Articoli filtrati per data: Dicembre 2024
VOLLEY. Partono i campionati di prima divisione.
Il comitato provinciale fipav di Enna presieduto da Angelo Battaglia ha emanato i calendari degli incontri dei campionati di prima divisione maschile e femminile per la stagione in corso che partiranno già da domenica 12 gennaio prossimo. In campo maschile , quest’anno , sono stati formati due gironi di prima divisione : nel girone A sono iscritte a partecipare le società Pietraperzia 88 , Look Nissa, Pallavolo Gela e Junior San Cataldo . Nel girone B invece sono iscritte a partecipare le società: V.C. Catena ( Catenanuova),adp volley Agira, Sporting club Leonforte, Meeting club Troina e Kentron volley Enna. Per la prima divisione femminile si giocheranno la promozione in serie D :apd volley Agira , già vincitrice lo scorso anno del campionato, Leonforte volley , Kentron volley Enna, Tarblitz Enna e Meeting club Troina. Dicevamo che il fischio d’inizio dei campionati di prima divisione sarà effettuato già da domenica 12 gennaio e già c’è da registrarsi il primo scontro diretto tra i sestetti di Agira e Leonforte ,ad Agira alle ore 17.30, mentre il Tarblitz Enna farà visita a Enna alla kentron di Tino Pregadio, riposa il Troina. In campo maschile invece , detto che il girone A inizierà il prossimo 26 gennaio, nel giorne B l’unico incontro della prima giornata che sarà giocato domenica 12 è quello tra Sporting club Leonforte e Meeting Troina. La pallavolo di prima divisione dunque ritorna a giocarsi in provincia di Enna e mai come quest’anno specie in campo femminile ai nastri di partenza appaiono squadre titolate a superare la prima fase del campionato e vincere la fase dei play off . Sono in corso di svolgimento invece i campionati under 19 maschile e under 18 femminile. Tre le squadre maschili partecipanti ( Leonforte,Agira e Nicosia per il girone A ) ; Kentron Enna , Pallavolo Gela e Ektos Nissa per il girone B.Per l’Under 18 femminile Meeting, Tarblitz , Leonforte e Militello si giocheranno l’accesso alla fase regionale.
11. I cognomi dell'ennese: Pignato, Lo Bello, Fiasconaro, Naso, Cersosimo, di Francesco Miranda
11. I cognomi dell’ennese: Pignato, Lo Bello, Fiasconaro, Naso, Cersosimo di Francesco Miranda
Pignato
E’ un cognome tipico siciliano con qualche presenza in Piemonte (nel torinese), nel Lazio, nell’Emilia-Romagna, Liguria, Veneto e in poche altre regioni italiane. In Sicilia è diffuso nell’ennese (Gagliano Castelferrato, Villarosa, Enna, Pietraperzia, Barrafranca), nel siracusano (Avola, Siracusa, Augusta, Floridia), nel catanese (Grammichele, Adrano, Catania), nel nisseno (Santa Caterina Villarmosa, Caltanissetta, San Cataldo), e, con piccoli nuclei, anche nelle altre province.
Tracce storiche e personaggi. Secondo alcune ricerche storico-araldiche Pignato è antica e nobile famiglia originaria di Genova: suoi esponenti furono un Giovanni, anziano della Repubblica nel 1270; Lanfranco, Ammiraglio della Repubblica e ambasciatore presso il papa nel 1270, Antonio che nel 1383 fu accolto dalla famiglia Imperiale, per cui i suoi discendenti assunsero quest’ultimo cognome. Pignato Luca (Caltanissetta 1892 – Palermo 1955), poeta, saggista, giornalista; fu direttore di “Cronache Nazionali” ; importanti i suoi studi sulla letteratura francese. La sua poesia subì l’influsso dei simbolisti, Mallarmé in particolare, poi si indirizzò verso temi religiosi.
Lo Bello
Lo Bello ha alcune varianti, Belli, Bello, Lobello ecc.: cognomi tutti che derivano da soprannome, divenuto in seguito nome augurale medioevale, “Bellus”, e riferito a caratteristiche fisiche del capostipite. Il cognome Lo Bello è diffuso nel meridione, soprattutto in Sicilia, ma anche in Calabria, Campania, Puglia; nell’isola è presente in tutte le province, con frequenze più consistenti nell’agrigentino (San Giovanni Gemini, Agrigento, Racalmuto, Canicattì, ecc.), nel palermitano (Palermo, Capaci, Sciara, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Pachino, ecc.) nel trapanese (Castelvetrano, Campobello di Mazara, Trapani, ecc.); nell’ennese è presente nei comuni di Pietraperzia e Piazza Armerina.
Tracce storiche e personaggi. Tracce di questo cognome si trovano a Bergamo nel 1400 con un “Cristoforus dictus Bellus filius quondam Pedrini Bardelle de Rota…”, e nel 1100 con il notaio “Petrus Bellus filius Johannis Rastelli de Osenago civitatis Mediolani notarius”.
"Dialettica docet......" . di Gaetano Amoruso
Una sera fredda e ventosa, all'ora dello studio, lasciai la cella per andare a pisciare. Quando il vento gelido del nord-est mi colpì in faccia mi senti meno incline a percorrere i 200 metri che mi separano dai gabinetti. Camminai fino ad un magazzino e la feci contro il muro. Al buio, pensai, nessuno mi vedrà. Mi sbagliavo. Avevo appena finito che ricevetti un violento calcio nel sedere. Voltandomi non riuscì a distinguere che una sagoma ma la voce era quella di una guardia. "Non conosci il regolamento in materia di igiene"? chiese. "Chi sei"? Diedi il mio nome e quella che seguì fu una lezione che non dimenticherò mai...
Ammetto di aver torto guardia ma quello che ho fatto è solo una infrazione al regolamento della prigione mentre lei, lei ha violato la legge! I membri del governo non hanno il diritto di colpire i prigionieri. La violenza fisica è proibita. Seguì un silenzio durante il quale la sagoma rifletteva; mi aspettavo di peggio.
Quello che dici è giusto riprese con calma e in tono misurato. Se ammetto di aver commesso un errore e solleverò la questione al governo sei pronto a scrivermi una confessione completa?
Si, certamente, lo farò. Sedetti al mio posto e inizia a scrivere la confessione. Durante l'esame di coscienza settimanale, qualche giorno dopo, la lessi ad alta voce perché tutta la cella sentisse. A prima vista quello che ho fatto può sembrare non molto grave osservai una volta terminata la lettura. Ma ad esaminare le cose da vicino il mio atto dimostra che non rispetto gli insegnamenti del governo e oppongo resistenza alla riforma. Pisciando in quel modo io ho dato subdolamente espressione alla mia collera. La confessione fu mandata alla guardia e aspettai. Due sere dopo la guardia entrò in cella ed emise il verdetto: qualche giorno fa uno di voi si è creduto al di sopra della legge e ha commesso una grave colpa. Per questa volta gliela faremo passar liscia ma non crediate che questo significhi che potete sempre cavarvela scrivendo una semplice lettera di scuse...
ACSI ENNA. "Un anno denso di avvenimenti".
Ci si avvia a festeggiare la fine del 2013 e come ogni anno è tempo di bilanci. Anche l’ACSI Enna ( associazione dei centri sportivi italiani) non si sottrae a ripercorrere le tappe più salienti del primo anno di attività svolto dal neo consiglio direttivo provinciale . Tra le attività sportive di rilievo l’Acsi Enna nel corso del 2013 ha organizzato due tornei provinciali di Burraco, un corso per sub open water diver metri 18 ; 30 ; rescue e first aid ; dive master e assistente istruttore ; nel mese di settembre si è svolto a Regalbuto un torneo Juniores di Badminton e diversi tornei di pallavolo femminili e tra questi da citare il torneo open del maggio scorso,e il triangolare “ pallavolando sotto l’albero” arrivato alla terza edizione vinta quest’anno dall’apd Amèselon volley di Regalbuto. Per rimanere nell’ambito sportivo c’è da sottolineare l’impegno che Acsi Enna ha profuso per l’avviamento allo sport e senza dubbio la prima edizione dell’”Acsi Summer Camp Sport” che si è svolta nel palasport di Regalbuto l’estate scorsa in collaborazione con l’Asd Regalbuto calcio a cinque è stato un esempio di partecipazione e di iscritti ( 65 ragazzi dai 5 ai 13 anni), e soprattutto l’aver avviato sempre a Regalbuto il primo centro di avviamento allo sport in collaborazione con l’istituto comprensivo Gian Filippo Ingrassia e le società sportive basket Regalbuto e Amèselon volley con la partecipazione di bel 80 iscritti al centro. Diverse anche le attività formative andate in porto e tra queste meritano particolare citazione il corso di animatore del Grest svolto nel giugno scorso ad Enna,la festa delle tradizioni agricole che come ogni anno si svolge ad Assoro curata dall’associazione acsi Don Milani ;
Gran Prix 2013. Amatori Regalbuto tra le società piu' premiate.
Con la rituale cerimonia di premiazione che si è svolta domenica scorsa aPergusa (seguita dal pranzo) è calato il sipario sull’edizione 2013 del Grand prix regionale che ha celebrato il 19° GP di corsa ed il 12° GP di maratonine. Alla cerimonia erano presenti il referente per il settore Master della Fidal Sicilia Ino Gagliardi, il presidente della Fidal Catania e responsabile della TDS per il sud Italia, Davide Bandieramonte ed ancora Alessandro Giambra della SDAM e Giancarlo La Greca consigliere regionale della Fidal Sicilia . CCosì come l’anno scorso l’atletica Amatori di Regalbuto si è particolarmente distinta nelle categorie dove i propri tesserati hanno partecipato. Il più celebrato tra gli atleti è stato Vito Massimo Catania, campione non solo “in strada” ma anche nella “vita” che ha fatto incetta di premi, ritirandoli tutti palesando ogni volta tanta emozione come se per lui fosse sempre la prima volta, quasi si volesse scusare di questo “protagonismo”non voluto. Sempre per l’atletica Amatori del presidente Armando Monaco il quale con soddisfazione ci dice che “Anche quest'anno la nostra piccola società è riuscita a classificarsi al 5° posto nel Grand Prix di Corsa su strada.Tra gli atleti spicca il primo posto del nostro Massimo Catania, stravincitore sia nel Grand Prix di Corsa che in quello di Maratonina.I nostri atleti premiati sono stati :1°posto TM Massimo Catania, 9° Tm ,Francesco Cardaci ,6^ TF, Coco Agatina ,5° M/35 Massimiliano Vitale, 5° M/40,Alessandro Napoli ,5° M/70 Salvatore Napoli."
Una gita a CATANIA .....quattro passi nel barocco
Nel centro storico di Catania e nel cuore della città barocca, si snoda via dei Crociferi, monumentale arteria realizzata nel XVIII secolo e inserita dall'Unesco nella lista dei siti Patrimonio dell'umanità. L'importante via, un tempo il centro della vita cittadina, è un autentico scrigno a cielo aperto che custodisce splendide chiese e monasteri barocchi, fatti edificare dalle famiglie influenti, dopo il terremoto del 1693, e poche abitazioni civili. Fu ricavata a metà altezza del pendio collinare di Montevergini, sul quale poggiano anche il Teatro e l'Odeon romani, e aveva lo scopo di collegare la Porta del Re, sopra piazza Stesicoro, con il piano di San Filippo, la piazza Mazzini. Alla sua realizzazione collaborarano artisti del settecento come l'Amato, i Battaglia, Di Benedetto, Vaccarini che le conferirono bellezza ed una straordinaria forza suggestiva, capace di ammaliare lo sguardo di ogni visitatore. - Via dei Crociferi inizia in piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando sotto l'arco monumentale del Monastero di San Benedetto. Da qui, nello spazio di poco più di duecento metri, possiamo ammirare ben quattro splendide chiese: San Benedetto e San Francesco Borgia, separate da una stradina che conduce al Palazzo Asmundo Francica-Nava; a seguire si incontra il collegio dei Gesuiti, che ospita un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Di fronte al collegio è ubicata la chiesa di San Giuliano, considerata uno degli esempi più belli del barocco catanese. Proseguendo ed oltrepassando la via Antonino di San Giuliano, si può ammirare il convento dei Crociferi, con la chiesa di San Camillo, da cui la strada prende il nome. In fondo a via dei Crociferi è ubicata villa Cerami, che è sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania. - Il Monastero di San Benedetto - Il monastero è un autentico simbolo della città di Catania, in cui ogni pietra racconta la storia della città etnea ed è riconoscibile dallo splendido arco/ponte che si apre su Via dei Crociferi e che congiunge la badia grande alla badia piccola, in cui oggi ha sede il MacS - Museo di Arte Contemporanea. La badia piccola ha origini molto antiche ed, inizialmente, prendeva il nome di 'Monastero di Santa Maddalena', mentre la prima fabbrica del monastero benedettino e della sua chiesa cominciò intorno alla metà del XIV sec. e proseguì nei secoli successivi. - Solo in seguito al terremoto del 1693 che purtroppo, uccise tutte le religiose che vi abitavano, i due corpi furono collegati dallo splendido arco/ponte che, secondo un'antica leggenda, sembra essere stato edificato nel corso di una sola notte. Nel corso dei secoli, il Monastero e la vita claustrale che racchiude, hanno ispirato scrittori e registi, divenendo ad esempio, il luogo che ispirò il romanzo di Giovanni Verga 'Storia di una capinera' e la location del set dell'omonimo film girato da Franco Zeffirelli.
UNA GITA A CATANIA .....riscoprire il barocco
Catania da Regalbuto dista solamente 50 km.E' possibile raggiungere la città di Vincenzo Bellini dall'autostrada A19 dallo svingolo di Catenanuova.
Nel centro storico di Catania e nel cuore della città barocca, si snoda via dei Crociferi, monumentale arteria realizzata nel XVIII secolo e inserita dall'Unesco nella lista dei siti Patrimonio dell'umanità. L'importante via, un tempo il centro della vita cittadina, è un autentico scrigno a cielo aperto che custodisce splendide chiese e monasteri barocchi, fatti edificare dalle famiglie influenti, dopo il terremoto del 1693, e poche abitazioni civili. Fu ricavata a metà altezza del pendio collinare di Montevergini, sul quale poggiano anche il Teatro e l'Odeon romani, e aveva lo scopo di collegare la Porta del Re, sopra piazza Stesicoro, con il piano di San Filippo, la piazza Mazzini. Alla sua realizzazione collaborarano artisti del settecento come l'Amato, i Battaglia, Di Benedetto, Vaccarini che le conferirono bellezza ed una straordinaria forza suggestiva, capace di ammaliare lo sguardo di ogni visitatore. - Via dei Crociferi inizia in piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando sotto l'arco monumentale del Monastero di San Benedetto. Da qui, nello spazio di poco più di duecento metri, possiamo ammirare ben quattro splendide chiese: San Benedetto e San Francesco Borgia, separate da una stradina che conduce al Palazzo Asmundo Francica-Nava; a seguire si incontra il collegio dei Gesuiti, che ospita un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Di fronte al collegio è ubicata la chiesa di San Giuliano, considerata uno degli esempi più belli del barocco catanese. Proseguendo ed oltrepassando la via Antonino di San Giuliano, si può ammirare il convento dei Crociferi, con la chiesa di San Camillo, da cui la strada prende il nome. In fondo a via dei Crociferi è ubicata villa Cerami, che è sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania. - Il Monastero di San Benedetto - Il monastero è un autentico simbolo della città di Catania, in cui ogni pietra racconta la storia della città etnea ed è riconoscibile dallo splendido arco/ponte che si apre su Via dei Crociferi e che congiunge la badia grande alla badia piccola, in cui oggi ha sede il MacS - Museo di Arte Contemporanea. La badia piccola ha origini molto antiche ed, inizialmente, prendeva il nome di 'Monastero di Santa Maddalena', mentre la prima fabbrica del monastero benedettino e della sua chiesa cominciò intorno alla metà del XIV sec. e proseguì nei secoli successivi. - Solo in seguito al terremoto del 1693 che purtroppo, uccise tutte le religiose che vi abitavano, i due corpi furono collegati dallo splendido arco/ponte che, secondo un'antica leggenda, sembra essere stato edificato nel corso di una sola notte. Nel corso dei secoli, il Monastero e la vita claustrale che racchiude, hanno ispirato scrittori e registi, divenendo ad esempio, il luogo che ispirò il romanzo di Giovanni Verga 'Storia di una capinera' e la location del set dell'omonimo film girato da Franco Zeffirelli.
L'INTERVISTA a .....
Giornalista free-lance, di quelli tosti, impegnato nel sociale, innamorato perdutamente del suo paese, Agira, dottore in comunicazione, scrittore, nel tempo libero va a caccia di testi antichi riguardanti il paese diodoreo per tutelarli e esporli nella sua ampia e coloratissima biblioteca personale. Recensito da Repubblica, quest’anno, a Bergamo, è stato relatore ad un convegno sulla sottrazione dei minori mentre l’anno scorso è andato a provare l’esperienza del volontariato in Amazzonia dove presta la sua opera Suor Adriana Garrubbo. Indubbiamente Gaetano Amoruso, 45 anni, è un personaggio poliedrico, finemente legato ai valori della sua terra e a quelli, forse più significativi della lealtà, della giustizia, della coscienza. Sposato con Livia ha una figlia ormai undicenne di nome Egle che venera il padre ma in maniera composta e discreta. Nella sua seppur (per ora) breve carriera ha scritto cinque libri, divertendosi a gironzolare tra saggi, libri di storia e romanzi.
Non è stato semplice fissare un appuntamento per via delle sue innumerevoli attività, prima tra tutte quella lavorativa che gli occupa gran parte della sua giornata. Sono andato a trovarlo a Pergusa, dove si rifugia spesso per cercare di eliminare le tossine dello stress, in una cornice stupenda e serena raffigurata dal mitico lago di Proserpina. Passeggiando dove solitamente ama correre l’ho invitato a rispondere a tutte le mie domande senza preventivamente conoscerle. E cosi è nata questa intervista.
- Gaetano…ora capisco perché vieni spesso in questo luogo. Palpita di serenità e magia…
- L’hai detto Agostino, è stato per anni un luogo dove quotidianamente mi recavo per riposare o studiare dopo il lavoro. La gente ha imparato a conoscermi rispettando la mia solitudine. Nel 2011, tra cicale, freddo, cagnolini e corse attorno al lago mi sono anche laureato
- I tuoi libri ricalcano le tue esperienze. Leggendo qua e là ho notato spesso dei riferimenti autobiografici in particolar modo su Unikuore e sul pamphlet dedicato all’implementazione dei nuovi media sul lavoro. Confermi le mie ipotesi?
- Certamente. Non vorrei farlo ma mi lascio prendere la mano finendo quasi sempre col raccontarmi.
- Ho letto per intero “Unikuore”. E’ un romanzo di straordinaria allegoria e cultura con un finale che lascia le porta aperte alla speranza…
- L’ho scritto di getto in poco più di un mese ed è il libro che preferisco. Racconta della mia esperienza universitaria e l’evoluzione che né è seguita.
- Invece “Mamma ti prego portami via” è un libro-inchiesta veramente interessante, unico nel suo genere; come ti è venuto in mente di scriverlo?
- Tutto parte dall’ascolto di una straziante telefonata tra una madre e una figlia reclusa in una casa famiglia. Recandomi a Roma per una serie di interviste ho scoperto un mondo veramente assurdo, pieno zeppo di mediocrità a 360 gradi, dai giudici agli avvocati, dai servizi sociali alla stampa e dove i bambini sono solo una moneta di scambio per i rispettivi egoismi dei genitori. Devo l’idea al mio editore, il dottor Bonfirraro, che non finirò mai di ringraziare pienamente. E’ riuscito a realizzare uno dei miei sogni più grandi…vedere pubblicato un mio testo.
POLITICA.5 stelle. Stop agli emolumenti alle commissioni comunali
Stop agli emolumenti per le commissioni comunali. Il M5S accende i riflettori sulle spese sostenute dai Comuni per i gettoni di presenza e lo fa con un’indagine sulle spese molto alte sostenute ad agosto dal consiglio comunale di Misterbianco e, soprattutto, con un ddl che mira ad azzerare queste spese in tutti i comuni della Sicilia.
“A seguito di una nostra attività ispettiva nei Comuni – afferma il deputato Francesco Cappello, primo firmatario del ddl –abbiamo riscontrato un enorme spreco di risorse che potevano essere impiegate certamente in modo migliore. A Misterbianco, ad esempio, abbiamo appurato che ad agosto il Comune ha speso quasi 38 mila euro per i gettoni di presenza delle commissioni, e, a volte, anche in assenza d dipendenti comunali a fungere da segretari”.
Le somme alte sono saltate fuori dopo una richiesta di accesso agli atti fatta dal deputato Cinque Stelle, che ha provveduto poi a denunciare il fatto alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e all’organismo di vigilanza e controllo della Regione sugli Enti locali.
Sull’episodio il Cappello terrà una conferenza stampa domani alle 11,30 nei locali del Movimento Cinque Stelle di via Giordano Bruno, 124 a Misterbianco.
Nello spirito della spending review, cui si ispirano il ddl e l’indagine su Misterbianco, Cappello lancia un invito a tutti i cittadini a monitorare l’attività politica svolta dalle istituzioni locali, che hanno l’obbligo della trasparenza al pari di tutte le altre istituzioni.
“Dobbiamo mobilitarci tutti – dice Cappello – nella continuazione dell’operazione fiato sul collo che abbiamo cominciato da attivisti, frequentando le sedute dei consigli comunali. E questo soprattutto ora che abbiamo un’arma in più: il potere ispettivo dei deputati regionali e nazionali del movimento. La spending review deve continuare, ma deve essere quella vera non come quella approvata in questi giorni dal Parlamento siciliano”.