Quella che si svolta sabato scorso al palasport di Regalbuto a detta di molti forse è stata la partita più convincente della formazione femminile dell’apd Amèselon volley . Una partita che vedeva opposte Ilenia Bivone e compagne al Csi Caltagirone , prima in classifica. Ma era anche una partita delicata per la classifica perché il Caltagirone vincendo avrebbe conquistato la promozione in serie D e così è stato , anche se alla fine dirigenti e giocatrici ospiti hanno tirato un sospiro di sollievo perché hanno dovuto sudare per superare l’attenta difesa delle padroni di casa. Primo set senza storia per Caltagirone e primo set deludente per la formazione del presidente Bonina perso per 25 a 12. Nel secondo e terzo set , grazie soprattutto ai cambi tecnici e all’attenta difesa le ragazze di Amèselon sono riuscite a mettere in serie difficoltà l’attacco avversario punto su punto grazie al muro di Nerea Calcerano e agli attacchi di una ritrovata Erica Smirne Miletti , ma soprattutto era tutta la squadra che ha reagito con la difesa del libero Debora Bivona che inizia a prendere confidenza con il campo di gioco. Ne hanno tratto vantaggio gli attaccanti e sia Letizia Stancanelli che Ilenia Bivona e Francesca Centamore in più occasioni sono riusciti a mettere in difficoltà le avversarie. Pur non di meno il sestetto di Caltagirone è riuscito a chiudere i set sul punteggio di 25 a 22 e infine sul 25 a 23 ottenuto dopo lo sfortunato servizio in rete di Martina Politi sul 23 pari. Da registrare infine l’ennesimo infortunio dell’alzatrice Noemi Lombardo la quale durante il riscaldamento ha sentito dolore ad una spalla e dunque sono mancati i suoi micidiali servizi che forse sarebbero serviti durante i set. Ottima prova invece dell’alzatrice Gabriela Di Maggio e da registrare infine l’esordio di Carmela Giunta che ha ripreso a giocare dopo parecchio tempo e ha iniziato a riprendere confidenza col il gioco.

Giaceva in Parlamento dal 2007. E i movimenti per l’acqua pubblica avevano fatto più volte pressione su deputati e senatori affinché lo prendessero in esame. Parliamo del disegno di legge di iniziativa popolare sulla pubblicizzazione della gestione dell’acqua fatto proprio dall’intergruppo parlamentare composto da deputati Pd, Sel e M5s. Il testo in questione prevede all’articolo 6 l’affidamento del servizio idrico esclusivamente a enti di diritto pubblico controllati dallo Stato.
Oggi però l’aula di Montecitorio ha approvato due emendamenti presentati da deputati Dem con l’effetto di abolire proprio l’articolo 6: la gestione non sarà più obbligatoriamente pubblica, ma lo sarà soltanto «in via prioritaria». I deputati Cinquestelle e quelli di Sinistra Italiana hanno protestato contro «l’arroganza della maggioranza» e Federica Daga ha ritirato la propria firma al disegno di legge lanciando l’hashtag #lacquanonsivende. Che il governo non avesse alcuna intenzione di assecondare la volontà politica espressa con il voto referendario del 2011 era già emersa con il decreto Sblocca Italia del 2014, il cui mantra è concentrare la gestione in mano a pochi soggetti (un gestore unico che già offra il servizio ad almeno un quarto della popolazione di ciascun Ambito territoriale) e per forza di cose molto strutturati (leggasi multinazionali e grandi multiutility).
Altro che “fuori il profitto dalla gestione dell’acqua”, come recita uno slogan dei comitati. Questi ultimi ricordano il richiamo del presidente del Consiglio all’epoca del voto referendario: «Niente giochini come in passato per far finta di nulla» aveva detto l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. E in un certo senso ha mantenuto l’impegno: non ha fatto finta di nulla, ha direttamente fatto un’inversione a U cancellando la volontà popolare.

Clamorosa sentenza della Cassazione sulla tassa sui rifiuti. La Suprema Corte, a Sezioni Unite, ha infatti stabilito che non può applicarsi l’Iva alla tariffa di igiene ambientale. La sentenza n. 5078/2016 depositata ieri, 16 marzo 2016, ha di fatto dichiarato l’illegittimità del valore aggiunto sulla Tia. In realtà gli Ermellini hanno consolidato un principio già consolidato dalla sezione tributaria, aprendo la via all’ipotesi ricorsi.

In sostanza, si legge nella sentenza, che la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani non può essere assoggettata ad Iva in quanto ha natura tributaria, mentre l’imposta sul valore aggiunto mira a colpire la capacità contributiva che si manifesta quando si acquisiscono beni o servizi versando un corrispettivo, in linea con la previsione ex art. 3 d.p.r. n. 633/1972, non quando si paga un’imposta, anche se destinata a finanziare un servizio da cui trae benefici lo stesso contribuente.

Il principio – come riportato dal portale di diritto StudioCataldi.it – è che su una tassa non si può applicare l’Iva e, dunque i gestori dei servizi ambientali che l’hanno richiesta sarebbero tenuti a restituire le somme sottratte ai clienti.

Stando ad un calcolo della Cgia di Mstre, se tale principio applicato nel caso preso in esame dalla Cassazione si estendesse a tutte le società di raccolta dei rifiuti, il Fisco potrebbe trovarsi a dover rimborsare circa un miliardo di euro a milioni di famiglie che hanno pagato l’Iva sulla Tia a partire dalla sua istituzione nel 1999. 

Gli esperti hanno stimato un rimborso medio di 67 euro per famiglia che abbia pagato il servizio di igiene urbana attraverso la Tia, fatta eccezione per le imprese che invece hanno potuto detrarla in questi anni e che quindi dovrebbero essere escluse dai rimborsi.  

Sulle modalità di ricezione dei rimborsi ci sono varie ipotesi, ma a prevalere è quella del sistema automatico che eviterebbe contenziosi attraverso la restitzione delle somme in bolletta (non è ancora chiaro se con gli interessi e di che entità).

Fonte: www.StudioCataldi.it

Il gruppo consiliare di opposizione “Regalbuto riparte” in un documento diffuso mercoledì scorso a proposito del nuovo piano viario di cui aveva dato notizia l’amministrazione comunale di Regalbuto ha tenuto a fare alcune precisazioni.“Con ordinanza del 7 marzo 2016, - scrivono i tre consiglieri comunali Giuseppe Sassano , Mario Beninati e Nicola Lo Cicero - il sindaco modifica la viabilità del comune, sul giornale afferma che "era da 20 anni che Regalbuto attendeva questo piano". Per onore del vero, il nostro gruppo consiliare –si legge -presentò i primi mesi del 2013 un piano viario che concerneva tutto il territorio urbano, non solo, nello specifico riguardava una proposta di modifica del corso, per consentire alle macchine di transitare, al carico/scarico di merci, ma sopratutto ai pedoni e alle carrozzine di percorrere la via principale della città, senza fare lo slalom tra le macchine in sosta. Con l'ausilio di nostri tecnici, abbiamo realizzato la proposta che sottoponemmo a tutti i commercianti del corso è ai rappresentati di categoria, ricevendo un plauso generale. Non solo, la proposta di senso unico per Via del Popolo era contenuta nella nostra proposta.Perciò presentammo il progetto al consiglio comunale e all'attenzione del sindaco che nel corso di una riunione, ci manifestò il suo intendimento di chiudere il corso al transito dei veicoli con un paletto motorizzato e rendere l'area completamente pedonale (manco fossimo a Taormina).Manifestata la nostra contrarietà, - scrivono i tre consiglieri comunali - la nostra proposta fu affossata, com'è nel loro ordinario comportamento, e se vi ricordate nel corso spuntarono i vasi di cemento, che servivano secondo il sindaco a creare il percorso pedonale, dopo le proteste di commercianti e danneggiamenti di auto che sostavano, i vasi diventarono degli immondezzai e furono tolti dopo un anno.Oggi avvicinandosi le elezioni , il primo cittadino ,ne spara una grossa, presentando il piano, scopiazzato dal nostro, per non dare la possibilità di concertarlo, non solo con noi, ma anche con i rappresentanti di commercianti, artigiani e residenti. Le solite sparate, di chi non ha nulla da dire, ma cerca qualche argomento per presentarsi alle vicine elezioni con qualche misero punto in più.”

Stringe il tempo intorno alla trasformazione degli Ato idrico che entro il 12 aprile dovranno approvare il regolamento e votare il presidente. Si tratta di una novità voluta dalla Regione che ha chiesto agli Ato di rispettare le scadenze. La prima novità delle nuove Assemblee territoriali idriche è l’uscita da socio delle ex Province per cui tutto resterà in capo ai comuni e a guidare il nuovo soggetto dovrà essere un sindaco eletto dagli stessi primi cittadini al loro interno.

 
 

Pare però che l’ormai prossimo ex Ato idrico di Enna sia fermo al palo in attesa che il commissario straordinario Angela Scaduto convochi l’assemblea. Entro il 18 marzo dovrà essere convocata l’assemblea dei sindaci che obbligatoriamente dovranno dar vita all’Autorità d’Ambito ma a tal riguardo pare che i primi cittadini ennesi non hanno ancora ricevuto la convocazione.
Entro il 12 aprile, invece, l’Assemblea territoriale idrica dovrà essere insediata e dovrà approvare lo Statuto.
Nonostante l’approvazione della riforma da parte dell’Ars e l’emanazione di un decreto che delimita gli ambiti territoriali ottimali ad oggi nessuna assemblea territoriale idrica è stata formalmente insediata tanto da ricevere il sollecito da parte dell’assessore regionale Vania Contraffatto avvisando che non verranno tollerati ulteriori ritardi che potrebbero danneggiare i cittadini.
Con l’insediamento delle nuove Ati si assisterà dunque all’uscita, tra i soci, del Libero Consorzio di Comuni e saranno i primi cittadini ad avere il compito di stabilire, in piena autonomia, la forma di gestione del servizio idrico.

Quello dell’acqua soprattutto in provincia di Enna è un tema molto dibattuto e che non ha lesinato scontri e polemiche anche tra gli stessi sindaci dove spesso le posizioni sono state contrastanti. Due gli episodi chiave. Il primo la scorsa estate quando il sindaco di Enna propose ai colleghi di recedere il contratto con il gestore privato per inadempimento contrattuale (poi salvato da un accordo tra l’allora commissario Lo Monaco con AcquaEnna) trovando, però, solo l’appoggio di Troina anche se nel corso dei successivi mesi qualche altro sindaco pare aver rimpensato a questa ipotesi.

L’ultimo scontro si è avuto alla fine dello scorso anno quando quasi tutti i consigli comunali votarono la volontà di svincolarsi dalla gestione privata anche se Enna spiegò che quella votazione sarebbe stata inutile perchè non percorribile come fu successivamente dimostrato da una nota del dipartimento regionale. Oggi però all’orizzonte c’è una nuova strada da percorrere ed in tanti si chiedono se gli attori principali sono pronti o se l’insediamento della Ati subirà dei ritardi.

Sette di Regalbuto e con il nazionale Lo Cicero farebbero otto. Sono i ragazzi tesserati rispettivamente per le due società regalbutesi di calcio a cinque Rahl Butahi e Futsal Regalbuto , che dal 19 marzo prossimo voleranno verso la val D’Aosta per prendere parte nelle rispettive categorie delle rappresentative siciliane al Trofeo delle Regioni che si svolgerà appunto nella valle. Regalbuto da un po’ di anni è solita esprimere talenti nello sport , in tutti i campi passando dal twirling , all’atletica leggera , dal calcio a cinque fino ad arrivare al basket e alla scuola di pallavolo e alla pallamano. Ma non sono da meno anche altri sport forse meno conosciuti a Regalbuto. Oltre gli atleti c’è da ricordare che la città vanta attualmente tecnici di assoluto valore nazionale e Salvo Cardaci ne è un esempio e in campi minori da ricordare nel basket Bruno Milici che attualmente allena a Nicosia. I nostri ragazzi da sabato inizieranno una nuova avventura dato che per loro è la prima volta per altri invece anche quest’anno è la conferma del loro valore e quindi meritevoli di essere confermati a rappresentare la Sicilia. Per tutti , per noi essi rappresentano oltre alla Sicilia un pezzo importante dello sport di Regalbuto. Ma essi rappresentano soprattutto il lavoro , talvolta oscuro svolto con passione e sacrificio , spesse volte persino economico, di quei pochi dirigenti,allenatori e semplici accompagnatori che non si fermano mai ,che risolvono tutto e che soffrono da una panchina o dalle tribune e che a volte l’ingratitudine di alcuni fanno si che nei loro cuori si annidi l’amarezza di una sconfitta o di un giudizio negativo non meritato. Da questi e da altri ragazzi e ragazze di Regalbuto che ogni giorno fanno sport proviene quella linfa vitale da cui trarre esempio per le future generazioni ma che deve far riflettere quanti spesse volte esprimono giudizi troppo “affrettati” sullo sport regalbutese. Arrivederci ragazzi ! Tutta Regalbuto è con voi .

“ Siamo felici della convocazione di tre dei nostri ragazzi della scuola di calcio a cinque del Rahl Butahi , nella rappresentativa regionale “giovanissimi” che rappresenteranno Regalbuto e la Sicilia al Trofeo delle Regioni che quest’anno si svolgerà in Val D’Aosta” . Il direttore sportivo della Apd Rahl Butahi calcio a cinque , Seby Rapisardi sintetizza così la felicità di tutto lo staff dirigenziale e tecnico societario per la convocazione di tre dei loro giocatori nella rappresentativa regionale di calcio a cinque. “ Ciò conferma – dichiara Rapisardi – la bontà della nostra scuola che negli anni ha dato alla nazionale tesserati del calibro di Francesco Lo Cicero e Andrea Macaluso ( ora tesserato per la Lubrisol) ed ora siamo rappresentati da Pietro Ferrante, Damiano Rao e Francesco Vitale i quali sabato prossimo partiranno alla volta di Aosta per una nuova esperienza che darà loro l’opportunità di entrare nel giro che conta del calcio a cinque. Ci dispiace solamente per Gianluca Baio il quale per un soffio e solamente dopo l’ultimo allenamento è stato “scartato” a favore di un altro giocatore altrimenti i nostri rappresentanti sarebbero stati ben quattro.“ Quest’anno i “giovanissimi” del Rahl Butahi sono stati allenati da Vito Cardaci, Rosario Ferrante e Luca Vitale , un duro lavoro di allenamento iniziato nel mese di Agosto scorso pieno di soddisfazioni macchiate dalla sfortunata semifinale disputata a Barrafranca rovinata dalle discutibili decisioni arbitrari. “ Il lavoro fin qui fatto – ci dice ancora Rapisardi – premia i nostri sforzi e cioè di una piccola società sportiva di Regalbuto che negli anni ha scelto di dedicare gli sforzi al solo settore giovanile un settore giuidato da tecnici preparati e esperti quanto meno nel campo giovanile. Auguri ai nostri ragazzi – conclude Rapisardi – ma anche al “nostro” nazionale under 17 Francesco Lo Cicero e ai ragazzi di Regalbuto convocati nelle altre rappresentative .”


REGALBUTO – Quest’anno il Torneo delle Regioni è giunto alla sua 55a edizione e si svolgerà in Valle d’Aosta da domenica 20 a sabato 26 Marzo. Alla manifestazione saranno presenti, per la prima volta, tre portieri ed un giocatore universale regalbutesi. È un onore per la Lubrisol Futsal Regalbuto e per il paese intero, ma anche un’attestazione di stima davvero gradita da parte di una società, che ha sempre investito nel settore giovanile. Al torneo prenderanno parte Andrea Fichera (classe 2002) per la categoria Giovanissimi, Andrea Macaluso (classe 2000) per la categoria Allievi, Giuseppe Cardaci (classe 1999) per la categoria Allievi e Vito Gamiddo (classe 1997) per la categoria Juniores. Andrea Fichera è cresciuto nelle fila della Lubrisol ed oggi milita nella Meridiana di Catania, dopo aver trascorso due anni nel Calcio Catania; un fiorente atleta, che nonostante la tenera età fa già parlare tanto di sé. Andrea Macaluso è un portiere dalle eccezionali doti fisiche e tecniche, appartenente alla Lubrisol; da tre anni prende parte alle Rappresentative siciliane e nella scorsa stagione sportiva è stato convocato per il Futsal Camp nazionale. Lo strabiliante Giuseppe Cardaci, invece, è l’attuale capitano degli Allievi della Lubrisol ma anche una presenza fissa nella prima squadra; l’anno scorso si è distinto in particolar modo diventando campione nazionale con la Rappresentativa regionale ed è pure stato per ben quattro volte convocato nelle varie rappresentative siciliane ed una volta per il Futsal Camp nazionale.Con le sue inconfutabili qualità, infine, Vito Gamiddo decanta già partecipazioni nei campionati della prima squadra; anche lui da diversi anni viene convocato nelle Rappresentative siciliane ed è pure istruttore di futuri portieri. Insomma, quattro giovani atleti che riempiono d’orgoglio la società regalbutese, che ha sempre lavorato alacremente per il settore giovanile. Lo sport è fondamentale per i giovani: capace di divulgare valori come la disciplina ed il rispetto delle regole, rappresenta anche un momento di ilarità e soprattutto di inserimento sociale. Per tutti questi motivi e per molti altri la Lubrisol Futsal Regalbuto sostiene ed incoraggia questo settore.
Ufficio Stampa Lubrisol futsal Regalbuto


Inviato da iPhone Agostino 

In vista del referendum del 17 aprile riguardante il tema delle trivellazioni, il Comitato Referendario Stop Trivelle di Piazza Armerina ha incontrato, nella mattina di sabato 12 marzo 2016, gli studenti dell’ultimo anno degli Istituti Scolastici Superiori. L’assemblea è stata aperta anche ai cittadini invitati a partecipare all’incontro dal titolo: “L’informazione che non c’è: Referendum contro le trivelle e altro”. Sono intervenuti due giovani giornalisti di new e old media: Andrea Turco (La Repubblica e Meridionews) e Giuliana Buzzone (Il Sette e mezzo magazine e Il Manifesto). I promotori dell’evento hanno aperto l’assemblea parlando di Costituzione e referendum, con un breve excursus sulla cronaca dei fatti che hanno portato all’indizione del referendum che si terrà il prossimo 17 aprile. “Di fronte alla bocciatura degli altri referendum chiesti da sei Regioni, – hanno sottolineato gli attivisti – andremo a votare il 17 aprile per chiedere l’abrogazione dell’articolo 6, comma 17, del Codice dell’Ambiente dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. La vittoria del sì bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti. Pur nella considerazione che non basta vincere solo il referendum del 17 aprile per bloccare le trivelle, crediamo sia importante raggiungere il quorum, la metà più uno degli elettori, per fare in modo che il risultato sia valido. E siamo più che certi che la maggioranza si esprimerà per abrogare l’articolo oggetto di quesito”. Nella seconda parte dell’incontro, è stato lasciato aperto il microfono a studenti e cittadini per dare modo a tutti di esprimersi: numerosi studenti, tra cui i rappresentanti nei Consigli d’Istituto, hanno preso la parola e hanno approfondito la tematica delle trivellazioni e di altre questioni che riguardano il territorio, come il MUOS di Niscemi e le azioni di guerra che vedranno sempre più coinvolta la Sicilia. Da molti è stato sottolineato l’importante ruolo dei giornalisti e dei blogger locali che raccontano il “territorio”, a differenza delle TV nazionali e delle grandi testate.