Legambiente in prima fila, che hanno presentato un esposto alle procure di Enna e Catania e scritto a prefetti e sindaci per chiedere il motivo della decisione che porterebbe alla proliferazione degli effetti dannosi dell’alga. Venerdì scorso la prefettura aveva  diffuso una nota e sabato anche il Comune di Paternò aveva emanato un’ordinanza con il divieto di prelievo delle acque. C’è preoccupazione insomma non solo tra gli agricoltori per la prossima stagione irrigua. Il direttore del consorzio di bonifica di Enna dott. Gaetano Punzi , difatti ha dichiarato  che fino a quando le acque del Pozzillo non saranno dichiarate sane , le saracinesche rimarranno chiuse. C’è preoccupazione anche per gli operatori turistici di Regalbuto perché si sa che nei giorni di pasquetta,25 aprile e primo maggio notoriamente si riversano sulle rive del Lago migliaia di persone per trascorrere all’aria aperta le giornate di festa. C’è preoccupazione tra i cittadini di Regalbuto perché fino ad ora il fenomeno delle alghe rosse non aveva in passato destato molta preoccupazione. Non sono mancate le solite “polemiche” forse fuori luogo perché pensiamo che in questi casi ognuno debba fare il proprio mestiere. Bene ha fatto il sindaco Francesco Bivona a vietare praticamente tutto fin da subito perché preoccupato della salute dei propri concittadini,bene hanno fatto coloro che a vario titolo hanno contribuito a non tenere nascosta la notizia perché potesse raggiungere il più possibile coloro ( amministratori, allevatori e semplici cittadini) che usano le acque del Pozzillo e il fiume Simeto. Il problema però deve essere affrontato alla radice e certamente non parte dal Pozzillo o da Regalbuto.