Pubblicato su sportesalute.eu/sport-nei-parchi l’Avviso per l’adesione dei Comuni per partecipare al progetto “Sport nei parchi”.

Il Progetto, nato dalla collaborazione tra Sport e Salute e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ha come obiettivo la promozione di nuovi modelli di pratica sportiva all’aperto, sia in autonomia che attraverso le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche operanti sul territorio, e la realizzazione di sinergie di scopo tra le stesse ASD/SSD e i Comuni - che vadano oltre il periodo di emergenza - per l’utilizzo di aree verdi comunali.

Per l’edizione 2020/2021 si prevede l’avvio di una fase di sperimentazione con due distinte linee di intervento:

LINEA DI INTERVENTO 1 Allestimento di nuove aree attrezzate e riqualificazione di quelle esistenti, in cofinanziamento con i Comuni.

LINEA DI INTERVENTO 2 Identificazione di aree verdi nei parchi cittadini da destinare ad “Urban sport activity e weekend”.

La domanda di adesione dovrà essere compilata esclusivamente attraverso la piattaforma informatica che sarà attiva dalle ore 14.00 del 4 gennaio 2021 su sportesalute.eu/sport-nei-parchi

I Comuni interessati potranno proporre, nell’ambito del proprio territorio, aree site in parchi comunali da destinare alla LINEA DI INTERVENTO 1 o alla LINEA DI INTERVENTO 2. È possibile per un Comune partecipare anche ad entrambe le linee di intervento.

Eventuali richieste di chiarimento e/o informazioni sulle modalità di partecipazione possono essere inviate all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tutti gli aggiornamenti e le informazioni saranno disponibili su www.sportesalute.eu

VAI  SU SPORT NEI PARCHI 

 

- Ancora una straordinaria scoperta a Pompei: nei nuovi scavi ripresi all'interno del progetto di manutenzione e restauro della Regio V riaffiora un Termopolio perfettamente conservato con l'immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali. Ma a stupire è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all'aperto cibi e bevande calde. Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana. L'impianto commerciale dove è riaffiorato il Termopolio era stato indagato solo in parte nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la messa in sicurezza e consolidamento dei fronti di scavo storici. Considerata l'eccezionalità delle decorazioni e al fine di restituire la completa configurazione del locale, ubicato nello slargo all'incrocio tra il vicolo delle Nozze d'argento e il vicolo dei Balconi, si è deciso di estendere il progetto e di portare a termine lo scavo dell'intero ambiente in modo da proteggere con un restauro adeguato l'intero contesto.Di fronte al Termopolio, nella piazzetta antistante, erano già emerse una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per la distribuzione dell'acqua, dislocate a poca distanza dalla bottega già nota per l'affresco dei gladiatori in combattimento. Le decorazioni del bancone - le prime emerse dallo scavo - presentano sul fronte l'immagine di una Nereide a cavallo in ambiente marino e, sul lato più corto, l'illustrazione probabilmente della stessa bottega alla stregua di un'insegna commerciale. Al momento dello scavo, il ritrovamento di anfore poste davanti al bancone rifletteva non a caso l'immagine dipinta.In questa nuova fase di scavo sono emerse altre pregevoli scene di nature morte con rappresentazioni di animali, probabilmente venduti nel locale. Frammenti ossei, pertinenti gli stessi animali, sono stati inoltre rinvenuti all'interno di recipienti ricavati nello spessore del bancone contenenti cibi destinati alla vendita. Come le due anatre germane esposte a testa in giù, pronte per essere preparate e consumate, un gallo e un cane al guinzaglio, quasi un monito alla maniera del famoso Cave Canem. Una sbeffeggiante iscrizione graffita 'Nicia cinede cacator' si legge sulla cornice che racchiude il dipinto del cane: 'Nicia (probabilmente un liberto proveniente dalla Grecia) cacatore, invertito!' forse lasciata per prendere in giro il proprietario o da qualcuno che lavorava nel termopolio.Altro dato interessante è il rinvenimento di ossa umane, ritrovate parzialmente sconvolte a causa del passaggio di cunicoli realizzati in età moderna da scavatori clandestini in cerca di oggetti preziosi. Alcune sono di un individuo di almeno 50 anni che verosimilmente, al momento dell'arrivo della corrente piroclastica, era posizionato su un letto di cui restano tracce. Altre ossa, ancora da indagare, sono di un altro individuo e sono state rinvenute all'interno di un grande dolio, forse qui riposte sempre dai primi scavatori.Inoltre nel Termopolio è stato rinvenuto diverso materiale da dispensa e da trasporto: nove anfore, una patera di bronzo, due fiasche, un'olla di ceramica comune da mensa. Il piano pavimentale di tutto l'ambiente è costituito da uno strato di cocciopesto (rivestimento impermeabile composto da frammenti in terracotta), in cui in alcuni punti sono stati inseriti frammenti di marmi policromi (alabastro, portasanta, breccia verde e bardiglio).I termopoli, dove si servivano bevande e cibi caldi, come indica il nome di origine greca, conservati in grandi dolia (giare) incassati nel bancone in muratura, erano molto diffusi nel mondo romano, dove era abitudine consumare il prandium (il pasto) fuori casa. Nella sola Pompei se ne contano una ottantina ma nessuno con il bancone interamente dipinto, a conferma dell'eccezionalità del ritrovamento.

Le prime analisi di laboratorio

Le prime analisi confermano come le pitture sul bancone rappresentino, almeno in parte, i cibi e le bevande effettivamente venduti all'interno del termopolio: tra i dipinti del bancone sono raffigurate due anatre germane, e in effetti un frammento osseo di anatra è stato rinvenuto all'interno di uno dei contenitori, insieme a suino, caprovini, pesce e lumache di terra, testimoniando la grande varietà di prodotti di origine animale utilizzati per la preparazione delle pietanze.

D'altro canto, le prime analisi archeobotaniche hanno permesso di individuare frammenti di quercia caducifoglie, probabilmente pertinente a elementi strutturali del bancone. Sul fondo di un dolio - identificato come contenitore da vino sulla base della bottiglia per attingere, rinvenuta al suo interno - è stata individuata la presenza di fave, intenzionalmente frammentate/macinate. Apicio nel De re Coquinaria (I,5) ce ne fornisce il motivo, asserendo che venivano usate per modificare il gusto e il colore del vino, sbiancandolo.

Nell'angolo tra le due porte (angolo nord occidentale della stanza) del Termopolio è stato rinvenuto uno scheletro completo di cane. Non si tratta di un grande cane muscoloso come quello dipinto sul bancone ma di un esemplare estremamente piccolo, alto 20-25 cm alla spalla, pur essendo un cane adulto. Cani di queste piccolissime dimensioni, sebbene piuttosto rari, attestano selezioni intenzionali avvenute in epoca romana per ottenere questo risultato. 

BUON NATALE !!!

Dicembre 24, 2020

A tutti i nostri lettori , alle persone che ci seguono , alle famiglie , Regalbuto Press augura un Felice Natale ! 

Ci siamo. ! Oggi è l’ultimo prima del lockdown di Natale: da domani e fino al 6 gennaio per uscire di casa sarà di nuovo necessaria in tutta Italia un’autocertificazione. Intanto le forze dell'ordine hanno incrementato i controlli in tutto il territorio con uno spiegamento di agenti che in Italia supera le 70 mila unità. Da lunedì sono ripresi in maniera massiccia perché c’è il divieto di spostamento fra regioni, senza giustificato motivo, urgenza e necessità. Controlli serrati anche a Regalbuto ma più in generale nell'intero territorio ennese. Spostarsi a partire da domani sarà consentito solamente nei casi previsti dalla legge e con l'autocertificazione  il modulo serve anche per muoversi durante la giornata all’interno del proprio comune. Quindi da domani tutta Italia sarà «rossa», in uno scenario definito «di massima gravità» e con «un livello di rischio alto» (tipo 4). Un appello particolare alla prudenza e rispetto delle regole  è stato rivolto soprattutto ai giovani e agli adolescenti al fine di evitare assembramenti  e feste nelle campagne del territorio. 

il pdf da scaricare sul sito del Viminale)

 

 

(ITALPRESS) – Sarà beato il giudice Rosario Livatino. Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce il martirio del magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1990. Si tratta del primo magistrato beato nella storia della chiesa.
Laureatosi a soli 22 anni in giurisprudenza, il “giudice ragazzino”, così come era stato soprannominato per la sua giovane età, era entrato subito nel mondo del lavoro vincendo il concorso per vicedirettore in prova presso la sede dell’Ufficio del Registro di Agrigento dove restò dall’1 dicembre 1977 al 17 luglio 1978. Aveva superato infatti un concorso in magistratura diventando uditore giudiziario a Caltanissetta.
Livatino fu ucciso, in un agguato mafioso la mattina del 21 settembre sul viadotto Gasena, lungo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, mentre – senza scorta, con la sua Ford Fiesta amaranto – si recava in Tribunale. Per la sua morte sono stati individuati, grazie al supertestimone Pietro Ivano Nava, i componenti del commando omicida e i mandanti che sono stati tutti condannati in tre diversi processi nei vari gradi di giudizio all’ergastolo, con pene ridotte per i “collaboranti”.
Nella sua attività Livatino si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la Tangentopoli siciliana ed aveva messo a segno numerosi colpi nei confronti della mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni.
Il 19 luglio 2011 era stato firmato dall’arcivescovo di Agrigento il decreto per l’avvio del processo diocesano di beatificazione, aperto ufficialmente il 21 settembre 2011 nella chiesa di San Domenico di Canicattì. Concluso il processo diocesano, il materiale raccolto è stato inviato alla Sacra Congregazione per le cause dei Santi a Roma, per la valutazione finale circa l’eroicità delle virtù del Servo di Dio.
(ITALPRESS).

" Per noi gli impianti sportivi di c.da Piano Arena sono assimilabili alla nostra casa. La nostra estate si svolgeva lì tra una partita a tennis ed una a calcetto. Il torneo estivo era l'evento più atteso, la gente in piedi sopra la recinzione in ferro il ricordo più emozionante! Vincendo il bando pubblicato dal Comune, ci siamo aggiudicati la gestione degli impianti e dell'area attrezzata per i prossimi anni. Ieri abbiamo iniziato a fare i primi lavori e contiamo di essere pronti per i primi di marzo. Proveremo a far risplendere questi luoghi cercando di renderli attraenti per le famiglie, gli sportivi ed i turisti. La fiducia dell'amministrazione comunale e del Sindaco in particolare ci onora e ci spinge a fare del nostro meglio per garantire un servizio degno della bellezza e dell'importanza di questi luoghi. In bocca al lupo a noi" Così  sui social l'annuncio della società sportiva Pozzillo Quad Adventure , che sabato scorso sono iniziati i lavori di "restauro" degli impianti sportivi del Piano Arena , all'indomani dell'aggiudicazione per i prossimi tre anni della gestione dei campi di tennis e del campo polivalente. Come comunicato dal presidente Claudio Palazzo , l'apertura degli impianti potrebbe arrivare con l'inizio della primavera 2021 con la fine cioè dei lavori. 

In ordine di tempo l'incontro con Nino Di Giacomo , candidato alla presidenza della Fipav Sicilia, che si è svolto domenica sera ad Agira si sono di fatto concluse le riunioni organizzate dal Volley Agira  che hanno avuto lo scopo di sentire dalla viva voce dei candidati sia a livello territoriale che regionale quali sono i programmi e i motivi che li hanno spinto a candidarsi.. In precedenza ospite del sodalizio ennese era stato Giuseppe Gambero , che concorre alla presidenza regionale della Fipav , e Davide Sutera e Maurizio Ragusa entrambi candidati a succedere a Gambero nel Comitato Territoriale Fipav di Catania. " Abbiamo voluto per la par condicio - ha detto in apertura della riunione Gaetano Lupo presidente del Volley Agira  - organizzare questi incontri per dar modo ai candidati di esprimere le loro opinioni e i programmi che intendono realizzare durante il prossimo quadriennio alla guiida dei rispettivi comitati. Perchè nel territorio di Enna ? Le poche società rimaste - ha continuato Lupo - sentiamo l'esigenza di porre sotto i riflettori la grave situazione della pallavolo ennese che oramai è ridotta a solo otto società affiliate di cui solamente 4 iscritte ai campionati. Sentiti tutti i concorrenti ,da ora in poi - ha sottolineato Gaetano Lupo - ogni società sportiva che ha diritto al voto prenderà le opportune scelte in merito a chi votare."  Gli 'incontri con Giuseppe Gambero e Nino Di Giacomo hanno comunque raggiunto l'obiettivo di tracciare un resoconto sul territorio ennese in particolare  sulla crisi delle società sportive , sempre meno numerose , e sulle sempre meno iscrizioni da parte dei ragazzi. I Candidati alla presidenza della Fipav Sicilia, hanno avuto modo così di poter ascoltare i presidenti delle società ennesi. Più in generale comunque i discorsi si sono allargati sui territori siciliani che soffrono la crisi endemica della pallavolo, e di progetti che si potranno realizzare per cercare di invertire il trend che vede la Sicilia sempre più in calo di affiliazioni  e  tesseramenti  di dirigenti, atleti, arbitri e allenatori. Numeri impietosi se si pensa che nel corso del quadriennio appena trascorso le società affiliate sono passate da 313 ( stagione 2016/2017) a 281 nella stagione 2019/2020 . Il Covid e il conseguente fermo delle attività e dei campionati potrebbe fare il resto. Numeri impietosi dunque che indicano un passato da dimenticare e un presente tutto da costruire. A conclusione dell'incontro con Nino Di Giacomo il presidente del Volley Agira , nonchè candidato per la lista di Davide Sutera al territoriale di Catania, ha espresso la volontà della propria società sportiva di votare per Sutera e Nino Di Giacomo " coerentemente - ha detto - alle scelte che abbiamo fatto." Le immancabili " Cassatelle di Agira " offerte dalla Società di Agira , hanno addolcito alcune serate di confronto sui tempi della pallavolo.

Roma 15 Dicembre 2020 – FEU, filiera eventi unita, la nuova associazione a tutela di tutto il settore degli eventi boccia i centri vaccinali nelle piazze italiane a forma di primula. L’ultima uscita del commissario all’emergenza Domenico Arcuri che ha lanciato il romantico progetto “L’Italia rinasce con un fiore”, firmato beneficamente dall’archistar Stefano Boeri, fa discutere gli associati FEU e non solo. “Ci sono miliardi di gazebo chiusi e fermi da marzo 2020 nei magazzini delle aziende e loro che fanno? Chiedono che vengano costruiti, con i soldi pubblici, delle nuove strutture, che non troveranno poi nessun altro utilizzo, dai costi esorbitanti, in un momento in cui non riescono neanche a dare ristori equi a tutte le persone. Continuando così a tenere immobili le nostre aziende e a far morire 570.000 addetti ai lavori” lamenta Adriano Ceccotti, presidente di FEU. L’associazione, nata da 35 giorni che chiede equi sostegni al Governo senza distinzione di codici ateco concentrata ora sul creare protocolli tecnici per una fattiva ripartenza, che ha al suo interno oltre 900 iscritti, 1700 aziende presenti sui gruppi e oltre 4400 su facebook, batte i pugni sul tavolo per farsi sentire, perché questa iniziativa pare ridicola. “In FEU siamo divisi in categorie e tra loro abbiamo le imprese di tensostrutture, sono 75, che con il loro materiale che hanno chiuso nei loro magazzini potrebbero coprire almeno 1.500.000 mq e che non sono stati presi assolutamente in considerazione per questa iniziativa”. Quindi non solo senza ristori dall’inizio della pandemia ma anche raggirati da iniziative irragionevoli. Ricordiamo che tutto il settore degli eventi, e parliamo del 2,5% del pil nazionale cioè circa 65 miliardi di euro annui, non ha ricevuto ristori perché considerati invisibili dai codici ateco e pare continuino ad esserlo. Non solo tensostrutture ma il progetto di Arcuri necessita di pannelli, divisori, porte, pedane, pavimentazioni, impianti elettrici, allestimenti interni, servizi di sicurezza… tutte professionalità che fanno parte della filiera degli eventi, e che sono in lockdown da marzo. E continuano ad esserlo. Nonostante ciò la filiera si rende disponibile ad aprire un dialogo propositivo con Arcuri e a proporre un progetto nel rispetto dell’emergenza sanitaria ed economica della nostra Nazione. Al momento troppe le cose da capire di questa iniziativa: dove finiranno poi queste strutture? Quanto costeranno? “Da una nostra stima interna – spiega Yuri Bricherasio referente della categoria tensostrutture e gazebo per FEU - essendo un progetto personalizzato ogni primula costerà dai 70.000 ai 100.000 euro”. E a conti fatti sostenendo Arcuri che “all’inizio ci saranno 300 punti di somministrazione per poi arrivare a 1500 gazebo nella fase massima” il costo per gli italiani sarà, stando ai conti fatti sommariamente da Bricherasio, di 150.000.000 di euro per vaccinarsi sotto una primula. Il tutto senza sapere con certezza neanche se i vaccini prenotati dall’Italia arriveranno nelle date previste. La serietà continua ad essere messa da parte dal cast del Governo che invece pensa a rendere simpatica solo la comunicazione. Però il Commissario straordinario, spiega che “molte aziende svolgeranno questa funzione pro bono, come ha fatto l’architetto Boeri”. Continua il rappresentante di categoria, “Ma nessuna delle nostre aziende ad oggi è stata chiamata né per un preventivo, né per partecipare ad una gara d’appalto, ne tantomeno per “regalare il frutto del loro ingegno – usando le parole di Arcuri - affinché gli italiani possano vaccinarsi”. E noi continuiamo a chiederci: “Perché non spendono questi soldi per gli ospedali utilizzandone diversamente molti meno per noleggiare piuttosto materiali già esistenti? Perché non possono darci equi sostegni e poi trovano i soldi per queste iniziative? Perché ci sentiamo così presi in giro?”. La primula per i vaccini sembra seguire la scia dei banchi a rotelle: inutile. L’Italia merita di più.

Roma – È nata a Roma il 5 novembre 2020 FEU - la filiera degli eventi unita, un’associazione a tutela di un settore completamente dimenticato dal governo: quello degli Eventi. Un settore dal valore del 2,5% del Pil nazionale. I numeri della Event Industry parlano chiaro: oltre 570.000 posti di lavoro a rischio, persone, che creano un indotto di 65 miliardi di euro per l’Italia intera e che nel 2020 hanno subito un crollo del fatturato rispetto l’anno precedente dell’87% per un valore pari a 45,5 miliardi di euro. Da queste cifre emerge la necessità di difendersi. FEU è un comitato spontaneo no profit a tutela di tutte le aziende private e partita iva specializzate nel settore di eventi privati e organizzazione di matrimoni, generato in forma volontaria per dar voce al disagio di tutto un comparto che ha un grande impatto sull’economia nostrana e che in soli 20 giorni dalla sua nascita è riuscito ad ottenere un’audizione in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati facendo diventare le proprie proposte emendamenti, ora al vaglio del Parlamento per la prossima manovra finanziaria. È un movimento nato di pancia da un messaggio WhatsApp dell’attuale Presidente Adriano Ceccotti, nome emblema della professionalità settoriale nazionale, e che oggi vanta in pochissimi giorni oltre 900 associati, 4500 iscritti ad un gruppo Facebook, 1800 aziende di settore attive, 25 referenti di categoria (queste le categorie: produzione allestimenti, location, catering, fioristi, organizzazione matrimoni, service audio e luci, intrattenimento musica, dj, cocktail bar catering, servizio fotografico e video, abiti da sposa uomo/donna, cake designer, tensostrutture, noleggio materiali, party planner, animazione bimbi – balloon artist, noleggio arredi, makeup&hairstylist, spettacoli pirotecnici, agenzie eventi, bomboniere – partecipazioni – stationary – calligraphy, noleggio auto con conducente, agenzie viaggio di nozze, security, hostess) ed un manifesto trasparente e rappresentativo di tutte le richieste delle aziende che gravitano intorno al reparto. “Noi non vogliamo dare risposte - dice il Presidente - noi vogliamo essere riconosciuti e rispettati come è giusto sia. Perché esistiamo e portiamo nella nostra nazione più di 65 miliardi di euro annui”. Un’associazione che vuole provvedere al riconoscimento di equi sostegni per tutto il periodo di emergenza da parte delle istituzioni (aiuti a fondo perduto, detassazioni dei contributi, redditi di emergenza per le partite iva, sospensione dei mutui e leasing), e che si pone l’obbiettivo di avanzare nuove strategie per riprogrammare una giusta ripartenza con dei protocolli sanitari adeguati, apertura ai corridoi turistici e bonus per le aziende e per i privati.

Può capitare di ricevere , dal 2020 e successivi anni , un avviso di accertamento esecutivo tributi locali . A Regalbuto in questi giorni i citofoni delle abitazioni suonano un pò in tutte le case delle famiglie alle quali vengono notificati gli accertamenti Imu e Tasi relativi agli anni 2015 e 2016. In genere si tratta di parziale o omesso versamento dell'imposta municipale. Sono migliaia le notifiche già effettuate o in itinere. Perchè così tanti avvisi ? Vediamo di capirci qualcosa. Nel 2015 con la delibera n° 45 del 30 luglio del consiglio comunale venivano  stabilite le nuove aliquote Imu e Tasi relative alle unità immobiliari. La poca informazione o il dare forse tutto per scontato ha portato i contribuenti a calcolare i tributi Imu e Tasi con le tariffe in vigore prima del 2015 e 2016, a questi i si aggiungono coloro che hanno del tutto omesso il pagamento o che hanno pagato in ritardo. Ciò per effetto della legge ha ingenerato l'attuale situazione che oggi registriamo. Per fare un esempio per tutti l'Imu per le aree fabbricabili  e per alcune fattispecie di immobili era passata dal una aliquota del 7.6 per mille al 9,20 per mille. Ciò ha comportato da parte degli uffici comunali il calcolo del conguaglio e dunque l'emissione degli avvisi di accertamento. Si tratta di un nuovo avviso di accertamento che gli Enti Locali devono emettere ai sensi della legge 27/12/2019 n° 160 art.1 comma 792 . Con la vecchia normativa gli uffici tributi dovevano prima emettere un atto di accertamento e solo successivamente potevano creare un ruolo coattivo da cedere ad un concessionario della riscossione per gli utenti morosi, il quale a sua volta avviava tutte le procedure tendenti alla riscossione forzata delle somme. Ma cos'è cambiato con l'avviso di accertamento esecutivo dei tributi ? 

Cambia completamente l'iter procedurale soprattutto riguardo la riscossione coattiva. Infatti questo istituto consente di emettere un atto unico che contiene già tutti gli elementi per costituire un titolo idoneo al recupero coattivo dell'importo da riscuotere. In pratica il comma 792 ha previsto che tutti i provvedimenti emessi dal 1 GENNAIO 2020 devono contenere  gli elementi utili da costituire titolo esecutivo allo scadere dei 60 giorni dalla loro notifica. Scaduto il termine il Comune potrà attivare  quelle azioni esecutive quali il fermo di autoveicoli, pignoramenti etccc...Da notare infine che la legge 160/2019 dà modo anche agli altri Enti ( province, Consorzi , comunità montane e altri, la possibilità di utilizzare l'accertamento esecutivo. Sono escluse solamente le Regioni. 

Fin qui ci sembra di aver chiarito quali siano gli  effetti di legge. Restano però alcune domande che in molti si fanno . La prima delle quali è quella del perchè siano trascorsi  ben cinque anni dal 2015 per avviare con la nuova Legge 160/2019 , l'avviso di accertamento esecutivo che ha comportato una sanzione pari al 30% dell'importo calcolato che in alcuni casi ha aggravato  il sensibile aumento del tributo a danno del contribuente ?  Prima dell'entrata in vigore della legge 160 l'Ente Comune era in grado di attivare le vecchie procedure evitando tra l'altro il trascorre di così tanto tempo  a prevedere i cinque anni di periodo di prescrizione secondo quanto stabilito dalla legge 27 dicembre 2006 n° 291 ? 

Vogliamo infine sottolineare che a fronte di un danno causato al Comune che si riflette sull'intera comunità omettere di pagare i tributi o per necessità o per dimenticanza o per volontà propria non esonera il contribuente a non effettuare il pagamento dei tributi. A questo proposito siamo a conoscenza che l'Amministrazione Comunale sia già al lavoro per la stesura di un nuovo regolamento che preveda l'emissione delle rate specie per quelle famiglie che  in questo momento storico del paese non potranno ottemperare al pagamento . Ma è anche ' opportuno , secondo noi , che se necessario al fine di far evitare il pagamento della pesante sanzione , che si valuti l'emissione di un avviso bonario per gli utenti morosi  ancor prima dell'emissione dell'avviso di accertamento che specie nella parte sanzionatoria crea al cittadino contribuente un danno economico secondo noi eccessivo. In questo modo ognuno avrà modo di effettuare il pagamento con IL RAVVEDIAMENTO OPEROSO che non comporta una eccessiva sanzione a tutto vantaggio sia del Comune di Regalbuto che soprattutto del Cittadino. Trascorso un determinato numero di giorni stabiliti , se trascorsi infruttuosamente , il Comune potrà attivare le procedure di Legge.