Pubblichiamo alcuni cognomi “toponimici”, cioè generati da “toponimi”, luoghi di nascita o di provenienza di un gruppo familiare. Questa settimana presentiamo i cognomi di Caltagirone, Palazzolo e Salerno.

Caltagirone

Cognome tipico della Sicilia centro-occidentale con un ceppo secondario anche a Roma. E' diffuso in 208 comuni di varie regioni italiane, in ordine di consistenza, Sicilia, Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Campania, Puglia, Sardegna, ecc. In Sicilia è presente in quasi tutte le province, con maggiore concentrazione in quelle di Caltanissetta, Agrigento, Trapani, Palermo, Catania, Messina, Enna, Siracusa; nell'ennese è noto nei comuni di Catenanuova,Centuripe, Enna, Valguarnera Caropepe.

Questo cognome deriva dal toponimo Caltagirone, comune in provincia di Catania, a sua volta derivato dall'arabo Qal'at-al-ghiràn = castello o rocca dei vasi; all'origine del ceppo familiare potrebbe esserci un poco di ebraico, come spesso accade con le famiglie che portano il nome di una città.

Tracce storiche e personaggi - Abbiamo testimonianze di questa cognomizzazione a Palermo e dintorni negli anni 1332/1333 con un Nicolaus Calatagirono e un Raynerius Calatagirono.Caltagirone è una nota famiglia romana il cui capostipite, Gaetano Caltagirone, giovane muratore siciliano, nel 1905 fondò a Palermo la prima impresa edile familiare. Ebbe numerosi figli e nipoti che, nel corso del secolo scorso si affermarono nel campo dell’edilizia a Palermo e a Roma divenendo ricchi e potenti; oggi i Caltagirone sono noti in tutti i settori della finanza nazionale e mondiale.

I cognomi che seguono sono “fitonimici”, cioè derivati da nomi di piante o da prodotti vegetali: Palma, Piraino, Zuccaro, Castana..

Palma

Cognome diffuso in 1113 comuni italiani, molti dei quali concentrati in Campania; con nuclei meno consistenti si trova anche in Puglia, Lazio, Lombardia, Veneto, Sicilia, Piemonte, Abruzzo, Toscana, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Catania (14 comuni, Catania, Aci Castello, Acireale, ecc.), Palermo (11 comuni, Palermo, San Cipirello, Trabia, ecc.), Messina ( 7 comuni, Messina, Giardini Naxos, Venetico, ecc.), Siracusa (Siracusa, Floridia, Rosolini, ecc.), Trapani (Castelvetrano, Marsala, San Vito Lo Capo, ecc.); nell'ennese è noto nei comuni di Enna, Piazza Armerina, Regalbuto).

Palma deriva dal nome tardo latino Palma, simbolo della vittoria e del trionfo di Cristo, ma anche simbolo di vittoria per i fedeli, i santi e i martiri. Palma era nell'antica Roma emblema della gloria militare e della vittoria e i greci la chiamavano “foinix”, fenice, il mitico uccello che rinasceva dalle sue ceneri; la palma era simbolo di resurrezione e di immortalità. Potrebbe anche derivare da toponimi come Palma di Montechiaro (AG), Palma (PA), Palma Campania (NA), Palmas (Sardegna).

Tracce storiche e personaggi – Si vuole questa famiglia originaria della Normandia(Francia) e trapiantata a Nola dopo il 1000; ebbe poi il dominio delle terre di Palma Campania. Una scrittura del 1190 definisce questa famiglia benefattrice e caritatevole, per aver fondato a Nola la chiesa di San Pietro e Paolo. Fra i suoi esponenti vengono ricordati: Matteo Palma, vescovo di Otranto, che nel maggio del 1253 partecipò a Monreale all'incoronazione di re Manfredi; Bernardo Palma, vescovo di Rapallo nel 1315; Michele Palma, arcivescovo di Chieti nel 1737.

I cognomi che seguono sono “matronimici”, provenienti, cioè, da nome materno; sono composti da una preposizione (di-de) o da un articolo (la) e da un nome o soprannome di persona.

Di Maria – De Maria

Di Maria è diffuso in 531 comuni di tutte le regioni italiane, in particolare Sicilia, Campania, Lombardia, Lazio, Puglia, Molise, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare, Palermo, Catania, Siracusa, Trapani, Caltanissetta, ecc.; nell'ennese è noto nei comuni di Enna, Piazza Armerina, Nicosia, Valguarnera, Centuripe, Regalbuto.

De Maria è diffuso in 670 comuni e noto soprattutto in Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Puglia, Lazio, con diramazioni anche nelle restanti regioni italiane; in Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Catania, Siracusa, Messina, Trapani, Agrigento; nell'ennese è noto nei comuni di Enna e Centuripe.

Entrambi sono cognomi matronimici (“figlio di Maria”, poi “colui che appartiene alla famiglia dei Maria”); derivano dal nome Maria, in ebraico Myrhiám, poi divenuto Maryàm e poi ancora il latino Mariam e Maria. Probabilmente l'origine del nome Maria risale al periodo della cattività egiziana del popolo ebraico; alla parola Myr, che vuol dire “amata”, fu affiancata la parola iàm, che indica Dio: così nacque Myrhiàm, cioè “amata da Dio”; ma ci sono tante altre teorie su questo nome.

(a seguire Di Paola - La Mela )

 

I cognomi composti da una preposizione (di-da-de) e da un nome di persona, sono patronimici, indicano, cioè, la provenienza da nome paterno o materno: D'Amico, De Pietro/Di Pietro, Di Bella

D’Amico

Questo cognome è molto diffuso in Italia, è presente in 1482 comuni di tutte le regioni italiane, in particolare quelle centro-meridionali, Sicilia, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Calabria e, poi, Lombardia, Piemonte, Molise, Toscana, Liguria, ecc. In Sicilia è diffuso in tutte le province, specialmente Palermo, Catania, Messina, Trapani, Siracusa, ecc.; nell’ennese è noto in quasi tutti i comuni, fra cui Nicosia, Enna, Villarosa, Regalbuto, Piazza Armerina, Nissoria, Troina, ecc.

E’ un cognome patronimico, sta ad indicare “il figlio di un amico”, una famiglia il cui capostipite è figlio di un amico.

Tracce storiche e personaggi - Tracce di questa cognomizzazione si trovano in un atto compilato a Capua nel 1431, dove si parla di un “Maczoccha iudex e Amicus de Ursis iurisperitus”. Silvio D’Amico(Roma 1887/1955) – giornalista, critico teatrale e teorico del teatro. Diresse e curò un’imponente Enciclopedia delloSpettacolo in 11 volumi. Ilaria D’Amico(Roma 30/8/1973) – giornalista sportiva e conduttrice televisiva; attualmente lavora per SKY

Come è stato detto la settimana scorsa, particolare attenzione meritano i cognomi contenenti un numero (cardinale o ordinale): alcuni sono usati da soli (Chinnici, Venticinque, Secondo, Di Primo), altri sono accompagnati da un sostantivo. Questa settimana ci occupiamo dei cognomi composti da numeri e sostantivi: Trecarichi, Quattrocchi, Centamore, Settembrini.

Treccarichi – Trecarichi

Trecarichi è diffuso in 42 comuni di varie regioni italiane: Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria; con piccoli nuclei si trova anche in Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Calabria, Sardegna. In Sicilia è presente nelle province di Catania (7 comuni, fra cui Catania, Mirabella Imbaccari, Misterbianco), Enna (Regalbuto, Catenanuova, Troina, Leonforte), Messina, Siracusa.

Treccarichi è diffuso in circa 50 comuni delle stesse regioni sopra elencate, con l'aggiunta di Trentino Alto-Adige, Veneto, Puglia. In Sicilia è presente nelle province di Catania (11 comuni fra cui Catania, Belpasso, Castel di Judica), Enna (Troina, Leonforte, Regalbuto, Nissoria, Enna, Assoro, Cerami), Messina (Cesarò, San Teodoro, ecc.), Palermo, Siracusa.

Molto probabilmente i due cognomi sono modificazioni dialettali del più noto cognome Tricarico che ha nuclei originari in Puglia e in Basilicata e che dovrebbe derivare dal toponimo "Tricarico", comune in provincia di Matera.

Tracce storiche e personaggi - Tricarico ha un ceppo secondario nel napoletano risalente probabilmente al 1300,  periodo in cui la Basilicata era coinvolta nelle lotte di successione al trono di Napoli.

Particolare attenzione meritano i cognomi contenenti un numero (cardinale o ordinale): alcuni sono usati da soli, altri sono accompagnati da un sostantivo. Questa settimana ci occupiamo dei cognomi con numeri semplici: Chinnici, Venticinque, Di Primo, Secondo.

Chinnici

Il cognome Chinnici è di origine tipicamente siciliana, del palermitano (Belmonte Mezzagno, Palermo, Misilmeri) e del catanese (Misterbianco). Oltre che in Sicilia, il cognome ha ceppi in Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Sardegna e in altre varie regioni (in tutto 102 comuni italiani). In Sicilia, come è stato detto, è molto diffuso nel palermitano ma è presente anche nel catanese, messinese, nisseno, ennese (nei comuni di Regalbuto, Centuripe, Catenanuova), nel ragusano, nell'agrigentino.

Il cognome potrebbe derivare dal nome attribuito anticamente al 15^ figlio di una famiglia numerosa: Chìnnici (quindici); alcune successive modificazioni dialettali portarono ad una pronuncia piana del cognome: Chinnìci(con la penultima sillaba accentata). Su questo cognome si racconta una singolare storia. Era il tempo in cui la Sicilia era invasa da popoli diversi; un giorno a Sommatino, nel nisseno, arrivarono alcuni stranieri, nessuno sapeva chi fossero e cosa volessero, però restarono lì per molto tempo. Non si sapeva come chiamarli, quale nome loro assegnare; il sindaco ebbe un'idea: li chiameremo “chìnnici”. Loro, infatti, erano in quindici e così furono chiamati da tutti (Rocco Chinnici). Nel palermitano i Chinnici Bucchieri provengono da Palermo, i Chinnici Realbuto da Belmonte Mezzagno.

Tracce storiche e personaggi- Rocco Chinnici (Misilmeri 1925-Palermo 1983) – Magistrato italiano, vittima della mafia. E' stato ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 127 imbottita di esplosivo e fatta deflagrare davanti alla sua abitazione, in via Federico Pipitone a Palermo.

10. I Cognomi di Regalbuto, Catenanuova, Centuripe. Rubrica settimanale curata da Francesco Miranda: D'Angelo, Fiscella, Giunta.

D'Angelo

Cognome molto diffuso in tutt'Italia, è presente in 1712 comuni di tutte le regioni; maggiormente concentrato in Campania, Sicilia, Abruzzo, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Marche, Toscana e, poi, Emilia Romagna, Molise, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Palermo, Trapani, Messina, Catania, Agrigento, Enna (presente in quasi tutti i comuni, Agira, Valguarnera, Enna, Barrafranca, ecc. Regalbuto, Catenanuova, Centuripe). Ha come varianti D'Angela, D'Angelis, De Angelis, Deangelis.

Tutti rappresentano forme patronimiche o matronimiche riferite rispettivamente ai nomi personali Angelo ed Angela, probabilmente nome del padre (D'Angelo = figlio/a di Angelo) o della madre (D'Angela = figlio/a di Angela), capostipiti. Il nome Angelo deriva dal greco “Ánghelos” che significa annunciatore, messaggero (di Dio), nome personale che indica bontà, bellezza, protezione.

Tracce storiche e personaggi - Antichissimo casato di origine greca la quale vanta per capostipite l'imperatore Isacco Angelo Comnemo; la famiglia venne a Napoli al tempo delle invasioni turche in terra bizantina e si stabilì anche ad Amalfi. Da Napoli si diramò in Sicilia fin dal secolo XVII. Risulta iscritta nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922. Giuseppe D'Angelo (Calascibetta 15/11/913 – Palermo dic.1991) - politico italiano, dal 1961 al 1964 guidò sei governi regionali. Nino D'Angelo (Napoli 21/6/1957) – cantautore, attore, regista italiano; noto per le “sceneggiate” napoletane.

9.I cognomi di Regalbuto, Catenanuova, Centuripe: rubrica settimanale curata da Francesco Miranda

Amoruso - Amoroso - Occhipinti -

Amoruso è un cognome presente in tutte le regioni italiane con preferenza in tutto il centro sud, in totale 1450 comuni. E' diffuso in Puglia, Campania, Lombardia, Calabria, Piemonte, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Molise, Basilicata, ecc. In Sicilia è più diffuso nelle province di Catania (12 comuni, fra cui Catania, Calatabiano. Giarre), Enna (Agira, Nicosia, Sperlinga, Enna, Regalbuto), Messina.

Meno diffusa è la forma “Amoroso”, presente in 715 comuni di varie regioni, con grossi nuclei in Campania e Sicilia, ma presente anche in Lombardia, Calabria, Abruzzo, Lazio, Puglia, Piemonte, Molise, ecc.; in Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Palermo (20 comuni, fra cui Palermo, Bagheria, Gangi), Catania (21 comuni, fra cui Adrano, Catania, Calatabiano), Messina (12 comuni), Trapani( 12 comuni). Nell'ennese è noto nei comuni di Barrafranca, Valguarnera, Calascibetta, Nicosia, Regalbuto, Catenanuova.

I due cognomi Amoruso e Amoroso derivano dal nome tardolatino Amorosus o Amoriusius nel senso di “pieno d'amore, innamorato” e anche “molto caro, molto amato”: Amoruso è un cognome molto diffuso a Bari e a Molfetta.(fin dall'XI secolo).

Tracce storiche e personaggi - La casata Amoroso d'Aragona è una fra le più antiche e nobili casate ex regnanti, presenti oggi in Italia. Questa famiglia (come afferma il notaio Martino di Bari nel 1890), ha origini dall'imperatore bizantino Michele II Balbo d'Amorio, discendente secondo molti storici dalla stirpe romana di Marco Accio. Agli Amoroso venne concesso ed aggiunto il cognome “d'Aragona” (diploma del Re Ferdinando I d'Aragona del 23 marzo 1492) e i cognomi imperiali “Comnemo Angelo Flavio Lascaris Paleologo” (Bolla “Magnae devotionis tuae” di papa Pio II del 16 marzo 1464). Pietro Amoroso d'Aragona (Ruffano Lecce 3/1/1884 – Venezia 8/5/1959) – principe, rappresentante delle antiche dinastie di origine bizantina – Amoriense. Fu attivo oppositore della dittatura di Mussolini; nel 1942 fondò il centro partigiano antifascista “Orbet “che diede soccorso a centinaia di famiglie ebraiche in Italia. Alessandra Amoroso (Galatina 12/8/1986) – cantante italiana venuta alla ribalta nel 2009 grazie alla partecipazione e alla vittoria nel Talent show “Amici” di Maria De Filippi (da Wikipedia).

Prosegue la presentazione di alcuni cognomi di Regalbuto, Catenanuova, Centuripe,curata dal prof. Francesco Miranda, questa settimana ci occuperemo dei cognomi di   Tranchita, Zappalà, Iurato.

Tranchita

Cognome molto raro, diffuso solo in 19 comuni, soprattutto siciliani; con piccoli ceppi si trova anche in Lombardia, Campania, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna. In Sicilia è presente nelle province di Messina (8 comuni, Capo d'Orlando, Castell'Umberto, Sant'Angelo di Brolo, ecc.), di Enna (Regalbuto, Catenanuova, Centuripe), Trapani (Erice, Mazara del Vallo), Caltanissetta, Catania (Caltagirone).

Il cognome Tranchita è il risultato di una modificazione fonetica, poi consolidata, del cognome Tranchida, diffuso in tutt'Italia, prevalente in Sicilia, e con piccoli ceppi anche in altre region i(Lombardia, Piemonte, Lazio, Toscana, ecc.). I due cognomi (Tranchida / Tranchita) derivano dal nome medioevale Tranchedus, forma metatetica di Tancredi, probabile nome del capostipite. (In linguistica la metàtesi è una trasposizione, uno scambio di singole lettere o sillabe, all'interno di una parola).

Tracce storiche e personaggi - Un Nicolò Tranquida possedette metà del feudo Piragò che, per la sua morte senza figli, fu poi concesso dal re Martino, nel 1440, a Bertrando de Montedron (Nobiliario). Giacomo Tranchida (Erice 1911/1983) – poeta ericino, fondatore dell'Associazione Artistica Culturale “La Salerniana”. Giovanni Tranchida, titolare della “Giovanni Tranchida Editore”, casa editrice fondata a Milano nel 1983. La casa editrice si dedica al recupero di classici che per motivi diversi sono stati censurati o semplicemente ignorati dalla critica.

Prosegue la presentazione di alcuni cognomi contenuti nel libro di prossima pubblicazione "Cognomi di Regalbuto, Catenanuova, Centuripe" di Francesco Miranda in questa puntata i cognomi di ZAMMATARO - NATOLI E FAZIO

Zammataro

Questo cognome, noto soprattutto in Sicilia, ha numerose varianti: Sambataro, Sammataro, Zamataro, Zambataro. E' presente in 59 comuni e, oltre che in Sicilia, ha diramazioni in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto. In Sicilia è presente soprattutto nel catanese (21 comuni, Adrano, Catania, Biancavilla, ecc.), poi nell'ennese (Troina, Catenanuova, Centuripe, Aidone, Piazza Armerina, Enna, Regalbuto), nel messinese (Milazzo, Reitano, Pace del Mela, ecc.), nel palermitano (Palermo, Carini), nel siracusano.

Il cognome deriva probabilmente dal mestiere di custode di vacche ed ha origini arabe dove il termine zahamat vuol dire, appunto, vacca, mucca. Alcuni lo danno invece derivato dal termine greco-bizantino examitos (sei fili), con il significato di artigiano tessitore, che intreccia fibre. Ancora oggi nel catanese zammataro è colui che intreccia fibre di foglie d'agave, per costruire cestini tipici; zzammara, infatti, è il nome dialettale dell'agave e, zammara è il nome di una contrada, posta fra Tarderia (CT) e Trecastagni (CT), dove crescono spontaneamente numerose queste piante.

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