La Soprintendenza Archivistica della Regione Sicilia ha avviato ufficialmente l’iscrizione dell’Archivio e del tabulario dell’Abbazia San Filippo di Agira tra i “Beni di interesse storico particolarmente importante”. La comunicazione a riguardo è stata ufficiale e ad essa faranno seguito disposizioni di protezione, conservazione e vigilanza da parte delle autorità competenti fino al completamento del termine di procedimento.
L’Ufficio regionale per la tutela dei beni culturali ha sottolineato la valenza del sito: l’archivio rappresenta, così scrivono, una testimonianza della storia non solo degli ordini basiliani da cui trae origine la stessa Abbazia, quindi bene culturale di interesse religioso, ma è anche fonte archivistica documentaria di estremo valore per la storia di tutta quanto l’Isola.

Sorto sul tempio di Gerione, il monastero fu fondato, secondo la tradizione, dal patrono San Filippo. Fino al X secolo rivestì un ruolo importante in Sicilia, perché era un luogo di formazione religiosa, in seno al monachesimo basiliano, dei monaci cosiddetti santi e, per questo, meta di numerosi ecclesiastici. Ruggero I, nel XII secolo, lo fece ricostruire e lo affidò ai monaci benedettini. Già nel 1126, come testimonia un documento di quella data, era stato collegato all’abbazia di S. Maria Latina, la più antica fondazione di rito orientale a Gerusalemme. Durante il XV secolo, in seguito all’inaridimento delle campagne del Saladino, gli abati commendatari dell’abbazia di Gerusalemme si trasferirono in gran parte ad Agira, che diventò loro sede permanente sino al 1635, anno in cui si ritirarono nel monastero di San Nicolò a Catania.

Il segretario del PD di Regalbuto Salvatore Roccella ha inoltrato al Sindaco di Regalbuto Francesco Bivona e ai consiglieri comunali la richiesta di approvazione di un atto di indirizzo per l'istituzione del registro comunale delle unioni civili e celle convivenze. Di seguito vogliamo pubblicare il tosto integrale della richiesta.

 

"PREMESSO, • Che la comunità cittadina, al pari di quella italiana, è caratterizzata dal crescere di forme di legami affettivi che non si concretano nell'istituto del matrimonio e che si denotano per una convivenza stabile e duratura; • Che l’unione di due persone conviventi, non sancita dal matrimonio, è una modalità di relazione molto diffusa in Italia ed è compito delle istituzioni garantire ai cittadini i diritti civili e sociali senza discriminazioni di sorta anche nei confronti di coloro che affidano i propri progetti di vita a forme di convivenza, come le unioni civili diverse dalle famiglie;

CONSIDERATO, • Che pur in assenza in Italia di una legge dello Stato che disciplini la materia delle convivenze (coppie di fatto, unioni civili e formazioni sociali diverse dal matrimonio tradizionale), il DPR 223/89 prevede all'art.4 che «agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune»; • Che già da tempo è stato ritenuto che l'ambito di operatività e quindi di riconoscimento e tutela dell'articolo 2 della Costituzione si estende sicuramente alla fattispecie della famiglia di fatto; • Che la Corte Costituzionale con Sent. N.138 del 2010 ha riconosciuto che “per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico”; e che rientrano nella nozione di formazioni sociali “anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge, il riconoscimento giuridico con connessi diritti e doveri”. • Che anche la Corte di Cassazione con Sent. N. 4184 del 15.03.2012 ha affermato che “i conviventi in stabile relazione di fatto, sono titolari del diritto alla vita familiare, del diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata, che possono far valere dinanzi all’autorità’ giurisdizionale”. • Che la stabile relazione di fatto tra due persone caratterizzata da coabitazione,indipendentemente dal genere degli interessati, costituisce “vita familiare” protetta dall’art 8 della Convenzione Europea (CEDU), ratificata in Italia con legge 4 agosto 1955 n.848 e da ultimo confermata dalla Corte europea dei diritti umani nella sentenza del 14 giugno 2010 sul caso Shalk e Kopf contro Austria. • Che la risoluzione del Parlamento europeo, del 16 marzo 2000, approvata ad ampia maggioranza, ha chiesto a quindici paesi dell’Unione Europea, tra cui l'Italia, di «porre fine agli ostacoli frapposti al matrimonio di coppie omosessuali ovvero a un istituto equivalente, garantendo pienamente diritti e vantaggi del matrimonio e consentendo la registrazione delle unioni», nonché la risoluzione del Parlamento Europeo del 15 gennaio 2003 di richiesta ad alcuni paesi, tra cui sempre l’Italia, di dotarsi di una normativa adeguata in materia;

L'opinione di.....

Aprile 15, 2014

L’attenzione è oramai costante. Le acque del Pozzillo restano monitorate h24 non solo dall’Arpa la quale già dal primo allarme lanciato dal sindaco di Regalbuto Francesco Bivona, ha costantemente effettuato i dovuti prelievi per tenere sotto controllo le acque di un invaso che assolve principalmente il compito di irrigare i campi fino alla piana di Catania. Oltre all’Arpa il comune di Regalbuto ha chiesto  anche ai biologi del  CNR di Messina un parere sul fenomeno che si era presentato già anche in passato e sulle possibili soluzioni affinchè il fenomeno non abbia a ripetersi,biologi che lunedì scorso hanno ancora una volta effettuato i prelievi per studiare il fenomeno. A complicare la situazione la decisione dell’Enel che nei giorni scorsi aveva deciso di aprire le chiuse e sversare nel fiume Simeto tonnellate d’acqua del lago. Una notizia che aveva fatto scattare l’allarme tra gli agricoltori riuniti nell‘associazione Valle del Simeto e tra gli ambientalisti, con Legambiente in prima fila, che hanno presentato un esposto alle procure di Enna e Catania e scritto a prefetti e sindaci per chiedere il motivo della decisione che porterebbe alla proliferazione degli effetti dannosi dell’alga. Venerdì scorso la prefettura aveva  diffuso una nota e sabato anche il Comune di Paternò aveva emanato un’ordinanza con il divieto di prelievo delle acque. C’è preoccupazione insomma non solo tra gli agricoltori per la prossima stagione irrigua. Il direttore del consorzio di bonifica di Enna dott. Gaetano Punzi , difatti ha dichiarato  che fino a quando le acque del Pozzillo non saranno dichiarate sane , le saracinesche rimarranno chiuse. C’è preoccupazione anche per gli operatori turistici di Regalbuto perché si sa che nei giorni di pasquetta,25 aprile e primo maggio notoriamente si riversano sulle rive del Lago migliaia di persone per trascorrere all’aria aperta le giornate di festa. C’è preoccupazione tra i cittadini di Regalbuto perché fino ad ora il fenomeno delle alghe rosse non aveva in passato destato molta preoccupazione. Non sono mancate le solite “polemiche” forse fuori luogo perché pensiamo che in questi casi ognuno debba fare il proprio mestiere. Bene ha fatto il sindaco Francesco Bivona a vietare praticamente tutto fin da subito perché preoccupato della salute dei propri concittadini,bene hanno fatto coloro che a vario titolo hanno contribuito a non tenere nascosta la notizia perché potesse raggiungere il più possibile coloro ( amministratori, allevatori e semplici cittadini) che usano le acque del Pozzillo e il fiume Simeto. Il problema però deve essere affrontato alla radice e certamente non parte dal Pozzillo o da Regalbuto.

L'articolo che segue è stato tratto dalla home page del quotidiano on line Vivienna dal titolo " Liberi Consorzi. Quello ennese potrebbe avere un popolo do oltre 250 mila abitanti". Ci è piaciuto il taglio che è stato dato perchè pur apparendo il progetto,a parer nostro,molto ambito, siamo dell'opinione che bisogna invece ambire a costruire qualcosa che vada oltre il territorio dell'ex provincia di Enna per riunire invece una comunità più allargata, economicamente e politicamente più forte in grado di competere con gli altri consorzi e soprattutto in grado di attrarre nuovi investimenti in territori notoriamente abbandonati a se stessi dalla miope gestione politica di uomini capaci solo di guardare al di qua del proprio naso.

"Con la legge regionale sull’abolizione delle Province il territorio ennese ha tirato un sospiro di sollievo perchè salvato dalla cancellazione. Questo è stato il primo mattone verso il nuovo Libero Consorzio di Enna che dovrà essere formato entro l’anno ed in tal senso i segnali che arrivano sono piuttosto incoraggianti. Tante le riunioni che si sono svolte negli ultimi mesi e di quelli che sono stati i risultati ne abbiamo parlato con il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, che è stato tra i maggiori promotori di un nuovo territorio ennese. Il sindaco parte da un presupposto per far capire la necessità di fare quadrato: “Non c’è nessun argomento della vita della Comunità che non abbia il Comune come naturale riferimento per persona, famiglia, impresa o associazione”.Ma entriamo nel dettaglio perchè quanto ipotizzato da alcuni sindaci è davvero interessante per i Comuni dell’Ennese e per quelli che ne potrebbero far parte. Ad oggi i Comuni della ex provincia di Enna sono venti e se tutto dovesse andare per il verso giusto potrebbero addirittura raddoppiare. Garofalo parla della “forza della debolezza, di opportunità di rafforzare il territorio ennese da troppo tempo sottoposto a tentativi esterni di disgregazione e protettorato. Bisogna lavorare per rafforzare ogni comune e non significa farlo a discapito di altre aree siciliane”. Il sogno o comunque l’obiettivo, come detto è quello di rendere il Libero Consorzio di Enna più corposo ed espanderlo verso nord e così se il disegno dovesse concretizzarsi ecco che Enna accoglierebbe comuni ora appartenenti ad altre realtà;dal messinese arriverebbero Acquedolci, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò, Mistretta, Motta d’Affermo, Reitano, San Fratello, San Teodoro, Santo Stefano di Camastra e Tusa; dalla provincia di Catania: San Cono Castel di Iudica, Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzeria, Pettineo, Raddusa; dal palermitano Gangi, Geraci, Pollina, San Mauro Castelverde. Questi Comuni porterebbero in dotazione all’attuale territorio ennese circa settantamila abitanti che alzerebbero l’asticella del futuro Libero Consorzio di Enna ben oltre i duecento mila abitanti che ne farebbero uno dei Consorzi più grandi.

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L’incontro tra i sindaci dei Comuni che potrebbero condividere un futuro percorso insieme è il primo atto per testare le varie disponibilità perchè, osserva ancora Garofalo, “l’argomento dovrà essere dibattuto all’interno dei rispettivi consigli comunali e delle comunità interessate”.

I Sindaci di Enna, Acquedolci, Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Capizzi, Caronia,Castel di Iudica, Castel di Lucio, Catenanuova, Centuripe, Cerami,Cesarò, Gagliano Castelferrato, Gangi, Geraci, Leonforte, Mirabella Imbaccari, Mistretta, Motta d’Affermo, Nicosia, Nissoria, Pettineo, Piazza Armerina, Pietraperzia, Pollina, Raddusa, Regalbuto, Reitano, San Cono, San Fratello, San Mauro Castelverde, San Michele di Ganzaria, San Teodoro, Santo Stefano di Camastra, Sperlinga, Troina, Tusa, Valguarnera Caropepe e Villarosa hanno elaborato il seguente documento per promuovere il dibattito sulla costituzione del Libero Consorzio di Enna.

E' un primo passo importante che non mancherà di suscitare l'interesse di quanti hanno a cuore le sorti di un territorio che negli anni a dir poco è stato trascurato. In pratica se i Consigli Comunali dei rispettivi paesi che hanno sottoscritto il documento, si esprimeranno favorevolmente alla costituzione del libero consorzio,verrà ridisegnata la mappa di un territorio abbastanza vasto e dalle peculiarità socio-turistico-economiche assai interessanti.

LEGGI IL DOCUMENTO

 

 

Il Movimento 5 Stelle di Catenanuova che ha eletto da poco come segretario, il dott Antonello Di Marco e due portavoce, la dott. Roberta Cardaci e l’universitario Luciano Grasso, ha protocollato ieri una lettera indirizzata al dott. Guida, Prefetto di Enna, al sindaco Biondi e al presidente del consiglio Prospero Castiglione. La nota, avente per argomento l’ordine e la sicurezza pubblica di Catenanuova, diventata terreno di conquista per consorterie di tipo mafioso e microcriminalità diffusa, evidenzia alcune sollecitazioni: “Nel registrare il proliferare di eventi criminosi quali rapine e furti a danno di attività anche di singoli cittadini, che vivono condizioni d’insicurezza e disagio sociale nell’espletamento di qualsiasi attività quotidiana ed appurato che il sindaco ha più volte richiamato la sola responsabilità delle forze di Polizia presenti, in deficit d’organico, quando il controllo notturno è coperto solo da personale dei carabinieri spesso distratto nell’opera di vigilanza da interventi specifici di Polizia stradale. Alla luce di queste esigenze – scrivono i portavoce del 5 Stelle –

Quello disputato a Catenanuova sabato scorso è stato un triangolare amichevole di pallavolo che è stato giocato dalle squadre partecipanti in maniera perfetta durante il quale si sono viste fasi di gioco di notevole pregio,merito soprattutto dalle protagoniste del torneo che oramai è divenuto un “classico” tra Amèselon Volley di Regalbuto,Volley Catena e Centuripe Volley. Squadre cioè che amano il volley genuino fatto di sani principi sportivi e dove lo sport diventa l’occasione per trascorrere momenti intensi davanti ad un pubblico che in ogni occasione riempie le palestre . Così è accaduto anche a Catenanuova dove per la prima volta , e dopo parecchio tempo lontano dal rettangolo di gioco, si è inaugurato il ritorno di Linda Proietto,Valentina Gulisano ,Sharon Proietto, Anna Zammataro, Sabrina Cicero, Claru Passalacqua, Veronica Virzi, Simona Bentivegna, Camarda Caroline e Sabrina Greco. Prima partita tra le padroni di casa contro Amèselon di Regalbuto. Due set intensi, durante i quali si sono visti tratti di gioco che hanno divertito il pubblico presente e con Valentina Gulisano da una parte e Cristina Marchese Grassia dall’altra che hanno dato vita ad un “duello” tra centrali che è stato la vera chiave della partita,vinta dal sestetto di Regalbuto per due set a zero finiti entrambi sul filo di lana e all’ultimo punto che hanno fatto emergere la migliore condizione atletica delle ospiti .Per il Catenanuova  c’è da sottolineare che il ritorno all’agonismo, dopo parecchi anni, seppur amichevole della partita giustifica infine il risultato.

Proseguono nell'area dell'ex miniera Pasquasia le verifiche dai carabinieri del Nucleo investigativo comandato dal capitano Michele Cannizzaro. I militari dal giorno del sequestro stanno controllando tutto il materiale, il metodo di stoccaggio, le quantità presenti sia per quanto riguarda l'amianto, sia per le altre sostanze pericolose e i rifiuti speciali che devono essere eliminati dall'area. Verifiche complesse che procedono di apri passo con i riscontri sui documenti sequestrati sia presso la "1 Emme" società aggiudicataria dei lavori di bonifica, sia presso le subappaltatrici, che presso i centri di smaltimento dei materiali pericolosi. In sostanza i militari devono ricostruire tutto il percorso delle sostanze già smaltite per verificare se parte possano essere finite nei circuiti illegali del traffico di sostanze pericolose e se le operazioni di trattamento e smaltimento fino ad oggi effettuate rispondono alle norme di legge. ( fonte Sicilia.it)

Oltre 40 studenti dell’Istituto comprensivo “Giusti Sinopoli” di Agira, diretto da Filippo Cancellieri, hanno ammirato la riserva naturale orientata “Vallone di Piano della Corte” nell’ambito della XXIII Settimana della Cultura scientifica e tecnologica promossa annualmente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il Cutgana (centro interdipartimentale dell’Università di Catania diretto da Giovanni Signorello), ente gestore dell’area protetta ennese, come ogni anno, ha aderito all’iniziativa del Miur che rappresenta un valido strumento per sperimentare e promuovere l’ambizioso progetto elaborato e sostenuto dal Miur di dar vita a un sistema nazionale di istituzioni permanenti (musei, centri e città della scienza e della tecnica, università, accademie) impegnate nel garantire ai cittadini un’informazione tecnico-scientifica aggiornata e certificata e nella valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico del quale è ricchissimo il nostro Paese.

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Processionariadel pino. E’ una vera e propria invasione. Oramai in quasi tutte le città dell’ex provincia di Enna si segnalano la presenza di questo pericoloso insetto che si annida tra i rami e le foglie dei pini. Per fortuna poche sono le denunce da parte di genitori e autorità scolastiche e comunali di infezioni sanitarie soprattutto perché le notizie che si sono diffuse soprattutto nei blog, hanno messo in allarme gli amministratori comunali,semplici cittadini e presidi delle scuole. A Regalbuto e ad Enna si è proceduto con la disinfestazione delle scuole dove è stata segnalata la processionaria e  Il Sindaco di Nicosia in considerazione della nota con la quale il Dirigente Scolastico del Plesso “L. Pirandello” richiede un pronto intervento a causa di marcata presenza di “processionaria del pino”

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