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Giovedì, 17 Marzo 2022 15:18

Dopo 26 anni la Russia fuori dall'Europa

Dopo 26 anni di turbolenta presenza, la Russia non fa più parte del Consiglio d’Europa. L’organizzazione internazionale nata nel 1949 per difendere democrazia e diritti umani e che comprende tutti gli Stati del continente tranne la Bielorussia, ne ha decretato l’esclusione a causa dell’invasione militare dell’Ucraina. Ma il governo di Mosca ha giocato d’anticipo, ritirandosi spontaneamente dal Consiglio un giorno prima che il suo organo supremo, il Comitato dei Ministri, prendesse la decisione finale.

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Giovedì, 17 Marzo 2022 14:14

La foto.....L'umanità di Viktoria

Sconvolta dal dolore. Nel torneo americano di Indian Weels la tennista bielorussa (che come gli atleti russi partecipa senza bandiera) Viktoria Azarenka, ex numero 1 al mondo, viene sconfitta per 6-3; 6-4; dalla kazaka Elena Rybakina. Un match inquieto per Viktoria che più volte sembra parlare tra sé e sé. D'un tratto si piega su se stessa, non riesce a trattenere le lacrime. Sconvolta continua a ripetere un toccante "mi dispiace".
Uscirà tra gli applausi del pubblico, tra il calore della gente. Questa è la magia dello sport, capace di avvicinare i popoli, mostrando sempre il lato migliore. Ti vogliamo bene Viktoria.
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Antudo è il portale di informazione sulle lotte per la liberazione della Sicilia , seguito da più di 42000 persone sul portale di facebook. In occasione del 161° anniversario dell'unità d'Italia scrivono :
Nel 161esimo anniversario dell’Unità d’Italia in Sicilia non c'è niente da festeggiare.
Non c'è niente da festeggiare a Sigonella, a Niscemi, e in tutti i territori militarizzati dallo stato italiano e dalle potenze con cui fa affari, imponendo agli abitanti le conseguenze di conflitti a cui non hanno scelto di partecipare.
Non c'è niente da festeggiare a Milazzo, Gela, Priolo, Augusta e Siracusa dove le imprese di stato e le multinazionali foraggiate da esso, hanno fatto profitto in cambio di morte e desertificazione.
Non c'è niente da festeggiare nei paesi e nelle grandi città, svuotate di migliaia di giovani costretti ad abbandonare la propria terra.
Non c'è niente da festeggiare perché benzina, luce, gas e beni di prima necessità alle stelle non colpiscono tutti allo stesso modo: le piccole attività siciliane stanno chiudendo e le famiglie non riusciranno a fare pronte alla pressione di questo ennesimo attacco dello Stato.
L'elenco sarebbe ancora lungo ma ci fermiamo qui. Oggi la Sicilia non festeggia la nascita dello Stato italiano, le cui politiche hanno sempre significato impoverimento e violenza sui territori.
Oggi - come ogni giorno - continuiamo a costruire indipendenza e autogoverno dei territori!

 

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"Le ultime vicende interne alla coalizione, hanno prodotto in noi la necessità di fare una profonda riflessione sul significato della nostra presenza, alla luce delle mutate condizioni sia sul piano politico che morale. A tale proposito il direttivo del movimento Regalbuto Riparte,  all'unanimità , ha deciso di uscire dalla coalizione valutando nei prossimi giorni le iniziative da intraprendere , in vista delle prossime elezioni amministrative di Regalbuto." 

Fin qui il Comunicato stampa del movimento politico Regalbuto Riparte , che è apparso sulla pagina del Movimento già da questa mattina. Ma la "separazione" era nell'area con i tam tam di radio piazza , che riferivano di dissapori all'interno della coalizione formata da Obiettivo Comune, Movimento 5 Stelle e Regalbuto Riparte. Adesso sarà tutto da rifare e questo colpo di scena pone diversi scenari sulle liste che scenderanno in campo alle prossime elezioni amministrative comunali. 

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A deciderlo l'assemblea della coalizione formata dai movimenti Innoviamoci, Pro Regalbuto e Forza Italia. La dottoressa Furia in passato ha ricoperto la carica di assessore alla Provincia di Enna , ma si è sempre impegnata anche nel sociale . " Dopo la proposta dei movimenti - ha dichiarato Barbara Furia - mi sono riservata qualche giorno per parlarne con la mia famiglia , i miei figli e con gli amici di sempre e fra qualche giorno scioglierò definitivamente la riserva. Negli ultimi mesi sono stati in tanti i regalbutesi che mi avevano chiesto di farmi portavoce di un nuovo progetto per la nostra realtà. Ritengo sia quindi una concreta possibilità di mettersi in gioco in prima persona per portare nuove idee e progettualità nella nostra cittadina." Nei prossimi giorni , fanno sapere dai movimenti che appoggiano Barbara Furia , " cercheremo di allargare la coalizione  anche ad altre realtà ". 

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Lunedì, 14 Marzo 2022 16:00

Regalbuto. Preghiera per la pace.

A conclusione di tre giorni di preghiera , tutti i bambini del catechismo , gli scout e l'Acr di Regalbuto , domenica scorsa ,si sono ritrovati in Piazza della Regalbuto per manifestare il desiderio di pace soprattutto nei loro cuori. Erano presenti i parroci don Alessandro Magno e don Roberto Franco Coppa che hanno invitato tutti a pregare per la pace nel mondo intero e preferire sempre il dialogo ad ogni forma di violenza.

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Il presidente della Regione Musumeci, nella qualità di commissario delegato dello Stato per l’emergenza dell’Ucraina, ha avviato il coordinamento territoriale della Regione Siciliana per la gestione dell’accoglienza dei profughi. Nel corso della riunione operativa svoltasi a Palazzo Orléans insieme ai nove prefetti dell’isola, agli assessori alla Famiglia Scavone, alla Salute Razza, e al capo della Protezione civile regionale Cocina, sono state definite le prime azioni organizzative per la gestione del flusso migratorio dall’Ucraina. Il coordinamento territoriale tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, ma sono già diverse le associazioni a dare la loro disponibilità per ospitare profughi Ucraini.  Tra questi anche la Fraternita di Misericordia “S.M. Kolbe” di Regalbuto, il cui Governatore Santo Cantali ha giá inviato una richiesta al Prefetto di Enna relativamente alla disponibilità dell’associazione ad ospitare cittadini ucraini profughi di guerra. Il Governatore, inoltre, dichiara: “Diamo la piena disponibilità come associazione ad ospitare  persone provenienti dall’Ucraina, siamo in grado di fornire, infatti,  sia case singole e appartamenti arredati sia beni di prima necessità per garantire un’accoglienza quanto più confortevole possibile che possa soddisfare almeno i bisogni primari in nome di quella dignità umana che purtroppo è stata messa in secondo piano in questo tragico momento storico.”

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Sabato, 12 Marzo 2022 16:32

La foto. Ragazzina con caramella.

Seduta sul davanzale della finestra di un’edificio squassato dal fuoco russo: simbolo dell’infanzia negata nel Paese invaso da Mosca, ma con un’espressione di sfida, non di terrore, come a raccontare la fierezza del popolo ucraino anche in così tenera età. La foto, scattata dal padre della bambina, il fotografo Oleksii Kyrychenko, e postata su facebook sotto al titolo "Ragazzina con caramella" proprio per «portare l’attenzione del mondo sull'aggressione russa», rimbalza sui social dopo che è stata ripresa da Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo.

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Famiglie x Famiglie ,insieme per l'Ucraina. E' la proposta che l'Azione Cattolica interparrocchiale di Regalbuto in collaborazione con la Caritas locale e con i parroci dellUnità Pastorale San Basilio - S. Domenico S. Maria La Crocehanno elaborato  per laccoglienza legato allemergenza umanitaria in Ucraina,progetto che stato inviato al direttore della Caritas Diocesana Luciano Fichera. L'ospitalità sarebbe possibile  a 10 mamme con figli, con il  supporto delle associazioni territoriali che in apposito centro diurno offriranno anche momenti di condivisione e attività ludico-ricreative. Il progetto si snoda su tre punti , ognuno legato agli altri : alloggio, vitto, integrazione. Mamme e bambini in fuga accolti da famiglie che mettono a disposizione le proprie case eo le seconde case. Verranno realizzati punti di raccolta presso supermercati e farmacie , ma anche donazioni in denaro. Infine l'integrazione negli spazi ecclesiali per le attività di laboratorio , ricreative e  sportive pensate dalle associazioni che vorranno aderire al progetto. La città, le associazioni , le famiglie  di Regalbuto unite in rete , dunque si mobilitano per accogliere nel miglior  modo possibile le famiglie che dall'Ucraina sono state costrette  a fuggire dalla violenza di una guerra che non avrebbero voluto. Una rete di collaborazione umanitaria possibile e solidale per un periodo medio-lungo all’accoglienza temporanea dei nuclei famigliari provenienti dell’Ucraina, composti in gran parte da donne (mamme, nonne, e zie) con figli anche minori al seguito, in fuga dalle zone di conflitto.

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A darne l'annuncio sui social è il Sindaco di Agira Maria Greco. Ad Agira sorgerà un ospedale di comunità. In molti però si chiedono cos'è e come funziona.  Gli Ospedali di comunità sono strutture intermedie tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale, in sostanza un ponte tra i servizi territoriali e l’ospedale per tutte quelle persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti specialistici, ma necessitano di un’assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio. Le persone assistite sono: pazienti, prevalentemente con patologia cronica, provenienti da una struttura ospedaliera, per acuti o riabilitativa, che clinicamente possono essere dimessi da ospedali per acuti, ma non in condizione di poter essere adeguatamente assistiti a casa; pazienti fragili e/o cronici provenienti dal domicilio. Gli Ospedali di comunità sono quindi strumento di integrazione ospedale-territorio e di continuità delle cure, erogate sulla base di una valutazione multidimensionale della persona da assistere, attraverso un piano integrato e individualizzato di cura. Non vanno intesi come strutture ex novo, ma come la riconversione di posti letto per la degenza in strutture già esistenti, che vengono rimodulate all’interno del nuovo modello organizzativo. L’assistenza è erogata in moduli assistenziali, di norma, di 15-20 posti-letto, la responsabilità del modulo è di un responsabile Infermieristico, la responsabilità clinica è affidata a medici di famiglia o ad altro medico, mentre l’assistenza è garantita da infermieri presenti continuativamente nelle 24 ore, coadiuvati da altro personale (operatori socio-sanitari) e altri professionisti quando necessario.
La durata media della degenza attesa ha una durata limitata, di norma non superiore alle 6 settimane, in relazione alle valutazioni e agli obiettivi definiti.

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