Non si placano le polemiche in vista della riapertura della scuola programmata per il 14 settembre. A scendere in campo adesso sono i presidi che chiedono al governo di rivedere la norma sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, - così come riportato dal Corriere della Sera - si dichiara molto preoccupato: «Abbiamo chiesto prima della riapertura delle scuole di rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il Covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla. Non parliamo di scudo penale perché quello fa riferimento a soggetti che hanno commesso reati, e i presidi non sono delinquenti o malfattori». Poi continua: «I dirigenti scolastici chiedono risorse adeguate per organizzare e gestire al meglio il rientro a scuola in sicurezza. Servono locali, banchi monoposto e un ampliamento dell’organico. Non si devono vanificare gli enormi sforzi profusi dai presidi, dai loro collaboratori, dal Ministero e dai suoi uffici territoriali, dagli enti locali affinché la ripartenza avvenga per tutti nella massima sicurezza».

PALERMO (ITALPRESS) – Controlli e tamponi nei principali aeroporti siciliani sui voli provenienti da Spagna, Grecia, Croazia e Malta e nei porti di collegamento della Sicilia con l’Isola dei Cavalieri. E’ il piano per contrastare il diffondersi del Covid-19 varato dall’assessorato regionale alla Salute che ricalca e armonizza, attraverso una circolare (in cui si aggiunge anche la Croazia alle altre nazioni in osservazione), le disposizioni contenute nelle ordinanze del ministro della Salute e del presidente della Regione Siciliana.
Nello scalo catanese ‘Vincenzo Bellinì è stata già individuata un’area all’interno del Terminal C dove tutti i passeggeri non residenti in Sicilia provenienti dai quattro Paesi comunitari, verranno sottoposti al tampone rinofaringeo. Stessa procedura anche all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo dove per effettuare controlli e tamponi i sanitari della Regione adopereranno un’area dell’aerostazione dedicata. Negli altri scali siciliani non sono al momento schedulati voli da Malta, Grecia, Spagna e Croazia. Secondo quanto previsto nell’ordinanza del ministro della Salute, i turisti potranno essere sottoposti al test entro le 48 dall’arrivo e proseguire la vacanza appena accertata la negatività al Coronavirus attraverso l’esame del tampone. In alternativa, possono esibire un’attestazione di averlo effettuato entro le 72 ore antecedenti l’arrivo nell’Isola. I non residenti o non domiciliati in Sicilia, come previsto dalle ultime disposizioni del governatore Nello Musumeci, dovranno comunque registrarsi al sito siciliasicura.com e scaricare l’app SiciliaSiCura. I siciliani residenti nell’Isola, provenienti dai Paesi coinvolti nella misura di contenimento dal contagio, possono invece raggiungere direttamente le proprie abitazioni senza effettuare le verifiche in aeroporto, ma osservando le disposizioni dedicate. Per i cittadini che vivono in Sicilia, è previsto l’obbligo di registrazione al sito www.siciliacoronavirus.it e la quarantena al termine della quale verrà effettuato il tampone. Questa misura, già adoperata in inverno durante la fase acuta della pandemia per i siciliani provenienti dalle regioni del nord e dall’estero, ha consentito di fermare e circoscrivere sul nascere decine di focolai: poco meno del 10% dei soggetti posti in isolamento, infatti, risultavano positivi pur non avendo alcun sintomo. Sono esentati dalla quarantena gli operatori sanitari, i pendolari, e gli equipaggi dei mezzi di trasporto.
“Abbiamo di fatto sfruttato il know how dei mesi più difficili – spiega l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – così ,nel complesso l’armonizzazione delle due ordinanze, garantisce azioni più restrittive rispetto al resto d’Italia, ma in grado di assicurare un monitoraggio sanitario più efficace che possa allontanare l’ipotesi di lockdown”.
(ITALPRESS).

Il premier Giuseppe Conte interviene sui social a proposito delle denunce  al Governo per la gestione della pandemia. " Nei mesi scorsi alcuni cittadini, avvocati, finanche un’associazione dei consumatori hanno dichiarato pubblicamente di avere presentato denunce nei miei confronti e del Governo per la gestione della pandemia. Le accuse sono state le più varie. Alcuni ci hanno accusato di avere adottato misure restrittive, altri ci hanno accusato di non aver adottato misure sufficienti o di averle adottate troppo tardi. Ci hanno addebitato i più variegati comportamenti criminali: il reato di epidemia, di omicidio colposo, di attentato alla incolumità pubblica, di attentato contro la Costituzione e contro i diritti politici dei cittadini, e altri ancora.

La prova che il nostro Paese ha vissuto e che in parte ancora sta vivendo è stata e continua ad essere impegnativa: chi ha responsabilità di governo deve rimanere concentrato sugli obiettivi da raggiungere che sono, ad un tempo, la tutela della vita e della salute dei cittadini e la ripresa più rapida possibile della vita sociale ed economica.

Abbiamo lavorato sempre allo stesso modo: ci siamo affiancati scienziati ed esperti per disporre costantemente di una base scientifica di valutazione dei dati epidemiologici e abbiamo sempre ispirato la nostra azione ai principi di precauzione e trasparenza e ai criteri di adeguatezza e proporzionalità.

Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis “politica”, delle decisioni adottate. Decisioni molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione. Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale.

Per massima trasparenza vi informo che io e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza abbiamo ricevuto un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989. Poco fa ne abbiamo dato notizia attraverso un comunicato ufficiale. Abbiamo fatto accesso agli atti e abbiamo appreso che alla Procura di Roma, per competenza territoriale, sono state convogliate nei mesi scorsi buona parte delle denunce di reato presentate nei nostri confronti provenienti da varie parti d’Italia.
Doverosamente, la Procura di Roma ha aperto un procedimento nei nostri confronti e dopo aver valutato una ad una le relative denunce le ha giudicate “infondate e dunque da archiviare”.
Ha quindi trasmesso il fascicolo al Collegio dei magistrati competenti per i reati ministeriali accompagnando la trasmissione con la richiesta di archiviazione. L’invio del fascicolo al Collegio è un atto dovuto in quanto previsto dalla medesima legge cost. n. 1/1989. Lasciamo che la Magistratura completi questo iter procedimentale.

Io e i Ministri siamo e saremo sempre disponibili a fornire qualsiasi forma di collaborazione che ci verrà richiesta, nel rispetto dei distinti ruoli istituzionali.
Il bene dell’Italia e degli italiani, prima di tutto.

Vietato sugli arenili l’accampamento e il bivacco, l’uso di gazebo, tende e similari e per le discoteche all’aperto nel pieno rispetto delle disposizioni previste nell’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana, tra cui mantenimento della distanza di un metro tra le persone.Nel provvedimento sindacale viene richiamato anche l’obbligo di chiusura alle 2 di tutti i pubblici esercizi e la cessazione alle 24 della diffusione musicale, per i locali in cui tale attività risulti comunque accessoria, marginale e occasionale.

fonte Il Sicilia.it

AGI - Mentre la scienza mondiale si interroga (e divide) sul vaccino russo annunciato da Putin, e Mosca replica definendo "infondati" i dubbi, in Italia la ricerca dei volontari per la sperimentazione del vaccino anti Covid-19 ha superato le 4mila adesioni. E già la politica si confronto e scontra su come dovrà essere somministrato: a far discutere è l'ipotesi di non obbligatorietà del vaccino.

 Ipotesi illustrata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che non trova d'accordo Matteo Renzi, che ha lanciato una petizione ad hoc proprio per chiedere che il vaccino sia obbligatorio.

Contro l'obbligo si schiera invece Matteo Salvini: "Io sono sempre perchè la gente possa scegliere, quindi sono per la volontarietà" dei vaccini.

Conte ottimista sull'arrivo di un vaccino ma non ritiene che debba essere obbligatorio

Domenica sera, durante un'intervista alla kermesse 'La piazza' in Puglia, Conte ha mostrato un cauto ottimismo sui tempi del vaccino italiano: “Se si dovessero confermare le proiezioni ottimistiche c’è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi europei", ha spiegato, aggiungendo che la speranza è che sia pronto nel giro di mesi, entro la fine dell'anno. Ma, ha specificato il premier, "non ritengo debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione di tutta la popolazione”.

 Parole che non sono piaciute al leader di Iv. "Se davvero arriveremo al vaccino contro il Covid questo vaccino dovrà essere obbligatorio per tutti. Obbligatorio, non facoltativo. Obbligatorio!", ha scandito il senatore di Scandicci, annunciando l'avvio della raccolta firme promossa dalla renziana Lisa Noja "affinché più persone possibili facciano pressione sul Governo perché non ci sia nessun passo indietro per strizzare l’occhio ai No Vax. Siamo stati chiusi in casa per mesi e se arriva il vaccino lasciamo libertà di scelta? Non scherziamo", ha tagliato corto.

Per ora le altre forze di governo non sono intervenute nella 'diatriba', ma il tema fa discutere: "Sintesi sulle scaramucce. Mentre si dibatte se rendere obbligatoria la vaccinazione teniamo in mente che non ce ne sarà abbastanza per tutti", scrive la virologa Ilaria Capua sul suo profilo Twitter, sottolineando che "urge, quindi, un piano per la sua somministrazione per offrire una protezione strategica per il paese e mirata a chi ne ha bisogno".

Il comportamento passivo è tipico di quando si è incapaci di esprimere le proprie opinioni e i propri sentimenti, si ritengono gli altri migliori di se stessi, si teme il giudizio degli altri, si fa fatica a rifiutare le richieste, si tende a sottomettersi al volere altrui, si fa fatica a proporre iniziative e prendere decisioni e pertanto difficilmente si riesce a soddisfare i propri bisogni e desideri. L’obiettivo generale è evitare ogni possibile conflitto, ridurre l’ansia di esporsi, rimandare le decisioni e ottenere la benevolenza dell’interlocutore.
Quindi un individuo è passivo quando in un contesto di relazione:
-    non difende i propri diritti
-    non esplicita i propri bisogni, opinioni, desideri, emozioni
-    è condizionato e influenzato
-    tende a subire
-    ha un’elevata ansia sociale
-    si esprime in modo auto svalutante
-    inventa scuse
-    rimanda le decisioni
-    sfugge alle responsabilità
-    misura le qualità delle prestazioni come unico termometro del valore personale

Esempi di contenuti verbali tipici di questo comportamento sono “ma veramente ……, non so, forse, non è merito mio,  chiunque sarebbe stato in grado di farlo”.Le emozioni tipiche di una persona che esprime un comportamento passivo possono essere rabbia, colpa, paura, tristezza,ansia, frustrazione; i pensieri tipici possono essere “ le mie opinioni non contano,non serve a niente che io parli non mi ascolta nessuno, devo essere assolutamente perfetto, gli altri sono più bravi di me ,tanto cosa serve…, e se sbaglio?, ho bisogno della loro approvazione, non mi accetteranno se….”mentre i comportamenti tipici sono quelli di fuga, evitamento, scarso coinvolgimento, manipolazione , silenzio non espressione dei propri sentimenti e idee. Spesso un comportamento di questo tipo comunica all’interlocutore “non conto, non valgo niente; tu sei superiore e io sono debole; i miei modi di pensare non contano, contano i tuoi” e genera nell’altro un iniziale simpatia ma alla lunga imbarazzo, noia, irritazione, antipatia. Le conseguenze a breve termine per se’ sono quelle di ridurre l’ansia e ottenere un rinforzo sociale ma a lungo termine una squalifica progressiva come persona, perdita di autostima e diminuzione del senso di autoefficacia, difficoltà nella gestione delle relazioni, insoddisfazione, solitudine, rabbia e frustrazione, rischio di esplosioni improvvise di aggressività, probabilità di comparsa di patologie psicosomatiche.

E' un triste primato che francamente non avremmo mai voluto riportare. La Sicilia è la regione con l'indice Rt più alto tra le 12 che attualmente hanno l'indice di contagio sopra 1, secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute che riporta una analisi dei dati relativi al periodo 27 luglio - 2 agosto 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020. Quasi con costante quotidianità i social riportano le cronache di casi che forniscono occasione di contagio , non ultimo la festa in spiaggia a Catania con più di 1000 persone , dove un ragazzo di 17 anni è risultato positivo ed è stato trasportato in ospedale. " Non possiamo più far finta di niente " ha dichiarato l'assessore regionale alla sanità Eugenio Razza. La preoccupazione di molti è quella di un possibile aumento dell'indice Rt che potrebbe riportare indietro l'isola ai tempi del lokdawn , malaugurata ipotesi che avrebbe effetti economici disastrosi per l'intera regione. A dare conferma dell'enorme preoccupazione , i dati nel territorio Etneo , riportati dal quotidiano Live Sicilia con Quattrocentonovantacinque cittadini in isolamento, novanta positivi, e un numero di contagiati che cresce giorno dopo giorno. Il risultato è di numerosi focolai diffusi nei comuni etnei, con il rischio che il virus possa tornare a diffondersi in modo esponenziale.

E' la notizia che è stata diffusa sul blog della ASD Scuola di pallavolo Regalbuto. La società del presidente Vitale , a partire dalla fine del mese di Agosto si allenarà fuori all'area aperta nel rispetto dei protocolli e delle linee guida e vista la situazione dele palestre a Regalbuto hanno deciso di non partecipare ad alcun campionato federale in attesa che cambino le condizioni di sicurezza. " Non ci sono le condizioni per sperare - dichiara Vitale - E' meglio non illudersi perchè non credo che le Istituzioni ci daranno il consenso a usare le palestre scolastiche e dunque meglio guardare avanti confortati dalla voglia della squadra Under di non mollare la pallavolo. Mollarle adesso sarebbe da parte nostra un grave gesto di irresponsabilità. Loro amano il volley e vivono praticando questo sport. Basterebbe leggere i loro post su Instagram per rendersene conto. Non sarà facile affrontare i prossimi mesi specie quelli più freddi ma siamo fiduciosi che entro dicembre tutto potrà cambiare. Ho fiducia anche nella comprensione delle famiglie le quali capiranno e ci daranno una mano d'aiuto per continuare ad andare avanti. La scuola di pallavolo continuerà a partire da metà settembre anche per le squadre S3 ( 2009/2010/2011/2012)  , sempre all’aperto. "

E' stato sottoscritto con i sindacati il protocollo di sicurezza per la ripresa del nuovo anno scolastico nel mese di settembre.«Si tratta di un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle cosiddette classi "pollaio", una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta una priorità - ha detto la ministra Lucia Azzolina, aprendo il tavolo per la firma -. Ringrazio le Organizzazioni sindacali e quanti, nel nostro ministero, in quello della Salute, nel Comitato Tecnico Scientifico, si sono prodigati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Come Governo avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto».

IN SINTESI IL PROTOCOLLO:

- Si resta a casa con la temperatura superiore a 37,5 o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.

- Ribadito l’obbligo di rispettare le disposizioni di sicurezza, come il distanziamento fisico di un metro e le regole di igiene.

- Modalità di ingresso e uscita Ingressi e uscite saranno differenziati

- Sarà necessario assicurare la pulizia giornaliera e l'igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, predisponendo un cronoprogramma ben definito. 

- Sarà obbligatorio per chiunque entri negli ambienti scolastici, adottare precauzioni igieniche e utilizzare le mascherine. 

- Come riporta il Corriere della Sera, tra le novità vi è quella della creazione di un help desk per le istituzioni scolastiche al quale richiedere assistenza via web, e del numero verde 800903080. Tale numero, attivo dal 24 agosto dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00, avrà funzioni di front office, per raccogliere segnalazioni e fornire assistenza e supporto operativo, anche di carattere amministrativo.

- Al preside spetta il compito di comunicare le regole le previste per la gestione dell’emergenza sanitaria.Lo stesso preside dovrà garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza, come il mantenimento del distanziamento fisico di almeno un metro e tutti i comportamenti corretti sul piano dell’igiene. Così come sarà sempre il dirigente scolastico a dover garantire la formazione e l’aggiornamento in materia di didattica digitale integrata e Covid. Ogni lavoratore dovrà, a sua volta, informare immediatamente il preside o un suo delegato se colpito da sintomi influenzali o della presenza di casi sospetti negli studenti dell’istituto.

Da sabato 25 luglio e fino al 25 ottobre la “Villa Romana del Casale” di Piazza Armerina resterà aperta anche durante le ore serali. L’apertura dell’importante sito, patrimonio dell’Umanita UNESCO con orario continuato dalle 9 alle 23 (ultimo ingresso alle 22.00) rappresenta una novità che renderà unico l’incontro con la storia e l’arte in uno dei più amati e visitati luoghi della cultura del Mediterraneo.

“La visita della Villa Romana e dei suoi splendidi mosaici nella suggestione delle luci notturne – osserva l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – offre anche a chi già conosce il sito archeologico la possibilità di apprezzarne la bellezza, cogliendone le suggestioni offerte da un inedito gioco di luci e ombre. L’apertura dei luoghi d’arte durante le ore notturne rientra in una complessiva strategia di ampliamento dell’offerta turistico-culturale sulla quale è impegnato il governo Musumeci. Riaprire i luoghi della cultura, avvicinando l’offerta alla domanda, è il primo passo verso una gestione dei beni culturali che va incontro a un visitatore sempre più esigente, curioso e interessato a vivere un ampio bagaglio di emozioni. La visita notturna della villa del Casale – sottolinea l’assessore Samonà – non solo offre la possibilità a quanti lavorano durante il giorno di trovare un tempo per coltivare l’anima, ma consente di effettuare la visita agli scavi anche a quanti, cercando di coniugare cultura e natura, adoperano il tempo libero per dedicarsi alla scoperta delle bellezze naturali e paesaggistiche della Sicilia”.