Articoli filtrati per data: Gennaio 2025

Giovedì, 14 Luglio 2022 14:15

Crisi Governo.Draghi al Quirinale.

Via libera dell’aula del Senato alla fiducia sul decreto Aiuti. Il provvedimento passa con 172 sì e 39 no. I senatori del Movimento 5 Stelle, come annunciato ieri dopo il Consiglio Nazionale, non hanno partecipato al voto.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, mentre a Palazzo Madama si votava il dl Aiuti, ha lasciato Palazzo Chigi e si è recato al Quirinale. Il premier presumibilmente dirà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella quali sono ora le prospettive per il suo Governo dopo il voto sulla fiducia al decreto aiuti in Senato senza i senatori pentastellati.

Pubblicato in politica

Rifiuti, crisi finanziaria degli enti locali e dignità istituzionale degli amministratori locali: questi i temi
principali affrontati dai sindaci siciliani nel corso di una serie di incontri in videoconferenza che si stanno 
svolgendo in questi giorni.
Dell’emergenza rifiuti si è già parlato nel corso del primo tavolo tecnico composto da una delegazione di 
sindaci che si è confrontata per analizzare la difficile situazione sanitaria e ambientale determinatasi, a causa dell’eccessivo accumulo di rifiuti indifferenziati, in molti comuni dell’Isola.
In queste ultime settimane, infatti, si sono registrati, anche in considerazione del caldo estivo, seri problemi 
igienico-sanitari, micro-discariche nei centri urbani e nelle strade provinciali e statali, problemi alla 
circolazione. 
Dal confronto è emersa la necessità di valutare le proposte relative a superare l’emergenza igienico-sanitaria 
ed ambientale anche attraverso un’azione più decisa su programmazione e realizzazione di nuovi impianti, 
anche in considerazione delle gravi ricadute che questa emergenza ha, oltre che per la tutela dell’ambiente, 
dell’economia e della coesione sociale, sul sistema finanziario dei comuni e sulla gestione del personale 
spesso inadeguato a fronteggiare tali situazioni.
In riferimento alle criticità finanziarie dei Comuni siciliani, poi, nel corso dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio, 
è stato ribadito che siamo di fronte a problematiche di carattere strutturale che coinvolgono l’intero sistema 
delle autonomie locali. 
Partendo dall’analisi dei fattori di debolezza del sistema degli enti locali dell’Isola, quali la limitata capacità 
fiscale e le difficoltà del sistema di riscossione, sono stati affrontati i nodi problematici dell’applicazione in 
Sicilia delle norme sul bilancio armonizzato con particolare riferimento ai temi del sistema di accantonamenti
del FCDE ( Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) e del FGDC (Fondo di Garanzia per i Debiti Commerciali) e le 
ripercussioni sulle capacità assunzionali degli enti. Sono stati, inoltre, evidenziati anche gli ulteriori limiti 
della normativa nazionale per far fronte alle crisi finanziarie (dissesto e predissesto) e l’impossibilità per la 
stragrande maggioranza degli enti dell’Isola di superare la condizione di sofferenza finanziaria con le sole 
risorse proprie. È stata poi sottolineata la necessità di ripartire e sviluppare il percorso che ha portato nel 
2021 all’assegnazione di 150 milioni (art.16-commi da 8 bis a 8 – sexies, del Collegato fiscale) come 
riconoscimento dello stato di crisi strutturale dei Comuni siciliani. 

COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale ANCI Sicilia
Pubblicato in Dal Territorio
È diminuito in modo consistente il numero dei siciliani che, negli ultimi due anni, si è rivolto a strutture sanitarie fuori regione per ricevere prestazioni di ogni livello. Lo rivela l’Analisi della mobilità passiva ospedaliera 2021, realizzata da Kpmg e presentata questa mattina a Palermo dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Presente anche il direttore del dipartimento della Pianificazione strategica dell'assessorato, Mario La Rocca.
 
Lo studio, mettendo a confronto principalmente l’ultimo periodo pre-pandemico (2019) e il 2021 - non tenendo conto del “fermo” del 2020 - ha evidenziato che i cittadini residenti nelle nove province siciliane hanno preferito rimanere nel proprio territorio. Non solo per i trattamenti più semplici ma, in controtendenza con il passato, anche per ricevere cure di alta complessità. 

Nel complesso il valore di tutte le prestazioni sanitarie (r
icoveri ordinari e day hospital, specialistica ambulatoriale, somministrazione diretta di farmaci, farmaceutica, medicina di base, trasporti con ambulanza o elisoccorso, cure termali) rese a cittadini siciliani da strutture fuori regione nel 2021 ha avuto un valore economico di 237,4 milioni di euro, contro i 293,8 milioni del 2019, segnando una riduzione di oltre 56 milioni di euro.   
 
In particolar modo, il report analizza la macro-categoria dei ricoveri ospedalieri e day hospital. Per questi, che costituiscono il 66% della mobilità sanitaria passiva e il 7,8% del valore totale dell'assistenza ospedaliera ai cittadini siciliani, il dato è significativo: nel 2021, in totale, sono stati 33.793 i ricoveri fuori regione per un valore complessivo di 157 milioni e 432 mila euro. Nel 2019, erano stati 45.756 per un ammontare di 207 milioni 202 mila euro. Una differenza di più di 50 milioni di euro che, invece di confluire nelle strutture pubbliche e private delle altre regioni, sono rimasti in Sicilia. Per le riabilitazioni si passa dai 3.009 casi del 2019, per un valore di più di 18 milioni di euro, ai 1.759 del 2021, per un valore di circa 12 milioni di euro: sono quindi circa 6 i milioni di euro che rimangono nel circuito della sanità siciliana. 

«Offrire ai siciliani un servizio sanitario efficiente - commenta il presidente della Regione Nello Musumeci - è il chiodo fisso che ci accompagna da cinque anni. La netta riduzione del ricorso alle cure fuori dalla nostra regione è un primo segnale confortante, anche se va preso in considerazione l'impatto del Covid. Stiamo investendo oltre un miliardo di euro, in tutta l'Isola, per realizzare nuove e moderne strutture, adeguare reparti ospedalieri, potenziare i Pronto soccorso, acquistare moderne attrezzature mediche e dare ai nostri concittadini un'assistenza che non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane. Un percorso difficile, certo, ma ormai avviato e che intendiamo portare avanti».
 
«I dati dell'Analisi di Kpmg - spiega l’assessore alla Salute Ruggero Razza - sono molto positivi, senza dubbio i numeri dimostrano che non siamo al livello di quattro anni fa e che dobbiamo proseguire su questa strada senza cullarci sui risultati raggiunti, ma non possiamo ancora dire di essere del tutto soddisfatti. Se i siciliani sono tornati ad avere fiducia nei confronti della Sanità siciliana, il nostro sforzo deve essere doppio: ancora oggi le liste d’attesa sono lunghe e con tempi in qualche caso inaccettabili. La qualità assistenziale, inoltre, deve essere la stessa in tutte le nove province dell'Isola. Continuiamo a lavorare per raggiungere questi obiettivi». 
 
La diminuzione del ricorso ai ricoveri nelle strutture sanitarie fuori Sicilia è ben visibile analizzando i flussi di mobilità verso le altre regioni. I siciliani che sceglievano di curarsi in Lombardia, nel 2019 erano più di 15mila, mentre nel 2021 passano a 9.700, con una spesa regionale che scende da 80 a 50 milioni di euro. In Emilia passiamo da 30 milioni di euro a 25, in Veneto da 22 milioni a 18, nel Lazio da 15 a 13, in Toscana da 13 a 10 e in Piemonte, infine, da 11 a 9. Si tratta, in prevalenza, di ricoveri per situazioni acute (31.845 casi, il 94% del totale), per riabilitazione (1.759, il 5%) o lungodegenza (189, l’1 %).
 
Per quanto riguarda la divisione delle singole province, nel 2021 si rivolgono meno agli ospedali di altre regioni i residenti nelle province di Palermo (il 5%) e di Catania (5%). Seguono Siracusa (6%), Enna (6%), Ragusa (8%), Caltanissetta (8%), Messina (8%). Le province in cui si va di più a farsi curare fuori sono quelle di Agrigento (9%) e Trapani (11%). Inoltre, anche nei singoli territori il trend dei dati rivela una riduzione della spesa per i ricoveri extraregione rispetto al 2019. A Palermo passa dai 37, 7 milioni di euro del 2019 ai 29,2 del 2021; a Catania da 34,9 a 26,2; a Messina da 31, 6 a 24,5; a Trapani da 25,7 a 19,9; a Siracusa da 22,8 a 11,9; a Enna da 6,5 a 4,9; a Caltanissetta da 13,7 a 10,7; ad Agrigento da 22,6 a 18,4. In controtendenza Ragusa, dove il valore delle prestazioni nel 2021 è stato di 11,4 milioni contro i 9,2 del 2019.
 

DOCUMENTI: scarica da questo link il Report completo con tutti i dati su scala regionale e per singola provincia 
Pubblicato in Prima Pagina

In scena il nuovo spettacolo di Eduardo Saitta dal titolo "Il Piacere è tutto mio" che approda anche a Regalbuto il prossimo 29 luglio al Chiostro degli Agostiniani. .
L'artista reduce dai successi televisivi di Insieme su Antenna Sicilia, racconta con il suo tipico accento catanese, la vita del siciliano medio, che arrampicandosi sugli specchi  sbarca il lunario.
La riapertura delle sale teatrali a pieno regime segna un momento storico importante, la cosiddetta "ripartenza" e Eduardo Saitta ne "Il piacere è tutto mio" racconta alla sua maniera come il siciliano ha vissuto questi ultimi due anni. 
Uno spettacolo che gira ai massimi livelli della comicità che, passando anche per qualche immagine raccolta in giro per la nostra bella isola, coinvolgerà il pubblico ininterrottamente per 90 minuti.  

Pubblicato in cultura e spettacoli

Si discute se il "liberi tutti" sia stato un errore e soprattutto se era necessario mantenere obbligatorie le mascherine nei luoghi di lavoro. Di fronte alla voglia di tutti noi di godere finalmente di una estate senza vincoli , purtroppo le notizie sul lento ma progressivo aumento dei casi di covid sta mettendo in allarme gli scienziati e quanti temono in un ritorno delle restrizioni. Ad intervenire su Askanews è il prof. Silvio Garattini presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. “Non conosciamo ancora questo virus. La variante è cambiata, l’infettività è alta nonostante sia arrivato il grande caldo, spiazzandoci. E questa incapacità di prevedere la pandemia porta a due previsioni: vaccinare il mondo, perché solo così si evita la proliferazione di varianti, e tornare a usare le regole di prevenzione che la gente non usa più. I gel disinfettanti sono ovunque, le mascherine invece non si vedono più. Così si torna a grandi, pericolosi, numeri”. “Avremmo dovuto mantenere le Ffp2 obbligatorie nei luoghi di lavoro – ha aggiunto Garattini – ed evitare queste grandi riunioni di migliaia di persone. Concerti, partite, eventi: così il virus va a nozze, circola rapidamente e muta moltiplicandosi. Sono stati commessi errori enormi: il rompete le righe in modo prematuro non è stato utile, ma dannoso”. 

 

 

 

 

Pubblicato in Prima Pagina

Nei duri combattimenti di fine luglio, inizio agosto 1943 per la difesa di Regalbuto e Centuripe, piccoli centri della provincia di Enna, si distinse un giovane sottufficiale della provincia di Milano, in forza al 34° reggimento fanteria della divisione Aosta. Il suo nome era Giovanni Cattaneo, sergente che insieme ai suoi valorosi commilitoni impegnò pesantemente le truppe alleate che solo il 2 agosto riusciranno ad avere ragione di quelle posizioni e proseguire l’avanzata verso Messina.

Alla sua memoria verrà concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Comandante di una squadra mitraglieri, attaccata da soverchianti forze avversarie e sotto l’infuriare del fuoco nemico tenne impavidamente il suo posto. Con l’esempio della sua calma e con la fermezza del suo coraggio spronò i suoi uomini alla strenua resistenza tenendo il nemico in scacco per oltre tre ore. Caduti i serventi dell’arma, continuò personalmente a far fuoco costringendo l’avversario a rinunciare all’attacco ed a ripiegare. Ferito due volte, non abbandonò il suo posto riuscendo a sparare ancora alcune raffiche, sinché colpito in pieno da una granata cadde al suo posto di combattimento consacrando con l’estremo sacrificio la sua mirabile tenacia e la sua eccezionale tempra di soldato»

Regalbuto, 31 luglio 1943.

Come recita la motivazione della medaglia d’oro al Valor Militare, siamo nel luglio 1943 durante la campagna di Sicilia, qui le forze alleate sono all’attacco delle residue forze italo-tedesche che, difendono l’ultimo lembo di isola ancora in loro mano.  I fatti riguardanti il post odierno si svolgono a Regalbuto piccolo centro posto nella provincia di Enna.

IL 27 luglio, l’ordine delle operazioni della Divisione “Hermann Göring” conteneva istruzioni dettagliate per mantenere il piccolo centro di Regalbuto che insieme a Centuripe formavano la linea più avanzata della difesa di Adrano, posizione chiave nella linea dell’Etna, praticamente l’ultimo baluardo a difesa di Messina.

Regalbuto era l’estrema linea occidentale di difesa che dalla costa si estendeva fino ad Acireale e il Generale germanico, Paul Conrath, considerava questo fianco, il destro, il punto critico della sua linea di difesa. Qui fin dal 29 luglio sono schierati di presidio consistenti reparti germanici che comprendono un reggimento della divisione “Sizilien” e reparti di paracadutisti della “Hermann Göring”. Con loro i resti di alcuni gruppi di artiglieria delle divisione “Livorno” e “Aosta”.

Il 30 le truppe canadesi e la 231ª Brigata “Malta” sferrano l’attacco, ma incontrano un accanita resistenza. Italiani e Tedeschi abbarbicati tra le macerie degli edifici e gli speroni rocciosi si difendono, ma è una lotta impari. Anche qui, come successo a Gela e in generale in tutte le occasioni in cui le truppe alleate dovettero segnare il passo, intervengono bombardieri e caccia “Spitfire” che tormentano e sconvolgono gli obiettivi a terra, a farne e spese, purtroppo, anche molti civili.

Durante i combattimenti, che termineranno il 2 agosto, si distingue fra gli altri e perde la vita Giovanni Cattaneo, un giovane sottufficiale della provincia di Milano, sergente del 34° reggimento della divisione Livorno. Alla fine dei sanguinosi scontri in cui Cattaneo e i commilitoni sono pesantemente impegnati, le truppe Alleate riusciranno ad entrare a Regalbuto, e a proseguire l’avanzata verso Messina. Arriviamo finalmente alla biografia del protagonista del nostro post odierno, il sergente Giovanni Cattaneo.

Nato a Magenta, in provincia di Milano, nel 1916, Giovanni Cattaneo venne arruolato nel Regio Esercito nel 1939 e, con lo scoppio della Seconda guerra mondiale egli viene inquadrato nel 34º reggimento di fanteria della divisione “Livorno” col grado di sergente, reparto nelle cui file, il sottufficiale militerà per tutta la durata del conflitto.

Destinato alle operazioni in Sicilia, Cattaneo combatte dal 29 luglio, come riporta la motivazione della medaglia, per la difesa della cittadina di Regalbuto. Postosi in prima linea, il giovane sottufficiale milanese continua a fare fuoco con gli uomini che gli sono rimasti costringendo gli avversari a rinunciare all’attacco definitivo per ben due volte, salvo poi venire egli stesso colpito dallo scoppio di una granata e morire sul colpo.

Per questo gesto eroico, gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria ed il paese natio gli ha dedicato una via dove, ancora oggi campeggia un suo busto commemorativo. La salma, riportata nel paese natale, riposa oggi nel camposanto dello stesso Comune. Prima di chiudere il nostro post, ricordiamo che saranno più di 4000 i soldati italiani caduti nel fronteggiare lo sbarco Alleato in Sicilia, nella convinzione di compiere il proprio dovere, difendendo i sacri confini della Patria.

https://italianiinguerra.wordpress.com/2021/07/31/31-luglio-1943-giovanni-cattaneo-medaglia-doro-per-la-difesa-di-regalbuto/

 

Pubblicato in Prima Pagina
Dopo "Agata", ecco "Barbara". Entra in servizio anche il secondo dei dieci moderni treni per la metropolitana di Catania, il cui acquisto è stato finanziato dalla Regione Siciliana con i fondi europei. Questa mattina il primo viaggio del nuovo convoglio, intitolato alla santa protettrice dei minatori, sulla tratta Stesicoro-Giovanni XXIII, dove lo scorso 1* aprile aveva debuttato anche l'elettrotreno intitolato alla patrona di Catania. 
 
«La metro di Catania sta riuscendo a coniugare lo sviluppo costante dell’infrastruttura al rinnovo del materiale rotabile, obiettivi della "cura del ferro" attuata dal governo Musumeci in Sicilia», sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, intervenuto al viaggio inaugurale di "Barbara". Presenti anche il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, il commissario e il direttore di Fce, Virginio Di Giambattista e Salvo Fiore, gli assessori comunali all'Urbanistica e alla Mobilità, Enrico Trantino e Pippo Arcidiacono.

«In questi anni - aggiunge Falcone - la Regione, grazie a diversi ingenti finanziamenti, è divenuta motore della crescita di Fce con benefici concreti per la mobilità del capoluogo etneo. Dopo "Agata", "Barbara" e il terzo treno già arrivato in città, proseguiranno le consegne dei nuovi convogli con la cadenza di un mese e mezzo circa fra l’uno e l’altro. Entro l’anno la metro di Catania potrà contare su una flotta di treni tutti nuovi di zecca, un rinnovamento che viene già apprezzato ogni giorno da migliaia di utenti». 
 
L’acquisto delle dieci nuove unità di trazione destinate alla metropolitana etnea è stato finanziato dal dipartimento regionale delle Infrastrutture con le risorse del Po-Fesr Sicilia 2014-2020 per un importo complessivo di 42 milioni di euro, sulla base di una convenzione siglata nel 2018 con la gestione governativa della Fce. Il costo di un singolo treno è di 3 milioni 630 mila euro. 
Pubblicato in Dal Territorio

Leonforte (Enna) ha accolto calorosamente  presso la Villa Bonsignore l'autrice Piera Pirrone che ha presentato il suo secondo romanzo intitolato "La danza degli Specchi" edito per i tipi di GAEditori. A rappresentare la casa editrice il dottor Antonello La Piana che insieme alle docenti Paola Rubino, oggi dirigente scolastica, Sabrina La Ferrara e Valentina Pecora hanno dialogato con la neo scrittrice ancora una volta sorpresa per il calore ricevuto e i tanti applausi manifesti e spontanei.

Pubblicato in cultura e spettacoli

In linea con la mission sempre portata avanti con grande determinazione e costanza, la Sicurlube continua a puntare sui giovani. Sarà, infatti, Luigi Bernardo, classe 1993, a prendere in mano le redini della prima squadra regalbutese. Reduce da due stagioni più che positive con la Junior Domitia, con la quale ha raggiunto importanti obiettivi (conquista dei Play-off due volte di fila e accesso alla final eight di coppa italia di serie B quest’anno), il giovane tecnico campano vanta già importanti esperienze: Bernardo è stato il responsabile del settore giovanile e vice allenatore del Latina in serie A dal 2018 al 2020, ha guidato anche la prima squadra e il settore giovanile della FF Napoli e prima ancora si è occupato solo ed esclusivamente dei settori giovanili di varie squadre campane. Insomma, come dichiara lo stesso patron Pierluigi Fichera: «Luigi Bernardo è l’uomo giusto alla guida della nostra squadra. Siamo certi che un tecnico giovane e caparbio, come lui, è il primo tassello perfetto per iniziare la nuova avventura che ci attende».

Pubblicato in sport
Venerdì, 01 Luglio 2022 13:25

La Juve tutta Italiana.

E se la Juventus più forte di sempre fosse tutta italiana?
Ecco la Juventus annata 1976 - '77, che chiude a 51 punti sui 60 disponibili e vince la Coppa Uefa con undici italiani in campo (l'unica coppa europea senza stranieri).
Per decenni, la Juventus ha acquistato giovani in provincia o li ha mandati in prestito dopo averli cresciuti nel vivaio (Bettega, Furino) per poi riprenderli. Questo è il blocco che vince Scudetti e Coppe: Cuccureddu dal Brescia (primo acquisto di Boniperti), Anastasi, Bettega e Gentile dal Varese, Causio dalla Sambenedettese , Furino dal Palermo, Scirea, Fanna e Marocchino dall'Atalanta, Tardelli dal Como, Cabrini dalla Cremonese , Virds dal Cagliari, Brio dal Lecce, Bonini dal Cesena, Tacconi e Vignola dall'Avellino, Caricola dal Bari, Pioli dal Parma....
E ci si può spingere anche a trent'anni, aggiungendo Bruno dal Como, Alessio dall'Avellino, Schillaci e Napoli dal Messina, Casiraghi dal Monza, Corini dal Brescia, Antonio Conte dal Lecce, Torricelli (Caratese), Del Piero, Di Livio e Nicola Amoruso (Padova), Ravanelli e Padovano (Reggiana), Rampulla (Cremonese), Iuliano (Salernitana), Tacchinardi, Porrini e Christian Vieri dall'Atalanta ...dalla quale nel 1997 (primo anno post-Bosman) arriva anche un certo Filippo Inzaghi.... e siamo a 31 anni dall'acquisto di Causio.....Poi la Juve continuerà ad acquistare in provincia, ma in percentuale nettamente inferiore
Pubblicato in cultura e spettacoli