Articoli filtrati per data: Gennaio 2025
Fase 2 coronavirus. Il dovere del senso di responsabilità di ognuno.
A partire dal 4 Maggio il parziale allentamento della fase uno entrerà nel diritto di ogni cittadino. La fase 2 entrerà nel vivo con il ritorno al lavoro di quasi 5 milioni di lavoratori nelle attività produttive e la maggiore circolazione di ognuno di noi nel rispetto degli ultimi decreti del Governo nazionale e regionale. Non è il liberi tutti. Deve essere chiaro affinchè prevalga il senso di responsabilità di ognuno e soprattutto a prevalere deve essere il senso della comunità già ampiamente dimostrata da noi cittadini di Regalbuto dal momento delle restrizioni. A prevalere deve essere la forte volontà di aderire al distanziamento fisico e di auto-regolarsi uniti ad una costante igiene personale. Senza questa premessa qualsiasi sia la data di riapertura parziale o totale non servirà a nulla , alla luce del fatto certo che il virus continuerà a circolare tra di noi anche nelle prossime settimane se non mesi. Si può affermare dunque che la seconda ondata è nelle nostre mani. Distanziamento, prudenza, guanti e mascherina sempre a portata di mano, igiene personale, evitare gli assembramenti, sono tutti o parte delle regole per la convivenza con il coronavirus. E' su queste basi che la nostra comunità deve continuare a muoversi perchè solamente in questo modo riusciremo a controllare il diffondersi del virus fino a quando un vaccino o qualche altro sistema medico ci renderà immuni. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri familiari, alla nostra comunità, ai medici e infermieri del Covid-19 , ai tanti volontari e forze dell'ordine , al nostro stesso sistema sanitario che non potrebbe reggere uno tzunami di ritorno del virus.
1862: l'istituzione della Guardia Nazionale di Regalbuto.
Il Consiglio comunale di Regalbuto,il 17 Marzo del 1862 ha compilato e approvato la lista generale dei soldati in servizio ordinario che facevano parte della Guardia Nazionale , composta da 472 residenti , nello stesso Consiglio veniva compilato e approvato l' elenco di 50 persone facente parte del servizio di riserva. Nel 1861 la popolazione residente a Regalbuto era formata da 9115 persone, di questi gli aventi diritto al voto erano 150 ( dato ricavato alle elezioni amministrative del 2 settembre 1865 ) . La Guardia nazionale italiana fu un corpo militare del Regno d'Italia inquadrato nel regio esercito italiano che era stato creato subito dopo l'unità d'Italia e venne concepita per contrastare e reprimere il brigandaggio. L'esercito di Regalbuto era formato dunque in totale da 522 militi che avevano il compito di vigilare sul crescente fenomeno del brigandaggio , che presto crebbe a dismisura grazie all'introduzione del servizio di leva obbligatorio in Italia. Il fatto che le sue unità fossero composte da “locali” secondo il neonato governo italiano poteva essere un vantaggio: i briganti sarebbero stati arrestati dalla loro stessa gente e la popolazione avrebbe collaborato con i propri concittadini invece che con truppe esterne. Come forza di sicurezza interna i suoi metodi furono generalmente estremamente efficaci - sebbene spesso duri. Il suo scioglimento ufficiale avvenne nel 1872 con la legge 11 Luglio che istituiva la milizia territoriale e comunale. Aiutante maggiore del corpo di Regalbuto era all'epoca don Antonio Citelli, il Comandante della suddetta Guardia era don Giulio Citelli . I due tamburi : Sebastiano Bonanno e Raffaele Contino.
notizie tratte dal libro di Vito Bonanno " Eventi regalbutesi 1820- 1870
Itinerari storici di Regalbuto - Venticinque/Monaco
Si riparte dal tennis ma secondo specifiche condizioni.
Il tennis in Sicilia sta per ripartire. Da lunedì, secondo l'ordinanza di Musumeci i circoli entrano nella fase 2 e, inoltre, in ottemperanza a quanto indicato dal Dpcm dello scorso 26 aprile, da domani potranno tornare ad allenarsi tutti i giocatori tesserati presso la Federazione Italiana Tennis che abbiano una classifica di prima e seconda categoria nelle tre discipline del Tennis, del Padel e del Beach Tennis. Il permesso, così come riporta Luigi Ansaloni in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, sarà esteso ai tennisti Under 16, 14 e 12 di interesse nazionale convocati nei CPA (Centri Periferici d'Allenamento) della Fit e ai più forti atleti italiani che praticano il tennis in carrozzina. Il tutto cercando di rispettare le regole e le norme igieniche indicate dalle Pubbliche Autorità.
Rientro a scuola e concorsi.Sono iniziate già le polemiche.
Fanno discutere le parole espresse della ministra alla Istruzione Azzolina nel corso di una intervista televisiva . Sul tavolo il tema del rientro degli alunni in classe, ma soprattutto quello dei concorsi. Già in due nostri articoli avevamo sottolineato come il tema del rientro a scuola sarebbe stato centrale per la ripresa totale delle attività lavorative. Ma anche e sopratutto quel che si discute è il tema della nuova organizzazione scolastica. Secondo quanto annunciato dal Ministro con il ritorno a scuola a settembre le classi sarebbero divise step : studenti metà settimana a scuola e metà a casa. Secondo i sindacati e alcune associazioni dei genitori meglio sarebbero i doppi turni. Secondo noi sia nell'una che nell'altra ipotesi le criticità saranno oggetto di discussione che non mancheranno di accendere il dibattito. Realizzare i doppi turni può significare solamente aumentare il numero dei docenti oppure rivedere il contratto di lavoro portandolo a 36 ore settimanali ma con un cospicuo aumento economico. Ma ciò comporterebbe , almeno per le classi superiori, per esempio assicurare i traposrti che sono diversi in ogni territorio. L'ipotesi del Ministro invece avrà a che fare con l'organizzazione familiare soprattutto se i genitori lavorano. Quelle accennate sono alcuni , forse troppo pochi, temi che fanno parte già del dibattito. Altro tema annunciato dal Ministro Azzolina è quello delle nuove assunzioni. 'Assunzioni con concorsi a titoli? Oppure lavorare alla stabilizzazione dei precari attraverso una procedura concorsuale differente da un test per crocette fatto in piena pandemia ? Lo scontro politico è già iniziato. Quel che interessa però è che bisogna far presto per dare indicazioni,protocolli e strumenti a Regioni , Province , Comuni ma soprattutto ai Presidi il tempo necessario di riorganizzare la scuola secondo le caretteristiche socio-lavorative del proprio territorio.
ARS.Approvati in aula misure a sostegno attività produttive. Esonero pagamento suolo pubblico bar e ristoranti.
“Non possiamo chiedere denaro a chi non ha lavorato a causa dell'emergenza! Per questo motivo abbiamo appena approvato in Aula un emendamento che esonera il pagamento dei canoni demaniali, irrigui e di pascolo e l'esonero delle concessioni governative. E non solo, abbiamo varato una norma che obbliga i Comuni a non richiedere il pagamento del suolo pubblico ai bar, ristoranti ed alle attività turistiche, utilizzando il fondo perequativo, stanziato dalla Regione, per coprire le minori entrate. Ed ancora abbiamo pensato ai cittadini: le auto di piccola cilindrata non pagheranno il bollo; e verranno sospese le rate del mutuo stipulato per l'edilizia residenziale agevolata. Sono soddisfatta del lavoro svolto. È questa la giusta direzione per la ripresa. ” Lo ha dichiarato l' on. Giusi Savarino - diventera bellissima - L’esenzione del pagamento del suolo pubblico relativo al 2020 per bar, ristoranti e in genere le attività turistiche, approvata dall’Ars durante la Finanziaria sull’emergenza Coronavirus, è un concreto aiuto nei confronti di un settore in gravi difficoltà economiche.
Sicilia. Ok all'esenzione del bollo auto. Votato emendamento di Forza Italia.
E' ancora in discussione prima delle votazioni per ogni singolo articolo la manovra economica 2020 della Regione Sicilia. In questi minuti mentre scriviamo l'assemblea regionale presieduta da Gianfranco Miccichè è riunita. Intanto è stato positivamente votato in Aula l’emendamento presentato da Forza Italia e inserito nella Manovra in discussione a Palazzo dei Normanni per l'esenzione del bollo auto. Il Capogruppo di Forza Italia all’Ars, on. Tommaso Calderone, in una nota, scrive: “Avevamo chiesto come Gruppo di Forza Italia l’esenzione del pagamento del bollo auto su tutto il territorio regionale. Dopo aver superato lo scoglio in Commissione Bilancio, adesso anche l’Aula si è espressa favorevolmente. Di conseguenza, per le autovetture sino a 53 Kilowatt (kw) che siano di proprietà di soggetti che non superino i 15 mila euro annui di reddito familiare, non sarà più richiesto il pagamento della tassa automobilistica. Inoltre saranno esentate dal bollo anche le autovetture che indipendentemente dai Kilowatt hanno più di dieci anni di vita. Esentate anche le vetture di proprietà di Associazioni di volontariato e Onlus. Un risultato importante, che testimonia la sensibilità di Forza Italia sia per la classe imprenditoriale che per le fasce più deboli, specie in questo frangente storico”. ll provvedimento era stato già sostenuto dal gruppo M5S in commissione Bilancio. I deputati regionali Giovanni Di Caro, Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri hanno sintetizzato in un unico emendamento una serie di proposte che hanno dato il via alla norma, tra cui il requisito dell'immatricolazione prima del 2010. "In questo modo - commenta Di Caro - l'agevolazione è stata estesa anche a chi ha un'auto vecchia di 10 anni, e quindi è evidente che non possa permettersene una nuova e può beneficiare dell'esenzione del bollo".
Coronavirus. Commercio. Ci si prepara alla fase 2.
Quella del 4 maggio sarà una data che potrebbe rappresentare la ripartenza delle attività commerciali anche per la nostra città. Le disposizioni del Governo prima , confermate dall'ordinanza del Presidente della Regione Sicilia, prevedono l'autorizzazione a ristoranti, gelaterie, pasticcerie, bar e pub solo con asporto o consegna a domicilio,con l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali edi sostare nelle immediate vicinanze degli stessi, previa comunicazione al Prefetto. A tal proposito sono già diversi i bar , i ristoranti-pizzerie e le gelaterie che hanno comunicato nei social la possibilità di consegna a domicilio dei loro prodotti.Ma la novità consiste nella possibilità di ognuno di recarsi ad acquistare direttamente nel locale il cibo con il divieto però di consumare i prodotti all’interno dei locali e di "sostare nelle immediate vicinanze degli stessi." Su questo punto forse è meglio chiarire - a parer nostro - che sarebbe responsabile consumare il cibo acquistato nelle proprie abitazioni. Una boccata di ossigeno per bar,ristoranti - pizzerie e pub rimasti fino ad ora chiusi , che hanno subito un danno economico non indifferente causato dalla pandemia in atto di coronavirus.
Fase 2. Musumeci firma l'ordinanza in vigore dal 4 Maggio.Via libera seconde case,cimiteri e sport amatoriale.
Musumeci firma l'ordinanza sulla Fase 2. Una graduale riapertura che il presidente della Regione aveva preannunciato nei giorni scorsi. L'ordinanza, firmata oggi e in vigore dal 4 al 17 maggio, si muove all'interno delle linee guida fissate da Roma, anche se con qualche modifica.A cominciare dal permesso alle famiglie di potersi trasferire nelle seconde case, a patto che non facciano la spola con la principale abitazione, ma vi rimangano per la stagione. Disco verde anche per l'asporto ai ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar e pub, con il divieto di consumare nei locali e nelle adiacenze. Si può accedere al cimitero e acquistare fiori e piante. Un'attenzione, nell'ordinanza, anche verso gli animali da affezione per i quali sarà consentita la tolettatura. Novità pure per le società sportive che sono autorizzate a iniziare attività amatoriali di corsa, tennis, pesca, ciclismo, vela, golf ed equitazione. A tal proposito i rappresentanti legali delle strutture predette sono tenuti a: a)comunicare l’inizio delle attivitàal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale competente per territorio; b) dichiarare diessere nelle condizioni di garantire la sanificazione periodica degli spogliatoi e degli spazicomuni; c) autocertificare la sussistenza dei requisiti di rispetto delle regole precauzionali secondo la circolare che verrà emanata dall’Assessorato regionale della Salute entro 24 dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza Nei mezzi di trasporto pubblico urbano è consentito l'accesso ai passeggeri nella misura massima del 40%dei posti omologati e, comunque, garantendoil rispetto della distanza minima di un metro tra gli stessi. Lo spazio riservato al conducente del mezzo deve essere opportunamente delimitato.
Coronavirus. Stop alle 4 zone rosse siciliane.
Stop alle quattro zone rosse siciliane. Lo ha stabilito il presidente della Regione, Nello Musumeci, con una propria ordinanza che pone fine alle restrizioni speciali nelle quali sono rimasti, per oltre un mese, gli abitanti di Agira e Troina nell'Ennese, Salemi in provincia di Trapani e Villafrati nel Palermitano.
Si era arrivati alla 'chiusura' dopo una preoccupante crescita di contagi e al verificarsi di allarmanti decessi. Una misura drastica, adottata dopo avere sentito i quattro sindaci, che però ha consentito di contenere il contagio, pur causando non poche difficoltà fra la popolazione.
Si riaprono le porte dei quattro centri simbolo di questa grave epidemia anche se il governatore continua ad invitare gli abitanti "a rispettare le distanze interpersonali, a usare le mascherine anche fuori casa e non dimenticare che la battaglia non è vinta".
Da lunedì 4 maggio, quando entrerà in vigore il provvedimento, le comunità di Agira, Salemi, Troina e Villafrati osserveranno le stesse regole previste per l'emergenza in tutta l'Isola.
Scuola . Il PD Enna sollecita Sindaci e la Provincia a adottare nuovi modelli organizzativi .
In questi giorni si fa un gran parlare della cosiddetta fase 2 dell’epidemia da Covid-19 e degli interventi programmati dal Governo Nazionale per la riapertura di alcune attività a partire dal 4 maggio 2020. È stata scelta la strada della prudenza e della progressività al fine di evitare una ripresa del contagio.
Tra le attività che non riprenderanno vi sono quelle relative all’Istruzione. Su questo tema vogliamo oggi porre l’attenzione, visto che non abbiamo, al momento, sentito parlare concretamente di come si dovrebbe affrontare e a quali condizioni dovrebbe avvenire il rientro a scuola di studenti ed operatori.
Nella nostra provincia, l’apertura delle istituzioni scolastiche avvierebbe una mobilità di oltre 45.000 persone tra dirigenti scolastici, docenti, personale amministrativo, tecnico ed ausiliario ATA, studenti e genitori, rappresentando circa il 30% dell’intera popolazione residente.
Ogni giorno infatti circa 25.000 studenti dovrebbero raggiungere le 250 scuole distribuite il tutto il territorio provinciale dove li aspetterebbero circa 3.000 docenti e oltre 750 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Circa 17.000 genitori si sposterebbero per accompagnare i propri figli a scuola per poi riprenderli all’uscita. Un vero e proprio esercito che se non ben organizzato e messo in sicurezza potrebbe mettere a rischio l’immane sacrificio fatto per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19.
Tanti sono i problemi che vanno affrontati e su cui chiediamo agli Enti locali, all’Ufficio Scolastico Territoriale, ai Dirigenti scolastici e ai Direttori dei servizi generali e amministrativi di concentrare la loro attenzione sulle azioni necessarie per un ordinato e sicuro rientro.
Per contenere il rischio bisogna adottare nuovi modelli organizzativi e nuove misure di prevenzione e sicurezza attraverso rimodulazione degli spazi, postazioni e orari di lavoro, nonchè dell’articolazione delle lezioni e di tutti i processi educativi.
Il primo e più complesso tema sembra essere quello dell’edilizia scolastica e dell’adeguamento degli spazi che dovranno accogliere gli studenti e gli operatori nel pieno rispetto del distanziamento sociale.
È importante infatti che la ripresa avvenga senza classi troppo affollate, non si può pensare a settembre di tornare ad avere 25-30 ragazzi in aula. L'anno prossimo non sarà ordinario, non è l'anno giusto per fare diminuzioni di organico, così come si stava prospettando fino a 2 mesi fa: questo vorrebbe dire fare classi più numerose.
Nei nostri Comuni sappiamo che a volte gli studenti sono ospitati in spazi angusti, locali che oggi sarebbe inimmaginabile utilizzare come classi. Allora iniziamo a fare il punto della situazione, a pensarci per tempo e a prospettare diverse ipotesi di soluzione.
Lo Stato si deve fare carico di un aumento di organico per formare classi meno numerose, gli Enti locali, con l’aiuto finanziario dello Stato, devono preventivare i necessari adeguamenti edilizi, mentre il personale scolastico deve pensare all’attuazione di modi e tempi diversi di fare didattica, ipotizzando turni o divisione in gruppi degli studenti.
Evitiamo che la didattica dell’emergenza (definita didattica a distanza), a cui sono stati costretti a ricorrere docenti e studenti, assolutamente impreparati all’occorrenza, possa creare nuove barriere e nuove forme di isolamento sociale, con il rischio concreto di un forte aumento della povertà educativa, anticamera di una nuova forma di dispersione scolastica.
Nell’emergenza centinaia di migliaia di studenti non hanno accesso o accedono con notevole difficoltà alle varie forme di didattica utilizzate dalle scuole. In alcuni dei nostri Comuni, così come in tantissimi nel resto del Paese, manca un’adeguata rete di connessione a Internet e molti studenti fanno lezione attraverso i loro smartphone. Gli strumenti per la didattica a distanza non sono uguali per tutti e qualcuno sta rimanendo indietro.
Nella scuola, dove le relazioni umane e sociali hanno un ruolo fondamentale, certamente non surrogabili con la didattica a distanza, i docenti devono riappropriarsi della loro funzione centrale di pedagogisti e di educatori.
Di non secondaria importanza è l’applicazione delle misure di prevenzione raccomandate al fine di limitare la diffusione dell’infezione, dotando tutti i servizi igienici dell’occorrente necessario.
La presenza di termo scanner per la rilevazione della temperatura sarà necessaria e forse resa obbligatoria.
In ultimo, ma di certo non per importanza, bisogna ripensare al trasporto degli alunni con scuolabus o al trasferimento da un Comune all’altro degli studenti delle scuole superiori.
In attesa che a livello Nazionale vengano diramate delle linee guida comuni, credo che sia il caso che le Istituzioni locali e le aziende di trasporto interessate incomincino a parlare tra di loro per farci trovare pronti alla ripresa delle attività didattiche in presenza.