C’è una convinzione di base riguardo all’educazione che è bene affrontare. Soprattutto in questo periodo di disorientamento educativo.Educare un bambino non vuol dire, come invece si crede, aiutarlo ad adattarsi alla società. Vuol dire guidarlo a far emergere i propri talenti, accompagnarlo a guardare i suoi lati più bui e a scoprire cosa vogliono comunicare, mostrargli gli strumenti per aiutarlo a conoscersi ogni giorno di più. Per andare in contro al mondo con creatività, fiducia, ed entusiasmo.L’educazione in generale e la scuola in particolare sono invece divenute nel tempo realtà con il compito di uniformare le menti infantili, per renderle domabili ed adattabili a questo mondo. Il diverso, il creativo, chi devia dal conosciuto è etichettato come “individuo difficile” e va subito riportato sulla retta via.Ma così facendo si stanno imprigionando ali pronte per spiccare il volo, piedi già scattanti, menti brillanti. E l’educazione non giunge al suo vero obiettivo che è quello di “portare fuori” (educere) il tesoro prezioso che ha ogni persona dentro di sè. L’educato,nel significato più autentico del termine, diviene così un individuo che conosce il proprio valore e che segue leggi non imposte ma interiori per poterlo vivere e sviluppare. L’educato non è una persona che segue le regole della società a priori senza riflettervi prima sopra e senza ponderare se in linea con il proprio sentire.

La sana ribellione dovrebbe essere il risultato di ogni educazione.

Dove per sana ribellione s’intende una protesta interiore pacifica, coraggiosa e creativa che porta ad un’azione costruttiva. Per giungere ad accogliere e a costruire nuovi mondi, per migliorare quelli già esistenti, per far finire quelli malsani.

Questa grande crisi che stiamo vivendo è un’occasione per destare l’adulto, per farlo riflettere sul senso dell’educazione, per mettere in moto la sua creatività e per portarlo all’azione.

Ora più che mai abbiamo urgente bisogno di bambini e di giovani educati in questo modo. E anche di adulti con la voglia di continuare ad autoeducarsi.

“Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con quel che c’è, a fare compromessi con quel che si trovano davanti; dategli dei valori interiori con i quali possano cambiare la società e resistere al diabolico progetto della globalizzazione di tutti i cervelli. Perché la globalizzazione non è un fenomeno soltanto economico ma anche biologico, in quanto ci impone desideri globali e comportamenti globali che finiranno per indurre modifiche globali nel nostro modo di pensare”.

~ Tiziano Terzani, “Un’idea di destino”

AGI - Fabbricare i tre milioni di banchi scolastici anti-Covid con rotelle per settembre? "Missione impossibile". Lo sostengono le aziende italiane di Assufficio, l'associazione che raggruppa le ditte specializzate nella produzione di arredi a uso scolastico. In una intervista a Il Sole 24 Ore, il presidente di Assufficio, Gianfranco Marinelli, spiega che "il bando e' leggermente cambiato, ma non siamo ancora soddisfatti, perche' rimangono in essere i due punti piu' critici, ovvero i quantitativi enormi e i tempi di consegna troppo stretti". Trattandosi di piccole imprese, "e dato che sono tutte aziende serie, molto probabilmente il bando andra' deserto", dice Marinelli. "Nessuna azienda italiana puo' farcela - dice l'ad dei Mobilferro, Stefano Bianchini -. Noi per dimensioni siamo anche tra i pochi che potrebbero partecipare, ma in ogni caso non saremmo in grado di rispettare i termini di consegna, con il rischio di incorrere in penali e di dover pure pagare i danni".

 Secondo Assufficio, "tre milioni di pezzi tra banchi e sedute corrisponde alla produzione di cinque anni di tutte le imprese nazionali messe assieme e questo in condizioni normali. Bisogna anche considerare i tempi medi di attesa per avere i pannelli truciolari, che in seguito al lockdown sono di circa 4 mesi. Ci siamo riuniti tutti assieme e abbiamo calcolato che, al massimo, possiamo consegnare 120 mila pezzi entro fine settembre, ma poi c'e' anche un problema di consegna". "Nei prossimi giorni ci riuniremo ancora per elaborare una controproposta da presentare al governo. Una strada potrebbe essere quella di procedere per piccoli lotti frazionati nel tempo. Credo che nemmeno per la fine dell'anno solare - conclude Luca Trippetti, responsabile di Assufficio - riusciremo a consegnare tutti i pezzi necessari, ma almeno intanto cominciamo, sediamoci attorno a un tavolo e facciamo una programmazione realistica".

Della stessa opinione è anche Emidio Salvatorelli, titolare di Vastarredo, tra i maggiori fornitori scolastici che a Radio24 ha spiegato che manca la materia prima.  "I tempi e le condizioni indicati nel bando sono insostenibili". La gara rischia di andare deserta. "Si può partecipare per lotti di almeno 200mila banchi per regione - prosegue - per costruirli serve 1 milione di chili di acciaio. In Italia nessuno ha una scorta di questo tipo. Ci vorrebbero 33 autotreni carichi di acciaio, 44 autotreni di pannello truciolare". "In un mese circa - afferma Salvatorelli - dovremmo provvedere ad approvvigionamento, costruzione e consegna. Ma in quanti posti dovremo consegnare? Non si sa. Insomma, si tratta di fattori da valutare nel definire l'offerta". E allora restano le domande: "I banchi in questione saranno prodotti da aziende cinesi? Va ritirata la vecchia merce?".

Il picco di calore viene ipotizzato dai modelli meteorologici tra mercoledì e venerdì prossimo, quando sopra le regioni del centro e del sud, viene stimata un'isoterma fino a +25°C alla quota di circa 1500 metri, facendo classificare questo episodio di calore come intenso.Le regioni più colpite includeranno Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Su queste regioni estremi termici previsti tra +34/+39°C nelle zone pianeggianti interne, con caldo torrido. Valori meno elevati lungo le coste ma con tassi maggiori di umidità relativa che faranno percepire questo caldo come umido. I valori più elevati potrebbero verificarsi nella seconda metà della settimana sulla Sardegna, dove sarà possibile varcare il muro dei +40°C.

«Occorre potenziare l'attività di controllo sul territorio siciliano per garantire il rispetto della legge, eliminando le odiose sacche di lavoro nero o malpagato e tutte quelle irresponsabili omissioni che attengono alla sicurezza di chi opera nelle grandi aziende, ma anche nei piccoli esercizi commerciali».
Incontrando, a Palazzo Orleans, gli ispettori del lavoro dell'Isola, il governatore Nello Musumeci ha voluto dare nuovo impulso all'azione di contrasto all'illegalità condotta quotidianamente dal personale della Regione il cui organico - come è emerso dal confronto - dovrà essere potenziato, avviando contestualmente adeguati percorsi formativi, oltre che di aggiornamento professionale.
Nella riunione si è parlato anche delle soluzioni da adottare per aumentare l'operatività degli ispettorati e, tal proposito, il presidente Musumeci ha disposto l'attivazione di un Tavolo permanente, presieduto dal dirigente generale del dipartimento del Lavoro Giovanni Bologna, affinché vengano esaminate, condivise e risolte le criticità esistenti.
E' già in fase di progettazione, in raccordo con l'Ispettorato nazionale del lavoro, il portale regionale delle attività ispettive che, oltre a rappresentare una preziosa banca dati, consentirà di informatizzare l'intero processo, monitorando costantemente i procedimenti avviati. Allo studio anche la possibilità di destinare una percentuale delle somme incassate con le sanzioni comminate durante l'anno, al potenziamento delle azioni ispettive attraverso, per esempio, l'acquisto di specifici hardware o software.
 

Dati al 24 giugno 2020. Una procedura d’infrazione può essere avviata per tre diversi motivi: i) mancata comunicazione: quando lo stato membro non comunica in tempo alla commissione le misure scelte per implementare la direttiva; ii) mancata applicazione: quando la commissione europea valuta la legislazione dello stato membro non in linea con le indicazioni della legislazione europea; iii) sbagliata applicazione: quando la legge europea non viene applicata, o è applicata incorrettamente, dallo stato membro. Leggi che cosa son le infrazioni europee.

FONTE: dati ministero affari europei e commissione europea, elaborazione Edjnet/openpolis

Domenica 26 luglio riaprirà al pubblico il sito archeologico del Convento della Croce a Scicli. Il convento, che si trova attualmente all'interno del Parco archeologico di Kamarina e Cave di Ispica, offre una vista particolarmente suggestiva sull'area rupestre di Chiafura.
«Si tratta di un'area particolarmente suggestiva che offre una vista della città di Scicli e dell'area iblea particolarmente interessante. Il territorio su cui si trova il Convento francescano della Croce - dice l'assessore dei Beni culturali e dell'identità siciliana, Alberto Samonà - l'area rupestre di Chiafura, la Fornace Penna, il paesaggio circostante, sono tutti luoghi particolarmente importanti sotto il profilo ambientale e storico-archeologico. Una visita a quelle che sono state spesso usate come ambientazioni degli episodi del "Commissario Montalbano", è un modo certamente interessante per conoscere ancora meglio una parte della Sicilia che presenta caratteristiche paesaggistiche e storiche uniche. Il Convento della Croce proprio in questi mesi, per volontà del Governo Musumeci, è stato destinatario di un importante finanziamento che ne consentirà il restauro».
Il sito sarà aperto al pubblico tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19.30 (con ultimo ingresso alle 19). La visita ha una durata di 30 minuti circa. Il costo del biglietto è di 4 euro, ridotto 2 euro.Al fine di consentire il rispetto delle prescrizioni previste dal contenimento dell'emergenza Covid è consigliato effettuare la prenotazione on-line attraverso il sito https://youline.eu/laculturariparte.html .

 
 
 
 
 

Anche Volt Enna al Retreat 2020 di Volt Sicilia. Francesco Intraguglielmo e Alessandro Gualtieri i delegati.

Il 18 e il 19 luglio scorsi, la delegazione di Volt Enna, sezione territoriale del primo movimento progressista paneuropeo, coordinata da Francesco Intraguglielmo, ha partecipato al 1° Retreat di Volt Sicilia. Il raduno era atteso da tutti i team locali per confrontarsi sulla politica regionale e sulle azioni da intraprendere nel prossimo semestre. Un'occasione importante per il gruppo ennese che ha avuto modo non solo di confrontarsi con le altre realtà siciliane, ma anche di farsi voce delle esigenze e delle problematiche del territorio e presentare il proprio operato. “Un incontro ricco di contenuti, dove abbiamo avuto modo di presentarci a tutte le realtà locali di Volt Sicilia e confrontarci con loro per la prima volta ” afferma il coordinatore Francesco Intraguglielmo.

Il raduno del partito viola è stato anzitutto un indispensabile momento formativo e di confronto per la definizione di valide strategie, in risposta alle difficoltà di un territorio problematico come quello siciliano. A rappresentare il team ennese sono stati il già citato Coordinatore Francesco Intraguglielmo ed il Responsabile delle Risorse Umane Alessandro Gualtieri, di recente anche Responsabile Risorse Umane Regionale. Volt Enna è la delegazione provinciale di Volt Sicilia che esiste da meno e che è riuscita in tempi davvero brevi a costituire una squadra capace di farsi avanti nel panorama politico provinciale seppur costituita prevalentemente da giovani. Durante il Raduno, il team ennese, ha sollevato l'attenzione su tematiche come le Infrastrutture e i Trasporti e di come queste siano delle problematiche comuni in tutto il territorio siciliano. “Le condizioni delle infrastrutture della Provincia sono chiare a tutti,è assolutamente necessario un piano di ristrutturazione completo”. fermamente convinto Francesco Intraguglielmo, che conclude: “Siamo convinti che la strada sia ancora lunga, ma con il nostro vigore e la nostra determinazione sia percorribile. Dopo 4 mesi il team si attesta come la sezione di Volt più dinamica ed innovativa in Sicilia. Un lavoro che continuerà incessante, anche in vista delle prossime elezioni amministrative della Provincia”

Il Retreat è stato anche un modo per presentare la realtà ennese a tutto il Coordinamento Regionale di Volt

“Volt Enna nasce in piena pandemia globale, quando Francesco Intraguglielmo mi ha contattato dicendomi di voler fondare la delegazione di Volt ad Enna non mi sarei mai aspettato dei risultati così importanti in così breve tempo” afferma il Coordinatore Regionale Manfredi Cascino.

Nei prossimi mesi tutta Volt in Sicilia si focalizzerà sulla valorizzazione dei territori periferici, il rafforzamento del coordinamento regionale, l'aumento delle risorse umane, la condivisione delle competenze tra team regionali e locali, una maggiore organizzazione e specializzazione dei team funzionali e la nascita di nuovi team locali nelle province di Trapani,

 

Caltanissetta e Siracusa. Lavoro che svolgeranno in armonia i due Responsabili delle Risorse Umane Regionali Alessandro Gualtieri ed Alessandro Anzà.

“La forza di un movimento risiede proprio nelle persone che partecipano attivamente al progetto. Incrementare il numero dei membri attivi sul territorio è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti in questo Retreat Regionale” afferma Alessandro Gualtieri che conclude “ Ci stiamo attivando in maniera concreta nella gestione delle Risorse Umane su tutto il territorio siciliano, in particolare delle realtà in cui Volt ancora non è presente come Caltanissetta, Trapani e Siracusa”.

Ufficio Stampa Volt Enna

ITALPRESS .

L’Università degli Studi di Palermo e Telethon hanno depositato un brevetto internazionale grazie a una scoperta da parte del gruppo di chimici farmaceutici del Dipartimento STEBICEF – Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche dell’Ateneo composto dalla Paola Barraja, ordinario di chimica farmaceutica, Alessandra Montalbano, Virginia Spanò e Marilia Barreca.

Il brevetto sancisce un accordo tra UniPa e Telethon per lo sviluppo di una importante classe di composti di loro sintesi e saggiati presso l’istituto TIGEM (Telethon Institute of Genetics and Medicine) dal Prof. L. J. V. Galietta, da anni impegnato nel trattamento della Fibrosi Cistica (FC).

“La fibrosi cistica – ha spiegato Paola Barraja, coordinatrice del team di ricerca – è una malattia genetica che colpisce in Italia ogni anno circa 6000 pazienti, con un’aspettativa di vita media fino ai 40 anni, causata da mutazioni della proteina Cftr. Questa è una proteina presente sulla membrana delle cellule che rivestono le vie aeree dei polmoni e che controlla il normale scambio di acqua e sali. La proteina CFTR è presente anche in altri organi quali il pancreas, il fegato e l’intestino. Quando le due copie del gene CFTR, ereditate dal padre e dalla madre, sono entrambe mutate, la proteina non può più funzionare correttamente”.

Per Barraja: “La conseguenza nei polmoni è la produzione di un muco denso che compromette fatalmente la normale funzione dell’apparato respiratorio. La mutazione F508del, la più frequente tra i pazienti affetti da fibrosi cistica, causa un difetto di maturazione della proteina Cftr che viene quindi degradata prematuramente. Questo difetto può essere contrastato utilizzando dei composti chimici chiamati correttori. Al momento, si conoscono solo pochi correttori in grado di correggere il difetto in maniera efficace su cellule epiteliali di pazienti con fibrosi cistica. I composti sintetizzati dal gruppo di Palermo hanno dimostrato in vitro un recupero significativo della funzione della proteina CFTR mutata, soprattutto se combinati con altri correttori dotati di meccanismo d’azione complementare. Tali risultati – conclude la prof.ssa Barraja – rappresentano un primo passo molto importante verso il possibile sviluppo di nuovi farmaci per correggere il difetto di base nella fibrosi cistica”.

AGI - Il governo metterà a punto un piano responsabile e lungimirante per impiegare le risorse messe a disposizione dall'Europa. E questo processo avverrà attraverso un lavoro collettivo con il Parlameto. Con queste parole, il premier, Giuseppe Conte, ha illustrato al Senato l'accordo raggiunto ieri dall'Unione Europea a Bruxelles con la realizzazione del Recovery Fund.

Il governo, ha detto il premier, "si assume la responsabilità di predisporre e realizzare il piano nazionale di rilancio con impegno, determinazione e lungimiranza". Conte concede una "menzione speciale" al ministro per gli Affari europei Amendola, ringrazia la "compattezza" della maggioranza e la "maturità" dell'opposizione. Il premier assicura: "Il piano per la ripresa sarà un lavoro collettivo, ci confronteremo con il Parlamento".    

La maratona negoziale del Consiglio Europeo, conclusosi lunedì, porta l'intesa anche sul Quadro Finanziario Pluriennale Ue 2021-2027. "Il saldo italiano sul quadro finanziario pluriennale, pur restando negativo, migliora - sottolinea Conte - rispetto a quello attuale, 2014-2020, passando da meno 0,24 per cento a meno 0,17 per cento del PIL (in termini assoluti, da meno 4,11 miliardi di euro a meno 2,9 miliardi di euro in media all'anno) ed è più che compensato dei rientri attesi dal Next generation EU. Siamo inoltre uno dei pochi Stati membri che vede aumentare, rispetto al quadro finanziario pluriennale attuale, da 36,2 a 38 miliardi di euro le proprie dotazioni sulla politica di coesione, che invece è stata ridotta, per un totale di 37 miliardi, nei vari Stati membri. Si tratta di un risultato decisivo, perché la politica di coesione, tanto più in questa particolare congiuntura socio-economica, svolge un ruolo fondamentale a beneficio dei territori".

Per affrontare l'emergenza Covid, l'Europa emette "titoli di debito europei", dimostrandosi "all'altezza della sua storia e del suo destino. Quello che il 15 luglio consideravo un auspicio, ora è una certezza". Giuseppe Conte incassa gli applausi del Senato, compresi gli elogi di senatori dell'opposizione come Emma Bonino e quelli di Forza Italia. "Nello schema attuale, l'Italia riceverà 209 miliardi di euro: il 28 per cento delle risorse totali previste dal Next generation EU. In particolare, resta fissato a 81 miliardi l'ammontare dei trasferimenti, i famosi grant destinati all'Italia, così come previsto dalla proposta della Commissione. Aumenta, invece, davvero in modo significativo, di circa 36 miliardi di euro, la componente dei prestiti disponibili, che arriva così alla ragguardevole cifra di 127 miliardi di euro. Tali risorse potranno essere impegnate fino al 31 dicembre 2023. Il 70 per cento di queste risorse saranno disponibili tra il 2021 e il 2022 e i relativi pagamenti legati allo svolgimento dei progetti definiti all'interno dei piani nazionali per la ripresa, saranno disponibili fino alla fine del 2026, quando l'Unione interromperà l'emissione di titoli e inizierà il periodo di restituzione da parte degli Stati membri". Il cosiddetto 'freno di emergenza', chiesto dai Paesi 'frugali', avrà una durata limitata di tre mesi e non darà alcun diritto di veto.

Oltre mille spettatori, in misura contingentata e distanziata, hanno festeggiato in tutta la Sicilia la riapertura dei Teatri dove si rappresenta l'Opera dei pupi. La "Giornata del teatro dei pupi 2020", fortemente voluta dall'assessore regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana, Alberto Samonà, che ne ha sostenuto la realizzazione, è stato il modo per riconoscere il valore di una forma d'arte che dal 2001 è stata riconosciuta dall'Unesco come capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità.


«L'Opera dei pupi - afferma l'assessore Samonà - rappresenta forse l'espressione più caratteristica della tradizione popolare orale della Sicilia e un elemento fortemente identitario della nostra storia. Le diverse scuole d'arte esistenti in Sicilia, ancora oggi tramandano una tradizione che conserva i suoi canoni e le sue caratteristiche, spesso diverse da una zona all'altra della nostra Isola. Una tradizione che, pur essendo ormai profondamente storicizzata, non si può dire cristallizzata dal momento che, attraverso i pupi, si raccontano le gesta dei nuovi eroi del XX secolo. Il teatro dei pupi di Angelo Sicilia, ad esempio, rappresenta una evoluzione dell'impianto tradizionale in quanto si distacca dal ciclo epico carolingio per dare corpo e voce alla narrazione delle gesta dei giudici e dei martiri antimafia. Attraverso la giornata dell'Opera dei Pupi, celebrata contemporaneamente in tutta la Sicilia - dice Samonà - il governo Musumeci ha voluto marcare la propria volontà di diffondere la tradizione orale siciliana portata avanti dalla "Rete italiana dell'Opera dei pupi" che vede come capofila il Museo internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino».