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Giovedì, 22 Giugno 2023 10:18

Carabinieri. Il Nucleo Operativo Radiomobile

Una Centrale Operativa che riceve le chiamate di emergenza e coordina i servizi esterni, una Sezione o Aliquota Radiomobile con compiti di prevenzione e di pronto intervento sul territorio dotata di auto o moto veloci, una Sezione o Aliquota Operativa, con compiti informativi e investigativi: è il NORM (Nucleo Operativo e Radiomobile), componente fondamentale di ogni Compagnia Carabinieri

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PALERMO (ITALPRESS) – Taglio del nastro all’interno dell’ospedale Cervello di Palermo dove questa mattina è stato inaugurato il reparto di Oncoematologia, centro di riferimento regionale per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle leucemie e dei linfomi per il trapianto di midollo osseo. “Ogni inaugurazione è sempre una magnifica occasione per riaffermare l’impegno da parte del governo nei confronti della Sanità pubblica. Inaugurare un nuovo reparto significa dare la possibilità ai pazienti di vivere in ambienti confortevoli, perchè sulla qualità dei professionisti che lavorano in questa realtà non c’è mai stato alcun dubbio. Il trapianto di midollo osseo oggi è sicuramente una delle terapie più concrete, più certe per dare a persone affette da patologie ematologiche una risposta di guarigione. Abbiamo casistiche molto confortanti da questo punto di vista, e lo trovo un fatto importante”, ha dichiarato l’assessore regionale della Salute Giovanna Volo.
L’inaugurazione odierna è frutto di mesi di una ristrutturazione che prevede l’ampliamento dei posti, nonchè un ammodernamento tecnologico della struttura per una spesa di circa 750mila euro con fonti di finanziamento aziendali. Con l’aggiornamento della pianta organica, si contano 20 posti letto in reparto, 11 posti in Day Hospital, 10 in unità trapianti, ai quali se ne aggiungono altri 16 in ematologia. L’oncoematolgia è dotata di 12 medici, il primario e 22 infermieri. “Questi sono momenti di grande soddisfazione e di grande piacere, ancora di più per me che sono cresciuta in questo mondo, in questo ospedale, perchè qui ho fatto la mia prima specializzazione presso il reparto di ematologia. Rivivo e rivedo quello che erano i miei tempi, molto lntani da quello che invece inauguriamo oggi”, conclude l’assessore Volo. Tra i presenti anche il commissario straordinario Walter Messina che vede in questo reparto un piccolo passo in avanti per la ripresa di fiducia nella Struttura del Servizio Nazionale Sanitario da parte dell’opinione pubblica.

foto: xm3/Italpress

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«Imprimiamo una prima sforbiciata ai cosiddetti enti inutili della Regione. Anche questo è un impegno che avevamo assunto davanti ai siciliani e confermiamo oggi la precisa volontà di mantenerlo passando ai fatti. Lo facciamo nell'interesse della nostra Regione ad avere un quadro ordinato e regolare delle proprie articolazioni operative, nonché nell'interesse dei cittadini a vedere azzerate inefficienze e sprechi».

Così il presidente della Regione Renato Schifani commentando l'approvazione da parte della Giunta regionale dei bilanci finali di liquidazione di dieci delle vecchie Aziende autonome di soggiorno e turismo (Aast), inattive da decenni, ai sensi della legge regionale 15 del 2005. A curare l'iter l'assessorato all'Economia. Si tratta delle Aziende di due Città metropolitane, Catania/Aci Castello e Messina, e di quelle dei centri di Caltagirone, Capo d'Orlando, Cefalù, Erice, Giardini Naxos, Messina, Milazzo, Nicolosi, il cui antico scopo era di promuovere e coordinare le politiche turistiche di località, riconosciuta di interesse turistico.

«Le Aziende, in liquidazione da anni e di cui abbiamo finalmente chiuso i bilanci - spiega l'assessore all'Economia Marco Falcone - rientrano nella prima tranche di soppressioni di enti fantasma della Regione, iniziativa di risanamento su cui il Governo Schifani sta imprimendo un deciso slancio così come da programma. Seguiranno nelle prossime settimane le altre Aast e diversi altri enti inutili che appesantiscono la Regione da vent'anni e oltre. Ora ci sarà un ultimo passaggio in Assemblea regionale per poi decretare il definitivo taglio di questi rami secchi dell'amministrazione regionale, nel rispetto di leggi parecchio risalenti a cui, oggi stiamo finalmente dando attuazione».

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Di seguito pubblichiamo i risultati delle  preferenze sui progetti presentati da associazioni relative al progetto "democrazia partecipata" . Ricordiamo che si è voltato domenica scorsa , presso la sala del Cine Teatro Urania . 
 
1) Chione (Fraternita di Misericordia) - 509 pref.
2) Festa di quartiere (musica & cultura)- 322 pref.
3) Festa della Madonna (Parr. S. Maria) - 314 pref.
4) Festa di San Vito (Parr. S. Basilio) - 230 pref.
5) Panchina big bench (Vito PIcardi) - 211 pref.
6) Visit Regalbuto (Proloco Regalbuto) - 189 pref.
7) Ginnastica dolce (Solidarietà e futuro) - 120 pref.
8)Andiamo a teatro (Voculanzicula) - 78 pref.
 
Ai primi tre andranno i 13.500,00 €. stanziati.

 

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PALERMO (ITALPRESS) – Un patto fra centristi “per raggiungere il 30% in Sicilia e il 10% a Roma riequilibrando il peso di Fratelli d’Italia e Lega”. E’ quanto propone Totò Cuffaro che vede in Renato Schifani il leader dell’area moderata: “E’ lui il leader della composizione che io immagino. Spero che faccia il leader di quest’area, non dentro ma accanto a Fdi”.
Cuffaro, in un’intervista al Giornale di Sicilia, ricorda Silvio Berlusconi, che lo aiutò politicamente negli anni d’oro quando era Presidente della Regione siciliana e lo difese nel momento della caduta: Mi è sempre stato vicino politicamente. Mi aiutò a fare in modo che la norma del nostro Statuto che autorizza il presidente della Regione a essere presente al Consiglio dei ministri venisse applicata. Ci permise di completare opere pubbliche come la Palermo-Messina e altre per uscire in pochi mesi dalla crisi idrica. Ma mi è stato vicino anche dal punto di vista umano”. “Anche dopo, quando ero in carcere – sottolinea Cuffaro – fu un punto di riferimento”. “Mi diceva sempre – aggiunge l’ex governatore – che ci univano tre cose: l’essere stati ex allievi salesiani, la passione per il Milan e quella per la politica”.
Berlusconi lascia uno spazio enorme al centro e, secondo l’analisi di Cuffaro, “da qualche mese c’è un movimento che punta alla ricomposizione dell’area moderata. La sua morte purtroppo accelererà questa fase”. “Io mi auguro – prosegue – che Forza Italia trovi le ragioni dell’unità per andare avanti. Ma inevitabilmente ci saranno pulsioni intorno a lei. Si rischia la diaspora e se dovesse succedere mi auguro che la parte più consistente del partito di Berlusconi resti unita in un progetto che ha come punto di riferimento il Ppe”.
“Noi della nuova Dc – spiega – stiamo lavorando per mettere insieme l’area moderata. Con Noi con l’Italia di Lupi, l’Udc di Cesa e in Sicilia Lombardo. Perchè questa operazione riesca è indispensabile il contributo di Forza Italia. Senza non si può fare. Ma con Fi questo fronte rappresenterebbe il Ppe italiano”. “Forza Italia, la Nuova Dc e l’Mpa di Lombardo in Sicilia valgono il 30%. Lo schieramento che immagino a livello nazionale può arrivare al 10%. Tutti insieme in un unico contenitore sotto le insegne del Ppe. Le Europee della prossima primavera possono essere le prove generali. E non sto contando la possibile sopresa Renzi – aggiunge Cuffaro -. Se fossi al suo posto guarderei con attenzione a questo progetto. Tra l’altro, il fatto che ha preso le distanze di Calenda da qualche parte dovrà condurlo…”. Un Ppe alleato della destra, auspica Cuffaro, “ma come un gruppo autonomo. Per questo mi auguro che la eventuale diaspora in Forza Italia non porti a un assorbimento da parte di Fratelli d’Italia e Lega ma a una formazione che si ispira al Ppe”. In Sicilia, secondo Cuffaro, il leader di quest’area moderata sarebbe Renato Schifani: “E’ lui il leader della composizione che io immagino. Spero che faccia il leader di quest’area, non dentro ma accanto a Fdi”.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

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L’Italia è un paese caratterizzato da un importante flusso turistico sia interno che internazionale. I comuni possono prevedere sussidi al settore ma anche uscite per la promozione dell’immagine del territorio.

Di recente, si è parlato di un possibile aumento importante delle presenze turistiche in Italia nel 2023, oltrepassando addirittura i valori pre pandemia. Ma il settore non è composto solo dall’ambito alberghiero, sono infatti collegate numerose attività, dai ristoranti alle attività ricreative connesse alla valorizzazione dell’offerta. I privati hanno un ruolo centrale a livello di titolarità e gestione ma anche i comuni possono contribuire a sostenere chi opera in questo ambito.

Nel 2021 si sono registrate circa 289,2 milioni di presenze negli esercizi ricettivi turistici, come rileva Istat. Un dato positivo sia per quel che riguarda i movimenti dei turisti italiani che per quelli internazionali. Si tratta di una iniziale ripresa dall’arresto causato dalle restrizioni per l’emergenza pandemica ma si tratta di risultati ancora lontani da quelli registrati pre-covid.

Gli esercizi alberghieri rilevati in Italia nel 2021 sono poco più di 32mila mentre quelli extra-alberghieri sono circa 188mila. Sono numerosi i tipi di struttura compresi in questa categoria: si parla infatti di campeggi e villaggi turistici ma anche alloggi in affitto e agriturismi. Per queste e altre attività connesse al settore, i comuni prevedono delle uscite per il loro supporto.

Le spese dei comuni per il turismo

All’interno dei bilanci comunali c’è una specifica missione destinata al supporto a questo comparto. Oltre alle uscite per i sussidi e le attività di coordinamento con i numerosi ambiti connessi a quello turistico, sono comprese anche tutte quelle spese legate alla promozione del territorio.

Rientrano le uscite per le manifestazioni turistiche, l’organizzazione di campagne pubblicitarie e di produzione di materiale promozionale legato all’immagine territoriale. Ma anche tutte le spese per gli uffici turistici di competenza dell’ente.

Tra i Comuni della provincia di Enna , i dati forniti dalla ricerca di OPENPOLIS , mostrano :

CENTURIPE che nel 2021 ha speso per il turismo 39400 eu

ENNA :  115300 EU

NICOSIA : 42173.04

 
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Tempo di saldi in Sicilia. Partirà il prossimo 6 luglio, e si concluderà il 15 settembre, la stagione estiva degli sconti nell'Isola. L'assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, ha appena firmato il decreto che fissa il periodo d'inizio e termine dei saldi estivi. «L'avvio - dice Tamajo - è stato deciso dopo un'attenta interlocuzione con tutte le associazioni di categoria. Si tratta, infatti, di una misura molto attesa sia dai commercianti sia dai consumatori». E, proprio a questi ultimi, l'assessore ha voluto rivolgere un appello: «Invito tutti i siciliani a favorire il commercio di prossimità, in modo che ciascuno di noi possa dare un contributo al sostegno del tessuto economico locale».

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L'assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano, ha sottoscritto un protocollo d'intesa contro lo sfruttamento lavorativo con Flai Cgil Sicilia, capofila del progetto "Diagrammi di legalità al Centro-Sud". L'intesa si inserisce nell'ambito delle azioni che la Regione ha intrapreso già da alcuni anni con il progetto "Supreme" e con l'istituzione del tavolo di contrasto al grave sfruttamento lavorativo.

«Il caporalato è una piaga che va debellata – dichiara l'assessore Albano –. Non possiamo più permettere che centinaia di lavoratori, soprattutto migranti, vengano sfruttati e minacciati, approfittando del loro stato di bisogno. Per noi gli stranieri sono una risorsa e vanno tutelati e, per fare ciò, occorre coinvolgere in maniera sinergica tutti gli attori che possano fornire una prospettiva diversa per inquadrare il fenomeno complesso del caporalato. Il protocollo d'intesa va in questa direzione».

L'accordo, siglato presso l'assessorato, prevede l'organizzazione di incontri informativi sul tema della Rete del lavoro agricolo di qualità con il coinvolgimento delle sedi provinciali dell’Inps, delle prefetture e delle imprese agricole attive sul territorio regionale. L’assessorato e Flai Cgil Sicilia si impegnano inoltre a collaborare, anche con le amministrazioni pubbliche coinvolte, all'identificazione delle sedi di svolgimento degli eventi e alla definizione degli aspetti logistici e organizzativi, a contribuire all’identificazione di esperti che possano, anche in qualità di relatori, garantire un’adeguata e competente informazione a tutti gli attori interessati sul tema della Rete del lavoro agricolo di qualità, e a realizzare eventi pubblici e giornate di studio sulle problematiche dei lavoratori agricoli stranieri. Il progetto "Diagrammi" include come partner Oxfam, Asterisco, Oim, Agci, Alpaa, Utopia e Siapa per Ats Sicilia Consorzio Nova.

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Illustri Signore e Signori!

Sono lieto di rivolgere un saluto cordiale a voi, membri del Gruppo del Partito Popolare nel Parlamento Europeo, istituzione che ho visitato nel novembre del 2014, e colgo l’occasione per condividere con voi alcune riflessioni.

La prima: siete parlamentari, dunque siete rappresentanti dei cittadini che vi hanno affidato un mandato. Quando ci furono le prime elezioni del Parlamento Europeo, la gente si è interessata, era una novità, un passo avanti importante nella costruzione dell’Europa unita. Ma, come sempre, col passare del tempo l’interesse diminuisce; e allora è necessario curare bene il rapporto tra i cittadini e i parlamentari. Questo è un problema classico delle democrazie rappresentative. E se già è difficile tenere vivo il legame all’interno di ciascun Paese, a maggior ragione lo è per il Parlamento Europeo, che è ancora più “lontano”. Ma d’altra parte oggi la comunicazione può aiutare molto a superare le distanze.

Un secondo spunto: il pluralismo. È chiaro che un grande gruppo parlamentare debba prevedere un certo pluralismo interno. Tuttavia, su alcune questioni in cui sono in gioco valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana occorre essere uniti. Questo mi sembra un aspetto particolarmente interessante, perché chiede di pensare alla formazione permanente dei parlamentari. È normale che anche voi abbiate bisogno di momenti di studio e di riflessione in cui approfondire e confrontarsi sulle questioni eticamente più rilevanti. È una sfida appassionante, che si gioca soprattutto al livello della coscienza, e che mette anche in luce la qualità di chi fa politica. Il politico cristiano dovrebbe distinguersi per la serietà con cui affronta i temi, respingendo le soluzioni opportunistiche e tenendo sempre fermi i criteri della dignità della persona e del bene comune.

A questo proposito, voi avete un patrimonio ricchissimo a cui attingere per portare il vostro contributo originale alla politica europea, cioè la dottrina sociale della Chiesa. Pensiamo, ad esempio, ai due principi di solidarietà e sussidiarietà e alla loro dinamica virtuosa. Ci sono aspetti etico-politici, legati ad ognuno di questi due principi, che voi condividete con colleghi di diverse appartenenze, i quali accentuano rispettivamente o l’uno o l’altro; ma l’intreccio dei due, il fatto di attivarli insieme e farli funzionare in maniera complementare, questo è proprio del pensiero sociale ed economico di ispirazione cristiana, e quindi è affidato particolarmente alla vostra responsabilità.

Un altro aspetto che ha analogia con questo: la visione di un’Europa che tenga insieme unità e diversità. Questo è fondamentale; ho avuto modo di sottolinearlo recentemente nella visita in Ungheria. Un’Europa che valorizzi pienamente le diverse culture che la compongono, la sua ricchezza enorme di tradizioni, di lingue, di identità, che sono quelle dei suoi popoli e delle loro storie; e che nel contempo sia capace, con le sue istituzioni e le sue iniziative politiche e culturali, di far sì che questo mosaico ricchissimo componga figure coerenti.

E per questo ci vuole una forte ispirazione, un’“anima”, a me piace dire che ci vogliono dei “sogni”. Ci vogliono valori alti, e una visione politica alta. Non intendo con ciò sminuire l’importanza della gestione ordinaria, della buona amministrazione normale, anzi, se è buona questa è già moltissimo. Ma non basta, non basta a sostenere un’Europa che si trova a far fronte alle grandi sfide globali del XXI secolo. Per affrontare tali sfide come Europa unita, ci vuole un’ispirazione alta e forte. E voi, vorrei dire, dovreste essere i primi a fare tesoro degli esempi e degli insegnamenti dei padri fondatori di questa Europa. La scommessa originaria, che può essere anche la scommessa attuale, è di puntare non solo a un’organizzazione che tuteli gli interessi delle nazioni europee, ma a un’unione dove tutti possano vivere una vita «a misura d’uomo, fraterna e giusta».[1]

Vorrei mettere in evidenza questo termine: fraterna. Come sapete, la fraternità e l’amicizia sociale è il grande “sogno” che ho condiviso con tutta la Chiesa e tutti gli uomini e le donne di buona volontà (cfr Enc. Fratelli tutti, 8). Penso che la fraternità possa essere anche fonte di ispirazione per chi vuole oggi ri-animare l’Europa, perché risponda pienamente alle attese sia dei suoi popoli sia del mondo intero. Perché un progetto di Europa oggi non può che essere un progetto di respiro mondiale. Ritengo che i politici cristiani oggi si dovrebbero riconoscere dalla capacità di tradurre il grande sogno di fraternità in azioni concrete di buona politica a tutti i livelli: locale, nazionale, internazionale. Ad esempio: sfide come quella delle migrazioni, o quella della cura del pianeta, mi pare che si possano affrontare solo a partire da questo grande principio ispiratore: la fraternità umana.

Cari amici, facciamo memoria delle origini: non dimentichiamo come è nata l’Europa unita; non dimentichiamo la tragedia delle guerre del XX secolo. Il graduale e paziente lavoro di costruzione di un’Europa unita, in ambiti prima particolari e poi sempre più generali, che cosa aveva dentro come ispirazione? Quale ideale, se non quello di generare uno spazio dove si potesse vivere in libertà, giustizia e pace, rispettandosi tutti nella diversità? Oggi questo progetto è messo alla prova in un mondo globalizzato, ma può essere rilanciato attingendo all’ispirazione originaria, che è più che mai attuale e feconda non solo per l’Europa, ma per l’intera famiglia umana.

E vorrei concludere con un’ultima osservazione: chi sono quelli che vivono di più l’Europa unita? Voi me lo insegnate: sono i giovani. Oggi si comincia presto a fare periodi di studio all’estero; poi, per l’università, specialmente le specializzazioni, l’orizzonte è europeo; e così per la ricerca del lavoro… Non mi riferisco alla triste necessità, che purtroppo c’è, di andare altrove per la mancanza di opportunità in patria; no, ma al fatto che per i giovani ormai è normale, ad esempio, fare una prima parte di studi nel proprio Paese e specializzarsi in un altro. Un po’ come avveniva nel Medioevo: si studiava un po’ a Padova, un po’ a Parigi, un po’ a Oxford o a Heidelberg… Guardiamo a loro, ai giovani, e pensiamo a un’Europa e a un mondo che siano all’altezza dei loro sogni.

Per questo vi incoraggio ad andare avanti con coraggio e speranza, con l’aiuto di Dio. Il Vangelo sia la vostra stella polare e la Dottrina sociale la vostra bussola.

Benedico di cuore tutti voi e i vostri cari. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.

Roma, Policlinico “Gemelli”, 9 giugno 2023

FRANCESCO PP.

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Dall'inizio dell'anno sono arrivate a Pozzallo oltre 55.700 tonnellate di grano. Un flusso inarrestabile che mette in ginocchio gli agricoltori: per questo al porto di Pozzallo sono giunti stamani da tutta la Sicilia gli agricoltori Coldiretti che hanno manifestato a pochi metri dall'attracco dell'ennesima nave in arrivo questa volta dalla Grecia con cereale bulgaro.  "Il grano siciliano, prodotto in oltre 260.000 ettari, sta subendo una crisi senza precedenti a causa di queste importazioni continue" afferma il presidente regionale Coldiretti Francesco Ferreri - . Un allarme ribadito anche al Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, che insieme ai vertici delle forze dell'ordine ragusane ha ricevuto una delegazione composta dai presidenti e direttori Coldiretti di tutta l'Isola "Siamo solo all'inizio - aggiunge il presidente Ferreri -.
    Presenteremo all'Assessore regionale all'agricoltura una richiesta di intensificazione dei controlli che sono già obiettivamente migliorati, e soprattutto occorre un intervento fermo e deciso nei confronti del Governo nazionale per velocizzare le indennità per coloro che hanno subito danni gravi alle colture per le calamità. E ancora saranno coinvolti tutti i capigruppo all'Assemblea Regionale Siciliana in modo da evidenziare quanto stanno vivendo i cerealicoltori e chiederemo un incontro con il presidente della Regione Renato Schifani".
    La domanda di grano 100% Made in Italy - sottolinea Coldiretti Sicilia - si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall'estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Italia. Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi seguano gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee. Bisogna anche ridurre la dipendenza dall'estero e lavorare per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione. (ANSA).

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