Articoli filtrati per data: Novembre 2024

"Lo so che la mia sembra una follia, però facendo i conti ho valutato che economicamente mi conviene. Certo, mi costa tanto sacrificio, considerato che tutte le mattine, sabato compreso, prendo il treno per Milano alle cinque. Però ormai mi sono abituata e per il momento va bene così". Con uno stipendio di 1.165 euro al mese ha iniziato subito a cercare una sistemazione, scontrandosi con il caro affitti che a Milano, come testimoniano ogni giorno studenti, lavoratori, famiglie, è un problema sempre più diffuso. Per una camera singola la spesa media non va sotto i 650 euro, a cui aggiungere bollette, cibo, trasporti pubblici, con un costo della vita altrettanto caro rispetto alla sua città. "A conti fatti ho realizzato che, tra affitto, bollette e spesa, avrei consumato tutto il mio stipendio se mi fossi trasferita a vivere al Nord e molto probabilmente avrei anche dovuto chiedere alla mia famiglia di aiutarmi economicamente. Invece così, continuando a vivere a Napoli, riesco anche ad avere dei risparmi". Così si esprime  Giuseppina Giuliano, 29enne napoletana, che lunedì al sabato, ogni giorno, da settembre fa in treno  800 chilometri ogni giorno per raggiungere il posto dove lavora come operatrice scolastica in un liceo milanese, l'artistico Boccioni di piazzale Arduino. Una scelta che può sembrare folle, ma che a conti fatti - racconta - le conviene dal punto di vista economico: perché con il suo stipendio trovare anche solo una stanza in affitto a Milano vuol dire spendere più di quanto non costi un abbonamento al treno. La sveglia suona alle 4, il treno Frecciarossa da Napoli Centrale parte alle 5,09 e non si può perdere. L'arrivo a Milano è - ritardi permettendo - alle 9,24. Poi i mezzi pubblici e l'ingresso a scuola alle 10,30, dove resta fino alle 17. A quel punto una sosta al supermercato per comprare qualcosa per cena e di nuovo in treno, per il percorso inverso: treno alle 18,20 con arrivo a Napoli alle 22,53 e rientro a casa alle 23,30.

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Giovedì, 19 Gennaio 2023 16:44

IL VINO NELLA ROMA ANTICA

Nei primi tempi, il vino proveniva dai vigneti situati presso le zone paludose e dai colli del Lazio. Le vigne erano basse fin quasi a terra, non avevano sostegni e producevano un vino scadente. Il vino fu usato nei riti con sacrifici: in tal caso, esso non doveva essere stato prodotto da acini pigiati da piedi recanti ferite, né da viti non potate, colpite da fulmini o nei cui pressi fosse avvenuta un’impiccagione. Tutto questo era sacrilego. Roma, nella coltivazione delle viti, subì l’influenza degli Etruschi e dei Greci. Gli Etruschi coltivavano la vite già prima dell’arrivo dei Greci e, grazie alla domesticazione delle viti selvatiche tramite supporti lignei, ottenevano vini di migliore qualità. Nel periodo della colonizzazione greca, tra i secoli VIII e VI a.C., si ebbe la diffusione del culto di Dioniso, dio protettore della viticoltura, che dagli Etruschi passò ai Romani con il nome di Bacco. Questi due popoli contribuirono a creare una diversificazione delle piante e dei vitigni, con ripercussioni che si avvertono ancora oggi: alcuni vitigni sono ritenuti i diretti discendenti di quelli dell’antica Roma. Plinio censì ottanta qualità di vino, di cui due terzi prodotte in Italia. Nella prima metà del II sec. a.C., scrisse Catone nel De Agricoltura, il vigneto è ormai la coltura più diffusa. La sua gestione non è più familiare, ma altamente professionale: i vigneti sono aziende agricole efficienti e ben strutturate, che dispongono mediamente di un territorio coltivabile di 200 ettari e di molti schiavi organizzati in maniera quasi militare, costretti a lavorare all’interno di un preciso e sistematico processo produttivo. Il vino si impose come la bevanda più importante sulle tavole di ogni cittadino romano. Ma non erano soltanto gli uomini a bere; il vino mischiato con l’acqua veniva fatto bere come corroborante perfino ad alcune bestie da soma, come buoi surriscaldati e cavalli magri. I metodi di conservazione del vino si differenziavano a seconda del clima. Nelle regioni alpine si usavano contenitori di legno rinforzati con cerchiature (secondo una tecnica di origine gallica), e d’inverno lo si proteggeva dal gelo accendendo dei fuochi. Nelle regioni più miti, era conservato in enormi vasi di terracotta (dolium, doglio) trattati con pece, lavati con acqua salata, cosparsi di cenere, fatti asciugare, profumati con la mirra e interrati. Un altro metodo per conservare il vino era quello dell’affumicatura, diffusamente praticato nella città di Marsiglia. Il vino arrivava a Roma a bordo di navi speciali (vinariae), contenuto in anfore dalla capacità di circa venti litri. Le anfore venivano tappate con sugheri e sigillate con pece, argilla e gesso; il contenuto e l’annata del vino venivano identificati mediante un’iscrizione sull’anfora o su un’etichetta (pittacium). Roma aveva un porto (portus vinarius) e un mercato (forum vinarium), dedicati allo scarico e alla vendita del vino. Nella Roma antica, ciò che soprattutto interessava del vino era l’effetto euforizzante e socializzante e le presunte virtù terapeutiche. I Romani non bevevano mai vino puro, e chi lo faceva era considerato un ubriacone; esso veniva allungato con l’acqua, consentendo di berne in grande quantità. Si ricavava il vino anche da fichi, datteri, carrube, pere, mele, corniole, mirto, nespole, sorbe, more secche, pinoli. Molto spesso veniva aromatizzato con le numerose spezie e altri prodotti disponibili sul mercato: mirra, nardo, calamo, cannella, cinnamomo, zafferano, palma, asaro, alloro, miele, datteri, pepe, chiodi di garofano, zenzero, ambra, resina, muschio, susina. Molto usato era anche il finocchio, e lo fu anche con il passare dei secoli: in epoca moderna, verrà utilizzato per mascherare il sapore del vino andato a male. Da questa abitudine nasce la parola infinocchiare. Un tipo di vino molto bevuto era il mulsum, un vino dolcificato con il miele, ma talvolta anche con i fichi e i datteri. Secondo una leggenda, il primo a mescolare il miele al vino fu Aristeo in Tracia: il vino era quello di Maronea, che, secondo Omero, Ulisse offrì a Polifemo per farlo ubriacare. Si otteneva vino anche dall’uva passita, famoso era quello di Creta, e si usava anche consumare il vino sciogliendoci sopra la neve o filtrandolo in un soffice sacchetto di lino. Erano già conosciute le serre, alcune viti venivano infatti coltivate all’interno di costruzioni di vetro. Alla fine della Repubblica, i membri delle classi superiori ebbero la possibilità di gustare vini di differente provenienza e qualità e di poterne apprezzare le diverse peculiarità. Grande prestigio aveva il vino Cecubo, presto scomparso per colpa dei produttori, per le piccole dimensioni dei campi e per le espropriazioni fondiarie eseguite da Nerone, in vista della costruzione di un canale navigabile. L’imperatore Augusto preferì su tutti il vino di Sezze, prodotto all’inizio della pianura pontina a sud-ovest di Roma; mentre Marziale amava il vino spagnolo di Tarragona, da lui considerato inferiore solo ai vini campani. Un’idea per capire quali fossero i vini più pregiati dell’epoca ci viene da Cesare, che, in occasione del suo trionfo, ne offrì due greci, prodotti a Chio e Lesbo, e due italiani: il siciliano Mamertino e il campano Falerno. Il Falernum era prodotto nell’Ager Falernus, tra Caleno e Sinuessa in Campania, presso il Monte Massico. Questo è da considerare, probabilmente, il primo territorio che ha prodotto un vino a Denominazione di Origine Controllata (DOC): le anfore di Falernum, infatti, recavano scritto oltre alla data di produzione, anche il luogo di provenienza. Questo vino si distingueva dagli altri per la sua capacità di invecchiamento. Nel III sec. d.C., con la fine dell’espansione territoriale e del conseguente minor numero di prigionieri di guerra da asservire, a Roma cambia anche la produzione vinicola, che ritorna a forme meno ottimizzate; a questo si aggiunge la forte spinta moralizzatrice della tradizione cristiana, con l’affermazione di una visione più morigerata della vita e dei costumi; eppure fu paradossalmente proprio grazie alla Chiesa che la tecnologia vinicola e la viticoltura riuscirono a sopravvivere, essendo il vino elemento fondamentale per la celebrazione della messa.
Tratto dal libro Passioni e divertimenti nella Roma Antica
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 23.
Columella, De re rustica, II, 3,2 e VI, 30,1.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 27.
Marziale Epigrammi, libro X, 36.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 8, 19.
Omero, Odissea, IX, 450-452, 461-462
Marziale, Epigrammi, libro V, 64.
Marziale, Epigrammi, libro I, 87; VIII, 45.
Marziale Epigrammi, libro VIII, 68.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 8.
Svetonio, Vita dei Cesari, 31, 5.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro VIII, 43.
Marziale, Epigrammi, Xenia, 118.
Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro XIV, 17.
Immagine tratta dal sito quattrocalici.it
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A 15 giorni dall'avvio della stagione invernale dei saldi, Fismo Confesercenti Sicilia traccia un primo bilancio.Il giudizio è unanime in tutte le province siciliane seppure con qualche lieve differenza: la ripresa attesa dopo gli anni 2020 e 2021 falsati dalla pandemia non c'è stata e le vendite si assestano ancora sotto rispetto al 2019, considerato da tutti l'anno della normalità. Sul mancato successo dei saldi invernali 2022 hanno inciso vari fattori tra cui il clima che ha toccato temperature primaverili fino a qualche giorno fa. L'anticipo dei saldi al 2 gennaio ha inoltre frenato gli acquisti di moda come regalo da mettere sotto l'albero e gli acquisti personali.
    "A Catania dopo l'entusiasmo delle prime 48 ore, l'euforia per i saldi si è spenta", dice il presidente di Fismo Catania Francesco Musumeci. "Nessuna fila alla casse o ai camerini neppure a Palermo già a partire dal quarto giorno di saldi", aggiunge Massimo Mangano, vice presidente di Confesercenti Palermo, titolare di un negozio di calzature multimarca. "La vivacità dei primi giorni - osserva - non basta a segnare un'inversione di tendenza soprattutto per le piccole aziende a conduzione familiare che con questo andazzo, sono destinate a restare ai margini e chiudere".
    A deludere sono anche i saldi in provincia di Messina, terza città metropolitana. "Lo scontento da parte dei commercianti è evidente", sottolinea il presidente provinciale di Confesercenti Alberto Palella.
    Insomma, il boom atteso non c'è stato. E il bilancio negativo non risparmia neppure le altre città dell'Isola: Trapani, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Enna e Agrigento. La merce in saldo resterà in vendita fino a marzo per lasciare poi spazio alle nuove collezioni primavera-estate. (ANSA).

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E' stata una domenica da ricordare quella vissuta dal nostro Comitato Territoriale Acsi Enna , tra Regalbuto e Agira. A Regalbuto andava in scena l'ACSI WINTER CUP di calcio a 7 , ad Agira il 1° Seminario Formativo sull'alimentazione , integrazione e tecnica di allenamento. La Winter Cup si gioca nel nuovo campo di calcio a 7 di Regalbuto . A partecipare ben 7 squadre che nel corso delle prossime settimane si giocheranno i due posti per una finale. Ottima l'organizzazione affidata alle società Amèselon e Mens sana in corpore sano di Regalbuto. Ad Agira , più di 20 persone hanno partecipato al Seminario Formativo tra tecnici e praticanti hanno partecipato all'evento organizzato dalla Fitness Gym di Salvatore Alleruzzo. Da citare infine la partecipazione di Acsi Enna che con alcune squadre affiliate Acsi stanno partecipando ad alcune manifestazioni promozionali di pallavolo femminile Under 17 e Under 15. Insomma un bel mese di gennaio che impegna il nostro Ente di Promozione sportiva nel territorio. " Che dire ? Sono felice non solamente per la domenica sportiva e formativa vissuta oggi. Ringrazio fin da ora tutti i partecipanti e coloro che si sono prodigati per l'organizzazione dei due eventi.

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Qui nelle palestre . E' forse esagerato affermare che negli impianti scolastici e nei palazzetti dello sport si costruiscono le giovani generazioni ? La risposta è No se ad affermarlo è colui o colei che ha deciso di dedicare parte della propria vita ad indossare un paio di scarpette , una t-shirt e pantaloncino e via di corsa all'aria aperta respirando a pieni polmoni il silenzio . O , come nel caso nostro della pallavolo, non è esagerato affermare che partecipare alla costruzione della squadra , che sia essa di volley, basket , etc , è l'occasione per non mancare ad un appuntamento, alla parola data, abituarsi al rispetto degli altri , saper perdere, voler vincere , saper migliorare cioè il proprio carattere gradino dopo gradino. Chi non è stato mai parte di una squadra prima e dirigente poi , certe cose non può capirle. Eppure lo sport o meglio quando il ragazzo o il giovane decide di iscriversi  per praticare lo sport che più gli piace, spesse volte si trova a scalare montagne di scalini per poter essere presente in orario agli allenamenti con i propri compagni. Quante volte abbiamo letto o sentito la frase " se vai male a scuola non andrai più a giocare a pallavolo" , oppure " se non vieni alle riunioni di ...... ( nei puntini aggiungete ciò che vi viene in mente) non farai la.....non verrai.....non....... Insomma tanti NO . Spesse volte a mollare lo sport sono proprio questi NO: Ho conosciuto  ragazze e ragazzi che hanno dovuto lasciare la pallavolo per questi NO. Scusate la franchezza se li chiamo ricatti ?  Quel che è peggio è il fatto che le ripetute assenze agli allenamenti della squadra costringono l'allenatore a lasciare in panchina il ragazzo , il quale paga due volte il NO. Giusto lasciarlo in panchina perchè la regola numero uno nello sport è giochi e se giochi poco non preoccuparti perchè hai le capacità per migliorare. Osservare il sorriso dei bambini quando entrano in palestra è meraviglioso. Difficilmente lo capirebbero chi non ha provato almeno una volta nella vita a praticare seriamente uno sport. Allora i ragazzi e alle ragazze dico : scegliete ! Abbiate il coraggio di farlo . Sappiate che lo sport viene subito dopo la famiglia e la scuola. E sapete perchè ? Perchè lo sport aiuta la famiglia e vi fa diventare più bravi a scuola. Abbiate il coraggio di dire NO ai ricatti. Lo sport è libertà, unione, condivisione; svolge una funzione socializzante, mette tutti sullo stesso piano senza alcuna distinzione o discriminazione. 

AgoVit 

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Il nostro percorso per cercare di far conoscere le realtà scolastiche del nostro territorio , continua presentando gli altri settori che è possibile scegliere di frequentare al Citelli di Regalbuto . L’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing risponde ai profondi cambiamenti della realtà economico-sociale e alle mutate esigenze del mondo del lavoro. Un diplomato vanta competenze amministrative e gestionali, di finanza e di marketing, ma anche linguistiche e informatiche. È un indirizzo al contempo specialistico e generalista. Infatti, se da un lato forma addetti alla contabilità, analisti di bilancio, esperti di marketing, esperti in gestione delle risorse umane, etc. dall’altro offre una solida base per il proseguimento degli studi e per lo sviluppo delle carriere nel campo economico, bancario, commerciale, giuridico, delle lingue straniere. La scuola delle tre i (impresa, inglese, informatica), tanto esaltata nell’ultimo decennio, è realizzata, appunto, dal nuovo indirizzo ˝amministrazione, finanza e marketing˝, che il ˝Citelli” valorizza sia con la modernità delle sue strutture (laboratori di economia aziendale, di informatica, di informatica e di lingue) sia attraverso gli stage e le esperienze di scuola-lavoro, che sono diventati una ˝costante˝ degli ultimi anni. Ricordiamo i progetti di simulazione d’impresa per far acquisire ai ragazzi competenze in ambito imprenditoriale e i progetti A Scuola di Open Coesione (ASOC), quest’ultimi finalizzati a promuovere e sviluppare principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali. Gli studenti dell’Indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing hanno monitorato il progetto di realizzazione del nuovo fondo di scarico della diga Pozzillo e il progetto di riqualificazione del Campo di calcio a 7 in c.da Acquamara sito nel Comune di Regalbuto. Numerosi sono i diplomati del ˝Citelli˝ che, nel tempo, hanno affrontato i vari percorsi universitari con i massimi risultati; e diventano sempre più frequenti i casi di alunni che superano agevolmente i test di ammissione ad università prestigiose, come la Bocconi di Milano: tutti segnali di una scuola fortemente impegnata nella formazione dei ragazzi. Nell’attuale economia globalizzata ed aperta alla concorrenza diventa indispensabile la capacità di ˝fare impresa˝, di cimentarsi nel marketing dinamico, di confrontarsi con tradizioni e culture diverse: insomma, tutti i percorsi che costituiscono l’ossatura del nuovo indirizzo ˝amministrazione, finanza emarketing˝.

Il Turistico: una scommessa ponderata per un futuro non lontano
Riparte con slancio − al ˝Citelli˝ di Regalbuto − l’indirizzo turistico, le cui basi furono gettate qualche anno fa. E riparte con prospettive nettamente migliorate. Infatti, la crisi economica e finanziaria degli ultimi anni, il crollo dell’economia reale e i devastanti processi di deindustrializzazione stanno Imponendo una ˝virata˝ verso la valorizzazione del turismo, in un Paese (come l’Italia) ricco di bellezze naturali, di tesori architettonici, di storia e di cultura, com’è testimoniato del resto dai ben 47 siti che l’UNESCO protegge come patrimonio dell’Umanità.

L’indirizzo turistico offre la formazione di base necessaria alle svariate figure che operano in campo turistico, sia come lavoratori dipendenti, sia come lavoratori autonomi (tour operators, agenzie di viaggio, gestori di strutture recettive, ecc.).

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Le iscrizioni scuola 2023-24 sono ufficialmente aperte e per inoltrare le domande ci sarà tempo fino alle ore 20 del 30 gennaio. Le domande dovranno essere inviate esclusivamente online per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado. Rimangono cartacee le domande d'iscrizione alla scuola dell'infanzia. Mancano dunque pochi giorni ma già da tempo studenti e famiglie si interrogano quale scuola o Istituto scegliere dopo la terza media. Nel territorio l'Istituto tecnico Salvatore Citelli   si è sempre distinto per una didattica di prima qualità ma soprattutto nelle proposte educative tese a formare le giovani generazioni che si avvieranno al lavoro. Ne è un esempio il settore tecnologico ad indirizzo elettronico e elettrotecnico , un settore questo di primissimo ordine , nel quale  viene prestata molta attenzione sia alla formazione curriculare che a quella extracurriculare degli alunni, poiché il sapere ed il saper-fare rivestono la stessa importanza nel processo di crescita personale del tecnico elettronico.Per questo, oltre alle tradizionali discipline quali Elettronica, Telecomunicazioni, Automazione e Informatica, vengono trattati anche altri argomenti, quali la Domotica, le energie rinnovabili (Eolico e Fotovoltaico), la programmazione di PIC, PLC e Macchine a Controllo Numerico (CNC), i dispositivi Elettromedicali, i sistemi Anti-intrusione, la Robotica e la Meccatronica. Alla didattica e sperimentazione si aggiungono gli innumerevoli stage formativa  e visite guidate cui hanno partecipato gli studenti , non ultima la partecipazione alla Fiera Didatca nell'Ottobre del 2022 ,il più importante appuntamento fieristico annuale, di riferimento a livello nazionale, per il lancio di nuove proposte per la scuola del futuro, tenutosi negli spazi di Sicilia Fiera Exhibition Meeting Hub a Misterbianco (Catania).  In cooperazione con l’azienda 2 F COMPUTERS i ragazzi hanno svolto attività di P.C.T.O. Il progetto "AMBIENTI E PERSONAGGI 3D PER AMBIENTI VIRTUALI E VR CON UNREAL ENGINE"  è stato illustrato da "Case Study - Romei Game" con l'obiettivo di realizzare un videogioco ambientato all’interno della casa del famoso mercante Giovanni Romei di Ferrara che diventerà il protagonista dell’esperienza virtuale. Gli studenti hanno realizzato la sceneggiatura del gioco, le animazioni, le modellazioni e l’ acquisizione fotografica del museo. Ma il Citelli non è solamente questo perchè abbraccia sia il settore Turistico che quello Economico- Amministrativo e Marketing dalle prospettive lavorative sempre attuali. ;a non finisce qui. E' notizia , non da ora, del Premio Letteraraio Nazionale £ Favolosamente" vinto dagli studenti del Citelli sul tema della guerra. Ci sarebbe molto da raccontare sul Citelli e più in generale su tutto ciò che rappresenta l'Istituto di Istruzione Superiore " Fortunato Fedele" di Agira per i ragazzi del territorio. A volte si sceglie di continuare gli studi fuori dalle mura del territorio quando invece si può guardare alla realtà locale. I parametri cui bisogna guardare prima della scelta di un Istituto Scolastico superiore non sono tanti : qualità dell'Insegnamento , sbocco lavorativo , prosieguo negli studi universitari , facilità di raggiungere la scuola. Sono parametri importanti che rendono diversa una scuola da un altra. Ebbene il Citelli o se preferite il Fortunato Fedele è la risposta giusta ai bisogni degli studenti e delle famiglie.

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Martedì, 10 Gennaio 2023 15:26

Siccità. Gli occhi puntati sul Lago Pozzillo.

Gli occhi puntati sullo specchio d'acqua del lago Pozzillo. Mai come in questa stagione il livello è stato così basso a tal punto da preoccupare quanti dal Pozzillo ricevono l'acqua necessaria per le proprie aziende agricole. Scarse o del tutte assenti le nevicate e le pioggie si resta aggrappati alla speranza che i primi mesi del 2023 portino piogge e nevicate affinche gli affluenti dei fiumi che alimentano il Lago si ingrossino a tal punto da riportare il livello dell'acqua del bacino su posizioni meno preoccupanti da garantire l'irrigazione estiva. Chiaro che nessuno può farci nulla . Le mutate condizioni climatiche già sono evidenti e se anche quest'anno l'estate porterà in alto le temperature come è avvenuto la scorsa stagione , l'agricoltura a valle del Pozzillo  subirà conseguenze piuttosto pesanti.

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Martedì, 10 Gennaio 2023 15:10

Piantedosi rivendica le norme contro le Ong

10 gen. (askanews) – “Ci siamo mossi in linea con le convezioni internazionali: non neghiamo i salvataggi, non neghiamo che le persone vengano portare a terra ma cerchiamo di dare un quadro di regole”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del programma “L’aria che tira”, su La7 rispondendo a una domanda sulle nuove norme che riguardano le ong. “Vogliamo gestire noi questo fenomeno – ha aggiunto – e non possiamo permettere a navi private di sostituirsi allo Stato”.

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Sono già ai nastri di partenza le sette squadre iscritte alla Winter Cup di calcio a 7 organizzata dal comitato territoriale Acsi Enna . Domenica 15 gennaio dunque si svolgeranno al Comunale dell'Acquamara le prime gare della fase eliminatoria, alla fine della quale saranno solamente 4 i team che giocheranno per due posti in finale. Ed ecco i nomi delle squadre : Tiger ; Oronzo Canà Team , Farfalle, Gli Ultimi , Sarsenal , Real Tonic e Pescara Manzia. " Desidero ringraziare il Comune di Regalbuto per il patrocinio del torneo e soprattutto le squadre partecipanti, A scendere in campo durante le partite saranno quasi un centinaio di tesserati ACSI , segno del successo che questo sport ha già tra i giovani e meno giovani di Regalbuto. "

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