In Sicilia per le elezioni amministrative si voterà il 12 giugno. Lo ha appeno deciso il governo Musumeci, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali, Marco Zambuto. A essere interessati sono 120 Comuni, 107 con il sistema maggioritario e 13 con quello proporzionale. I consiglieri comunali da eleggere sono 1.520 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 1.747. La popolazione coinvolta è di 1.710.451 abitanti. Si voterà nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23. Lo scrutinio avrà inizio subito dopo la chiusura delle operazioni di voto, successivamente allo spoglio delle schede della consultazione referendaria. Il decreto di indizione dei comizi dovrà essere emanato entro il 13 aprile. L'eventuale ballottaggio si terrà il 26 giugno.

Si vota in due capoluoghi di provincia: Palermo e Messina, dove le consultazioni riguardano anche le circoscrizioni (8 a Palermo e 6 a Messina). Alle urne anche altri grossi centri: Palma di Montechiaro e Sciacca, nell’Agrigentino; Niscemi, in provincia di Caltanissetta; Aci Catena, Palagonia, Paternò e Scordia, nel Catanese; Pozzallo e Scicli, in provincia Ragusa; Avola, nel Siracusano; Erice in provincia di Trapani.

Questo l'elenco dei Comuni interessati al voto nelle varie province.   

Agrigento (10 Comuni): Aragona (sistema maggioritario, 12 consiglieri da eleggere, 14 sezioni elettorali), Bivona (maggioritario, 12, 5), Campobello di Licata (maggioritario, 16, 11), Cattolica Eraclea (maggioritario, 12, 7), Comitini (maggioritario, 10, 2), Lampedusa e Linosa (maggioritario, 12, 5), Palma di Montechiaro (proporzionale, 16, 24), Santa Margherita di Belice (maggioritario, 12, 7), Sciacca (proporzionale, 24, 42) e Villafranca Sicula (maggioritario, 10, 2).

Caltanissetta (7 Comuni): Acquaviva Platani (maggioritario, 10, 3), Butera (maggioritario, 12, 6), Campofranco (maggioritario, 12, 4), Marianopoli (maggioritario, 10, 3), Niscemi (proporzionale, 16, 25), Resuttano (maggioritario, 10, 3) e Sommatino (maggioritario, 12, 10).

Catania (20 Comuni): Aci Bonaccorsi (maggioritario, 12, 3), Aci Catena (proporzionale, 16, 25), Castiglione di Sicilia (maggioritario, 12, 9), Fiumefreddo di Sicilia (maggioritario, 12, 9), Licodia Eubea (maggioritario, 12, 4), Linguaglossa (maggioritario, 12, 5), Maniace (maggioritario, 12, 3), Mazzarrone (maggioritario, 12, 3), Militello in Val di Catania (maggioritario, 12, 12), Mirabella Imbaccari (maggioritario, 12, 8), Nicolosi (maggioritario, 12, 5), Palagonia (proporzionale, 16, 18), Paternò (proporzionale, 24, 47), Raddusa (maggioritario, 12, 4), Randazzo (maggioritario, 16, 12), San Michele di Ganzaria (maggioritario, 12, 5), Sant’Agata Li Battiati (maggioritario, 12, 10), Santa Maria di Licodia (maggioritario, 12, 6), Scordia (proporzionale, 16, 20) e Vizzini (maggioritario, 12, 10).

Enna (4 Comuni): Nissoria (maggioritario, 10, 3), Regalbuto (maggioritario, 12, 8), Sperlinga (maggioritario, 10, 1) e Villarosa (maggioritario, 12, 11).

Messina (38 Comuni): Acquedolci (maggioritario, 12, 5), Alcara Li Fusi (maggioritario, 10, 3), Capri Leone (maggioritario, 12, 5), Castelmola (maggioritario, 10, 1), Castroreale (maggioritario, 10, 5), Cesarò (maggioritario, 10, 3), Fiumedinisi (maggioritario, 10, 2), Francavilla di Sicilia (maggioritario, 12, 5), Furnari (maggioritario, 12, 5), Gaggi (maggioritario, 12, 3), Gallodoro (maggioritario, 10, 1), Itala (maggioritario, 10, 2), Letojanni (maggioritario, 10, 2), Librizzi (maggioritario, 10, 4), Lipari (maggioritario, 16, 17), Malfa (maggioritario, 10, 1), Merì (maggioritario, 10, 2), Messina (proporzionale, 32, 254), Montalbano Elicona (maggioritario, 10, 6), Motta d’Affermo (maggioritario, 10, 2), Nizza di Sicilia (maggioritario, 12, 3), Novara di Sicilia (maggioritario, 10, 4), Pagliara (maggioritario, 10, 2), Pettineo (maggioritario, 10, 2), Piraino (maggioritario, 12, 8), Reitano (maggioritario, 10, 2), Roccella Valdemone (maggioritario , 10, 1), San Pier Niceto (maggioritario, 10, 4), San Piero Patti (maggioritario, 12, 4), Santa Marina Salina (maggioritario, 10, 2), Santa Teresa di Riva (maggioritario, 12, 10), Sant’Alessio Siculo (maggioritario, 10, 2), Santo Stefano di Camastra (maggioritario, 12, 5), Saponara (maggioritario, 12, 6), Sinagra (maggioritario, 10, 3), Torrenova (maggioritario, 12, 4), Venetico (maggioritario, 12, 4) e Villafranca Tirrena (maggioritario, 12, 10).

Palermo (28 Comuni): Altavilla Milicia (maggioritario, 12, 5), Altofonte (maggioritario, 16, 8), Balestrate (maggioritario, 12, 7), Belmonte Mezzagno (maggioritario, 16, 8), Bisacquino (maggioritario, 12, 6), Blufi (maggioritario, 10, 2), Caccamo (maggioritario, 12, 9), Campofelice di Fitalia (maggioritario, 10, 1), Camporeale (maggioritario, 12, 4), Castelbuono (maggioritario, 12, 10), Castellana Sicula (maggioritario, 12, 5), Cefalù (maggioritario, 16, 18), Chiusa Sclafani (maggioritario, 10, 4), Ciminna (maggioritario, 12, 5), Ficarazzi (maggioritario, 16, 8), Gangi (maggioritario, 12, 8), Giardinello (maggioritario, 10, 2), Isnello (maggioritario, 10, 2), Mezzojuso (maggioritario, 12, 3), Palermo (proporzionale, 40, 600), Petralia Soprana (maggioritario, 12, 8), Petralia Sottana, maggioritario, 10, 4), Piana degli Albanesi (maggioritario, 12, 6), Prizzi (maggioritario, 12, 7), San Cipirello (maggioritario, 12, 5), Santa Flavia (maggioritario, 16, 10), Trappeto (maggioritario, 12, 3) e Valledolmo (maggioritario, 12, 5).

Ragusa (6 Comuni): Chiaramonte Gulfi (maggioritario, 12, 9), Giarratana (maggioritario, 12, 3), Monterosso Almo (maggioritario, 12, 3), Pozzallo (proporzionale, 16, 18), Santa Croce di Camerina (maggioritario, 12, 9) e Scicli (proporzionale, 16, 24).

Siracusa (5 Comuni): Avola (proporzionale, 24, 31), Canicattini Bagni (maggioritario, 12, 8), Cassaro (maggioritario, 10, 1), Melilli (maggioritario, 16, 12) e Solarino (maggioritario, 12, 8).

Trapani (2 Comuni): Erice (proporzionale, 16, 32) e Petrosino (maggioritario, 12, 8).

 
 
 
 

ITALPRESS - Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019). Un rapporto con il vino, quello riscontrato in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata oggi a Palermo alla conferenza stampa della 54^ edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. All’evento hanno preso parte Toni Scilla, assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Mediterraneo della Regione siciliana, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
Un’occasione, come ha sottolineato l’assessore Scilla, “per riallacciare quei fili connettivi che il vino siciliano deve poter alimentare con il sistema del vino italiano di qualità nel suo complesso e con Vinitaly che, in questo scenario, è un player strategico. Si volta pagina – ha proseguito Scilla – e il segnale di un cambio di marcia arriva dalla presenza del vertice di Veronafiere nella nostra città e di aver scelto Palermo quale sede per annunciare, con la nostra collaborazione, l’ormai imminente manifestazione”.
“L’offerta enologica della Sicilia è sicuramente tra quelle più attrattive per gli operatori di Vinitaly – ha commentato il dg di Veronafiere Mantovani -. Sono 185 le aziende siciliane, in un padiglione dedicato, presenti al 54° Salone internazionale dei vini e distillati. Una sinergia di lunga data, quella con la Regione Sicilia, che trova la propria sintesi promozionale in Vinitaly”.
L’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor ha voluto confrontare l’attuale sentiment dei siciliani per il vino in rapporto a quello riscontrato nel pre-Covid (2019) e ai risultati dell’indagine nazionale. Il quadro che emerge indica, anche per la Sicilia, molte conferme e diverse novità nell’approccio al vino.
In primo luogo, per una regione che concentra una media di consumo pro-capite di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22%), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75% delle risposte), soprattutto se “associato a uno stile di vita sano” (79%, con solo il 5% del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione).
Moderazione che non ha impedito una leggera crescita delle occasioni di consumo rispetto alla precedente indagine del 2019.
Gli user dell’Isola dichiarano infatti di averne aumentato l’utilizzo nel 22% dei casi a fronte di una diminuzione che si ferma al 13%, con il 65% che segnala una quantità invariata.
Il dato è in controtendenza rispetto all’approccio alla birra (il 22% ha diminuito, il 16% aumentato) e soprattutto ai superalcolici (il 44% ha diminuito, l’11% aumentato).
E se in Italia vola sempre più lo spritz, in Sicilia il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa – dove cresce dal 52% al 59% – che fuori casa. Incrementa ancora di più il vino bianco, in particolare nell’on-trade dove, rispetto al periodo pre-pandemico passa dal 18% al 33% della frequenza, mentre proprio lo spritz compie il percorso inverso, con una netta riduzione (dal 22% al 7%). In leggera crescita lo spumante.
Ma, secondo l’Osservatorio del Vinitaly le differenze sul periodo non finiscono qui e riguardano in particolare le scelte future dei consumatori.
Sale infatti l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 26% delle preferenze ai danni dei vitigni autoctoni – che in 3 anni passano dal 25% al 19% – e dai vini regionali (Sicilia, Toscana e Piemonte in testa), stabili al 14%. Una rivoluzione verde confermata anche dalla forte motivazione sui vini sostenibili, per i quali i consumatori dell’Isola sono disposti a spendere in media quasi il 10% in più pur di sposare la scelta etica.
Differenti, infine, i formati di acquisto rispetto al Continente: al 66% prevale la classica bottiglia da 0,75 litri, ma rimangono quasi doppi rispetto alla media nazionale gli acquisti di grandi formati (bottiglioni, brick e damigiane). In vista della bella stagione rimane alta (80%) la quota di chi apprezzerebbe una vacanza da enoturista, in particolare in Sicilia (meta in forte crescita anche nel campione nazionale) con il 55% delle preferenze, seguita dalla Toscana.
(ITALPRESS).

La Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto interviene a sostegno delle imprese manufatturiere e distributori di carburanti colpiti dal caro energia, stanziando un plafond complessivo di 2,5 milioni di euro.

Regalbuto, 31.03.2022 – La BCC La Riscossa di Regalbuto, da sempre attenta alle esigenze del territorio, mette a disposizione dei propri clienti una serie di finanziamenti agevolati dedicati alle imprese manufatturiere e ai distributori al dettaglio di carburanti colpiti dall’innalzamento spropositato ed
insostenibile dei prezzi del settore energetico (elettricità, gas e carburanti), ingenerato dall’attuale conflitto procurato dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina. L’offerta, valida sino al 30 aprile 2022 (termine di presentazione delle istanze) si rivolge a tre tipologie di destinatari: 1) imprese manufatturiere che utilizzano il gas in via prevalente per l’attività di produzione 2) tutte le imprese colpite dall’aumento dei prezzi dell’elettricità, in misura proporzionale alla tipologia e alla quantità di produzione 3) distributori di carburanti, colpiti dalla necessità di un maggiore impiego di risorse
finanziarie per l’approvvigionamento all’ingrosso, a fronte di un ricavo che in sostanza rimane immutato. Per tutte le tipologie di finanziamenti sono state stabilite condizioni di eccezionale convenienza e durate finanziarie di medio-termine (Tasso fisso 0,75% e preammortamento 0,25%).
“Il nostro sostegno finanziario dedicato a sostenere le imprese alle prese con l’aumento dei prezzi energetici – specifica il presidente del Consiglio di Amministrazione Arturo La Vignera – si inserisce in un contesto caratterizzato da elevata incertezza e da una probabile bolla speculativa. Qualora, anche grazie agli interventi governativi, l’aumento si dissolva nel breve periodo, il nostro intervento si convertirebbe, di fatto, in una concreta immissione di liquidità a costo marginale. La Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto conta 19 filiali, 71 collaboratori e circa 1.000 Soci
Cooperatori. Possiede 55 milioni Euro di fondi propri, un attivo di bilancio di 574 milioni di  Euro e una raccolta complessiva di 414 milioni Euro (dati al 31.12.2021). Fa parte del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo Italiano, che annovera 77 banche e 1.500 sportelli in tutta Italia, oltre 11.000 collaboratori e circa 450.000 Soci Cooperatori.

La lista civica PubblicaMENTE dopo aver ufficializzato la candidatura a sindaco di Barbara Furia annuncia i primi 6 candidati al Consiglio comunale, che sono : Gaetano Punzi (ex sindaco nel quinquennio 2007 - 2012) e l’avvocato Monia Saccone (alla sua prima esperienza amministrativa) per il movimento Innoviamoci; per il Movimento “Pro Regalbuto” Cristina Zingale (sindacalista) e Vito Lo Faro (operatore sanitario); per Forza Italia Concetta Giaggeri (commercialista e attuale vice sindaco) e Vito Maria Cardaci (infermiere). Intanto continua il lavoro della lista civica “PubblicaMENTE” che ieri sera ha riunito l’assemblea dei simpatizzanti per presentare i primi sei nominativi dei candidati al consiglio comunale.  Come si ricorderà la settimana scorsa, le diverse componenti del progetto civico hanno individuato  in Barbara Furia,( nella foto a sinistra) conosciuta e apprezzata farmacista nella cittadina ennese, la candidata a Sindaco di Regalbuto.  Ieri sera la lista “PubblicaMENTE ha presentato ufficialmente il suo nome e il logo. A meno di clamorose sorprese dovrebbero essere quindi tre le liste civiche (si attendono le altre ufficializzazioni ndr.) che si sfideranno per rinnovare il civico consesso ed eleggere il nuovo primocittadino, dopo i due mandati consecutivi dell’uscente Francesco Bivona.  L’ambizioso progetto, guidato dalla dr.ssa Furia, candiderà 12 persone tutte molto motivate e appassionati di politica. L’incarico di creare la lista è stato affidato a un comitato elettorale guidato da Vittorio Di Franco.  
“La linea per individuare i nominativi dei candidati – dice il presidente del Comitato elettorale Vittorio Di Franco - è stata ovviamente condivisa con la nostra candidata sindaco. L’obiettivo della lista è portare entusiasmo, idee innovative e progetti concreti. E tanti giovani ci stanno seguendo. Abbiamo già predisposto una rosa di nomi che andranno a completare la lista, ma in questa fase l’assemblea all'unanimità ha preferito annunciare solamente i primi 6 nominativi che, da oggi, diventano dunque ufficiali”.
“Il baricentro del nostro progetto civico – si legge in una nota di “PubblicaMENTE” - saranno sicuramente i cittadini e i Movimenti che insieme all’attuale schieramento cercherà di allargare la compagine anche ad altre sensibilità. E’ già aperto il confronto con altre forze e movimenti politici, società civile e tutti coloro che condividono il cammino da intraprendere nei prossimi anni alla guida di Regalbuto. La prossima settimana verrà costituito il gruppo di lavoro al programma da presentare alla cittadinanza”.

 

L’ANCI Sicilia aderisce alla Marcia per la Pace che si svolgerà a Comiso il prossimo 4 aprile.
Ad annunciarlo il presidente dell’Associazione, Leoluca Orlando, che spiega: “Nel quarantesimo anniversario della storica marcia alla quale partecipò anche Pio La Torre, ucciso dalla mafia 26 giorni dopo anche per le sue battaglie pacifiste, si torna a Comiso per ribadire la solidarietà al popolo ucraino e per chiedere con forza la cessazione immediata della guerra”.
“L’ANCI Sicilia – conclude Orlando - si unisce al moto di indignazione e condanna l’aggressione militare di Putin nei confronti di uno Stato che vuole e deve vivere secondo le regole democratiche. Scendere in piazza è un modo per sottolineare che la pace è il diritto dei diritti, per questo motivo invito tutti i sindaci dell’Isola a partecipare. Durante la pandemia abbiamo capito l’importanza del diritto alla salute e adesso, in questo tempo di guerra che ci colpisce da vicino, capiamo il fondamentale valore del diritto alla pace.

 Via libera all'unanimità dall'Aula della Camera alla proposta di legge costituzionale per la modifica all'articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall'insularità, già approvata in prima deliberazione dal Senato. Ci sono stati 425 voti favorevoli e un astenuto. Ora il testo passa di nuovo al vaglio del Senato in quanto necessari quattro passaggi, due in ciascuna Camera, trattandosi di un ddl che modifica la Carta costituzionale. "E' una battaglia che ha visto, e vede, i siciliani ed i sardi impegnati sul piano regionale, nazionale ed europeo. Essenziali sono risultati, oltre alla presentazione della proposta di legge costituzionale d'iniziativa popolare sottoscritta da oltre 200mila sardi, la determinazione dei costi dell'insularità realizzata dal Governo siciliano ed il disegno di legge voto approvato all'Assemblea Regionale Siciliana, come le iniziative presso il Comitato Europeo delle Regioni e la proposta di risoluzione all'esame del Parlamento europeo. Una coralità di iniziative che giunge adesso al pieno riconoscimento del principio dell'eguaglianza sostanziale per siciliani e sardi, che impone misure compensative per ridurre gli svantaggi per gli oltre 6 milioni e mezzo di italiani che risiedono nelle Isole" ha detto il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all'Economia, Gaetano Armao, secondo cui "il riconoscimento nella Costituzione italiana della condizione d'insularità restituisce a siciliani e sardi un diritto fondamentale nel Paese europeo con il più alto numero di cittadini insulari nell'Unione Europea". "I 100 milioni di euro già assegnati dalla legge di bilancio 2022, a Sicilia e Sardegna, per la condizione di insularità - aggiunge - costituiscono solo il primissimo stadio di quella compensazione economica necessaria per far fronte al divario ed agli oneri occulti che gravano su ogni cittadino o impresa di un'isola." (ANSA)

Roma, 27 mar. (askanews) – Il ministero della Difesa della Repubblica dell’Azerbaigian ha espresso il suo “rammarico” dopo che il ministero della Difesa russo ha affermato che le forze armate dell’Azerbaigian avrebbero violato la Dichiarazione trilaterale del 2020, che ha posto fine alla seconda guerra del Karabakh. “Dal 24 al 25 marzo, le Forze armate della Repubblica dell’Azerbaigian, violando le disposizioni della dichiarazione trilaterale dei leader di Russia, Azerbaigian e Armenia del 9 novembre 2020, sono entrate nella zona di responsabilità del contingente di pace russo nel Nagorno-Karabakh e hanno allestito un posto di osservazione. Quattro attacchi sono stati effettuati con un veicolo aereo senza pilota Bayraktar TB2 contro le formazioni armate del Nagorno-Karabakh fuori Furukh”, ha sostenuto il ministero della Difesa russo. A proposito di questa dichiarazione, il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha spiegato che essa “non riflette la realtà”. “Il 25 marzo, durante una conversazione telefonica tra il ministro della Difesa dell’Azerbaigian, il colonnello generale Zakir Hasanov, e il ministro della Difesa della Russia, Sergei Shoigu, è stata discussa la situazione lungo i territori dell’Azerbaigian, dove si trova temporaneamente il contingente di mantenimento della pace russo. La parte azerbaigiana ha dichiarato che le posizioni e i luoghi di dislocazione vengono chiariti in loco”, è stato precisato. Tuttavia, la mattina del 26 marzo, membri di gruppi armati armeni hanno tentato di “sabotare le unità dell’esercito dell’Azerbaigian”, ma sono stati “costretti a ritirarsi”. “Il ritiro delle parti restanti dell’esercito dell’Armenia e dei gruppi armati armeni”, “non è stato ancora completato”. “Pertanto, è l’Armenia, non l’Azerbaigian, a violare le disposizioni della Dichiarazione”, è stato aggiunto. Pertanto, secondo l’Azerbaigian, la dichiarazione del ministero della Difesa russo “contraddice l’essenza delle relazioni bilaterali e la Dichiarazione sull’interazione alleata firmata tra i due paesi il 22 febbraio 2022”. “Non esiste un’unità amministrativa e territoriale denominata ‘Nagorno-Karabakh’ nel territorio dell’Azerbaigian. Il nome del villaggio menzionato nella dichiarazione non è Furukh, ma Farrukh”, è stato inoltre precisato. “Tenuto conto di quanto sopra, il ministero della Difesa della Repubblica dell’Azerbaigian chiede al ministero della Difesa della Federazione Russa, in conformità con le disposizioni della dichiarazione tripartita, di garantire il ritiro completo delle parti restanti dell’esercito dell’Armenia e dei gruppi armati armeni” dai territori dell’Azerbaigian riconosciuti dalla comunità internazionale, “di non travisare il movimento delle forze armate dell’Azerbaigian all’interno dei territori sovrani del nostro paese, di non usare l’espressione ‘Nagorno-Karabakh’ e di indicare correttamente il nome dei territori dell’Azerbaigian”. 

fonte askanews

 

 

 

 

E' cominciata alle 8 del mattino, e proseguirà fino alle 22 di domani, la consultazione in rete degli iscritti M5s, chiamati a confermare la presidenza di Giuseppe Conte, Gli iscritti dovranno rispondere a questi due quesiti: 1) Sei favorevole alla elezione del prof. Giuseppe Conte, indicato dal Garante, quale Presidente del Movimento 5 Stelle, anche in ripetizione della deliberazione adottata in date 5/6 agosto 2021, al fine della conferma/convalida della delibera stessa nonché dell'attività svolta? 2) Elezione di un componente del Comitato di Garanzia . Il voto si tiene dopo la decisione del Tribunale civile di Napoli di contestare la validità delle prime votazioni on line. Giuseppe Conte ieri ha chiarito che in presenza di un voto "risicato" farebbe un passo indietro rinunciando alla leadership. Ma se gli fosse confermata la fiducia ha annunciato di voler gestire il Movimento con una linea non moderata e senza più accettare divisioni. 

Mentre cresce l'orrore della guerra, a Regalbuto muove i primi passi il progetto Famiglie x Famiglie promosso dell'Azione Cattolica Interparrocchiale insieme ai due parroci dell'Unità Pastorale S. Basilio - S. Domenico - S. Maria "La Croce", don Alessandro Magno e don Roberto Franco Coppa. Un primo e importante segno di speranza arriva dalla Banca di Credito Cooperativo La Riscossa che ha sposato il progetto, mettendo a disposizione un'abitazione - donazione testamentaria del socio "Ciccio Tripi"- proprio con il fine di essere utilizzata per opere di carità. Ma come sappiamo il bene è generativo, la banca infatti non si limiterà all'alloggio, ma si è proposta anche per il mantenimento per ben 12 mesi. Il direttore Giuseppe Calabrese e il Presidente Arturo La Vignera hanno già avviato i lavori per l'adeguamento dei locali. Tante famiglie regalbutesi hanno messo a disposizione le loro case, si sono mobilitate, creando sinergia e fermento. Questo il vero senso del progetto che vuole creare rete virtuosa seguendo la logica del dono. Tanti anche i singoli cittadini che hanno offerto il loro tempo per il successivo centro diurno, luogo di vera integrazione e scambio interculturale, consapevoli che nell’ aiutare i bambini a ritrovare la serenità, aiuteremo tutta la famiglia, con lo stile del farsi compagni di strada e della banca del Tempo. Il Fine del progetto è realizzare una rete di Famiglie perché la Chiesa è Famiglia di Famiglie, Regalbuto ha tante potenzialità e un Cuore grande.

"Il bersaglio della guerra non è soltanto la pretesa di sottomettere un Paese indipendente quale è l'Ucraina. L'attacco colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall'affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell'uomo alle fondamenta della nostra convivenza".

Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente dell'A.N.P.I, Gianfranco Pagliarulo, in occasione del 17° Congresso Nazionale .

"La democrazia europea è stata garante di pace, motore di dialogo, di sviluppo e affermazione di valori di giustizia e coesione sociale. Ha saputo dare all'unità del Continente - pur con i suoi limiti - ordinamenti plurali e condivisi e oggi questa unità si esprime al fianco del popolo aggredito, chiedendo che tacciano subito le armi, che si ritirino le forze di invasione, che venga affermato il diritto del popolo ucraino a vivere in pace e in libertà. Sono i valori della Resistenza che, ancora una volta, ci interrogano. In Ucraina e in tutta Europa".

"L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - dice ancora Mattarella - celebra il suo 17esimo congresso in un momento drammatico. L'ingiustificabile aggressione al popolo ucraino di cui si è resa responsabile la Federazione russa ha fatto ripiombare il Continente europeo in un tempo di stragi, di distruzioni, di esodi forzati che fermamente intendevamo non avessero più a riprodursi dopo le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale".

"L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia celebra il suo 17esimo congresso in un momento drammatico. L'ingiustificabile aggressione al popolo ucraino di cui si è resa responsabile la Federazione russa ha fatto ripiombare il Continente europeo in un tempo di stragi, di distruzioni, di esodi forzati che fermamente intendevamo non avessero più a riprodursi dopo le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale. Ancora una volta - scrive il presidente Sergio Mattarella nel messaggio all'Anpi  - sono le sofferenze delle popolazioni civili a scuotere in profondità le coscienze, a provocare ferite che non sarà facile rimarginare. Il bersaglio della guerra non è soltanto la pretesa di sottomettere un Paese indipendente quale è l'Ucraina. L'attacco colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall'affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell'uomo alle fondamenta della nostra convivenza. La democrazia europea è stata garante di pace, motore di dialogo, di sviluppo e affermazione di valori di giustizia e coesione sociale. Ha saputo dare all'unità del Continente - pur con i suoi limiti - ordinamenti plurali e condivisi e oggi questa unità si esprime al fianco del popolo aggredito, chiedendo che tacciano subito le armi, che si ritirino le forze di invasione, che venga affermato il diritto del popolo ucraino a vivere in pace e in libertà. Sono i valori della Resistenza che, ancora una volta, ci interrogano. In Ucraina e in tutta Europa. Pace e libertà, diritti delle persone e delle comunità, sono caposaldi inscindibili e costituiscono traguardi che i cittadini del Continente oggi intendono riguadagnare per comporre un nuovo quadro di sicurezza, di cooperazione, di convivenza. Il congresso dell'Anpi, associazione che raccoglie l'eredità di coloro che hanno lottato per la libertà, sarà certamente, ancora una volta, un momento importante di testimonianza e di riflessione. Di solidarietà attiva con chi sta resistendo, di ricerca di una pace su cui ricostruire civiltà e diritto. I principi, vivi e attuali, della nostra Carta costituzionale agiscano da guida".