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Enna. Il cuore della Sicilia al collasso.Di Andrea Lodato
Per la rubrica "Opinioni" questa settimana pubblichiamo l'articolo di Andrea Lodato apparso sulle pagine del quotidiano "La Sicilia" il 10 maggio scorso.
ENNA - Se il termometro sullo stato di salute di questo territorio è quello direttamente legato alla presenza di turisti attratti dai siti archeologici e dai beni unici al mondo che abitano da queste parti, c’è poco da stare allegri. Nei mesi scorsi era montata la polemica sul crollo dei visitatori alla Venere di Morgantina, dove la statua fatta rientrare dal Paul Getty Museum, faceva registrare una media di 36 visitatori al giorno, un disastro, insomma.
Una desolazione, anzi, confermata indirettamente anche dalle recensioni di alcuni turisti americani che su un sito specializzato scrivevano in uno stentato italiano: “Eravamo noi e altri due italiani, semplicemente meraviglioso avere luogo antico tutti per noi. Il personale ci ha dato alcuni volantini alla porta, ma le indicazioni circa il sito sono state danneggiate dal sole e mai riparate o sostituite. Questo è stato triste come era la confusione di cani randagi nel sito. Il clou è stato sicuramente il teatro per noi e per la pacifica solitudine del luogo, ne vale sicuramente la pena una deviazione per visitare”.
La “pacifica solitudine del luogo” più che una suggestione supplementare è la maledizione consequenziale ad uno stato di pressoché totale rinuncia a qualunque miglioramento logistico ed infrastrutturale che avrebbe dovuto precedere, o quanto meno seguire, il ritorno della Venere e la riapertura della Villa del Casale. Invece nulla, nulla sulla Statale 288 che ricongiunge, dall’uscita di Aidone della statale 117 bis, il centro cittadino e il sito di Morgantina.
Ma se questo “nulla” è quello di cui parlano i reportage di chi registra l’immobilismo che sta progressivamente cancellando Venere e Villa con mosaici e che devia lontano i turisti che non sempre hanno tutto ‘sto tempo da investire per arrivare sin qui, il vero nulla totale è quello infrastrutturale che investe tutta una provincia, che la penalizza, che sta finendo di distruggerla. Se la dotazione infrastrutturale di strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti fotografa anche una economia e ne testimonia la vivacità e le dinamiche, beh Enna è dentro un burrone.
Spiega Alfredo Schilirò, segretario generale ennese della Fillea Cgil: “La dotazione stradale, al di là degli indicatori, è estremamente carente perché non permette, di fatto, collegamenti fluidi con la provincia catanese e le altre province e località importanti. La rete autostradale in pratica si limita al tratto che collega Palermo a Catania (circa 75 km) e che, peraltro, lambisce solamente il capoluogo della provincia. Di fatto, autostrade, strade statali e strade regionali rappresentano solo il 22.6% dell’intera rete viaria. Il 31.8% sono strade provinciali e oltre il 45% strade comunali e vicinali di difficile percorrenza”. Senza porti, ovviamente, con l’aeroporto più vicino a Catania, la ferrovia corre, si fa per dire, su un solo binario.
Aggiunge Scilirò: “I maggiori gap si riscontrano nella nostra provincia nella carenza della rete ferroviaria (limitata a 50 km) caratterizzata dal binario unico e con forti deficit qualitativi, tanto da avere assunto un ruolo di assoluta marginalità sia per il traffico passeggeri che per quello merci; nella dotazione stradale, se non per estensione certamente per caratteristiche e manutenzione, necessitante di collegamenti strategici e di aree attrezzate alla sosta e direi anche nelle carenze della rete di distribuzione delle acque in special modo irrigue, con gravi ripercussioni sull’approvvigionamento in particolare nel periodo estivo”.
Questo il quadro iniziale, che si sperava potesse registrare un’inversione di tendenza con i massicci investimenti sulla strada Nord-Sud, quella che dovrebbe collegare Santo Stefano di Camastra a Gela, passando, dunque, per tutto il cuore della provincia ennese. Ma la situazione, come abbiamo raccontato ieri, è molto incerta. Lavora solo l’impresa catanese Tecnis-Cogip nel lotto Mistretta- Nicosia. Lavori fermi sul secondo lotto con l’impresa Sigenco che è in concordato preventivo in Tribunale, ma, soprattutto, spariti i 490 milioni che sarebbero dovuti servire per il terzo e quarto lotto. La Regione sta rimodulando quelle risorse, qua sentono puzza di soldi dirottati altrove. Mentre l’economia soffoca.
“Che cosa succede qui – spiega il presidente provinciale di Confcommercio, Maurizio Prestifilippo – è molto chiaro: aspettiamo, intanto, di capire che cosa accadrà con la chiusura delle province, per cui centri importanti come Pietraperzia e Barrafranca potrebbero passare a Caltanissetta. Nel frattempo c’è un deserto crescente nell’area del Dittaino che doveva essere l’area industriale e commerciale proiettata nel futuro e le imprese crollano una dietro l’altra. Abbiamo chiesto per mesi un incontro al governatore Crocetta. Quando ci ha ricevuti, ci ha ascoltato per cinque minuti, non ci ha detto niente di niente e arrivederci “.
Crollano le piccole e medie imprese, barcolla il commercio, l’Università con i suoi studenti non può portare più movimento all’economia di quanto non ne abbia già portato. Si sarebbe dovuto puntare sul turismo. “Ma con il problema delle strade impraticabili - conferma Prestifilippo – temiamo che anche la Venere farà la fine di Bronzi di Riace: tanto entusiasmo all’inizio, poi sono stati dimenticati. E qui dopo pochi mesi i numeri dei visitatori fanno già temere che siamo all’anticamera dell’abbandono “.
Insomma c’è un motivo per cui questa provincia vanta una lunga serie di primati negativi a livello nazionale, nonostante potenzialità ne abbia, il coraggio non manchi: “Ma non basta - chiude Prestifilippo - perché tutto ciò andrebbe politicamente sostenuto con progetti di sviluppo, pensando un po’ anche a media e lunga scadenza. Invece per Enna l’impegno della politica sembra davvero essersi congelato”.
L'Etna anti Unesco tra rifiuti e furbetti
ZAFFERANA ETNEA (CATANIA) - All’ingresso del sentiero non c’è un cartello turistico degno di questo nome. Ma l’autista del fuoristrada 4x4 conosce benissimo la strada: la prima a destra, dopo quel cumulo d’immondizia con vista (e puzza) mozzafiato. Con a bordo cinque turisti, solca sicuro la strada scoscesa del Pietracannone - in piena zona A del Parco dell’Etna, la più “protetta” - e accompagna la comitiva fin dove si può abbracciare la Valle del Bove con lo sguardo.
I turisti ripagano l’estasi con un paio di “cinquantoni” sull’unghia; la guida abusiva li agguanta e si allontana sgommando. Etna, versante nord; ieri mattina, ore 9,40. A un mese esatto dall’inizio della 37ª sessione del Comitato del patrimonio mondiale (dal 13 al 27 giugno a Phnom Penh, in Cambogia) abbiamo scoperto che tra il Vulcano e l’Unesco il vero ostacolo non saranno le 180 delegazioni pronte a spulciare il dossier per la World heritage list.
Ma i primi nemici siamo noi. Quelli che non rispettano i divieti, quelli che fanno i picnic con vuoti a perdere, quelli che “sfregiano” il futuro patrimonio dell’Umanità con disumana nonchalance. Ed proprio questo l’elemento di maggior preoccupazione, non tanto per un traguardo ormai scontato, quanto per i rigorosi controlli a cui l’Etna sarà sottoposto nei prossimi anni.
Agricoltura e campi eolici
Il sequestro del parco eolico Giunchetto nel territorio del comune di Nicosia disposto dalla magistratura e le iniziative promosse dal comitato civico “No biomassa” contrario alla realizzazione dell’impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica da biomassa in contrada Serro Croce nel territorio del comune di Troina, suscitano molto interesse e fanno sorgere molte domande nell’opinione pubblica. Una delle domande, che ricorre spesso nelle discussioni su quest’argomento, riguarda i motivi per i quali il territorio dell’Ennese, ed in particolare della zona nord a ridosso del versante meridionale dei Nebrodi, sia scelto dalle imprese del settore delle energie rinnovabili per installare parchi eolici, campi fotovoltaici e centrali a biomassa. Gli incentivi finanziari previsti in misura consistente dalle leggi dello Stato italiano per questo tipo di impianti, sono una delle ragioni che spiegano quest’interesse dell’imprese del settore delle energie rinnovabili per il territorio ennese. Ma non c’è solo l’interesse di queste imprese agli incentivi finanziari. Il territorio ennese è una tipica area interna del mezzogiorno d’Italia in grande ritardo di sviluppo economico. Nonostante tutti i tentativi messi in atto negli ultimi 20 anni, con la legge 488, i patti territoriali, i progetti integrarti di sviluppo ed il programmi comunitari di sviluppo rurale Leader, non ci sono stati processi di sviluppo economico che sono decollati.
Regalbuto."E' ora di piantarla"
Sono stati riaperti i termini per la campagna denominata “E' ora di piantarla” per la riqualificazione e la valorizzazione delle aree a verde comunali che verranno affidate con accordi triennali a cittadini e/o aziende che intendono proporsi come sponsor per le attività di manutenzione o nuova sistemazione di aree comunali.Voluto fortemente dall'assessore al verde pubblico Domenico Romano, sono state precedentemente individuate delle aree a verde pubblico del vigente strumento urbanistico. Una di queste aree (proprio a ridosso del centro storico) è già stata assegnata, mentre per le altre c'è la possibilità di presentare entro il 30 giugno prossimo apposita istanza, presso l'ufficio protocollo del comune, indicando: l'area interessata con eventuale disegno planimetrico e gli interventi proposti di manutenzione o nuova sistemazione del verde. Le proposte di concessione potranno nel dettaglio riguardare i seguenti interventi: la manutenzione dell'area; la pulizia e la rimozione dei rifiuti; la potatura delle specie arboree presenti con la relativa irrigazione; l'eventuale piantumazione di nuove essenze. Alle imprese concessionarie verrà consentito, previa autorizzazione comunale di installare sull'area oggetto dell'intervento dei pannelli pubblicitari in legno destinati alla promozione della propria attività. “Le aree a verde che saranno concesse – spiega l'assessore Romano – manterranno le funzioni ad uso pubblico, in base alla destinazione urbanistica. Vorrei evidenziare, inoltre, il grande valore che assume il nostro patrimonio del verde e l’importanza delle funzioni di tutela ambientale che esso svolge in ambito urbano. Tale progetto servirà a migliorare l’estetica e l’immagine di Regalbuto, consentendo la salvaguardia e la valorizzazione di parte del patrimonio verde pubblico, delle aree gioco con una riduzione degli oneri attualmente a carico dell’amministrazione comunale”.
13. I Cognomi di Regalbuto, Catenanuova, Centuripe . Rubrica settimanale curata da Francesco Miranda
Come è stato detto la settimana scorsa, particolare attenzione meritano i cognomi contenenti un numero (cardinale o ordinale): alcuni sono usati da soli (Chinnici, Venticinque, Secondo, Di Primo), altri sono accompagnati da un sostantivo. Questa settimana ci occupiamo dei cognomi composti da numeri e sostantivi: Trecarichi, Quattrocchi, Centamore, Settembrini.
Treccarichi – Trecarichi
Trecarichi è diffuso in 42 comuni di varie regioni italiane: Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria; con piccoli nuclei si trova anche in Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Calabria, Sardegna. In Sicilia è presente nelle province di Catania (7 comuni, fra cui Catania, Mirabella Imbaccari, Misterbianco), Enna (Regalbuto, Catenanuova, Troina, Leonforte), Messina, Siracusa.
Treccarichi è diffuso in circa 50 comuni delle stesse regioni sopra elencate, con l'aggiunta di Trentino Alto-Adige, Veneto, Puglia. In Sicilia è presente nelle province di Catania (11 comuni fra cui Catania, Belpasso, Castel di Judica), Enna (Troina, Leonforte, Regalbuto, Nissoria, Enna, Assoro, Cerami), Messina (Cesarò, San Teodoro, ecc.), Palermo, Siracusa.
Molto probabilmente i due cognomi sono modificazioni dialettali del più noto cognome Tricarico che ha nuclei originari in Puglia e in Basilicata e che dovrebbe derivare dal toponimo "Tricarico", comune in provincia di Matera.
Tracce storiche e personaggi - Tricarico ha un ceppo secondario nel napoletano risalente probabilmente al 1300, periodo in cui la Basilicata era coinvolta nelle lotte di successione al trono di Napoli.
La famigerata "tabella H".
PALERMO - “Una fiera dell'ipocrisia”. Antonello Cracolici è andato dritto al sodo. Il tema? Il solito, degli ultimi giorni: la famigerata Tabella h. Cassata dal Commissario, pare, tra i brindisi degli stessi deputati che l'hanno approvata e che oggi (o ieri) hanno ripetutamente assicurato che “quella tabella fa schifo”.
Una fiera delle ipocrisie, appunto, l'ha definita l'ex capogruppo del Pd. Che ha dipinto un'immagine dell'Assemblea popolata da una fauna insolita: “In occasione del voto di quell'articolo ho visto alcuni 'favorevoli silenti' e qualche 'contrario apparente'”. Al di là dei participi, e della descrizione immaginifica, resta il “nodo”: in tanti, oggi, dicono di essere contrari a quella suddivisione dei contributi. Di esserlo stati fin dal primo momento, in alcuni casi. Tanti, forse troppi. Visto che, alla fine, l'emendamento che aggiungeva l'elenco degli enti a un articolo del governo che prevedeva solo un fondo da 25 milioni, è stato approvato. Con 47 voti favorevoli, e appena 21 contrari e 3 astenuti. Numeri sorprendenti. Già, perché oggi sono davvero tutti contro la Tabella H.
E' contrario ad esempio, il governo. Rosario Crocetta in primis. Che di quella tabella ha detto tutto il peggio possibile fin dai giorni immediatamente successivi al suo insediamento. E che ha scaricato sui deputati la responsabilità dell'approvazione. Già, i deputati. Ma quali? Durante i giorni dell'esame della Finanziaria, lo ricordiamo, il governatore ebbe uno scontro durissimo con Pd e Udc, “rei” di non aver saputo gestire i propri deputati in occasione della discussa approvazione delle assunzioni di 30 vigili a Messina (altra norma, non a caso, bocciata da Aronica). Insomma, il presidente si è detto contrario, contrarissimo a quella tabella. Così come i componenti del suo gruppo: “Il Megafono-Lista Crocetta”. Che, oggi, su Live Sicilia, ribadiscono la propria distanza da quell'elenco attraverso le parole di Antonio Malafarina: “Vorrei ricordare quanto da me dichiarato in aula circa la tabella H da cui mi sono dissociato”. Una tabella che Malafarina definisce “disgraziata”. E sulla quale non ammette “speculazioni politiche di bassa lega che tentano di coinvolgere il Megafono e che trovano ostacoli insuperabili nella realtà dei fatti". Già, la realtà dei fatti. Che, a volerla davvero trovare, è persino semplice da reperire.
Regalbuto in "Prima" Vera
Da oggi prendono il via le iniziative per il mese di maggio, promosse dall’Amministrazione comunale di Regalbuto in collaborazione conla Pro Loco di Regalbuto e di diverse associazioni motoristiche dal titolo “Regalbuto in “prima”vera” .Dall’appuntamento di giorno 12 Maggio dei centauri che partecipano al “LagoXLago – 2013″, raduno motociclistico che vedrà come tappa conclusiva Regalbuto ed il Lago Pozzillo, si passa al 1° raduno di 500 Città di Regalbuto di giorno 19 Maggio con la partecipazione di un classico pezzo italiano in tutte le sue forme, per finire con un Offroad nei giorni 25 e26 Maggio,manifestazione regionale che coinvolgerà gli amanti dei Fuoristrada provenienti da tutta la Sicilia i quali si sono dati appuntamento a Regalbuto per il “1° Sicily Fest 4X4”. “Questa triade di attività motoristiche – dichiara il Sindaco Francesco Bivona – nel pieno rispetto della natura, consentiranno di insistere nella promozione dei nostri territori con azioni sempre concentrate alla sviluppo turistico di un territorio, sul quale bisogna continuare ad investire idee e passione. Dalle precedenti attività promosse negli ultimi giorni dalla Pro Loco si prosegue quindi – conclude il Sindaco Bivona – con un mese all’insegna della spettacolo per approdare al mese di Giugno con il marchio della natura”
Regalbuto. Gli sportivi chiamati ad un corso sull'uso del defibrillatore
L’amministrazione comunale di Regalbuto ha organizzato per il 15 maggio prossimo alle ore 15,30 nella sala convegni “Peppino Impastato” un corso di formazione indirizzato alle società sportive che partecipano ai campionati federali.Il corso mira all’uso del defibrillatore che di recente la stessa amministrazione comunale ha voluto donare alle società sportive di Regalbuto. Il corso sarà tenuto dal dott.Di Fabrizio ,medico del 118, e alla fine sarà rilasciato ai partecipanti un attestato.Nell’invito rivolto ai presidenti delle società l’assessore allo sport chiede di individuare due tesserati da avviare all’uso del defibrillatore da comunicare al responsabile dell’ufficio amministrativo del comune di Regalbuto.
"Accoglienza e semplificazione". Il sindaco parla dei progetti per lo sviluppo turistico della citta'.
Il fatto che nella giornata dell’1 maggio sulle rive del lago Pozzillo a Regalbuto si sono registrate circa 10 mila presenze e che i privati hanno iniziato a investire sul “lago” , ha fatto rinascere la voglia di ridiscutere di progetti per il turismo. Digerita da tutti la mancata realizzazione del parco tematico è il sindaco di Regalbuto Francesco Bivona a intervenire sull’argomento mettendolo sul tavolo per modellare una nuova progettualità. “È necessario coniugare insieme i concetti di territorio e turismo per riuscire a sviluppare un ruolo importante nel tessuto economico del nostro Comune – ci ha dichiarato -. In un momento di crisi economica dilagante non si può guardare indietro, ma è necessario, con maggior senso di fiducia, guardare avanti, guardare al futuro, al di là del nostro naso. Puntare quindi, anche, sul turismo come una possibile soluzione per una ripresa economica e sbocco occupazionale di molte professionalità locali.” L’accoglienza è forse il fattore più determinante per l’intera città e non si possono generare flussi turistici senza il coinvolgimento di tutti.
1 maggio al Lago Pozzillo
Tutto esaurito. Il primo maggio tra le rive del lago Pozzillo a Regalbuto ha fatto registrare numerose presenze di villeggianti che hanno affollato i boschetti di eucaliptus del piano Arena. Impossibile trovare parcheggi nell'ampio spazio del campo sportivo della cittadella dello sport, l'isola pedonale ha fatto il resto perchè la gente ha potuto disporre degli spazi lacustri senza rumori molesti di auto e moto che negli anni passati disturbavano coloro che erano alla ricerca di un giorno di relax. Fin dalle prime ore del mattino,come non si vedeva da tempo,il serpentone di auto provenienti per lo più dalla provincia di Enna,Catania e dintorni metteva a dura prova i vigili urbani i quali erano disposti in maniera tale da evitare ingorghi. Ad accogliere i villeggianti c'era il magnifico scenario del Pozzillo che in questa stagione e con la piena fornisce un colpo d'occhio di rara bellezza, gli impianti sportivi della cittadella dello sport e in nuovo "parco avventura" oltre,naturalmente, al senso di ospitalità e alla cucina dei due ristoranti a ridosso del lago. Tutto è filato liscio per l'intera giornata e la sicurezza non è mai stata messa in discussione perchè il servizio d'ordine ha svolto come di consueto un compito importante. Il Pozzillo dunque ritorna ad essere meta preferita di quanti amano la natura e le giornate all'aria aperta. Da quando l'amministrazione comunale ha deciso di chiudere l'accesso nella zona del timpone e medico e piano arena,la natura pian piano sta recuperando l'habitat e dunque il lago si ripropone punto di partenza per stimolare investimenti che si traducono in flussi turistici e opportunità di lavoro. Il nuovo parco avventura immerso in un angolo verde del piano arena è un esempio che potrà essere seguito da altre iniziative quali un area attrezzata per il campeggio e percorsi naturalistici per la pratica sportiva e il birdwatching. L'unica pecca forse il fatto che nonostante i cassonetti della raccolta dell'immondizia c'è ancora qualcuno che non rispetta il divieto di lasciare in giro i sacchetti di plastica pieni dei resti del pranzo.